“COMMUNIS” il nuovo progetto di Fc.it, ideato da Eras Peran
“Il desiderio di comunicazione – ha scritto Simone de Beauvoir – presuppone che ci si interessi agli altri”.
Internet, invece, secondo Bill Gates, è “il più grande veicolo di autodivulgazione di tutti i tempi”.
Già abbiamo scritto del progetto qui,
http://www.fotocommunity.it/blog/uncategorized/5338
per far conoscere in itinere questa iniziativa, di cui riportiamo brevemente alcuni stralci:
“siamo letteralmente inondati da ogni parte di immagini di ogni tipo e di ogni livello qualitativo. La condivisione, ormai generalizzata, ha perso il suo valore costruttivo mentre la quantità, troppo spesso, ha finito col soffocare la qualità e, soprattutto, l’esigenza di ricerca, di crescita, il “bisogno” di fotografia che contraddistinguono tanti fotoamatori, oggi un po’ spaesati e demotivati.
E allora, trascinati dallo slancio di un nostro utente, EraS Perani abbiamo pensato di fare un passo indietro rispetto al marasma virtuale e di ricollegarci al mondo reale: quello delle mostre, delle esposizioni, intese come punto di approdo all’interno di un percorso personale e intimo, che ci porti a scegliere la fotografia come linguaggio privilegiato per esprimere i nostri pensieri e sentimenti, la nostra visione del mondo.
Questa, in sintesi, è l’idea di EraS Perani , che ora vi presentiamo sperando che susciti il vostro entusiasmo come ha suscitato il nostro:
vi proporremo alcuni progetti a tema, della durata di otto settimane, a cui potrete partecipare con fotografie (il cui numero sarà indicato volta per volta) che dovranno essere inedite, pensate per l’occasione; trascorse le otto settimane, una giuria, composta da due utenti scelti dallo staff e da un membro dello staff di fc.it, selezionerà le fotografie che, una volta stampate (a cura degli autori), saranno esposte in una mostra collettiva che si svolgerà nelle sedi che per ora abbiamo coinvolto(Roma, Padova, Bergamo, a cui si aggiungeranno altre città) e, ci auguriamo, in alcuni festival e grandi eventi fotografici.
Ma arriva adesso la versione definitiva di questa iniziativa, e la prima traccia da seguire: “Communis”
Oggi, per la prima volta nella storia dell’umanità, nessun luogo, nessuna persona è lontana. Email, sms, chat ci fanno volare ovunque e da chiunque. In un attimo. Il numero delle nostre amicizie si è immensamente allargato, includendo persone che non abbiamo mai conosciuto ma che riempiono la nostra vita, facendoci sentire meno soli.
Tutto questo è elettrizzante ma forse dovremmo coglierne anche i nodi problematici: cosa arriva davvero di noi agli altri? Ci capiamo veramente se il tono della voce, lo sguardo, la fisicità stessa non possono integrare i contenuti che condividiamo con gli altri? Siamo sempre noi stessi con chiunque, con le persone che fanno parte della nostra vita reale e gli amici dei social? E poi: si può davvero dire tutto con la comunicazione virtuale? Verso cosa stiamo andando, come stiamo cambiando?
Esponete le vostre riflessioni su questo tema cruciale in due fotografie inedite e partecipate al nuovo progetto di fc.it “Communis”, ideato da EraS Perani
Le fotografie andranno postate nel canale Temi, nella sezione “I progetti fotografici di Fc”:
http://www.fotocommunity.it/temi/i-prog ... i-fc/19995
e ancora nella sottosezione “Progetto – Mostra “Communis”:
http://www.fotocommunity.it/temi/1-prog ... unis/20195
Le fotografie potranno essere postate in due diversi fotogrammi, numerandole progressivamente, oppure sotto forma di dittico.
Otto settimane per realizzare le due fotografie, e scaduto il termine ( 5 Giugno) una giuria formata da lucy franco (team di fc.it), vog2 e Ciro Prota selezionerà le coppie di fotografie più interessanti, che saranno esposte in alcune città presso sedi prestigiose, di cui in seguito si darà notizia.
Internet, invece, secondo Bill Gates, è “il più grande veicolo di autodivulgazione di tutti i tempi”.
Già abbiamo scritto del progetto qui,
http://www.fotocommunity.it/blog/uncategorized/5338
per far conoscere in itinere questa iniziativa, di cui riportiamo brevemente alcuni stralci:
“siamo letteralmente inondati da ogni parte di immagini di ogni tipo e di ogni livello qualitativo. La condivisione, ormai generalizzata, ha perso il suo valore costruttivo mentre la quantità, troppo spesso, ha finito col soffocare la qualità e, soprattutto, l’esigenza di ricerca, di crescita, il “bisogno” di fotografia che contraddistinguono tanti fotoamatori, oggi un po’ spaesati e demotivati.
E allora, trascinati dallo slancio di un nostro utente, EraS Perani abbiamo pensato di fare un passo indietro rispetto al marasma virtuale e di ricollegarci al mondo reale: quello delle mostre, delle esposizioni, intese come punto di approdo all’interno di un percorso personale e intimo, che ci porti a scegliere la fotografia come linguaggio privilegiato per esprimere i nostri pensieri e sentimenti, la nostra visione del mondo.
Questa, in sintesi, è l’idea di EraS Perani , che ora vi presentiamo sperando che susciti il vostro entusiasmo come ha suscitato il nostro:
vi proporremo alcuni progetti a tema, della durata di otto settimane, a cui potrete partecipare con fotografie (il cui numero sarà indicato volta per volta) che dovranno essere inedite, pensate per l’occasione; trascorse le otto settimane, una giuria, composta da due utenti scelti dallo staff e da un membro dello staff di fc.it, selezionerà le fotografie che, una volta stampate (a cura degli autori), saranno esposte in una mostra collettiva che si svolgerà nelle sedi che per ora abbiamo coinvolto(Roma, Padova, Bergamo, a cui si aggiungeranno altre città) e, ci auguriamo, in alcuni festival e grandi eventi fotografici.
