era una delle prime foto close up, con la lente appiccicata al fiore, per questo non ci è stato tutto.
anche a me è dispiaciuto di non averlo ripreso per intero sarebbe stata migliore.
ciao e grazie.
agnese
ciao, ti ho visto anche su altri siti, sei bravissimo.
sono daccordo con te, ci sono talmente tanti panorami finti che non se ne può più, se non altro non perderei tanto tempo davanti al pc cercando di sistemarle,
buone foto
agnese
non capisco perchè veda il commento solo sulla mail e non anche sotto la foto, comunque... oltre ad essere molto franco e poco diplomatico devi essere anche dell'ariete! ;-) ad ogni modo tu scusa la mia permalosaggine, sempre che si dica cosi, e se puoi fidati delle mie parole: se facessi foto ad un acquario, idea per altro piuttosto malata, mi perderei tutte le emozioni che si provano stando sotto il pelo dell'acqua. io non sono una fotografa e nemmeno mi applico per diventarlo, cerco solo di riportare in superficie la magnificenza e l'impareggiabile bellezza che vedo tutte le volte che mi immergo. per rendera visibile a chi non conosce questo mondo ed anche a chi vive senza andare a fondo delle cose (scusa il gioco di parole).
la foto è stata fatta a circa 30mt sotto la superficie, in un sito chiamato "la croce" sulle Secca di Santo Stefano (IM). a presto paola, subacquea permalosa!
Ciao Pierdamiano
L'ulivo in questione
ha circa settecento anni (come recita la poesia di Porcu) e fa parte di "S'ortu mannu" (il grande orto) come viene chiamato l'oliveto che si trova nella parte sud occidentale della Sardegna, nel comune di Villamassargia, non lontano da Carbonia e Iglesias.
Sono circa 700 piante che si estendono in lieve pendio su un’area di circa 13 ettari. Le piante sono generalmente ben distanziate tra loro, senza un apparente ordine anche se, talvolta, capita di scorgerne alcune in filare.
Gli esemplari di olivo vengono fatti risalire al 1300/1500, a cavallo tra la dominazione pisana e quella spagnola. C’è chi li fa risalire invece sicuramente al periodo spagnolo – in Sardegna dal 1350 circa – in quanto storicamente cultori delle coltivazioni della vite e dell’olivo.
La notevole dimensione dei tronchi lascia però supporre che quello effettuato in quel periodo non sia altro che un semplice innesto eseguito su esemplari più antichi reinselvatichiti a causa dell'abbandono. Alcuni studiosi affermano che tali esemplari potrebbero essere considerati con buona probabilità risalenti all'epoca romana....
Le dimensioni dei tronchi sono ovviamente diverse, il diametro varia mediamente da 1 a 3 metri con circonferenze che in numerosi esemplari raggiungono i 10 metri.
“S'ortu mannu" è un oliveto ancora produttivo. Le olive sono destinate alla produzione di olio extravergine.
Fermino Carancini 16/06/2008 10:14
Il campo purtroppo da parte mia deve aspettare.Grazie tante del gradito commento, Piero.............. FC
Luigi Riccitiello 14/06/2008 22:56
Grazie di cuore, un salutoneagnese52 14/06/2008 22:41
era una delle prime foto close up, con la lente appiccicata al fiore, per questo non ci è stato tutto.anche a me è dispiaciuto di non averlo ripreso per intero sarebbe stata migliore.
ciao e grazie.
agnese
Antonio Morri 14/06/2008 18:41
Consigli giustissimi, ma è stata la mia prima uscita con il 180 Tamron. Cercherò di migliorare ma non è facile!Grazie e un caro saluto Pierdamiano.
agnese52 13/06/2008 18:33
ciao, ti ho visto anche su altri siti, sei bravissimo.sono daccordo con te, ci sono talmente tanti panorami finti che non se ne può più, se non altro non perderei tanto tempo davanti al pc cercando di sistemarle,
buone foto
agnese
paola lazzerini 12/06/2008 13:02
non capisco perchè veda il commento solo sulla mail e non anche sotto la foto, comunque... oltre ad essere molto franco e poco diplomatico devi essere anche dell'ariete! ;-) ad ogni modo tu scusa la mia permalosaggine, sempre che si dica cosi, e se puoi fidati delle mie parole: se facessi foto ad un acquario, idea per altro piuttosto malata, mi perderei tutte le emozioni che si provano stando sotto il pelo dell'acqua. io non sono una fotografa e nemmeno mi applico per diventarlo, cerco solo di riportare in superficie la magnificenza e l'impareggiabile bellezza che vedo tutte le volte che mi immergo. per rendera visibile a chi non conosce questo mondo ed anche a chi vive senza andare a fondo delle cose (scusa il gioco di parole).la foto è stata fatta a circa 30mt sotto la superficie, in un sito chiamato "la croce" sulle Secca di Santo Stefano (IM). a presto paola, subacquea permalosa!
Alessio Buzi 12/06/2008 12:24
grazieun saluto Alex
www.fotomania.biz
maurizio bartolozzi 12/06/2008 0:46
Grazie Pierdamiano per il tuo commento.Alberto Cherubini Magni 11/06/2008 23:17
ho gia messo in preventivo di venire verso la fine del mese , vedremo. grazie. alberto.Paola Tarozzi 11/06/2008 17:02
Grazie Pieroquesta è sicuramente la mia preferita...
Paola
francesca ficara 10/06/2008 21:04
grazie Pierdamianoper la gradita
visita
un caro saluto
francesca
luigia pavan 10/06/2008 20:45
Grazie del commento e del consiglio!La prox volta ci provo, tu non sai che fifa che avevo...
:-)
ciao, Luigina
maurizio bartolozzi 09/06/2008 22:53
Grazie Pierdamiano per i tuoi graditi commenti.franco borsi 09/06/2008 19:56
Ciao, ti ringrazio per il passaggio e il commento ,A presto
Fabio Stori 08/06/2008 20:37
Ciao PierdamianoL'ulivo in questione ha circa settecento anni (come recita la poesia di Porcu) e fa parte di "S'ortu mannu" (il grande orto) come viene chiamato l'oliveto che si trova nella parte sud occidentale della Sardegna, nel comune di Villamassargia, non lontano da Carbonia e Iglesias.
Sono circa 700 piante che si estendono in lieve pendio su un’area di circa 13 ettari. Le piante sono generalmente ben distanziate tra loro, senza un apparente ordine anche se, talvolta, capita di scorgerne alcune in filare.
Gli esemplari di olivo vengono fatti risalire al 1300/1500, a cavallo tra la dominazione pisana e quella spagnola. C’è chi li fa risalire invece sicuramente al periodo spagnolo – in Sardegna dal 1350 circa – in quanto storicamente cultori delle coltivazioni della vite e dell’olivo.
La notevole dimensione dei tronchi lascia però supporre che quello effettuato in quel periodo non sia altro che un semplice innesto eseguito su esemplari più antichi reinselvatichiti a causa dell'abbandono. Alcuni studiosi affermano che tali esemplari potrebbero essere considerati con buona probabilità risalenti all'epoca romana....
Le dimensioni dei tronchi sono ovviamente diverse, il diametro varia mediamente da 1 a 3 metri con circonferenze che in numerosi esemplari raggiungono i 10 metri.
“S'ortu mannu" è un oliveto ancora produttivo. Le olive sono destinate alla produzione di olio extravergine.
Fonte: http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=24911
Ciao e grazie della visita.
Fabio