20.04.16, 12:47
Messaggio 1 di 16
Fulvio Roiter.
lucy franco
20.04.16
0
Omaggio al Maestro Fulvio Roiter scomparso ieri.
La sua macchina ha immortalato Venezia come nessun’altro, ma Fulvio Roiter, scomparso all’età di 89 anni, non era solo «il fotografo di Venezia». Era un artista che ha occupato un posto eccezionale nella fotografia italiana, il primo a conquistare la fama internazionale. Eppure, raccontava con schiettezza in una delle ultime interviste - raccolta sulla spiaggia del Lido di Venezia - «la fotografia è al 70% casualità, come la vita stessa. Casualità e mistero. Quella coppietta che sta camminando sulla riva - spiegava il maestro, indicando due ragazzi abbracciati - è così in quel momento. Cosa faccio? La fotografo assieme? La separo? Aspetto? Non c’è quasi mai il tempo. L’intuizione è fulminante, passa...e tac!». Una lezione che Roiter conosceva bene. Prima, per 25 anni, con l’estetica del bianco e nero, e capolavori assoluti. Poi dagli anni Settanta, con il colore, usato con uguale maestria.
Una cosa non ha mai abbandonato: la pellicola, come ha ricordato oggi la moglie, la fotografa belga Lou Embo. «Amava la sua “Leicaflex”, la pellicola, non aveva mai intrapreso il digitale, anche se ne apprezzava la praticità». Malato da tempo, il grande fotografo è spirato ieri sera, «serenamente e senza alcuna accanimento medico» - ha detto la moglie - all’ospedale civile di Venezia.
«La fotografia è il linguaggio del nostro tempo - aveva raccontato Roiter - non potrebbe esistere un evento senza l’immagine. E noi fotografi siamo gli interpreti, i narratori speciali dotati di quella sensibilità che ci permette con una sola immagine di poter immortalare l’essenza del fatto. Io fotografo per emozionare, per trasmettere tutto quello che ho dentro».
Di lui diceva Alberto Moravia: «Fulvio Roiter è un fotografo che giustifica la mia idea che la fotografia quanto più è bella tanto più è misteriosa. Le fotografie di Roiter sono spesso molto belle; dunque altrettanto misteriose? Naturalmente questo non succede con tutte le fotografie e con tutti i fotografi».
Durante la sua carriera ha pubblicato quasi un centinaio di libri fotografici, alcuni con tirature elevatissime
Omaggio al Maestro Fulvio Roiter scomparso ieri.
La sua macchina ha immortalato Venezia come nessun’altro, ma Fulvio Roiter, scomparso all’età di 89 anni, non era solo «il fotografo di Venezia». Era un artista che ha occupato un posto eccezionale nella fotografia italiana, il primo a conquistare la fama internazionale. Eppure, raccontava con schiettezza in una delle ultime interviste - raccolta sulla spiaggia del Lido di Venezia - «la fotografia è al 70% casualità, come la vita stessa. Casualità e mistero. Quella coppietta che sta camminando sulla riva - spiegava il maestro, indicando due ragazzi abbracciati - è così in quel momento. Cosa faccio? La fotografo assieme? La separo? Aspetto? Non c’è quasi mai il tempo. L’intuizione è fulminante, passa...e tac!». Una lezione che Roiter conosceva bene. Prima, per 25 anni, con l’estetica del bianco e nero, e capolavori assoluti. Poi dagli anni Settanta, con il colore, usato con uguale maestria.
Una cosa non ha mai abbandonato: la pellicola, come ha ricordato oggi la moglie, la fotografa belga Lou Embo. «Amava la sua “Leicaflex”, la pellicola, non aveva mai intrapreso il digitale, anche se ne apprezzava la praticità». Malato da tempo, il grande fotografo è spirato ieri sera, «serenamente e senza alcuna accanimento medico» - ha detto la moglie - all’ospedale civile di Venezia.
«La fotografia è il linguaggio del nostro tempo - aveva raccontato Roiter - non potrebbe esistere un evento senza l’immagine. E noi fotografi siamo gli interpreti, i narratori speciali dotati di quella sensibilità che ci permette con una sola immagine di poter immortalare l’essenza del fatto. Io fotografo per emozionare, per trasmettere tutto quello che ho dentro».