Ma arriva adesso la versione definitiva di questa iniziativa, e la prima traccia da seguire: “Communis”
Oggi, per la prima volta nella storia dell’umanità, nessun luogo, nessuna persona è lontana. Email, sms, chat ci fanno volare ovunque e da chiunque. In un attimo. Il numero delle nostre amicizie si è immensamente allargato, includendo persone che non abbiamo mai conosciuto ma che riempiono la nostra vita, facendoci sentire meno soli.
Tutto questo è elettrizzante ma forse dovremmo coglierne anche i nodi problematici: cosa arriva davvero di noi agli altri? Ci capiamo veramente se il tono della voce, lo sguardo, la fisicità stessa non possono integrare i contenuti che condividiamo con gli altri? Siamo sempre noi stessi con chiunque, con le persone che fanno parte della nostra vita reale e gli amici dei social? E poi: si può davvero dire tutto con la comunicazione virtuale? Verso cosa stiamo andando, come stiamo cambiando?
Esponete le vostre riflessioni su questo tema cruciale in due fotografie inedite e partecipate al nuovo progetto di fc.it “Communis”, ideato da EraS Perani
Le fotografie andranno postate nel canale Temi, nella sezione “I progetti fotografici di Fc”:
http://www.fotocommunity.it/temi/i-prog ... i-fc/19995
e ancora nella sottosezione “Progetto – Mostra “Communis”:
http://www.fotocommunity.it/temi/1-prog ... unis/20195
Le fotografie potranno essere postate in due diversi fotogrammi, numerandole progressivamente, oppure sotto forma di dittico.
Otto settimane per realizzare le due fotografie, e scaduto il termine ( 5 Giugno) una giuria formata da lucy franco (team di fc.it), vog2 e Ciro Prota selezionerà le coppie di fotografie più interessanti, che saranno esposte in alcune città presso sedi prestigiose, di cui in seguito si darà notizia.
Bella iniziativa, peccato che non stanno partecipando, bisognerebbe fare più pubblicità
Se posso permettermi una riflessione... io non credo sia una questione di pubblicità.
Semmai potremmo cavillare che la gente non legge con la dovuta attenzione (vedesi polemiche sulla nuova versione di prova di FC) ma a parte questo la pubblicità c'è stata e mi sembrava capillare nei limiti dello spazio di FC... io stesso ho fatto rimbalzare la notizia a diverse persone che però mi hanno detto, dopo un iniziale curiosità, che non sono interessate...
L'idea che mi sono fatto parlando con altri utenti e che mi trova per altro in linea di massima d'accordo, è che il progetto può dare l'impressione di una certa nebulosità e incompletezza.
Mi spiego meglio andando per punti:
1) Fotocommunity ha promosso spesso progetti in cui cimentarsi (ricordiamo anche solo il "progetti di FC" di Maricla dell'anno scorso) ma sembra evidente che senza motivazione dopo l'entusiasmo iniziale il progetto muore.
E questo è per altro capitato anche per iniziative gestite in proprio da Fc come l'editors-choice.
Qui la motivazione c'è ed è la possibilità di partecipare ad una mostra comune cosa sicuramente affascinante.
Ora, premettendo che so bene quanto sia difficile organizzare una cosa simile e i tempi che richiede... l'impressione che se ne riceve però dalla presentazione, è che sia ancora tutto in divenire:
Scelte le foto (deadline ben chiara) quando si farà la mostra?
Dove? ok citare "sedi prestigiose e alcune città" ma tutto rimane avvolto in uno scoraggiante mistero come lo rimarrebbe anche se si dice genericamente Milano, Roma, Venezia... :)
Non ultimo... Quali sono le eventuali spese che i vicitori dovranno affrontare... banalmente ad esempio considerando la stampa ed alla fine... le opere saranno restituite o che fine faranno?
Forse avrebbe attirato di più aprire il progetto con queste risposte già chiare per passare l'idea che vi sia una vera possibilità di arrivare fino in fondo.
2) Il tema... appare un po' troppo generale... sicuramente sociologicamente avvincente ed attuale fin dalla sua descrizione molto ben stesa ma... dove si vuol andare a parare? Sembra fin troppo abusato nelle sue linee minimaliste: 1000 foto di gente persa in tablet e cellulari (virtualità) contro altrettante di gente al bar (realtà)?
Di fatto si può far rientrare di tutto, da una gita al mare ad una natura morta di scarti tecnologici...
Forse avrebbe aiutato a sentirsi meno smarriti dettagliare di più anche in funzione dell'omogeneità/eterogeneità espositiva dalla quale non si può prescindere se si vuole che anche la mostra sia poi appealing.
3) Purtroppo non aiuta a superare lo smarrimento di cui sopra, neppure la composizione della giuria. Ferma restando la consapevolezza della sicura qualità umana e competenza tecnica dei membri su cui nessuno può discutere... altresì è chiaro che se si andasse a cercare aiuto nella scelta di uno stile su cui orientarsi visionando le rispettive gallerie, la sensazione che se ricaverebbe è che interi generi verrebbero automaticamente tagliati fuori dalla competizione e questo scoraggia non poco dal partecipare. Una maggior varietà di stili, decisamente dissonanti gli uni dagli altri, avrebbe secondo me giovato.
Ora, io non so se questi punti possano essere effettivamente specchio dell'attuale stato di cose traducibile nella quasi nulla partecipazione, ma sono le impressioni che ne ho ricavato quindi ve le espongo giusto come banale spunto di riflessione.
