09.04.16, 17:30
Messaggio 1 di 16
Elio Ciol - Ritra…
lucy franco
30.03.16
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La magia dell’istante
Elio Ciol nasce a Casarsa della Delizia (Pn) nel 1929. Inizia giovanissimo a lavorare nel laboratorio del padre, acquisisce esperienza tecnica ed elabora un personale modo di esprimersi attraverso la fotografia, soprattutto riguardo al paesaggio. È sempre alla ricerca di nuove dimensioni espressive. Dal 1955 al 1960 è attivo nel circolo fotografico “La Gondola” di Venezia. Nel 1962 partecipa come fotografo di scena al film Gli Ultimi di Vito Pandolfi e Padre David Maria Turoldo. L'anno dopo, 1963, a Milano, collabora con Luigi Crocenzi alla realizzazione della Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani per lo studio e il linguaggio delle immagini. Ha esposto in mostre personali e collettive, in Italia e all'estero. Sue fotografie sono presenti in collezioni private e in istituzioni pubbliche, in Italia e all'estero. Molti i premi e i riconoscimenti ricevuti nella sua lunga attività. Nel dicembre 2001 il New York Times gli ha dedicato uno spazio nella sezione Arts and Leisure. Collabora con importanti case editrici. Ha contribuito alla realizzazione di oltre duecento volumi. Da sessant'anni Elio Ciol scrive con la luce, tracciando un lungo e affascinante itinerario fotografico. È autore di numerosi libri fotografici.
http://www.eliociol.it/ Messaggio moderato il 09.04.16, 18:45.
La magia dell’istante
Elio Ciol nasce a Casarsa della Delizia (Pn) nel 1929. Inizia giovanissimo a lavorare nel laboratorio del padre, acquisisce esperienza tecnica ed elabora un personale modo di esprimersi attraverso la fotografia, soprattutto riguardo al paesaggio. È sempre alla ricerca di nuove dimensioni espressive. Dal 1955 al 1960 è attivo nel circolo fotografico “La Gondola” di Venezia. Nel 1962 partecipa come fotografo di scena al film Gli Ultimi di Vito Pandolfi e Padre David Maria Turoldo. L'anno dopo, 1963, a Milano, collabora con Luigi Crocenzi alla realizzazione della Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani per lo studio e il linguaggio delle immagini. Ha esposto in mostre personali e collettive, in Italia e all'estero. Sue fotografie sono presenti in collezioni private e in istituzioni pubbliche, in Italia e all'estero. Molti i premi e i riconoscimenti ricevuti nella sua lunga attività. Nel dicembre 2001 il New York Times gli ha dedicato uno spazio nella sezione Arts and Leisure. Collabora con importanti case editrici. Ha contribuito alla realizzazione di oltre duecento volumi. Da sessant'anni Elio Ciol scrive con la luce, tracciando un lungo e affascinante itinerario fotografico. È autore di numerosi libri fotografici.
http://www.eliociol.it/ Messaggio moderato il 09.04.16, 18:45.
09.04.16, 17:33
Messaggio 2 di 16
“Nel fotografare ho cercato di tenere sempre vivo il rapporto dell’uomo con le cose. La presenza dell’uomo è continua; e anche là dove sono rappresentati oggetti materiali, il punto di vista non è quello della pura forma, del gioco della luce e dell’ombra, ma è quello dell’assidua memoria della nostra vita e dei segni che la fatica di vivere lascia sugli oggetti che ci sono compagni”. Elio Ciol
Elio Ciol - Pausa… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Ramme… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Piazz… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - La no… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Pausa… lucy franco 30.03.16 0
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09.04.16, 17:36
Messaggio 3 di 16
«Uscendo dalla camera oscura, sono stato accecato dal sole e ho chiuso gli occhi: ho scoperto come vedere le cose, l’essenzialità delle masse chiare e scure della composizione».
