@ V.O.G.:
se non ritieni insultanti verso una persona le tue espressioni da me citate nel mio precedente post, non abbiamo un terreno comune su cui discutere. Quindi meglio salutarci qui.
A prima vista, e anche a seconda, terza, ecc, a me arriva un messaggio forte: una apparente dolcezza come contenitore di tutt'altro che qualcosa di romantico.
Il ritratto è un efficace emblema di questa mia sensazione, che ritrovo talvolta nella quotidianità (prodotti commerciali, comportamenti ingannevoli in ambito lavorativo... posso dire anche "politico"?)
Il click ha colto la "diabolicità" di questa mia percezione anche per via di due elementi bianchissimi, come la sclera degli occhi e i denti. Il diastema - manco farlo apposta - sottolinea un sorriso pronto a rivelarsi un... morso?
Sulla scelta della tecnica del bn, posso dire che la trovo appropriata, fra una molteplicità di scelte alternative.
Mi permetto riportare una cenno sulle pellicole ortocromatiche trovato sul web dove è anche citato il pensiero di Ansel Adams su questa particolare emulsione:
.
Si evidenzia come la "sperimentazione" effettuata dall'Autore è perfettamente incastonata nella ricerca fotografica latu senso.
Rimane aperta sempre la porta se in questo caso specifico la scelta del post è condivisibile o meno. In sintesi se piace e meno e se è ben asservita al fine ultimo (e qui il titolo è forse fuorviante) che l'Autore si era posto.
E' inoltre da far presente che tali pellicole credo siano nel 2011 introvabili e che, nell'era digitale, sia possibile ottenere effetti simili solo passando dalla "camera chiara".
reinserisco il mio commento di ieri erroneamente cancellato:
E' un ritratto e come tale inizio la mia lettura.
Taglio: è un PP che lascia fuori solo piccole parti marginali che non pregiudicano il visual, Per me è ok.
Elaborazione: mi sembra che si sia voluto rendere un effetto limite simile alle pellicole tipo la Agfa Ortho. Di fatto queste pellicole avevano emulsioni che amplificavano gli effetti di alcune frequenze di luce e tagliavano altre. Credo che siano state proprio queste pellicole e i loro effetti ortocromatici a dare spunto al post che ha reso celebre Andrzej Dragan. Rimane una personale interpretazione che può o meno piacere e che andrebbe letta ed interpretata assieme al concetto e al significato che l'Autore vuole dare a questo scatto.
Qualità dello scatto: maf e relativa pdc direi centrati per quello che si intende per ritratto canonico, ossia viso completamente messo a fuoco con dettagli netti e precisi. E' evidente che tali dettagli sono stati anche "toccati" da quella che è stata la scelta di elaborazione applicata allo scatto.
Concept: ...e qui arriva il bello... (della discussione...). Io ho la percezione (che potrebbe essere del tutto sbagliata) che questa immagine ha un qualcosa di carnascialesco. Se questa è una sensazione corretta, lo scatto va visto ed interpretato "fuori" da qualunque disputa sul mondo omosessuale non essendo tirato in causa. Ho questa sensazione appunto perchè il soggetto maschile mantiene una certa "mascolinità" e recita una parte non sua avendo un sorriso sornione. Quindi lo interpreto come un normalissimo travestimento da carnevale dove potrei essere tutto o il contrario di tutto per solo spirito di divertimento. Essere per un giorno diverso ed apparire il contrario di ciò che si è, questo è appunto lo spirito del Carnevale. In questo caso non vedo appunto nessun collegamento ad un argomento che avrebbe completamente un altro respiro ossia quello della integrazione sociale e culturale dell'omosessualità. Se sbaglio collocazione del concept, quanto sopra detto viene a cadere.
Considerazione finale: lo trovo uno scatto di sperimentazione, dove appunto per la caratteristica del soggetto uomo che si finge donna (mia interpretazione), l'autore ha cercato un post che rimarcasse questa mascolinità "mal" celata...con una esaltazione grottesca e carnevalesca del contrasto evidente tra essere e apparire. In alternativa, se così non fosse, aver esaltato le caratteristiche maschili a chi dentro si sente donna sarebbe un gesto poco delicato da parte dell'Autore, giustificabile solo se non si voglia, con questo "abuso di immagine", rimarcare un problema assai più profondo di chi vive un "essere donna" condannato dentro un corpo che purtroppo subisce e che mal rappresenta il vero sentimento interiore.