Di lui diceva Alberto Moravia: «Fulvio Roiter è un fotografo che giustifica la mia idea che la fotografia quanto più è bella tanto più è misteriosa. Le fotografie di Roiter sono spesso molto belle; dunque altrettanto misteriose? Naturalmente questo non succede con tutte le fotografie e con tutti i fotografi».
Durante la sua carriera ha pubblicato quasi un centinaio di libri fotografici, alcuni con tirature elevatissime
20.04.16, 12:51
Messaggio 2 di 16
Nato nel 1926 a Meolo, nella campagna veneta, Roiter aveva aderito nei primi anni Cinquanta al circolo fotografico “La Gondola” di Venezia. Il primo successo lo doveva al volume in bianco e nero «Venise a fleur d’eau», nel 1954, primo libro fotografico di autore italiano. La bellezza dei suoi scatti gli fa vincere in Francia il premio “Nadar” nel 1956, con il libro sull’Umbria di San Francesco dal titolo “Ombrie”, incarico dalla Guilde du Livre di Losanna. Da lì in poi una lunga serie di straordinari reportage, sulla Sicilia - che percorse tutta a bordo di un ciclomotore - l’Andalusia, il Brasile e l’Amazzonia, dove arrivò per la prima volta nella primavera 1959, restandovi nove mesi, e dove tornerà più volte, e molti altri luoghi e culture: la Persia (1964), la Turchia (1965), il Messico (1966), in Libano (1967), e a metà degli anni ’70 l’Africa equatoriale, con le immagini icona dei villaggi della Costa d’Avorio, le danze rituali dei Watussi e i pigmei, nello Zaire.
http://www.lastampa.it/2016/04/19/cultu ... agina.html
Fulvio Roiter - T… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - T… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - B… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - A… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - A… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - A… lucy franco 20.04.16 0
http://www.lastampa.it/2016/04/19/cultu ... agina.html
Fulvio Roiter - T… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - T… lucy franco 20.04.16 0
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Fulvio Roiter - A… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - A… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - A… lucy franco 20.04.16 0
20.04.16, 12:58
Messaggio 3 di 16
Nelle parole del Maestro Roiter la vita è casualità e mistero, le sue tante immagini lo dimostrano.
Si considerava geneticamente programmato per fare il fotografo e la sorte lo volle in una città che era pronta per essere immortalata dai suoi splendidi bianco e neri.
Ha saputo regalarci una parte di quel mondo veneziano ormai scomparso, di quella Venezia, che conosceva molto bene e che ha raccontato per una vita intera attraverso le sue immagini poetiche e pittoriche.
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - n… lucy franco 20.04.16 0
Si considerava geneticamente programmato per fare il fotografo e la sorte lo volle in una città che era pronta per essere immortalata dai suoi splendidi bianco e neri.
Ha saputo regalarci una parte di quel mondo veneziano ormai scomparso, di quella Venezia, che conosceva molto bene e che ha raccontato per una vita intera attraverso le sue immagini poetiche e pittoriche.
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
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Fulvio Roiter - V… lucy franco 20.04.16 0
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Fulvio Roiter - n… lucy franco 20.04.16 0
20.04.16, 13:00
Messaggio 4 di 16
Fulvio Roiter
lucy franco
20.04.16
0
Ripercorrere per me le sue foto d’argentea memoria è stato come illuminarsi per un momento. Possiamo dire che abbiamo perso, oltre ad un grande fotografo, soprattutto l’uomo che era Fulvio Roiter. Le sue immagini ci hanno sempre regalato grandi emozioni, restano una grande eredità da lasciare a tutti i giovani che si affacciano al mondo della fotografia come a tutti noi nostalgici appassionati.
Fulvio Roiter - m… lucy franco 20.04.16 0
Ripercorrere per me le sue foto d’argentea memoria è stato come illuminarsi per un momento. Possiamo dire che abbiamo perso, oltre ad un grande fotografo, soprattutto l’uomo che era Fulvio Roiter. Le sue immagini ci hanno sempre regalato grandi emozioni, restano una grande eredità da lasciare a tutti i giovani che si affacciano al mondo della fotografia come a tutti noi nostalgici appassionati.