La carriera di Ciol è cominciata nel laboratorio del padre dove ha imparato le tecniche fotografiche, ma anche a comprendere che la realtà quotidiana può celare sorprese: «Nel 1944 durante l’occupazione - ricorda - c’era un medico tedesco che portava a sviluppare nel nostro laboratorio i rullini di fotografie che faceva a Casarsa. Per me è stata una sveglia perché ho visto come gli altri guardavano le cose, io ci passavo davanti ogni giorno e non le vedevo. Allora ho capito che la fotografia è un modo di vedere le cose, che esistono e hanno una forza espressiva».
Elio Ciol - Vendi… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Sulla… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Aspet… lucy franco 30.03.16 0
La carriera di Ciol è cominciata nel laboratorio del padre dove ha imparato le tecniche fotografiche, ma anche a comprendere che la realtà quotidiana può celare sorprese: «Nel 1944 durante l’occupazione - ricorda - c’era un medico tedesco che portava a sviluppare nel nostro laboratorio i rullini di fotografie che faceva a Casarsa. Per me è stata una sveglia perché ho visto come gli altri guardavano le cose, io ci passavo davanti ogni giorno e non le vedevo. Allora ho capito che la fotografia è un modo di vedere le cose, che esistono e hanno una forza espressiva».
Elio Ciol - Vendi… lucy franco 30.03.16 0
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Elio Ciol - Aspet… lucy franco 30.03.16 0
09.04.16, 17:38
Messaggio 4 di 16
Al lavoro di fotografo professionista specializzato in immagini di opere d’arte, Ciol ha affiancato la sua personale ricerca: «A un certo punto - spiega - ho avuto il bisogno di andare in campagna ed osservare il panorama e la composizione grafica spontanea che i contadini realizzano con il loro lavoro». Campi, vigne e, soprattutto, il gelso simbolo del Friuli che il fotografo casarsese dedica alle donne: «Rappresenta la coltura dei bachi da seta, ma anche il sacrificio delle donne friulane che aggiungevano anche questo compito ai tanti che già svolgevano in famiglia». Al periodo dei paesaggi, ha associato anche il periodo neorealista.
Elio Ciol - Nei c… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Nella… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Gelsi… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Nei c… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Nella… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Gelsi… lucy franco 30.03.16 0
09.04.16, 17:39
Messaggio 5 di 16
Tre gli incontri con altrettante figure indimenticate: Pier Paolo Pasolini, Padre David Maria Turoldo e San Francesco. «Ho avuto l’onore di fotografare il gruppo dell’Academiuta il giorno che era nata l’idea di fondare questo gruppo nel 1944 - ricorda -. Pasolini l’ho incontrato piú volte perché andavo a casa della madre Susanna per giocare con Nico Naldini. L’ho rincontrato molti anni dopo a Assisi quando ho documentato la presentazione del film “Il Vangelo secondo Matteo” e poi, purtroppo, anche il suo funerale».
Elio Ciol - Pasol… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Pasol… lucy franco 30.03.16 0
09.04.16, 17:40
Messaggio 6 di 16
È stato fotografo di scena de “Gli ultimi” di David Maria Turoldo, che aveva accompagnato in giro per il Friuli alla ricerca delle location per il film: «Lui cercava un fotografo che conoscesse l’ambiente friulano e i paesaggi e gli hanno indicato il mio nome. Era la prima volta che facevo un lavoro simile ed ero preoccupato. Invece ho imparato subito e la sera sviluppavo le fotografie che portavo sul set il giorno dopo. Lo scorso anno ho incontrato il protagonista Checco, che ora è diventato un grande scultore”.
Elio Ciol - Sul s… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Sul s… lucy franco 30.03.16 0
09.04.16, 17:41
Messaggio 7 di 16
La terza figura della carriera di Ciol è il poverello di Assisi: “Andavo ai convegni sull’arte a Assisi - racconta - e anche lì ho scoperto il paesaggio. Ero in città immerso nella nebbia, quando sono salito alla rocca e improvvisamente la nebbia è sparita, è ricomparso il sole e ho avuto l’impressione di essere illuminato anche internamente. In un momento è cambiato il mondo. Nel corso dei convegni poi mi è stato chiesto di documentare le opere d’arte”.
