Kenro Izu

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Kenro Izu Kenro Izu lucy franco 21.03.16 0


“La fotografia secondo me, non è una mera forma di arte, bensì un percorso di ricerca costante nella vita, per trovare il significato più recondito dell’esistenza stessa. Per questo considero ogni fotografia come la mia orma lasciata su un sentiero, talvolta sono orme nette e profonde, altre volte indefinite e superficiali”. K. I.

Kenro Izu è nato ad Osaka, Giappone, nel 1949. Durante gli studi d’arte alla Nippon University di Tokyo, Izu visita New York dove decide di stabilirsi. Nel 1974 inaugura a New York il Kenro Izu Studio e nel 1979 inizia le sue peregrinazioni fotografiche nei luoghi sacri del mondo, un lavoro in continuo aggiornamento.
www.kenroizu.com
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Kenro Izu - Amritsar India - 2 Kenro Izu - Amrit… lucy franco 21.03.16 0


Quella di Kenro Izu è una ricerca grafica elegante, lineare ed estremamente morbida, le fotografie sembrano sospese in una sorta di spazio estraneo. Ogni sua fotografia nasce da un lungo e meticoloso lavoro di preparazione, un vero e proprio percorso spirituale.

C’è una frase di Izu che definisce molto bene il personaggio e quindi la sua fotografia:
“La creazione di qualcosa di nuovo non è il mio interesse. Mi piace osservare molto da vicino, molto profondamente e documentare con precisione la mia visione. Cerco di usare il mio istinto, come se fossi un animale predatore. Cerco di non pensare. Resetto il pensiero e ascolto se vibra il cuore”.
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L’opera di Kenro Izu è un pellegrinaggio.
In cerca dell’essenza del suo mestiere, parte sulle tracce dei fotografi ottocenteschi di monumenti antichi, recandosi dapprima in Egitto nel 1979.


Kenro Izu - Egitto - 4 Kenro Izu - Egitt… lucy franco 21.03.16 0
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Senza mai lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà del viaggio o della tecnica, ricerca da un quarto di secolo lo splendore dei santuari. Dopo le piramidi altri monumenti sacri lo attirano in Siria, in Giordania, in Inghilterra, in Scozia, nel Messico e nell’isola di Pasqua. Quelle che qui presentiamo sono le foto da lui scattate nei luoghi sacri buddisti e induisti, che spaziano dall’India, Cambogia, Thailandia e Laos fino alle remote montagne del Tibet e del Butan.


Kenro Izu - Easter Island - 5 Kenro Izu - Easte… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Buthan - 6 Kenro Izu - Butha… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Sacredness -7 Kenro Izu - Sacre… lucy franco 21.03.16 0
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Nel suo continuo tentativo di scoprire e rendere la peculiarità di un luogo venerato, Kenzo Iru ha peregrinato, ha atteso, ha osservato. Una ricerca che è stata spesso una rivelazione, a volte inaspettatamente velata di brume e ombre, a volte abbagliante e luminosa. Ha colto i misteriosi legami che intercorrono fra l’uomo, la natura e il sublime, al di là delle bellezze naturali o artistiche di una determinata località.


Kenro Izu - Kailash Tibet - 8 Kenro Izu - Kaila… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Tajin Messico - 9 Kenro Izu - Tajin… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Sakkara - 10 Kenro Izu - Sakka… lucy franco 21.03.16 0
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Proseguendo l’essenzialità dell’arte fotografica, Izu usa una macchina fabbricata appositamente per lui con tutti gli accessori. Eliminati con oculata attenzione tutti gli elementi estranei, stampa poi direttamente l’immagine senza mai ingrandirla, su carta acquarello accuratamente preparata, terminando con una verniciatura finale di platino/palladio passata a mano. La fotografia che ne risulta, sbalorditiva nell’insieme e nei particolari, dalla gamma vellutata di profondi grigi argentei e di corpose tonalità nere, conclude un altro passo del suo viaggio.


