Henri Cartier-Bresson
'La photographie est l'impulsion spontanée d'une attention visuelle perpetuelle qui saisit l'instant et son étenité'. Così scriveva Henri Cartier-Bresson, fotografo innanzittutto, ma anche pittore, scrittore, e filosofo (aggiungo io).
Nato in Francia nel 1908 a Chanteloup-en-Brie, paese non lontano dall'odierna Eurodisney, Henri Cartier-Bresson si accosta inizialmente al mondo dell'arte attraverso la pittura dello zio Louis Cartier-Bresson. Inizialmente disinteressato alla fotografia, comincerà i suoi studi con André Lhote, pittore e teorico del cubismo, che lo inizia all'ambiente dei pittori surrealisti francesi.
Di rientro da un viaggio in Costa d'Avorio nel 1930, decide di comprare la sua prima Leica a Marsiglia, e iniziare a lavorare come fotografo. I primi lavori, che combinano l'estetica della sorpresa con il senso della geometria, stabiliscono subito la sua reputazione. Nel 1932, a soli 24 anni, tiene la sua prima mostra personale, e nel 1934 parte per il Messico, dove resta per un anno al seguito di una spedizione etnografica. Dopo il Messico è la volta degli Stati Uniti, dove studia e lavora nel cinema come assistente del regista francese Jean Renoir, tornando in Europa solo alla vigilia della seconda guerra mondiale. Entra nella resistenza francese, continuando a svolgere costantemente la sua attività fotografica, e nel 1940 viene arrestato dai tedeschi. Riesce a evadere dopo 3 anni e diventa clandestino fino alla liberazione di Parigi nel 1944 che forografa.
Finita la guerra, ritorna al cinema e dirige il film Le Retour, documentario sul ritorno in patria dei prigionieri di guerra e dei deportati. Sempre a Parigi fonda nel 1947, insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, e William Vandivert, la famosa Agenzia Magnum per sostenere e difendere l'autonomia dei fotografi rispetto ai giornali. Da allora non si ferma più, e gira il mondo per i seguenti 20 anni realizzando scatti sempre fedeli alla sua filosofia personale sulla fotografia considerata come l'arte di cogliere l'attimo e, allo stesso tempo, la sua eternità. Diventa il primo fotografo occidentale che fotografa liberamente l'Unione Sovietica del dopo-guerra.
Nel 1968, Henri Cartier-Bresson inizia gradualmente a ridurre la sua attività fotografica per dedicarsi al suo primo amore artistico: la pittura. Muore a Céreste, Alpes-de-Haute-Provence, Francia, nel 2004, all'età di 95 anni.
Henri Cartier-Bresson
Henri Cartier-Bre… Life thru A lens 11.06.20 0
Foto: Rue Mouffetard, Paris (1954)
[fc-foto:43963216]
Foto: Seville, Espana (1933)
[fc-foto:43963222]
Foto: Brie, France (1968)
[fc-foto:43963237]
Foto: Brussels, Belgium (1932)
[fc-foto:43963257]
Messaggio moderato il 12.06.20, 09:24.
Nato in Francia nel 1908 a Chanteloup-en-Brie, paese non lontano dall'odierna Eurodisney, Henri Cartier-Bresson si accosta inizialmente al mondo dell'arte attraverso la pittura dello zio Louis Cartier-Bresson. Inizialmente disinteressato alla fotografia, comincerà i suoi studi con André Lhote, pittore e teorico del cubismo, che lo inizia all'ambiente dei pittori surrealisti francesi.