Semmai potremmo cavillare che la gente non legge con la dovuta attenzione (vedesi polemiche sulla nuova versione di prova di FC) ma a parte questo la pubblicità c'è stata e mi sembrava capillare nei limiti dello spazio di FC... io stesso ho fatto rimbalzare la notizia a diverse persone che però mi hanno detto, dopo un iniziale curiosità, che non sono interessate...
L'idea che mi sono fatto parlando con altri utenti e che mi trova per altro in linea di massima d'accordo, è che il progetto può dare l'impressione di una certa nebulosità e incompletezza.
Mi spiego meglio andando per punti:
1) Fotocommunity ha promosso spesso progetti in cui cimentarsi (ricordiamo anche solo il "progetti di FC" di Maricla dell'anno scorso) ma sembra evidente che senza motivazione dopo l'entusiasmo iniziale il progetto muore.
E questo è per altro capitato anche per iniziative gestite in proprio da Fc come l'editors-choice.
Qui la motivazione c'è ed è la possibilità di partecipare ad una mostra comune cosa sicuramente affascinante.
Ora, premettendo che so bene quanto sia difficile organizzare una cosa simile e i tempi che richiede... l'impressione che se ne riceve però dalla presentazione, è che sia ancora tutto in divenire:
Scelte le foto (deadline ben chiara) quando si farà la mostra?
Dove? ok citare "sedi prestigiose e alcune città" ma tutto rimane avvolto in uno scoraggiante mistero come lo rimarrebbe anche se si dice genericamente Milano, Roma, Venezia... :)
Non ultimo... Quali sono le eventuali spese che i vicitori dovranno affrontare... banalmente ad esempio considerando la stampa ed alla fine... le opere saranno restituite o che fine faranno?
Forse avrebbe attirato di più aprire il progetto con queste risposte già chiare per passare l'idea che vi sia una vera possibilità di arrivare fino in fondo.
2) Il tema... appare un po' troppo generale... sicuramente sociologicamente avvincente ed attuale fin dalla sua descrizione molto ben stesa ma... dove si vuol andare a parare? Sembra fin troppo abusato nelle sue linee minimaliste: 1000 foto di gente persa in tablet e cellulari (virtualità) contro altrettante di gente al bar (realtà)?
Di fatto si può far rientrare di tutto, da una gita al mare ad una natura morta di scarti tecnologici...
Forse avrebbe aiutato a sentirsi meno smarriti dettagliare di più anche in funzione dell'omogeneità/eterogeneità espositiva dalla quale non si può prescindere se si vuole che anche la mostra sia poi appealing.
3) Purtroppo non aiuta a superare lo smarrimento di cui sopra, neppure la composizione della giuria. Ferma restando la consapevolezza della sicura qualità umana e competenza tecnica dei membri su cui nessuno può discutere... altresì è chiaro che se si andasse a cercare aiuto nella scelta di uno stile su cui orientarsi visionando le rispettive gallerie, la sensazione che se ricaverebbe è che interi generi verrebbero automaticamente tagliati fuori dalla competizione e questo scoraggia non poco dal partecipare. Una maggior varietà di stili, decisamente dissonanti gli uni dagli altri, avrebbe secondo me giovato.
Ora, io non so se questi punti possano essere effettivamente specchio dell'attuale stato di cose traducibile nella quasi nulla partecipazione, ma sono le impressioni che ne ho ricavato quindi ve le espongo giusto come banale spunto di riflessione.
Grazie Maurizio, cercherò di dipanare un po' la matassa.
Punto 1)
L'impressione che hai è giusta, è tutto da divenire in quanto, proporre una mostra a chicchessia senza avere le immagine è sempre stato problematico, pertanto quando avremo le immagini proporremo la mostra. Per inciso alcune location hanno dato la disponibilità ma credo sia corretto e necessario avere il progetto in mano prima di far programmi.
Non credo sia chiaro il discorso "vincitori", non ne esistono, non è un concorso e nemmeno vogliamo metterci alla pari di circoli fotografici ne tanto meno ad associazioni nazionali che altro non fanno che parlare di pixel.
Per quanto riguarda i costi saranno relativi alla stampa e, eventualmente un piccolo contributo per flyer e/o manifesti se necessario.
Le opere resteranno di proprietà degli autori che daranno la disponibilità di usarle per la/le mostre e potranno ritirarle dal progetto come e quando vogliono (fermo restando la chiusura di una mostra in corso).
Punto 2)
Il tema è un tema che ogni autore interpreta personalmente, sta alla creatività dell'autore stesso non banalizzarlo. Chi selezionerà dovrà decidere se rientra o no nel tema trattato.
Punto 3)
Questo non lo capisco, di quale stile parliamo? cosa c'entra con la fotografia? o con la "giuria" che non chiamerei assolutamente così?
Personalmente non ho mai, ripeto mai, dato importanza agli stili, bianco nero, colore, street, reportage ... cosa significa? parliamo di fotografia o cosa?
Tutti abbiamo i nostri gusti ma, se una fotografia è buona, resta buana anche se è il tanto bistrattato "gattino", se non accettiamo questo principio, lasciamo perdere.
In una intervista mi è stato chiesto dove si collocasse la mia fotografia, ho risposto così:
Non amo categorizzare e nemmeno credo ci siano delle categorie, la fotografia è solo fotografia e tale deve restare. Mi piace sintetizzare con quanto affermava Giacomelli: “La fotografia è una cosa semplice, a condizione di avere qualcosa da dire”, senza schedarla in qualsivoglia categoria.
È vero che ci sono varie tendenze, dal ritratto alla paesaggistica ma sono solo dettagli e che in comune hanno una sola verità: sono fotografie.