Elio Ciol - Via P… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Via P… lucy franco 30.03.16 0
09.04.16, 17:42
Messaggio 8 di 16
Oggi Ciol prosegue la sua personale ricerca del reale, affidandosi anche alle nuove tecniche: «Io amo il bianco e nero - conclude - ma ho sperimentato il digitale e dico che non si può trascurare, è un di più che, sapendolo sfruttare, ti può dare molto».
http://messaggeroveneto.gelocal.it/temp ... 1.10966818
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09.04.16, 17:44
Messaggio 9 di 16
La luce incisa
Sereno, monumentale, perfezionato sul piano delle luci, delle forme e delle proporzioni, lo sguardo di Elio Ciol sul paesaggio friulano rappresenta il punto più alto dell’esperienza artistica del maestro, la summa di tutte le sue ricerche legate alla perfezione del bianco e nero. I soggetti prescelti riportano all’anima profonda del Friuli, legati nello stesso tempo alla natura e alla mano paziente dell’uomo: i gelsi, i filari delle viti, le acque, i magredi, la pianura alluvionale, le lagune, i grandi cieli. Su di essi si posa lo sguardo di Elio Ciol, partecipe e insieme, apparentemente, impassibile. I soggetti mostrano se stessi, ma ci parlano anche di vibrazioni della terra, dei segni della storia, della natura profonda dei luoghi.
http://www.centrostudipierpaolopasolini ... ce-incisa/
Elio Ciol -Viti c… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol -Viti c… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Grafi… lucy franco 30.03.16 0
Sereno, monumentale, perfezionato sul piano delle luci, delle forme e delle proporzioni, lo sguardo di Elio Ciol sul paesaggio friulano rappresenta il punto più alto dell’esperienza artistica del maestro, la summa di tutte le sue ricerche legate alla perfezione del bianco e nero. I soggetti prescelti riportano all’anima profonda del Friuli, legati nello stesso tempo alla natura e alla mano paziente dell’uomo: i gelsi, i filari delle viti, le acque, i magredi, la pianura alluvionale, le lagune, i grandi cieli. Su di essi si posa lo sguardo di Elio Ciol, partecipe e insieme, apparentemente, impassibile. I soggetti mostrano se stessi, ma ci parlano anche di vibrazioni della terra, dei segni della storia, della natura profonda dei luoghi.
http://www.centrostudipierpaolopasolini ... ce-incisa/
Elio Ciol -Viti c… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol -Viti c… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Grafi… lucy franco 30.03.16 0
09.04.16, 17:49
Messaggio 10 di 16
Guardate attentamente la Luce di queste foto di rara bellezza!!!
Elio Ciol - Canne… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Nei p… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - luci… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Luci… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Il Ta… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Sinfo… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Fiena… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Gelsi… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Canne… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Nei p… lucy franco 30.03.16 0
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Elio Ciol - Luci… lucy franco 30.03.16 0
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Elio Ciol - Sinfo… lucy franco 30.03.16 0
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09.04.16, 17:53
Messaggio 11 di 16
La sacralità di Assisi nell’obbiettivo di Elio Ciol
Una piccola perla di bellezza, scarna quanto intima e raccolta, che esplode nella semplice sacralità del bianco e nero, dove la luce del sole si fa immagine del divino immanente nel naturale. In pochi pannelli ordinati, il panteismo di un'architettura si fa tutt'uno con la natura, da esso creata e che in essa si fonde, osservata a volo d'uccello, da un punto di osservazione alto, quasi ultraterreno. Ombra e sole, una dicotomia che rappresenta il gioco di forza tra umano e divino nella loro crasi, in un'unione che crea un paesaggio fermo nel tempo, perso nella nebbia o nella neve, dove confini e cenni spazio-temporali sfumano per far emergere la forte identità del luogo. Le torri merlate, le mura del Castello, la torre di San Giacomo, la “Rocca con varco di luce” sembrano quadri, stampe scolpite dalla luce dove si percepisce l'uomo nel divino pur se quasi totalmente assente, rappresentato per contrapposizione con la sua opera che si fa varco nella natura; è in essa che il divino prende sembianze umane, nella sua rappresentazione storico artistica.