Come tale quindi la ritengo una fotografia che ha un suo congruo motivo di esistere a tutti gli effetti, ma nello stesso tempo mi permetto dire all'Autore che forse questo ritratto non lo appenderei mai in casa mia... :o)
Ritengo che sia giunto il momento che l'Autore interagisca con noi.
comprendo l'ovvio appoggio dell'autore alle parole di Farina.. ma:
vorrei chiedere allo stesso autore se la stessa profondità che usa per postaffondarsi nel volto di quest'uomo la usererebbe per trovare con lui l'empatia (fotografica) e l'apertura mentale di cui parla Franco.
se così fosse, forse, il desiderio di scoperta assumerebbe altri toni, meno corrotti da "pruriti" risolti in maschere di contrasto .. e .. ordinati al rispetto di un essere umano più che ad un barbuto infossamento..
a mio parere c'è un eccessivo uso del contrasto, per il resto come composizione e taglio siamo nella "norma".
Se l'intento, come leggo dal titolo, era un gioco sull'ambiguità trovo l'immagine un tantino banale.
PS. Il commento è stato richiesto dall'autore.
Ciao Aldo
@ V.O.G.:
ti chiedo di cancellare le espressioni "ripugnante", "fumetto pacchiano", "fotografi (o presunti tali)", "se fosse un fotografo ma forse non lo è", altrimenti cancellerò tutto il tuo commento. E ti chiedo di moderare i tuoi termini in generale, almeno qui in Agorà. Quello di questa foto non è il primo caso. Grazie.
* Devo precisare che questo mio intervento era in relazione a (fatico a definirlo intervento) di VOG, altrimenti non se ne comprende il senso. Lascio alla vostra intuizione derivare quello che non trovate scritto.
-------------------------------------------------------------------------------------------
A me...a me...a me...
Ma altri potrebbero avere opinioni diverse, e per fortuna è così.
Chi frequenta questo sito, e io sono uno dei "presunti", piace discutere senza far ricorso a esempi da imitare, senza preconcetti e con la mente aperta, talmente aperta che anche a chi vorrebbe imporre un solo punto di vista, il suo.
Tutto va bene, escluso quando si pretende di dettare le regole.
La fotografia, anche se questo termine oggi è limitativo, diciamo il mondo dell'immagine, ha molte anime e innumerevoli facce, si possono discutere, apprezzare o meno, ma rifiutare a priori quello che esiste di fatto è come andare vedere un film a colori invocando il bianconero, meglio non andarci e restare a casa...
Non credo che l'autore in questione abbia nessuna intenzione e pretesa di confrontarsi con grandi firme internazionali (ma chi qua dentro?), credo che come tanti cerca di proporre lavori che ritiene interessanti e degni di miglioramenti tramite un sereno confronto con altre teste, altri occhi, non penso punti a candidarsi a nessun oscar, credo invece che accetti di mettersi in gioco e si aspetti di ricevere ogni tipo di valutazione, purché sia seria, sincera e costruttiva.
Si può discutere sulla qualità tecnica, non sugli intenti che appaiono chiari e coerenti, casomai sul risultato del post.
Ma obiettare che è una foto senza senso questo proprio non lo capisco.
Fatevi una carrellata indietro, non solo qui ma in qualsiasi sezione e trovate una foto, dico una che fa riflettere.
E allora riflettiamo, mica fa male alla salute...cerchiamo almeno qui di non essere prevenuti.
Agorà è questo, una pausa, una fermata dove sostare e pensare, cosa che non si fa solitamente. Questa foto fa pensare, nel bene e nel male.
Cerchiamo di analizzarla, il soggetto.
E' una posa che si riserva solitamente a una bella signorina, lo sguardo leggermente ammiccante, il trucco non eccessivo ma evidente, la ciocca che cade appoggiandosi sulle ciglia, la collana, dettaglio aggiuntivo ma che ha un senso anche lui. E' uno sguardo che solitamente una "lei" regala ad un "lui", o una posa stereotipata se volete ma che rientra in uno standard comunemente accettato.