Di rientro da un viaggio in Costa d'Avorio nel 1930, decide di comprare la sua prima Leica a Marsiglia, e iniziare a lavorare come fotografo. I primi lavori, che combinano l'estetica della sorpresa con il senso della geometria, stabiliscono subito la sua reputazione. Nel 1932, a soli 24 anni, tiene la sua prima mostra personale, e nel 1934 parte per il Messico, dove resta per un anno al seguito di una spedizione etnografica. Dopo il Messico è la volta degli Stati Uniti, dove studia e lavora nel cinema come assistente del regista francese Jean Renoir, tornando in Europa solo alla vigilia della seconda guerra mondiale. Entra nella resistenza francese, continuando a svolgere costantemente la sua attività fotografica, e nel 1940 viene arrestato dai tedeschi. Riesce a evadere dopo 3 anni e diventa clandestino fino alla liberazione di Parigi nel 1944 che forografa.
Finita la guerra, ritorna al cinema e dirige il film Le Retour, documentario sul ritorno in patria dei prigionieri di guerra e dei deportati. Sempre a Parigi fonda nel 1947, insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, e William Vandivert, la famosa Agenzia Magnum per sostenere e difendere l'autonomia dei fotografi rispetto ai giornali. Da allora non si ferma più, e gira il mondo per i seguenti 20 anni realizzando scatti sempre fedeli alla sua filosofia personale sulla fotografia considerata come l'arte di cogliere l'attimo e, allo stesso tempo, la sua eternità. Diventa il primo fotografo occidentale che fotografa liberamente l'Unione Sovietica del dopo-guerra.
Nel 1968, Henri Cartier-Bresson inizia gradualmente a ridurre la sua attività fotografica per dedicarsi al suo primo amore artistico: la pittura. Muore a Céreste, Alpes-de-Haute-Provence, Francia, nel 2004, all'età di 95 anni.
Henri Cartier-Bresson
Henri Cartier-Bre… Life thru A lens 11.06.20 0
Foto: Rue Mouffetard, Paris (1954)
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Foto: Seville, Espana (1933)
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Foto: Brie, France (1968)
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Foto: Brussels, Belgium (1932)
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Messaggio moderato il 12.06.20, 09:24.
grazie Ornella, ottima scelta!
Grazie Lucy!
Ecco altri suoi scatti famosi
Foto: Brussels, Belgium (1932)
[fc-foto:43964685]
Foto: Hyères, France (1932)
[fc-foto:43964683]
Foto: Gare Sain Lazare, Paris (1932)
[fc-foto:43964681]
Foto: Peter and Paul Fortress, St Peterbourg (1973)
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Foto: Le Quai de Javel, Plasterers, Paris (1932)
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Foto: Brussels, Belgium (1932)
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Foto: Hyères, France (1932)
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Foto: Gare Sain Lazare, Paris (1932)
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Foto: Peter and Paul Fortress, St Peterbourg (1973)
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Foto: Le Quai de Javel, Plasterers, Paris (1932)
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24.07.20, 22:06
Messaggio 5 di 8
A Venezia al palazzo Grassi si è aperta da poco una sua mostra con 385 immagini alcune scelte da Wenders e dalla Liebovitz e da altri nomi noti.
Complimenti per l'attenzione che gli hai dato a questo grande maestro di Fotografia
Complimenti per l'attenzione che gli hai dato a questo grande maestro di Fotografia
Ciao! Grazie dei complimenti e dell'informazione, non mancherò di andare a vederla. Henri Cartier Bresson, un grande artista, una vita vissuta fino in fondo, senza negarsi mai nulla. Ricordo ancora quando andai a visitare per la prima volta il Museo della fotografia a Parigi, e scoprii con sorpresa i suoi scatti così pieni di vita, ritratti di un'umanità colta nella sua semplice quotidianità e inquadrata in una geometria perfetta. Senza rendermene conto passai un'intera giornata nel museo, fino alla chiusura serale. :)
La fotografia è tutta arte! E questo deve necessariamente essere fatto da persone creative. Anche la mia ragazza che abbiamo appena conosciuto al https://www.senzapudore.it/ e ' appassionata di fotografia, quindi so di cosa sto parlando. Soprattutto mi piacciono i ritratti in bianco e nero
Maestro dello Street .
Insostituibile.
Insostituibile.