Francesca Pessotto
http://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-liber ... 1.12580330
Elio Ciol - Eremo… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Trico… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Arriv… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Nevic… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - La de… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Nebbi… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Dalla… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Verso… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Campa… lucy franco 30.03.16 0
Una piccola perla di bellezza, scarna quanto intima e raccolta, che esplode nella semplice sacralità del bianco e nero, dove la luce del sole si fa immagine del divino immanente nel naturale. In pochi pannelli ordinati, il panteismo di un'architettura si fa tutt'uno con la natura, da esso creata e che in essa si fonde, osservata a volo d'uccello, da un punto di osservazione alto, quasi ultraterreno. Ombra e sole, una dicotomia che rappresenta il gioco di forza tra umano e divino nella loro crasi, in un'unione che crea un paesaggio fermo nel tempo, perso nella nebbia o nella neve, dove confini e cenni spazio-temporali sfumano per far emergere la forte identità del luogo. Le torri merlate, le mura del Castello, la torre di San Giacomo, la “Rocca con varco di luce” sembrano quadri, stampe scolpite dalla luce dove si percepisce l'uomo nel divino pur se quasi totalmente assente, rappresentato per contrapposizione con la sua opera che si fa varco nella natura; è in essa che il divino prende sembianze umane, nella sua rappresentazione storico artistica.
Francesca Pessotto
http://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-liber ... 1.12580330
Elio Ciol - Eremo… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Trico… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Arriv… lucy franco 30.03.16 0
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Elio Ciol - Campa… lucy franco 30.03.16 0
09.04.16, 17:58
Messaggio 12 di 16
Gli anni del Neorealismo
L’Italia appena uscita dalla guerra e immersa, nelle zone più avanzate, nella grande opera di industrializzazione del Paese, viveva una stagione di grande fervore creativo in tutti i campi, dal cinema alla letteratura, dall’arte alla fotografia. Il clima del neorealismo portava a sguardi innovativi su queste società in trasformazione, con messaggi che per la prima volta penetravano in profondità nella società grazie alla diffusione del cinema e della stampa illustrata. Elio Ciol, esordiente, partecipe al dibattito di quegli anni, ad esempio con la frequentazione del circolo La Gondola di Venezia, uno dei punti focali della creatività fotografica del tempo, raccontava con le sue immagini il clima fervido della trasformazione sociale, ma anche l’apparente immutabilità delle campagne e delle montagne del Friuli e del Veneto, in quel periodo ancorate ad ancestrali modi di vita e di produzione, e il fascino di un Mezzogiorno d’Italia che in quel periodo era ancora lo stesso che aveva affascinato i viaggiatori del Grand Tour a partire dal Settecento. Il suo racconto mostrava però già i segni di un linguaggio raffinato, costruito attraverso una ricerca formale tutta interna al bianco e nero. Vita ed estetica si intrecciano nelle immagini di quegli anni, e trovano la loro sintesi nelle straordinarie immagini scattate poche ore dopo la tragedia del Vajont.
http://www.connessomagazine.it/elio-cio ... illa-manin
Elio Ciol - Toled… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Taran… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Gioch… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - In po… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - In at… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Bambi… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Solit… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Tiro… lucy franco 30.03.16 0
Elio Ciol - Disas… lucy franco 30.03.16 0
L’Italia appena uscita dalla guerra e immersa, nelle zone più avanzate, nella grande opera di industrializzazione del Paese, viveva una stagione di grande fervore creativo in tutti i campi, dal cinema alla letteratura, dall’arte alla fotografia. Il clima del neorealismo portava a sguardi innovativi su queste società in trasformazione, con messaggi che per la prima volta penetravano in profondità nella società grazie alla diffusione del cinema e della stampa illustrata. Elio Ciol, esordiente, partecipe al dibattito di quegli anni, ad esempio con la frequentazione del circolo La Gondola di Venezia, uno dei punti focali della creatività fotografica del tempo, raccontava con le sue immagini il clima fervido della trasformazione sociale, ma anche l’apparente immutabilità delle campagne e delle montagne del Friuli e del Veneto, in quel periodo ancorate ad ancestrali modi di vita e di produzione, e il fascino di un Mezzogiorno d’Italia che in quel periodo era ancora lo stesso che aveva affascinato i viaggiatori del Grand Tour a partire dal Settecento. Il suo racconto mostrava però già i segni di un linguaggio raffinato, costruito attraverso una ricerca formale tutta interna al bianco e nero. Vita ed estetica si intrecciano nelle immagini di quegli anni, e trovano la loro sintesi nelle straordinarie immagini scattate poche ore dopo la tragedia del Vajont.