Poi i contrasti.
Il naso un po' forte, l'accenno di barba impossibile da nascondere, le sopracciglia virili, il mento e la struttura del viso che parlano di un ragazzo e non di una ragazza.
La scelta di isolare il volto senza contestualizzarla non è casuale, secondo me.
E' un senso unico, una via obbligata che costringe l'osservatore a guardare direttamente negli occhi il soggetto, ma questo tocca molti tasti delicati, sia negli uomini che nelle donne.
Diciamolo, oggi siamo tutti tolleranti verso il diverso, ma evitiamo accuratamente ogni contatto diretto, questa foto ti obbliga a incrociare lo sguardo (un'azione che implica un coinvolgimento sensoriale) con un essere che ci imbarazza.
Per me questo basta, la foto c'è.
Poco importa se questo è nelle intenzioni dell'autore, non è indispensabile che sia così, ma il risultato è quello che ho descritto, per quanto mi riguarda e questo è un fatto.
Tecnicamente avrei lasciato la parte centrale così come sta, e forse avrei addolcito provocatoriamente alcune zone al fine di estremizzare ancora di più i contrasti di cui sopra, ma comunque c'è una coerenza che vale più del risultato in se stesso.
VOG..non vedo il motivo di cestinare una fotografia.
L'unica opinione che si chiede è relativa alla fotografia in oggetto.
Se non la ritieni una fotografia, così come eviti di commentarla, dovresti astenerti anche alle critiche, non trovi?
E non credo che questioni lana caprina sulla definizione di "pura fotografia" possano interessare al fine della discussione. L'utilizzo della PP è lecito e va al gusto dell'autore di questa foto.
ciao!
Caro Giancarlo, attraverso una discussione con altri un fotografo può arricchire il suo punto di vista, prendere atto di altre visuali, fare a se stesso delle domande sulla "resa" effettiva della sua fotografia. Questo forse è ancora più auspicabile quando il fotografo si avvicina a un tema che, come tu giustamente sottolinei, può toccare sfere personali di sensibilità. Un confronto civilissimo e a 360 gradi è dunque, credo, un arricchimento per tutti, anche e soprattutto in questi casi :-)
Cara Maricla, grazie come al solito della tua gentilezza e nel porre l'accento su aspetti che solo in apparenza potrebbero essere marginali, ovvero la presenza su F.C e della conoscenza di alcuni meccanismi che conosco molto bene, Agorà , è nata nel pieno della mia presenza su F.C. e anche il sottoscritto è passato per le forche caudine.Ritrovo anche Francesco Torrisi , leggo il suo post e non aggiungo alcuna virgola a quanto espresso da Francesco sposandolo in toto. Aggiungo, forse con meno leggerezza che proprio perchè la foto può provocare tanti, troppi fraintendimenti sarebbe stato meglio evitarne la pubblicazione. Non parlo di censura , ma solo di attenzione ad argomenti che attraverso la fotografia potrebbero colpire la altrui sensibilità.
Ritengo che a questo punto l'Autore ci illumini. Grazie Giancarlo
Caro Giancarlo,
lo screening c'è per Agorà, forse tu che non vieni qui da molti molti mesi non lo ricordi ;-)
Si tratta di proporre non solo immagini belle o perfette, ma anche foto che siano in grado di suscitare una discussione fotografica. Non mi pare che finora siano mancate osservazioni intelligenti da parte dei commentatori. Per cui la foto proposta è adatta a questo spazio. Ciao, Maricla
Maricla Martiradonna 07/05/2011 12:18
@ V.O.G.:se non ritieni insultanti verso una persona le tue espressioni da me citate nel mio precedente post, non abbiamo un terreno comune su cui discutere. Quindi meglio salutarci qui.
