17.12.11, 13:45
Messaggio 16 di 21
Io la penso come Gero, e la reputo una gran bell'idea. Specialmente per quelli che magari hanno voglia di sdoganarsi dalle compattine, ma hanno paura della gestione gestione iso-diaframma-otturatore...
Oltre la gestione della profondità di campo, manca (e qui sì che sarebbe interessante) la simulazione del lampeggiatore...
Messaggio Modificato (13:45)
Oltre la gestione della profondità di campo, manca (e qui sì che sarebbe interessante) la simulazione del lampeggiatore...
Messaggio Modificato (13:45)
però il cavalletto..c'è
17.12.11, 17:00
Messaggio 18 di 21
io la penso un po' diversamente.
personalmente sono convinto che se uno si guarda un po' di libri , va a vedere mostre cerca di studiare le immagini e soprattutto i libri li legge credo che oltre a passare il proprio tempo in modo costruttivo impari molto di più da tutorial approssimativi.
per essere più preciso. non si tratta della mancanza di profondità di campo ma della assenza dell'algoritmo che simula la distanza iperfocale ossia quella distanza che consente al fotografo di estendere la area a fuoco da un punto da lui deciso fino all'infinito . il punto di arrivo della distanza iperfocale è sempre quello, oltre non si può andare, ma il punto di inizio dell'arrea a fuoco è lasciato al libero in questo modo al arbitrio del fotografo il quale può determinare tale escursione leggendo i riferimenti che sono sull'obbiettivo. infatti per mettere a fuoco in questo modo non si agisce sulla scala delle distanze ma si preimposta l'apertura del diaframma. soprattutto nelle macchine a telemetro questa possibilità è fondamentale perchè consente praticamente di essere certo del risultato anche senza inquadrare nel mirino. in pratica mentre la profondità di campo non è modificabile ma è data dalle caratteristiche fisiche della lente, la distanza iperfocale è propria dell'atto del fotografare, questa possibilità è fornita se si scatta preferibilmente in manuale o a priorità di diaframmi e soprattutto se l'obbiettivo utilizzato consente di poterla definire sulla scala riportata sul barilotto. molte ottiche ormai non la indicano
Messaggio Modificato (17:30)
personalmente sono convinto che se uno si guarda un po' di libri , va a vedere mostre cerca di studiare le immagini e soprattutto i libri li legge credo che oltre a passare il proprio tempo in modo costruttivo impari molto di più da tutorial approssimativi.
per essere più preciso. non si tratta della mancanza di profondità di campo ma della assenza dell'algoritmo che simula la distanza iperfocale ossia quella distanza che consente al fotografo di estendere la area a fuoco da un punto da lui deciso fino all'infinito . il punto di arrivo della distanza iperfocale è sempre quello, oltre non si può andare, ma il punto di inizio dell'arrea a fuoco è lasciato al libero in questo modo al arbitrio del fotografo il quale può determinare tale escursione leggendo i riferimenti che sono sull'obbiettivo. infatti per mettere a fuoco in questo modo non si agisce sulla scala delle distanze ma si preimposta l'apertura del diaframma. soprattutto nelle macchine a telemetro questa possibilità è fondamentale perchè consente praticamente di essere certo del risultato anche senza inquadrare nel mirino. in pratica mentre la profondità di campo non è modificabile ma è data dalle caratteristiche fisiche della lente, la distanza iperfocale è propria dell'atto del fotografare, questa possibilità è fornita se si scatta preferibilmente in manuale o a priorità di diaframmi e soprattutto se l'obbiettivo utilizzato consente di poterla definire sulla scala riportata sul barilotto. molte ottiche ormai non la indicano
Messaggio Modificato (17:30)
Si tratta semplicemente del fatto che cambiando il numero di diaframma agisce solo sulla quantita' di luce che entra e non sulla messa a fuoco.
Se tu spieghi a uno che non lo sa come usare il diaframma in questo modo ,quello va a casa e butta la macchina fotografica dalla finestra.
Se tu gli fai degli esempi concreti della differenza che c'è tra un f22 e un f1,8 quello va a casa e prova e magari capisce anche come funziona.
Sei sempre troppo complicato,ermetico e schematico e non serve tutto cio per fare delle foto.
Ti racconto una cosa vera.
Quando andavo a scuola di fotografia c'era un professore che spiegava sempre tutto con degli appunti enormi davanti.
Era tutto uno spiegare con termini tecnici e frasi ad effetto.
Un bel giorno (brutto per lui) dimentica a casa sti appunti.
nello sguardo gia si leggeva il panico...
Ovviamente abbiamo iniziato con domande a raffica molto pratiche.
Bene...scena muta ad ogni domanda.
Eppure sto tipo era sempre a vedere qualche mostra...
:-)
Se tu spieghi a uno che non lo sa come usare il diaframma in questo modo ,quello va a casa e butta la macchina fotografica dalla finestra.
Se tu gli fai degli esempi concreti della differenza che c'è tra un f22 e un f1,8 quello va a casa e prova e magari capisce anche come funziona.
Sei sempre troppo complicato,ermetico e schematico e non serve tutto cio per fare delle foto.
Ti racconto una cosa vera.
Quando andavo a scuola di fotografia c'era un professore che spiegava sempre tutto con degli appunti enormi davanti.
Era tutto uno spiegare con termini tecnici e frasi ad effetto.
Un bel giorno (brutto per lui) dimentica a casa sti appunti.
nello sguardo gia si leggeva il panico...
Ovviamente abbiamo iniziato con domande a raffica molto pratiche.
Bene...scena muta ad ogni domanda.
Eppure sto tipo era sempre a vedere qualche mostra...
:-)
Con questo non voglio dire che la teoria,lo studio,la storia e l'educazione all'immagine non servano.
Sono fondamentali.
Ma anche la pratica lo è e per conto mio ben vengano i tutorial e gli esempi,se ben fatti.
Se poi è anche divertente provarli non ci trovo nulla di male...anzi.
Sono fondamentali.
Ma anche la pratica lo è e per conto mio ben vengano i tutorial e gli esempi,se ben fatti.
Se poi è anche divertente provarli non ci trovo nulla di male...anzi.
prendiamolo come giochetto...è propedeutico solo per chi ha solo scattato fin ora in automatico...fa vedere un po' meglio cosa succede al variare dei tre settaggi: diaframma, tempi e sensibilità (con tutti i limiti del caso....)
Non è sicuramente la panacea della fotografia...
Non è sicuramente la panacea della fotografia...