http://www.connessomagazine.it/elio-cio ... illa-manin
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09.04.16, 18:06
Messaggio 13 di 16
Questa volta ho voluto raccontare Elio Ciol. Un Maestro dalla grande ricerca di composizione, estetica, rigore.
I suoi bianco e neri seguono le regole, la scala dei grigi; la luce, le ombre si amalgamano in visioni realistiche da cui trarre esempio per la nostra umile fotografia.
Guardare le immagini di Elio è quasi commovente, vi prego di sfogliare le sue immagini con attenzione, soffermatevi un attimo perchè vi riempiranno di emozione, osservate bene cosa è riuscito a fare con la luce questo uomo del Friuli.
Mi capita molto spesso di cercare tutti quei fotografi che hanno vissuto e fotografato negli anni subito dopo la seconda guerra, forse per cercare il passato, le mie radici, il trascorso di mio padre; quando la vita era semplice, misera ma quanta umanità e verità trasudavano da quelle genti in quel tempo. La terra era vissuta, abitata, le strade erano polverose, i vecchi mettevano il vestito buono la domenica, i bambini giocavano felici in strada, le donne erano belle, autentiche e avevano fianchi tondi pieni di fatica, le case erano dignitose.
Sembra retorica ma il nostro passato è anche così che non bisogna dimenticarlo, grazie a questi fotografi che hanno saputo documentare con gentilezza d’animo e grande professionalità quello che hanno vissuto i nostri padri.
Grazie Lucy, grazie team di Fc, grazie a tutti!
I suoi bianco e neri seguono le regole, la scala dei grigi; la luce, le ombre si amalgamano in visioni realistiche da cui trarre esempio per la nostra umile fotografia.
Guardare le immagini di Elio è quasi commovente, vi prego di sfogliare le sue immagini con attenzione, soffermatevi un attimo perchè vi riempiranno di emozione, osservate bene cosa è riuscito a fare con la luce questo uomo del Friuli.
Mi capita molto spesso di cercare tutti quei fotografi che hanno vissuto e fotografato negli anni subito dopo la seconda guerra, forse per cercare il passato, le mie radici, il trascorso di mio padre; quando la vita era semplice, misera ma quanta umanità e verità trasudavano da quelle genti in quel tempo. La terra era vissuta, abitata, le strade erano polverose, i vecchi mettevano il vestito buono la domenica, i bambini giocavano felici in strada, le donne erano belle, autentiche e avevano fianchi tondi pieni di fatica, le case erano dignitose.
Sembra retorica ma il nostro passato è anche così che non bisogna dimenticarlo, grazie a questi fotografi che hanno saputo documentare con gentilezza d’animo e grande professionalità quello che hanno vissuto i nostri padri.
Grazie Lucy, grazie team di Fc, grazie a tutti!
Grazie a te, Cristina, un altro racconto tra parole e immagini coinvolgente, che cattura e meraviglia per la poetica semplice e cristallina di questo Maestro.
Io di Elio Ciol conoscevo solo la foto di Piazza s. Marco , vista e rivista tante volte senza riuscire a conservarla in qualche mio angolo. Ora invece con un copia/incolla l'ho messa tra le mie preferite , GRAZIE A TE.
Tutto il resto splendido Cristina , grazie.
Tutto il resto splendido Cristina , grazie.