Se poi vogliamo entrare nel particolare, possiamo usare definizioni come “concept”, “street”, “portrait”, “landscape”, io mi definisco così “Fotografo a sensazione, non ho né tecnica né maestria … e non me ne importa”.
Spesso mi definiscono “bianconerista” e ammetto che prediligo il B/N ma è una scelta mia, e permettimi, di tutti i fotografi, pensare consciamente o inconsciamente all’immagine che stai realizzando se eseguirla in B/N o a colori.
Fotografo in B/N quando voglio che l’osservatore abbia “spazio” per immaginare le sue sensazioni, fotografo a colori quando voglio guidare un po’ di più queste sensazioni.
Ed è con questo concetto di fotografia che i miei progetti nascono e si sviluppano.
Grazie
Eras
Punto 1)
L'impressione che hai è giusta, è tutto da divenire in quanto, proporre una mostra a chicchessia senza avere le immagine è sempre stato problematico, pertanto quando avremo le immagini proporremo la mostra. Per inciso alcune location hanno dato la disponibilità ma credo sia corretto e necessario avere il progetto in mano prima di far programmi.
Non credo sia chiaro il discorso "vincitori", non ne esistono, non è un concorso e nemmeno vogliamo metterci alla pari di circoli fotografici ne tanto meno ad associazioni nazionali che altro non fanno che parlare di pixel.
Per quanto riguarda i costi saranno relativi alla stampa e, eventualmente un piccolo contributo per flyer e/o manifesti se necessario.
Le opere resteranno di proprietà degli autori che daranno la disponibilità di usarle per la/le mostre e potranno ritirarle dal progetto come e quando vogliono (fermo restando la chiusura di una mostra in corso).
Punto 2)
Il tema è un tema che ogni autore interpreta personalmente, sta alla creatività dell'autore stesso non banalizzarlo. Chi selezionerà dovrà decidere se rientra o no nel tema trattato.
Punto 3)
Questo non lo capisco, di quale stile parliamo? cosa c'entra con la fotografia? o con la "giuria" che non chiamerei assolutamente così?
Personalmente non ho mai, ripeto mai, dato importanza agli stili, bianco nero, colore, street, reportage ... cosa significa? parliamo di fotografia o cosa?
Tutti abbiamo i nostri gusti ma, se una fotografia è buona, resta buana anche se è il tanto bistrattato "gattino", se non accettiamo questo principio, lasciamo perdere.
In una intervista mi è stato chiesto dove si collocasse la mia fotografia, ho risposto così:
Non amo categorizzare e nemmeno credo ci siano delle categorie, la fotografia è solo fotografia e tale deve restare. Mi piace sintetizzare con quanto affermava Giacomelli: “La fotografia è una cosa semplice, a condizione di avere qualcosa da dire”, senza schedarla in qualsivoglia categoria.
È vero che ci sono varie tendenze, dal ritratto alla paesaggistica ma sono solo dettagli e che in comune hanno una sola verità: sono fotografie.
Se poi vogliamo entrare nel particolare, possiamo usare definizioni come “concept”, “street”, “portrait”, “landscape”, io mi definisco così “Fotografo a sensazione, non ho né tecnica né maestria … e non me ne importa”.
Spesso mi definiscono “bianconerista” e ammetto che prediligo il B/N ma è una scelta mia, e permettimi, di tutti i fotografi, pensare consciamente o inconsciamente all’immagine che stai realizzando se eseguirla in B/N o a colori.
Fotografo in B/N quando voglio che l’osservatore abbia “spazio” per immaginare le sue sensazioni, fotografo a colori quando voglio guidare un po’ di più queste sensazioni.
Ed è con questo concetto di fotografia che i miei progetti nascono e si sviluppano.
Grazie
Eras
Ciao Eras, grazie della risposta.
Ci tengo solo a precisare che quelle che ti ho riportato sono sensazioni raccolte in giro sul progetto e come tali è poco utile che spieghi a me le intenzioni. Si sarebbe trattato di esplicitare di più in fase di presentazione onde evitare di generare dubbi e perplessità.
Ora permettimi di far seguire alcuni appunti:
1) Dici: “sia corretto e necessario avere il progetto in mano prima di far programmi”: concordo con te ma il problema è che il progetto ora lo hai e lo hai anche proposto e dettagliato. Ovvio che in fase di pura proposta più di tanto non si poteva dire se non il concept dell’idea ma il nebuloso comincia dopo. Ti spiego cosa intendo… nel 2013 il MEXT (ministero della cultura, arte e via dicendo giapponese) ha varato un progetto di mostre per onorare la figura di William Shakespeare che doveva coprire un lasso di tempo che andava dal 2014 (450 anni dalla nascita) al 2016 (400 anni dalla morte).
Quando ha cominciato a selezionare le persone che avrebbero partecipato (fra le quali ho avuto il grande onore di esservi anch’io) nel bando ha messo l’impossibile di informazioni a partire dalle date in cui si sarebbero tenute le mostre, dove e via discorrendo… anche perché come puoi immaginare selezionando tra professionisti internazionali anche il discorso costi ad esempio di trasferta aveva un peso ben diverso (per altro loro lo rimborsavano ma stiamo parlando di un ministero quindi ben altri budget). Anche in quel caso non sapevano, non conoscendo i partecipanti, che immagini avrebbero avuto. E potrei farti decine di casi analoghi di mostre a cui ho partecipato in questi anni in giro per il mondo.
Ora, nel nostro caso… ovvio che quando si cominciò a parlare dell’idea, non essendoci un tema non si potevano neppure fare altri passi… ma quando si è partiti con il tema e cioè “Communis” a quel punto il percorso era stabilito e quindi poteva divenire importante rispondere a qualche domanda in più come ti dico, so per esperienza, si fa in tanti altri contest analoghi.