Donata Casiraghi 07/05/2011 12:15
A prima vista, e anche a seconda, terza, ecc, a me arriva un messaggio forte: una apparente dolcezza come contenitore di tutt'altro che qualcosa di romantico.Il ritratto è un efficace emblema di questa mia sensazione, che ritrovo talvolta nella quotidianità (prodotti commerciali, comportamenti ingannevoli in ambito lavorativo... posso dire anche "politico"?)
Il click ha colto la "diabolicità" di questa mia percezione anche per via di due elementi bianchissimi, come la sclera degli occhi e i denti. Il diastema - manco farlo apposta - sottolinea un sorriso pronto a rivelarsi un... morso?
Sulla scelta della tecnica del bn, posso dire che la trovo appropriata, fra una molteplicità di scelte alternative.
Francesco Torrisi 07/05/2011 11:51
Mi permetto riportare una cenno sulle pellicole ortocromatiche trovato sul web dove è anche citato il pensiero di Ansel Adams su questa particolare emulsione:.
Si evidenzia come la "sperimentazione" effettuata dall'Autore è perfettamente incastonata nella ricerca fotografica latu senso.
Rimane aperta sempre la porta se in questo caso specifico la scelta del post è condivisibile o meno. In sintesi se piace e meno e se è ben asservita al fine ultimo (e qui il titolo è forse fuorviante) che l'Autore si era posto.
E' inoltre da far presente che tali pellicole credo siano nel 2011 introvabili e che, nell'era digitale, sia possibile ottenere effetti simili solo passando dalla "camera chiara".
Francesco Torrisi 07/05/2011 11:32
reinserisco il mio commento di ieri erroneamente cancellato:E' un ritratto e come tale inizio la mia lettura.
Taglio: è un PP che lascia fuori solo piccole parti marginali che non pregiudicano il visual, Per me è ok.
Elaborazione: mi sembra che si sia voluto rendere un effetto limite simile alle pellicole tipo la Agfa Ortho. Di fatto queste pellicole avevano emulsioni che amplificavano gli effetti di alcune frequenze di luce e tagliavano altre. Credo che siano state proprio queste pellicole e i loro effetti ortocromatici a dare spunto al post che ha reso celebre Andrzej Dragan. Rimane una personale interpretazione che può o meno piacere e che andrebbe letta ed interpretata assieme al concetto e al significato che l'Autore vuole dare a questo scatto.
Qualità dello scatto: maf e relativa pdc direi centrati per quello che si intende per ritratto canonico, ossia viso completamente messo a fuoco con dettagli netti e precisi. E' evidente che tali dettagli sono stati anche "toccati" da quella che è stata la scelta di elaborazione applicata allo scatto.
Concept: ...e qui arriva il bello... (della discussione...). Io ho la percezione (che potrebbe essere del tutto sbagliata) che questa immagine ha un qualcosa di carnascialesco. Se questa è una sensazione corretta, lo scatto va visto ed interpretato "fuori" da qualunque disputa sul mondo omosessuale non essendo tirato in causa. Ho questa sensazione appunto perchè il soggetto maschile mantiene una certa "mascolinità" e recita una parte non sua avendo un sorriso sornione. Quindi lo interpreto come un normalissimo travestimento da carnevale dove potrei essere tutto o il contrario di tutto per solo spirito di divertimento. Essere per un giorno diverso ed apparire il contrario di ciò che si è, questo è appunto lo spirito del Carnevale. In questo caso non vedo appunto nessun collegamento ad un argomento che avrebbe completamente un altro respiro ossia quello della integrazione sociale e culturale dell'omosessualità. Se sbaglio collocazione del concept, quanto sopra detto viene a cadere.
Considerazione finale: lo trovo uno scatto di sperimentazione, dove appunto per la caratteristica del soggetto uomo che si finge donna (mia interpretazione), l'autore ha cercato un post che rimarcasse questa mascolinità "mal" celata...con una esaltazione grottesca e carnevalesca del contrasto evidente tra essere e apparire. In alternativa, se così non fosse, aver esaltato le caratteristiche maschili a chi dentro si sente donna sarebbe un gesto poco delicato da parte dell'Autore, giustificabile solo se non si voglia, con questo "abuso di immagine", rimarcare un problema assai più profondo di chi vive un "essere donna" condannato dentro un corpo che purtroppo subisce e che mal rappresenta il vero sentimento interiore.