Fulvio Roiter - m… lucy franco 20.04.16 0
20.04.16, 13:00
Messaggio 5 di 16
Commovente questo video in cui Roiter parla di sé e della sua fotografia nel suo bellissimo intercalare veneto.
https://vimeo.com/145282570
https://vimeo.com/145282570
20.04.16, 13:01
Messaggio 6 di 16
Grazie ancora a Lucy e allo staff di Fc per avermi dato la possibilità di salutare il grande Maestro Fulvio Roiter.
20.04.16, 13:36
Messaggio 7 di 16
Non posso dimenticare di ricordare che Fulvio Roiter aveva visitato il Delta del Po e aveva dedicato un libro ai luoghi a me cari che fu pubblicato nel 1981 edito dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo;
difficile trovare sue foto nel web tratte da questa pubblicazione.
Forse l'unica maniera è guardarle all'interno del suo libro per chi lo ha perchè sembra introvabile anche questo.
Dalle mie ultime ricerche però sembra che si possa acquistare usato in ebay e per soli 10,00 / 15,00 euro.
[fc-foto:37944808]
difficile trovare sue foto nel web tratte da questa pubblicazione.
Forse l'unica maniera è guardarle all'interno del suo libro per chi lo ha perchè sembra introvabile anche questo.
Dalle mie ultime ricerche però sembra che si possa acquistare usato in ebay e per soli 10,00 / 15,00 euro.
[fc-foto:37944808]
"Dicono che l'abitudine distrugga l'occhio: vivi in luogo e finisci per non vederlo più. Può darsi ma non vale per me: mi salvano l'emozione - perché di emozionarmi sono ancora capace - e la curiosità".
Ecco quindi un altro libro che ci parla di lui, scritto da Roberto Mutti
libro Roiter lucy franco 20.04.16 0
e il suo più famoso:
Fulvio Roiter cop… lucy franco 20.04.16 0
Ecco quindi un altro libro che ci parla di lui, scritto da Roberto Mutti
libro Roiter lucy franco 20.04.16 0
e il suo più famoso:
Fulvio Roiter cop… lucy franco 20.04.16 0
20.04.16, 17:22
Messaggio 9 di 16
Grazie Lucy...
Bellissimi questi aneddoti raccontati da Roiter legati proprio al libro "Essere Venezia"
La casa del grande fotografo veneziano confina con i palazzi della Mostra del cinema, tra il «buco» recintato causa amianto e lo storico hotel Quattro Fontane. Travi in legno a vista e una corona di finestre sul mare, sembra un vecchio galeone in cui Roiter si muove come il capitano di Melville. Fino agli anni '70 l'edificio era della Ciga Hotel. «Era il posto che sognavo, ci venivo a passeggio con mia moglie. Magari un giorno... Quando iniziarono la ristrutturazione incaricai un amico di avvertirmi in caso di vendita. Tornato da un viaggio in Argentina, il mio amico me dise: varda che i a ga' vendua. Come vendua?, gli urlo».
Non era ancora tutto fatto, ma a Roiter mancavano i soldi e Mondadori non voleva saperne di pubblicare Essere Venezia nel formato orizzontale che lui riteneva indispensabile. Come si fa a metterlo in biblioteca? «In biblioteca? Te lo metti in quel posto...
Una sera vado in Friuli a mostrar delle diapositive e vien fuori che avevo degli scatti su Venezia nel cassetto. Avanza uno: li pubblico io. Era l'editore della Magnus. Va bene, ma dovete mettervi in ginocchio e obbedire. Il giorno dopo mi chiamano: ecco l'anticipo. 'Na barca de schei; potevo comprare la casa. Il libro precedente aveva venduto quattromila copie.
