Temi / .I fotografi del mese

53. Novembre: René

Nell’iniziare a scrivere la mia presentazione mi sono reso conto che le parole più incisive, nelle quali meglio mi possa riconoscere, le aveva già scritte, per me, la mia compagna di una vita e, così, le ripropongo…

“René percepisce la realtà tramite i sensi della vista e dell'udito: tutto, per lui, e' immagine, pittura, film, suono e musica e questa realtà, ha sempre cercato di rappresentare e di interpretare. Ha trovato, in età matura, in totale autonomia e senza il supporto di sofisticate conoscenze tecniche, nella macchina fotografica e nella musica il tramite per comunicare le sue visioni e allora, punti di vista inusuali, deformazioni, suggestioni, ombre, movimenti, macchie di colore, timbri di luce, opacità, appannamenti, accompagnati ognuno, da una “colonna sonora” e da un titolo suggestivo, diventano la sua personalissima via per interpretare la realtà e per renderne partecipe chi voglia entrare nel suo immaginifico mondo.
I risultati sono immagini evanescenti, mosse, sovrapposte, come i ricordi, i sogni e le fantasie che popolano e affiancano la sua visione del reale.
Non è un poeta, René, nella vita di tutti i giorni, ma lo diviene qui, nell'immagine fotografica, con cui rende i sogni, le visioni, le suggestioni di luoghi e persone.
La sua formazione "fotografica" è figlia della capacità di osservare, di guardare e riguardare, di assorbire, divorare centinaia di foto di fotografi noti e meno noti, carpire e capire, da ognuna, un modo possibile per rappresentare o dare corpo ad uno stato d’animo.
Spesso utilizza la fotocamera lontano dall’occhio, “brandendola” nell’aria, alla ricerca di riprese e luci vicine al suo “sentire”… altre volte, integra la macchina con oggetti adattati o utilizzati in maniera “scorretta”: lenti di ingrandimento, pezzi di plastica, cellophane… obiettivi non avvitati… utilizzando la post produzione solo per drammatizzare o attenuare toni di colore o per interagire con la luce e i suoi riflessi “casuali”, restituendo la magia di una realtà personale e intima che rivela una parte del suo essere schivo e riservato.”

Eugenia