Come tale quindi la ritengo una fotografia che ha un suo congruo motivo di esistere a tutti gli effetti, ma nello stesso tempo mi permetto dire all'Autore che forse questo ritratto non lo appenderei mai in casa mia... :o)
Ritengo che sia giunto il momento che l'Autore interagisca con noi.
paolo pasquino 07/05/2011 10:37
comprendo l'ovvio appoggio dell'autore alle parole di Farina.. ma:vorrei chiedere allo stesso autore se la stessa profondità che usa per postaffondarsi nel volto di quest'uomo la usererebbe per trovare con lui l'empatia (fotografica) e l'apertura mentale di cui parla Franco.
se così fosse, forse, il desiderio di scoperta assumerebbe altri toni, meno corrotti da "pruriti" risolti in maschere di contrasto .. e .. ordinati al rispetto di un essere umano più che ad un barbuto infossamento..
Aldo Cicelyn 07/05/2011 9:44
a mio parere c'è un eccessivo uso del contrasto, per il resto come composizione e taglio siamo nella "norma".Se l'intento, come leggo dal titolo, era un gioco sull'ambiguità trovo l'immagine un tantino banale.
PS. Il commento è stato richiesto dall'autore.
Ciao Aldo
Maricla Martiradonna 07/05/2011 8:24
INTERVENTO DELL'AUTORE""La lettura di Franco Farina è pienamente in sintonia con la mia e non aggiungo altro".
Maricla Martiradonna 07/05/2011 8:17
@ V.O.G.:ti chiedo di cancellare le espressioni "ripugnante", "fumetto pacchiano", "fotografi (o presunti tali)", "se fosse un fotografo ma forse non lo è", altrimenti cancellerò tutto il tuo commento. E ti chiedo di moderare i tuoi termini in generale, almeno qui in Agorà. Quello di questa foto non è il primo caso. Grazie.
Franco Farina 06/05/2011 23:14
* Devo precisare che questo mio intervento era in relazione a (fatico a definirlo intervento) di VOG, altrimenti non se ne comprende il senso. Lascio alla vostra intuizione derivare quello che non trovate scritto.-------------------------------------------------------------------------------------------
A me...a me...a me...
Ma altri potrebbero avere opinioni diverse, e per fortuna è così.
Chi frequenta questo sito, e io sono uno dei "presunti", piace discutere senza far ricorso a esempi da imitare, senza preconcetti e con la mente aperta, talmente aperta che anche a chi vorrebbe imporre un solo punto di vista, il suo.
Tutto va bene, escluso quando si pretende di dettare le regole.
La fotografia, anche se questo termine oggi è limitativo, diciamo il mondo dell'immagine, ha molte anime e innumerevoli facce, si possono discutere, apprezzare o meno, ma rifiutare a priori quello che esiste di fatto è come andare vedere un film a colori invocando il bianconero, meglio non andarci e restare a casa...
Non credo che l'autore in questione abbia nessuna intenzione e pretesa di confrontarsi con grandi firme internazionali (ma chi qua dentro?), credo che come tanti cerca di proporre lavori che ritiene interessanti e degni di miglioramenti tramite un sereno confronto con altre teste, altri occhi, non penso punti a candidarsi a nessun oscar, credo invece che accetti di mettersi in gioco e si aspetti di ricevere ogni tipo di valutazione, purché sia seria, sincera e costruttiva.
RobyB. 06/05/2011 19:30
sicuramente oppure......e la trovo ottima!Franco Farina 06/05/2011 18:42
Si può discutere sulla qualità tecnica, non sugli intenti che appaiono chiari e coerenti, casomai sul risultato del post.Ma obiettare che è una foto senza senso questo proprio non lo capisco.
Fatevi una carrellata indietro, non solo qui ma in qualsiasi sezione e trovate una foto, dico una che fa riflettere.
E allora riflettiamo, mica fa male alla salute...cerchiamo almeno qui di non essere prevenuti.
Agorà è questo, una pausa, una fermata dove sostare e pensare, cosa che non si fa solitamente. Questa foto fa pensare, nel bene e nel male.