Essere Venezia arrivò a mezzo milione. Fu mia moglie a scegliere il titolo. Zanzotto mi aveva mandato il testo e proponeva Venezia, forse. Macché. Quella sera vado alla premiazione del Campiello e dico a mia moglie: Andrea ha mandato il testo, ma non mi viene il titolo. Leggo e te lo trovo io, mi fa lei. Ero scettico, invece quando torno... prendiamo l'ultima parola del testo, - essere -, e la mettiamo davanti: Essere Venezia».
tratto da: http://www.ilgiornale.it/news/cultura/f ... 49530.html
Bellissimi questi aneddoti raccontati da Roiter legati proprio al libro "Essere Venezia"
La casa del grande fotografo veneziano confina con i palazzi della Mostra del cinema, tra il «buco» recintato causa amianto e lo storico hotel Quattro Fontane. Travi in legno a vista e una corona di finestre sul mare, sembra un vecchio galeone in cui Roiter si muove come il capitano di Melville. Fino agli anni '70 l'edificio era della Ciga Hotel. «Era il posto che sognavo, ci venivo a passeggio con mia moglie. Magari un giorno... Quando iniziarono la ristrutturazione incaricai un amico di avvertirmi in caso di vendita. Tornato da un viaggio in Argentina, il mio amico me dise: varda che i a ga' vendua. Come vendua?, gli urlo».
Non era ancora tutto fatto, ma a Roiter mancavano i soldi e Mondadori non voleva saperne di pubblicare Essere Venezia nel formato orizzontale che lui riteneva indispensabile. Come si fa a metterlo in biblioteca? «In biblioteca? Te lo metti in quel posto...
Una sera vado in Friuli a mostrar delle diapositive e vien fuori che avevo degli scatti su Venezia nel cassetto. Avanza uno: li pubblico io. Era l'editore della Magnus. Va bene, ma dovete mettervi in ginocchio e obbedire. Il giorno dopo mi chiamano: ecco l'anticipo. 'Na barca de schei; potevo comprare la casa. Il libro precedente aveva venduto quattromila copie.
Essere Venezia arrivò a mezzo milione. Fu mia moglie a scegliere il titolo. Zanzotto mi aveva mandato il testo e proponeva Venezia, forse. Macché. Quella sera vado alla premiazione del Campiello e dico a mia moglie: Andrea ha mandato il testo, ma non mi viene il titolo. Leggo e te lo trovo io, mi fa lei. Ero scettico, invece quando torno... prendiamo l'ultima parola del testo, - essere -, e la mettiamo davanti: Essere Venezia».
tratto da: http://www.ilgiornale.it/news/cultura/f ... 49530.html
Grazie Cristina!!
molto interessante, gran maestro dell'immagine, grazie
22.04.16, 10:43
Messaggio 12 di 16
grazie Stefano :)
Grazie Cristina...anche tu hai pensato ad omaggiare Roiter,,io posseggo un suo libro ed ho proposto delle sue foto..ma non tutti capiscolo la grandezza di quest'uomo...Isabella
25.04.16, 10:01
Messaggio 14 di 16
grazie infinite Isabella per il tuo contributo
:)
:)
Bellissimo omaggio, brava Cristina. L'ho letto con molto interesse. Le sue frasi che hai scelto di riportare sono emblematiche del suo modo di sentire e vedere le cose, freschezza, spontaneità ed emozione sono la sua cifra, senza vacui intellettualismi.
Il mio ricordo personale con la sua fotografia risale a quando ero ragazzina e in libreria sono stata colpita da una cartolina di Venezia, in cui non ero mai stata: era una veduta di piazza San Marco, al tramonto, dopo la pioggia, a colori. Un incanto. Sul retro, ho letto il suo nome, che non conoscevo: "La Venezia di Fulvio Roiter". L'ho comprata e custodita negli anni, come segnalibro. Mi ha fatto innamorare di Venezia prima ancora di andarci.
Il mio ricordo personale con la sua fotografia risale a quando ero ragazzina e in libreria sono stata colpita da una cartolina di Venezia, in cui non ero mai stata: era una veduta di piazza San Marco, al tramonto, dopo la pioggia, a colori. Un incanto. Sul retro, ho letto il suo nome, che non conoscevo: "La Venezia di Fulvio Roiter". L'ho comprata e custodita negli anni, come segnalibro. Mi ha fatto innamorare di Venezia prima ancora di andarci.