Poi, possiamo cavillare sul significato del termine “Vincitori” e sostituirlo con quello di “Selezionati” ma lo stato delle cose non cambia… ci saranno delle persone che in base alla decisione dei selezionatori parteciperanno ed altre no… non si parlerà di pixel ma dei termini di selezione dovranno esserci ;)
Come dicevo, la questione costi non dovresti dirla a me ma andava esplicitata nella presentazione per tutti (possibilmente anche indicando la qualità di stampa richiesta cosa che incide non poco sulla spesa da affrontare) in modo che ognuno potesse regolarsi.
2) Qui evidentemente non sono stato chiaro io. Logico ciò che ripeti, ma io continuo a dirti che la dicitura appare troppo vaga. Un esempio… al mio esame di abilitazione professionale dopo il PhD mi trovai questo quesito: “L’acqua, solvente universale”
Di fatto si potevano scrivere libri e libri e come si sintetizzava determinava, in funzione della personalità dei valutatori, chi passava l’esame o meno… il criterio era quindi totalmente soggettivo e persone seppur ingambissima furono bocciate per un criterio soggettivo legato allo smarrimento che un tema così generale ed indefinito poteva comportare.
Nel caso di “Communis” il discorso è più o meno lo stesso che suona “mettete quello che vi viene in mente secondo la vostra sensibilità e personalità” poi decidiamo noi ciò che è pertinente o meno… a questo punto se esistono dei criteri che guideranno la scelta suddetta, forse sarebbe stato il caso di condividerli con maggiore dettaglio.
3) Premesso che “giuria” è stata chiamata da voi… puoi filosofeggiare sul come chiamarla ma citando il bardo immortale Shakespeare… puoi chiamare la rosa con tanti nomi ma non per questo cambia il suo profumo :)
A parte il fatto che non capisco cosa centri il riportare la tua filosofia fotografica quando poi di detta, consentimi di chiamarla come da voi scritto, giuria non fai parte… il punto non è comunque come tu la pensi in base a quanto riportato in una determinata intervista… Il fotografo X, magari alle prime armi quindi con una personalità meno formata della tua, che per quanto detto al punto due… cerca delle rassicurazioni su quello che si sta chiedendo, non va a cercare la tua intervista ma va a vedere la galleria delle persone che poi eserciteranno il potere (anche qui scegli il termine di maggiore aderenza alla tua interpretazione della cosa) di includere o escludere la sua foto dall’ipotetica mostra… si trova di fronte gusti di scatto similari o con poche differenze… e si demotiva (te lo riporto, ripeto, perché mi è stato espressamente detto). Molto più attinente a quanto da te scritto ed alla tua filosofia, sarebbe stato se si fossero scelte persone, per valutare, con evidenti gusti molto diversi (paesaggista, astrattista, ritrattista tanto per dire) in modo da far passare con maggior forza il concetto dell’apertura a tutti gli stili. Poi ovvio che una persona intelligente anche se scatta solo surrealismo in b/w sa valutare altrettanto bene un micino a colori… ma spesso la gente (leggesi potenziali partecipanti) ha bisogno di certezze e non solo di sensazioni.
Poi ti dico… questa analisi nasce dal tentare di interpretare una situazione oggettiva: un progetto sicuramente interessante che ha goduto di una pubblicità capillare passando in prima pagina e sul forum, oggetto di una news inviata a tutti gli iscritti… a meno di un mese dalla chiusura della sua prima fase, conta solo due partecipanti. Sono sicuro che avvicinandoci ulteriormente alla scadenza altri si aggiungeranno dopo aver riflettuto e realizzato… ma secondo me una riflessione scevra da pregiudizi legati al proprio sentire personale si impone in modo da migliorare sempre di più l’offerta e quindi il coinvolgimento.
Questo, ribadisco è solo una delle tante interpretazioni possibili… uno spunto di riflessione che se ritenuto inutile può benissimo essere ignorato! :)
Grazie a te! Maurizio :)
Ci tengo solo a precisare che quelle che ti ho riportato sono sensazioni raccolte in giro sul progetto e come tali è poco utile che spieghi a me le intenzioni. Si sarebbe trattato di esplicitare di più in fase di presentazione onde evitare di generare dubbi e perplessità.
Ora permettimi di far seguire alcuni appunti:
1) Dici: “sia corretto e necessario avere il progetto in mano prima di far programmi”: concordo con te ma il problema è che il progetto ora lo hai e lo hai anche proposto e dettagliato. Ovvio che in fase di pura proposta più di tanto non si poteva dire se non il concept dell’idea ma il nebuloso comincia dopo. Ti spiego cosa intendo… nel 2013 il MEXT (ministero della cultura, arte e via dicendo giapponese) ha varato un progetto di mostre per onorare la figura di William Shakespeare che doveva coprire un lasso di tempo che andava dal 2014 (450 anni dalla nascita) al 2016 (400 anni dalla morte).
Quando ha cominciato a selezionare le persone che avrebbero partecipato (fra le quali ho avuto il grande onore di esservi anch’io) nel bando ha messo l’impossibile di informazioni a partire dalle date in cui si sarebbero tenute le mostre, dove e via discorrendo… anche perché come puoi immaginare selezionando tra professionisti internazionali anche il discorso costi ad esempio di trasferta aveva un peso ben diverso (per altro loro lo rimborsavano ma stiamo parlando di un ministero quindi ben altri budget). Anche in quel caso non sapevano, non conoscendo i partecipanti, che immagini avrebbero avuto. E potrei farti decine di casi analoghi di mostre a cui ho partecipato in questi anni in giro per il mondo.