Cerchiamo di analizzarla, il soggetto.
E' una posa che si riserva solitamente a una bella signorina, lo sguardo leggermente ammiccante, il trucco non eccessivo ma evidente, la ciocca che cade appoggiandosi sulle ciglia, la collana, dettaglio aggiuntivo ma che ha un senso anche lui. E' uno sguardo che solitamente una "lei" regala ad un "lui", o una posa stereotipata se volete ma che rientra in uno standard comunemente accettato.
Poi i contrasti.
Il naso un po' forte, l'accenno di barba impossibile da nascondere, le sopracciglia virili, il mento e la struttura del viso che parlano di un ragazzo e non di una ragazza.
La scelta di isolare il volto senza contestualizzarla non è casuale, secondo me.
E' un senso unico, una via obbligata che costringe l'osservatore a guardare direttamente negli occhi il soggetto, ma questo tocca molti tasti delicati, sia negli uomini che nelle donne.
Diciamolo, oggi siamo tutti tolleranti verso il diverso, ma evitiamo accuratamente ogni contatto diretto, questa foto ti obbliga a incrociare lo sguardo (un'azione che implica un coinvolgimento sensoriale) con un essere che ci imbarazza.
Per me questo basta, la foto c'è.
Poco importa se questo è nelle intenzioni dell'autore, non è indispensabile che sia così, ma il risultato è quello che ho descritto, per quanto mi riguarda e questo è un fatto.
Tecnicamente avrei lasciato la parte centrale così come sta, e forse avrei addolcito provocatoriamente alcune zone al fine di estremizzare ancora di più i contrasti di cui sopra, ma comunque c'è una coerenza che vale più del risultato in se stesso.
Giuliano L. 06/05/2011 18:20
VOG..non vedo il motivo di cestinare una fotografia.L'unica opinione che si chiede è relativa alla fotografia in oggetto.
Se non la ritieni una fotografia, così come eviti di commentarla, dovresti astenerti anche alle critiche, non trovi?
E non credo che questioni lana caprina sulla definizione di "pura fotografia" possano interessare al fine della discussione. L'utilizzo della PP è lecito e va al gusto dell'autore di questa foto.
ciao!
Maricla Martiradonna 06/05/2011 14:31
Caro Giancarlo, attraverso una discussione con altri un fotografo può arricchire il suo punto di vista, prendere atto di altre visuali, fare a se stesso delle domande sulla "resa" effettiva della sua fotografia. Questo forse è ancora più auspicabile quando il fotografo si avvicina a un tema che, come tu giustamente sottolinei, può toccare sfere personali di sensibilità. Un confronto civilissimo e a 360 gradi è dunque, credo, un arricchimento per tutti, anche e soprattutto in questi casi :-)giancarlo crocicchia 06/05/2011 13:50
Cara Maricla, grazie come al solito della tua gentilezza e nel porre l'accento su aspetti che solo in apparenza potrebbero essere marginali, ovvero la presenza su F.C e della conoscenza di alcuni meccanismi che conosco molto bene, Agorà , è nata nel pieno della mia presenza su F.C. e anche il sottoscritto è passato per le forche caudine.Ritrovo anche Francesco Torrisi , leggo il suo post e non aggiungo alcuna virgola a quanto espresso da Francesco sposandolo in toto. Aggiungo, forse con meno leggerezza che proprio perchè la foto può provocare tanti, troppi fraintendimenti sarebbe stato meglio evitarne la pubblicazione. Non parlo di censura , ma solo di attenzione ad argomenti che attraverso la fotografia potrebbero colpire la altrui sensibilità.Ritengo che a questo punto l'Autore ci illumini. Grazie Giancarlo
Maricla Martiradonna 06/05/2011 12:53
Caro Giancarlo,lo screening c'è per Agorà, forse tu che non vieni qui da molti molti mesi non lo ricordi ;-)
Si tratta di proporre non solo immagini belle o perfette, ma anche foto che siano in grado di suscitare una discussione fotografica. Non mi pare che finora siano mancate osservazioni intelligenti da parte dei commentatori. Per cui la foto proposta è adatta a questo spazio. Ciao, Maricla