Quoto ciro, anche per me ha vinto lui, straordinario reportage!
Esco un attimo fuori tema per una riflessione fotografica:
Ho notato che molte foto in classifica hanno il soggetto centrato nel fotogramma che dal punto di vista compositivo dovrebbe essere evitato...o no?
Chiaramente la mia non vuole essere una critica, ci mancherebbe altro, le foto vanno benissimo così e sono io il primo che compone le foto in maniera istintiva e non seguendo delle regole che conosco appena.
Curiosità ecco ;-)
Ho notato che molte foto in classifica hanno il soggetto centrato nel fotogramma che dal punto di vista compositivo dovrebbe essere evitato...o no?
Chiaramente la mia non vuole essere una critica, ci mancherebbe altro, le foto vanno benissimo così e sono io il primo che compone le foto in maniera istintiva e non seguendo delle regole che conosco appena.
Curiosità ecco ;-)
Un ottimo risultato, complimenti.
Bravo, Bravo, Bravo ... Paisa':-)
29.11.11, 22:35
Messaggio 20 di 21
per cercare di dare una risposta alla "curiosità" di ivano intervengo con un mio pensiero. e naturalmente vado non fuori tema .. ma oltre. Pazienza.
se si guarda tutta la fotografia credo che questa "famosa" regoletta non esista o meglio che esista, come deve essere, ma che non abbia mai costituito un modus operandi della fotografia più colta ... da stieglitz in poi non credo che lo slittamento del soggetto rispetto alla centralità del fotogramma sia stato considerato con la stessa attenzione odierna. credo invece che questo metro di valutazione per giudicare l'apparente correttezza di una fotografia sia un invenzione formale derivata dalla massificazione della fotografia . il crescente interesse verso questa disciplina che almeno in italia si può fissare con la metà degli anni 60 per una serie di motivi molteplici, boom economico produzione di apparecchiature italiane, diffusione dei magazine tipo epoca europeo etc, nascita dei circoli fotografici anche di bassa levatura ( non parlo del Diaframma di colombo o del MISA di giacomelli)hanno necessariamente portato alla necesità di codificazione di regole o presunte tali semplici ... apparentemente sempre valide ed applicabili da tutti il cui valore è lo stesso anche in senso contrario ( è sempre facile dire .. le regole sono fatte per essere trasgredite.. in modo che vada sempre tutto bene). però se uno deve insegnare o fissare dei caposaldi .. insegnare è parola grossa... fa prima ad imporre delle regole ritenute ferre che a argomentare il ventaglio delle possibilità espressive. devo dire anche che questa necessità , lo spostamento del soggetto, forse ha una genesi che la lega non tanto agli aspetti propri del pittoricismo a cui la fotografia deve molto ( anche se molti cercano di negarlo) ma, giunto dopo, in un'epoca di rivoluzioni non solo culturali e teorichee ma anche pratiche, forse si attacca più al carro di un presunto e pretestuoso Modernismo e della necessità di rompere con le regole imposte. quindi se un tempo il soggetto stava al centro, ora, o meglio allora, in virtù della necessità di sovvertire i canoni stabiliti e certi slitta verso gli estremi.preferibilmente nella fotografia a destra con un bel po' di spazio vuoto a sinistra.
non nego tuttavia che il risultato non possa essere d'effetto, ma penso anche che spesso sia un escamotage di bassa levatura sia da parte di chi lo applica ma soprattutto da parte di chi commenta ... quest'ultimo con affermazioni del genere spesso vuole dare una scientificità alla sua esegesi costruita spesso sul poco.
Questo accorgimento ad esempio è presente nella fotografia commerciale di irving Penn , soprattutto in quella realizzata per la società di cosmetica Le Clinique. ma lui la applicava in altro modo utilizzando particolare fotocamere di grande formato costruite specialmente per fare ritratti di gruppi che avevano lo stesso rapporto tra i lati delle doppie pagine pubblicitarie delle riviste in modo di porre il soggetto principale sulla pagina di destra , la principale perche il messaggio si nota anche sol sfogliando la rivista e dare uno sfondo neutro per il messaggio commerciale nella pagina opposta . Un colpo di genio assoluto... ma si aprirebbe tutto un discorso sulla evoluzione dell'editoria commerciale , che vi abbuono perché mi avete letto fin qui.