Ora, nel nostro caso… ovvio che quando si cominciò a parlare dell’idea, non essendoci un tema non si potevano neppure fare altri passi… ma quando si è partiti con il tema e cioè “Communis” a quel punto il percorso era stabilito e quindi poteva divenire importante rispondere a qualche domanda in più come ti dico, so per esperienza, si fa in tanti altri contest analoghi.
Poi, possiamo cavillare sul significato del termine “Vincitori” e sostituirlo con quello di “Selezionati” ma lo stato delle cose non cambia… ci saranno delle persone che in base alla decisione dei selezionatori parteciperanno ed altre no… non si parlerà di pixel ma dei termini di selezione dovranno esserci ;)
Come dicevo, la questione costi non dovresti dirla a me ma andava esplicitata nella presentazione per tutti (possibilmente anche indicando la qualità di stampa richiesta cosa che incide non poco sulla spesa da affrontare) in modo che ognuno potesse regolarsi.
2) Qui evidentemente non sono stato chiaro io. Logico ciò che ripeti, ma io continuo a dirti che la dicitura appare troppo vaga. Un esempio… al mio esame di abilitazione professionale dopo il PhD mi trovai questo quesito: “L’acqua, solvente universale”
Di fatto si potevano scrivere libri e libri e come si sintetizzava determinava, in funzione della personalità dei valutatori, chi passava l’esame o meno… il criterio era quindi totalmente soggettivo e persone seppur ingambissima furono bocciate per un criterio soggettivo legato allo smarrimento che un tema così generale ed indefinito poteva comportare.
Nel caso di “Communis” il discorso è più o meno lo stesso che suona “mettete quello che vi viene in mente secondo la vostra sensibilità e personalità” poi decidiamo noi ciò che è pertinente o meno… a questo punto se esistono dei criteri che guideranno la scelta suddetta, forse sarebbe stato il caso di condividerli con maggiore dettaglio.
3) Premesso che “giuria” è stata chiamata da voi… puoi filosofeggiare sul come chiamarla ma citando il bardo immortale Shakespeare… puoi chiamare la rosa con tanti nomi ma non per questo cambia il suo profumo :)
A parte il fatto che non capisco cosa centri il riportare la tua filosofia fotografica quando poi di detta, consentimi di chiamarla come da voi scritto, giuria non fai parte… il punto non è comunque come tu la pensi in base a quanto riportato in una determinata intervista… Il fotografo X, magari alle prime armi quindi con una personalità meno formata della tua, che per quanto detto al punto due… cerca delle rassicurazioni su quello che si sta chiedendo, non va a cercare la tua intervista ma va a vedere la galleria delle persone che poi eserciteranno il potere (anche qui scegli il termine di maggiore aderenza alla tua interpretazione della cosa) di includere o escludere la sua foto dall’ipotetica mostra… si trova di fronte gusti di scatto similari o con poche differenze… e si demotiva (te lo riporto, ripeto, perché mi è stato espressamente detto). Molto più attinente a quanto da te scritto ed alla tua filosofia, sarebbe stato se si fossero scelte persone, per valutare, con evidenti gusti molto diversi (paesaggista, astrattista, ritrattista tanto per dire) in modo da far passare con maggior forza il concetto dell’apertura a tutti gli stili. Poi ovvio che una persona intelligente anche se scatta solo surrealismo in b/w sa valutare altrettanto bene un micino a colori… ma spesso la gente (leggesi potenziali partecipanti) ha bisogno di certezze e non solo di sensazioni.
Poi ti dico… questa analisi nasce dal tentare di interpretare una situazione oggettiva: un progetto sicuramente interessante che ha goduto di una pubblicità capillare passando in prima pagina e sul forum, oggetto di una news inviata a tutti gli iscritti… a meno di un mese dalla chiusura della sua prima fase, conta solo due partecipanti. Sono sicuro che avvicinandoci ulteriormente alla scadenza altri si aggiungeranno dopo aver riflettuto e realizzato… ma secondo me una riflessione scevra da pregiudizi legati al proprio sentire personale si impone in modo da migliorare sempre di più l’offerta e quindi il coinvolgimento.
Questo, ribadisco è solo una delle tante interpretazioni possibili… uno spunto di riflessione che se ritenuto inutile può benissimo essere ignorato! :)
Grazie a te! Maurizio :)
Caro Maurizio, ho aspettato un po' a risponderti, sperando che il progetto prendesse un corpo tutto suo ma a quanto pare interessano solo i commenti favorevoli, e più ce ne sono più ci si sente gratificati, indipendentemente che siano più o meno giustificati.
Considerato che sappiamo benissimo se una fotografia è buona o meno mi vien da pensare che ci raccontiamo delle bugie e la cosa peggiore è che ci crediamo pure.
Mi sembra che qui abbia poca rilevanza quello che ci diciamo noi due, alla prima occasione ci facciamo due chiacchiere davanti a un buon caffè.
Buona giornata e grazie
EraS
Considerato che sappiamo benissimo se una fotografia è buona o meno mi vien da pensare che ci raccontiamo delle bugie e la cosa peggiore è che ci crediamo pure.
Mi sembra che qui abbia poca rilevanza quello che ci diciamo noi due, alla prima occasione ci facciamo due chiacchiere davanti a un buon caffè.
Buona giornata e grazie
EraS
Per quanto possa essere d'accordo con te su varie osservazioni, bisogna anche essere onesti ed ammettere che la nuova struttura del sito ha dato al progetto l'ultima spallata nascondendolo del tutto nello strano e distopico sistema di catalogazione che ha reso virtualmente irraggiungibili le sezioni fotografiche ed il forum.
