48. Maggio: Eras Perani
“una bella fotografia non è la fotografia di qualcosa di bello" (Luigi Ghirri)
Credo che quanto affermava il grande Ghirri sia il sunto di ciò che per me è la fotografia.
Premetto che faccio molta fatica a parlare di me e preferisco che sia la mia fotografia a farlo.
Ho cominciato a fotografare nel lontano 1975, con la voglia di portarmi dietro ricordi e sensazioni, senza altro volere. Come afferma una mia carissima amica (Laura Piazzoli), il passaggio molto importante per chi fotografa è e resta l’inizio dove, per la maggior parte di noi, si incontra il banale e lo scontato. Tuttavia, se così non fosse, non solo non lo riconosceremmo ma perderemmo il gusto di crescere e di confrontarci.
Dopo un periodo di astinenza fotografica, ho ricominciato nel 2004 con l’avvento del digitale. Comunque continuo a fotografare anche in analogico, usando le mie vecchie Minolta e la mitica Holga 120.
Credo di essere un visionario e sono convinto che lo “sguardo incantato” è sicuramente un valore aggiunto per chi ha la nostra passione. Sono stato accusato di pensare più alla poesia che alla fotografia, tuttavia ritengo che chi me l’ha detto mi abbia fatto un gran complimento e non un’offesa.
La fotografia è un modo e un mondo che racconta e viverla per me è qualcosa che porta oltre, in una dimensione che purtroppo stiamo perdendo.
Mi piace lavorare su un progetto e ormai da tempo la fotografia “una botta e via” mi interessa sempre meno. Non la disdegno, ma non riesco a darle un senso finito e ritengo che raccontare una storia o una sensazione sia molto più intrigante.
“Io fotografo a sensazione, non ho né tecnica né maestria ... e non me ne importa”
Questo è ciò che affermo e scrivo sul mio sito web ed è quanto di più vero ci possa essere nel mio modo di fotografare. Sono e resto convinto che non sia lo strumento utilizzato a determinare il risultato: se così fosse, datemi una penna d’oro e scriverò la Divina Commedia.
Fotografo spesso in B/N convinto che “la fotografia a colori sia come un bel film e la fotografia in bianco e nero sia come un bel libro”.
Non so che altro dirvi di me se non che non ho pregiudizi verso nessun tipo di genere fotografico, pur avendo le mie preferenze.
Grazie a tutti per il tempo che mi dedicate.
EraS
Credo che quanto affermava il grande Ghirri sia il sunto di ciò che per me è la fotografia.
Premetto che faccio molta fatica a parlare di me e preferisco che sia la mia fotografia a farlo.
Ho cominciato a fotografare nel lontano 1975, con la voglia di portarmi dietro ricordi e sensazioni, senza altro volere. Come afferma una mia carissima amica (Laura Piazzoli), il passaggio molto importante per chi fotografa è e resta l’inizio dove, per la maggior parte di noi, si incontra il banale e lo scontato. Tuttavia, se così non fosse, non solo non lo riconosceremmo ma perderemmo il gusto di crescere e di confrontarci.
Dopo un periodo di astinenza fotografica, ho ricominciato nel 2004 con l’avvento del digitale. Comunque continuo a fotografare anche in analogico, usando le mie vecchie Minolta e la mitica Holga 120.
Credo di essere un visionario e sono convinto che lo “sguardo incantato” è sicuramente un valore aggiunto per chi ha la nostra passione. Sono stato accusato di pensare più alla poesia che alla fotografia, tuttavia ritengo che chi me l’ha detto mi abbia fatto un gran complimento e non un’offesa.
La fotografia è un modo e un mondo che racconta e viverla per me è qualcosa che porta oltre, in una dimensione che purtroppo stiamo perdendo.
Mi piace lavorare su un progetto e ormai da tempo la fotografia “una botta e via” mi interessa sempre meno. Non la disdegno, ma non riesco a darle un senso finito e ritengo che raccontare una storia o una sensazione sia molto più intrigante.
“Io fotografo a sensazione, non ho né tecnica né maestria ... e non me ne importa”
Questo è ciò che affermo e scrivo sul mio sito web ed è quanto di più vero ci possa essere nel mio modo di fotografare. Sono e resto convinto che non sia lo strumento utilizzato a determinare il risultato: se così fosse, datemi una penna d’oro e scriverò la Divina Commedia.
Fotografo spesso in B/N convinto che “la fotografia a colori sia come un bel film e la fotografia in bianco e nero sia come un bel libro”.
Non so che altro dirvi di me se non che non ho pregiudizi verso nessun tipo di genere fotografico, pur avendo le mie preferenze.
Grazie a tutti per il tempo che mi dedicate.
EraS
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