ma, per riprendere il tema la fotografia non è questo "trucchetto" o meglio non è sempre valido, anzi.. vedrei molto male qualche elemento singolo ad esempio tipico della fotografia di Ghirri non al centro dell'immagine , così come vedrei ancora peggio certi ritratti della Lange con il taglio orizzontale ed una parte vuota .
in definitiva credo che questa regola sia stata codificata da "cattivi maestri" ( forse anche bravi, ma un po' limitati a mio avviso a dare un messaggio fuorviante) a vantaggio di discepoli poco interessati ad uno studio "colto" delle immagini ma a trovare la bacchetta magica che consenta loro di sostenere con tesi poco fondate la "bontà" dei loro scatti.
credo poi che vi sia un'altra possibile spiegazione che seppur credibile non giustifica il concetto di regola che se ne fa dello spostamento del soggetto.
con l'utilizzo del autofocus risulta molto più immediato effettuare una sorta di " scamotaggio virtuale al contrario" . nel grande formato con appositi chassis è possibile inquadrare il soggetto sul vetro smerigliato e fatto questo far slittare il dorso con la pellicola ( solitamente un 6x 7 o 6 x 9) scattare . operazione meccanica molto semplice ma anche costosa .. un dorso del genere costa come un motorino con la vernice metallizzata. l'inquadratura non muta ma la visione lascia lo spazio allo strumento della riproduzione di questa . più semplice che sostituitre il vetro smerigliato con un dorso portapellicola . con l'autofocus e la possibilità di scelta del punto di fuoco accade che tenendo ferma l'inquadratura si è in grado di muovere virtualmente il centro focale quasi che si spostasse la visione tenendo fermo ciò che permette di riprodurla. si realizza un movimento virtuale, in realtà inesistente, che permette di far slittare il fuoco a nostro piacere .. su giù di li di là di qui o di qua . un'operazione estremamente facile da effettuare grazie ad un misero tastino e molto più intuitiva che inquadrare e mettere a fuoco il soggetto nella posizione defilata e poi spostare la macchina spostare la macchina.
il discorso sarebbe molto lungo e per molti noioso e quindi chiudo qui sempre pronto però a cercare di sostenere ed alimentare un dialogo che vada un po' al di là della banale constatazione di quello che guardiamo.
ps .. stessa cosa vale per altra famosa regoletta ... quella dei terzi... uhhhhhhhh come la odio .. peggio che la sabbia nel letto dopo una giornata ad abbronzarsi senza crema protettiva.
per tornare a questa immagine credo che il punto di ripresa centrale potesse essere l'unico possibile . la lettera V è formata da due aste inclinate con un asse di simmetria centrale e quindi ... e poi un'altra V in prospettiva quella della luce, del bianco ... grande davvero
Messaggio Modificato (9:13)
se si guarda tutta la fotografia credo che questa "famosa" regoletta non esista o meglio che esista, come deve essere, ma che non abbia mai costituito un modus operandi della fotografia più colta ... da stieglitz in poi non credo che lo slittamento del soggetto rispetto alla centralità del fotogramma sia stato considerato con la stessa attenzione odierna. credo invece che questo metro di valutazione per giudicare l'apparente correttezza di una fotografia sia un invenzione formale derivata dalla massificazione della fotografia . il crescente interesse verso questa disciplina che almeno in italia si può fissare con la metà degli anni 60 per una serie di motivi molteplici, boom economico produzione di apparecchiature italiane, diffusione dei magazine tipo epoca europeo etc, nascita dei circoli fotografici anche di bassa levatura ( non parlo del Diaframma di colombo o del MISA di giacomelli)hanno necessariamente portato alla necesità di codificazione di regole o presunte tali semplici ... apparentemente sempre valide ed applicabili da tutti il cui valore è lo stesso anche in senso contrario ( è sempre facile dire .. le regole sono fatte per essere trasgredite.. in modo che vada sempre tutto bene). però se uno deve insegnare o fissare dei caposaldi .. insegnare è parola grossa... fa prima ad imporre delle regole ritenute ferre che a argomentare il ventaglio delle possibilità espressive. devo dire anche che questa necessità , lo spostamento del soggetto, forse ha una genesi che la lega non tanto agli aspetti propri del pittoricismo a cui la fotografia deve molto ( anche se molti cercano di negarlo) ma, giunto dopo, in un'epoca di rivoluzioni non solo culturali e teorichee ma anche pratiche, forse si attacca più al carro di un presunto e pretestuoso Modernismo e della necessità di rompere con le regole imposte. quindi se un tempo il soggetto stava al centro, ora, o meglio allora, in virtù della necessità di sovvertire i canoni stabiliti e certi slitta verso gli estremi.preferibilmente nella fotografia a destra con un bel po' di spazio vuoto a sinistra.