Poi possiamo ritirar fuori quanto vogliamo il refrain buono per tutte le stagioni dei "commenti gratificanti" (che per carità nessuno nega ci siano) ma secondo me resta un po' un nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere le altre magagne e magari accettare di avere un po' di colpe anche noi... :)
Poi le esperienze insegnano e quindi se si impara a valutare quello che succede senza scuse, possono essere un'ottima base per progetti futuri.
Per me sarebbe un grandissimo piacere riuscire ad incontrarsi... speriamo in uno dei futuri ritorni in Italia.
Buona giornata e grazie a te per l'interessante scambio di vedute.
Maurizio
Poi possiamo ritirar fuori quanto vogliamo il refrain buono per tutte le stagioni dei "commenti gratificanti" (che per carità nessuno nega ci siano) ma secondo me resta un po' un nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere le altre magagne e magari accettare di avere un po' di colpe anche noi... :)
Poi le esperienze insegnano e quindi se si impara a valutare quello che succede senza scuse, possono essere un'ottima base per progetti futuri.
Per me sarebbe un grandissimo piacere riuscire ad incontrarsi... speriamo in uno dei futuri ritorni in Italia.
Buona giornata e grazie a te per l'interessante scambio di vedute.
Maurizio
La nuova struttura del sito tra non molto consentirà la ripresa di rubriche che per anni sono state seguite e arricchite nel tempo.
Parliamo di nuovi strumenti che verranno abilitati ex novo, e che riguarderanno anche il progetto COMMUNIS di cui si è scritto in questo forum.
Ricordiamo che si tratta di un interessantissimo evento: realizzare alcuni progetti a tema, ognuno della durata di otto settimane, a cui si potrà partecipare con fotografie (il cui numero sarà indicato volta per volta) che dovranno essere inedite, pensate per l’occasione; trascorse le otto settimane, una giuria, composta da due utenti scelti dallo staff e da un membro dello staff di fc.it, selezionerà le fotografie che, una volta stampate (a cura degli autori), saranno esposte in una mostra collettiva che si svolgerà nelle sedi che per ora abbiamo coinvolto(Roma, Padova, Bergamo, a cui si aggiungeranno altre città) e, ci auguriamo, in alcuni festival e grandi eventi fotografici.
Riprenderemo al più presto, quindi, questa idea che valorizza il concetto di aggregazione non solo virtuale.
E appena pronti anche con le basi tecniche qui su Fc per rivestire adeguatamente il lavoro fotografico di tutti i partecipanti, ne daremo annuncio e pubblicità. Ultima modifica di fotocommunity.it il 14.06.16, 16:22, modificato 1 volta in totale.
Parliamo di nuovi strumenti che verranno abilitati ex novo, e che riguarderanno anche il progetto COMMUNIS di cui si è scritto in questo forum.
Ricordiamo che si tratta di un interessantissimo evento: realizzare alcuni progetti a tema, ognuno della durata di otto settimane, a cui si potrà partecipare con fotografie (il cui numero sarà indicato volta per volta) che dovranno essere inedite, pensate per l’occasione; trascorse le otto settimane, una giuria, composta da due utenti scelti dallo staff e da un membro dello staff di fc.it, selezionerà le fotografie che, una volta stampate (a cura degli autori), saranno esposte in una mostra collettiva che si svolgerà nelle sedi che per ora abbiamo coinvolto(Roma, Padova, Bergamo, a cui si aggiungeranno altre città) e, ci auguriamo, in alcuni festival e grandi eventi fotografici.
Riprenderemo al più presto, quindi, questa idea che valorizza il concetto di aggregazione non solo virtuale.
E appena pronti anche con le basi tecniche qui su Fc per rivestire adeguatamente il lavoro fotografico di tutti i partecipanti, ne daremo annuncio e pubblicità. Ultima modifica di fotocommunity.it il 14.06.16, 16:22, modificato 1 volta in totale.
Premetto un concetto: è molto spiacevole quando in una community qualcuno si firma "xcommunity.it" senza metterci la faccia in prima persona perchè da la misura di quanto, rispetto al passato, il luogo sia divenuto un oggetto impersonale invece che un'invitante casa.
Diciamo poi che lo spottone pubblicitario è tardivo, penso che anche il signor "fotocommunity.it" sarà costretto ad ammettere che ormai questa occasione si è bruciata avendo la sua naturale scadenza il 5 giugno. Stava raccogliendo scarsissimi consensi già all'inizio ma poi il brusco e violento cambio d'abito l'ha totalmente nascosto.
Tornerà? "interessantissimo evento"? "Prossimamente? "aggregazione non solo virtuale"
Io leggo tante parole e vedo fatti praticamente nulli... forse sarebbe ora che il signor "fotocommunity.it" cominci a parlare con quelli perchè per ora io ho visto solo quasi due mesi del mio abbonamento world parecchio ridotto nel suo valore da scelte scellerate come appunto quella che ha affossato il progetto di Eras, le ridicole dimensioni delle foto verticali sui laptop e via dicendo... il tutto condito da silenzi ampiamente irritanti se non per fumosi spottoni autocelebrativi su ipotetici futuri prossimi come questo (o meglio solo questo visto che il resto è silenzio).
Concludendo... personalmente attendo i fatti ("sedi selezionate" lo possono dire tutti... se esistono degli accordi veri è facile fare i nomi di codeste sedi come fanno praticamente tutti gli organizzatori quando invitano artisti a selezioni e parlo per esperienza dato che ne ho appena superata una per il Leipziger Baumwollspinnerei) poi vedremo...
Maurizio :)
Diciamo poi che lo spottone pubblicitario è tardivo, penso che anche il signor "fotocommunity.it" sarà costretto ad ammettere che ormai questa occasione si è bruciata avendo la sua naturale scadenza il 5 giugno. Stava raccogliendo scarsissimi consensi già all'inizio ma poi il brusco e violento cambio d'abito l'ha totalmente nascosto.
Tornerà? "interessantissimo evento"? "Prossimamente? "aggregazione non solo virtuale"
Io leggo tante parole e vedo fatti praticamente nulli... forse sarebbe ora che il signor "fotocommunity.it" cominci a parlare con quelli perchè per ora io ho visto solo quasi due mesi del mio abbonamento world parecchio ridotto nel suo valore da scelte scellerate come appunto quella che ha affossato il progetto di Eras, le ridicole dimensioni delle foto verticali sui laptop e via dicendo... il tutto condito da silenzi ampiamente irritanti se non per fumosi spottoni autocelebrativi su ipotetici futuri prossimi come questo (o meglio solo questo visto che il resto è silenzio).
Concludendo... personalmente attendo i fatti ("sedi selezionate" lo possono dire tutti... se esistono degli accordi veri è facile fare i nomi di codeste sedi come fanno praticamente tutti gli organizzatori quando invitano artisti a selezioni e parlo per esperienza dato che ne ho appena superata una per il Leipziger Baumwollspinnerei) poi vedremo...
Maurizio :)
Gentile Maurizio Moroni, il sig"xcommunity.it" come lei lo ha chiamato, non è altri che lo staff di Fotocommunity, abbastanza intuitivo daltronde che quando si fanno delle comunicazioni che riguardano tutti e provengono dallo staff in genere si usa questra icona, per sottolineare che nessuno di noi dello staff parla in quel caso a titolo personale.
Nessuno si nasconde, ma tutti lavoriamo per migliorare quelli che sono stati disagi e problemi dipendenti dal cambiamento della struttura, di cui anche COMMUNIS purtroppo ha per certi versi patito.
Si lavora anche dietro le quinte, molti dei notri amici utenti lo sanno, e se molto ancora c'è da fare, si farà.
COMMUNIS è un progetto che ha avuto ed ha anche un lavoro di organizzazione in backstage, e quando si riprenderà con le pagine tematiche ne potremo ricominciare a parlare, anche, e soprattutto di fotografia.
Nessuno si nasconde, ma tutti lavoriamo per migliorare quelli che sono stati disagi e problemi dipendenti dal cambiamento della struttura, di cui anche COMMUNIS purtroppo ha per certi versi patito.
Si lavora anche dietro le quinte, molti dei notri amici utenti lo sanno, e se molto ancora c'è da fare, si farà.
COMMUNIS è un progetto che ha avuto ed ha anche un lavoro di organizzazione in backstage, e quando si riprenderà con le pagine tematiche ne potremo ricominciare a parlare, anche, e soprattutto di fotografia.
Caro Staff di FC, premettiamo che imparare l'ironia non fi farebbe male, rimane il fatto che quando lo staff parla agli utenti può farlo anche con un nome ed un cognome (visto che al di là di ogni retorica, a digitare è una persona sola) pur mantenendo il suo ruolo istituzionale... come d'altro canto d'uso in altri portali più friendly... Così facendo mostra alla comunity di non essere un freddo e distante simbolo che fa cadere gli spottoni dall'alto, generando di conseguenza maggiore empatia e coinvolgimento.
In un periodo in cui la gran parte degli utenti (utenti che per altro hanno pagato parecchio in anticipo un servizio di cui usufruiscono solo parzialmente) si sente abbandonata nell'incertezza, invece di affermare l'ovvio, sarebbe stato gradito che aveste colto l'occasione per spiegare a che punto siate arrivati nel risolvere i disagi... se esiste una previsione di massima in cui torneremo a vedere le foto in maniera decente, se prevedete di rifondere chi è stato danneggiato dalle vostre scelte...
Attenti, non sto sottovalutando il vostro lavoro ne per quanto riguarda la soluzione dei disagi ne per quanto riguarda il progetto specifico... occupandomi di organizzazione in vari campi (da progetti scientifici a quelli fotografici) so bene quanto ci sia da fare in background ma proprio perchè questo lavoro è invisibile, al fine di non surriscaldare animi già parecchio irritati, vi consiglierei di lavorare sulla vostra strategia comunicativa che fin qui si è rivelata alquanto carente.
Una community non è costituita solo dagli amici dello staff! :)
Anch'io mi auguro che presto si possa tornare a parlare di progetti come Communis e di fotografia... ed al contempo mi auguro magari anche di poterlo fare tra persone e non con icone virtuali! ;)
In un periodo in cui la gran parte degli utenti (utenti che per altro hanno pagato parecchio in anticipo un servizio di cui usufruiscono solo parzialmente) si sente abbandonata nell'incertezza, invece di affermare l'ovvio, sarebbe stato gradito che aveste colto l'occasione per spiegare a che punto siate arrivati nel risolvere i disagi... se esiste una previsione di massima in cui torneremo a vedere le foto in maniera decente, se prevedete di rifondere chi è stato danneggiato dalle vostre scelte...
Attenti, non sto sottovalutando il vostro lavoro ne per quanto riguarda la soluzione dei disagi ne per quanto riguarda il progetto specifico... occupandomi di organizzazione in vari campi (da progetti scientifici a quelli fotografici) so bene quanto ci sia da fare in background ma proprio perchè questo lavoro è invisibile, al fine di non surriscaldare animi già parecchio irritati, vi consiglierei di lavorare sulla vostra strategia comunicativa che fin qui si è rivelata alquanto carente.
Una community non è costituita solo dagli amici dello staff! :)
Anch'io mi auguro che presto si possa tornare a parlare di progetti come Communis e di fotografia... ed al contempo mi auguro magari anche di poterlo fare tra persone e non con icone virtuali! ;)