non nego tuttavia che il risultato non possa essere d'effetto, ma penso anche che spesso sia un escamotage di bassa levatura sia da parte di chi lo applica ma soprattutto da parte di chi commenta ... quest'ultimo con affermazioni del genere spesso vuole dare una scientificità alla sua esegesi costruita spesso sul poco.
Questo accorgimento ad esempio è presente nella fotografia commerciale di irving Penn , soprattutto in quella realizzata per la società di cosmetica Le Clinique. ma lui la applicava in altro modo utilizzando particolare fotocamere di grande formato costruite specialmente per fare ritratti di gruppi che avevano lo stesso rapporto tra i lati delle doppie pagine pubblicitarie delle riviste in modo di porre il soggetto principale sulla pagina di destra , la principale perche il messaggio si nota anche sol sfogliando la rivista e dare uno sfondo neutro per il messaggio commerciale nella pagina opposta . Un colpo di genio assoluto... ma si aprirebbe tutto un discorso sulla evoluzione dell'editoria commerciale , che vi abbuono perché mi avete letto fin qui.
ma, per riprendere il tema la fotografia non è questo "trucchetto" o meglio non è sempre valido, anzi.. vedrei molto male qualche elemento singolo ad esempio tipico della fotografia di Ghirri non al centro dell'immagine , così come vedrei ancora peggio certi ritratti della Lange con il taglio orizzontale ed una parte vuota .
in definitiva credo che questa regola sia stata codificata da "cattivi maestri" ( forse anche bravi, ma un po' limitati a mio avviso a dare un messaggio fuorviante) a vantaggio di discepoli poco interessati ad uno studio "colto" delle immagini ma a trovare la bacchetta magica che consenta loro di sostenere con tesi poco fondate la "bontà" dei loro scatti.
credo poi che vi sia un'altra possibile spiegazione che seppur credibile non giustifica il concetto di regola che se ne fa dello spostamento del soggetto.
con l'utilizzo del autofocus risulta molto più immediato effettuare una sorta di " scamotaggio virtuale al contrario" . nel grande formato con appositi chassis è possibile inquadrare il soggetto sul vetro smerigliato e fatto questo far slittare il dorso con la pellicola ( solitamente un 6x 7 o 6 x 9) scattare . operazione meccanica molto semplice ma anche costosa .. un dorso del genere costa come un motorino con la vernice metallizzata. l'inquadratura non muta ma la visione lascia lo spazio allo strumento della riproduzione di questa . più semplice che sostituitre il vetro smerigliato con un dorso portapellicola . con l'autofocus e la possibilità di scelta del punto di fuoco accade che tenendo ferma l'inquadratura si è in grado di muovere virtualmente il centro focale quasi che si spostasse la visione tenendo fermo ciò che permette di riprodurla. si realizza un movimento virtuale, in realtà inesistente, che permette di far slittare il fuoco a nostro piacere .. su giù di li di là di qui o di qua . un'operazione estremamente facile da effettuare grazie ad un misero tastino e molto più intuitiva che inquadrare e mettere a fuoco il soggetto nella posizione defilata e poi spostare la macchina spostare la macchina.
il discorso sarebbe molto lungo e per molti noioso e quindi chiudo qui sempre pronto però a cercare di sostenere ed alimentare un dialogo che vada un po' al di là della banale constatazione di quello che guardiamo.
ps .. stessa cosa vale per altra famosa regoletta ... quella dei terzi... uhhhhhhhh come la odio .. peggio che la sabbia nel letto dopo una giornata ad abbronzarsi senza crema protettiva.
per tornare a questa immagine credo che il punto di ripresa centrale potesse essere l'unico possibile . la lettera V è formata da due aste inclinate con un asse di simmetria centrale e quindi ... e poi un'altra V in prospettiva quella della luce, del bianco ... grande davvero
Messaggio Modificato (9:13)
07.12.11, 13:24
Messaggio 21 di 21
Complimenti Stefano è un grandissimo scatto,e inoltre avvallo la teoria di Ciro.