Kenro Izu - Kailash Tibet - 11 Kenro Izu - Kaila… lucy franco 21.03.16 0
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L’essenza delle cose, la loro anima, questo cerca Kenro Izu nel suo inesausto vagabondare tra i luoghi e le immagini. A dispetto di quanti pensano al mondo solamente in termini di non-luoghi, Izu dimostra che, al contrario, le tracce del passaggio dell’uomo e dei suoi sogni sulla terra sono ancora visibili e narrabili attraverso le immagini. Nella scelta operata in questa occasione, la narrazione assume i toni autentici della rivelazione, dell’apparizione di un sacro indissolubilmente legato alla natura, al paesaggio, in un continuo travaso di segni e significati. Non esiste, in queste immagini, luogo che non viva nel rapporto tra uomo e natura: un rapporto sorprendentemente armonico, dove anche gli interventi più maestosi si integrano nel paesaggio, appaiono come naturale estensione delle caratteristiche proprie di quel sito, di quella valle, di quella montagna. Allo stesso modo, la macchina fotografica è l’estensione naturale non solo dell’occhio, ma anche e soprattutto della coscienza di Izu, che a proposito di questi viaggi, e dell’intero pensiero che guida il suo atto fotografico, ha scritto: “Sono curioso di vedere dove finirò, ma in questo momento sono attirato dall’Himalaya. Comincio a capire che sto cercando di guardare dentro me stesso.”


Kenro Izu - Golden Rock Burma -3 Kenro Izu - Golde… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Vijanagara India - 12 Kenro Izu - Vijan… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Tibet - 13 Kenro Izu - Tibet… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Varanasi India -1 Kenro Izu - Varan… lucy franco 21.03.16 0
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Senza retorica, senza finzione: la magia è nei luoghi, nel silenzio che li circonda, negli occhi di chi sa, e ancora vuole, vedere.

“Sono sempre più profondamente consapevole che la natura ‘sacra’ di un luogo è implicito nella sua atmosfera geografica, non solo nella sua architettura.” K. I.



Kenro Izu - 14 Kenro Izu - 14 lucy franco 21.03.16 0
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Ladakh, India 1999
Appunti di viaggio
Volai da Delhi a Leh, una città del Ladakh, con un aereo della linea locale famosa per il suo servizio irregolare, a causa del duro clima della regione. Leh si trova a oltre 3500 metri di altitudine; perciò dovetti passare qualche giorno ad ambientarmi – una buona occasione per curiosare vagabondando per le vie. Una volta acclimatato caricai la mia attrezzatura su una piccola jeep e in compagnia di una guida partii verso occidente. Spesso le ruote della jeep slittavano pericolosamente sulla pista ghiaiosa che correva lungo un precipizio di 300 metri, ma era un genere di esperienza che avevo già provato in India. Stetti poi male per alcuni giorni. Quando raggiungemmo un villaggio chiamato Alchi, la guida mi diede una ciotola di mele e yogurt, con un cucchiaino di miele che bastò a colmare di lacrime gli occhi di questo vecchio fotografo. Dopo diverse ore di sobbalzi sulla terra battuta di strade tortuose fiancheggiate da burroni terrificanti, il paesaggio cominciò ad assumere un aspetto surreale. Avevamo raggiunto la zona di Ramayuru, famosa per il suo paesaggio “lunare”, una scenografia che aveva ben poco di terrestre, che sembrava fissata per l’eternità dalla notte dei tempi. In lontananza si stagliava il Ramayuru gompa, un tempio che doveva essere una delle mete fondamentali del viaggio, ritto sulla vetta di una montagna come se ne facesse parte integrante. Esprime le preghiere e le aspirazioni di un popolo, in perfetta armonia con la natura. Servendomi di una bussola per determinare la direzione in cui il sole sarebbe tramontato, piazzai la macchina fotografica e attesi il momento. Vedevo le ombre delle montagne crescere verso occidente, accelerando a ogni istante. Potevo vedere chiaramente l’ombra di un monte muoversi al di là del gompa, mentre il gompa stesso rimaneva pienamente illuminato dal sole. Quando la coscienza entra in sincronia con il movimento della luce, ed emerge una sensibilità più pura, si diventa in grado di sentire l’atmosfera che normalmente ci sfugge. Quando la luce sul gompa raggiunse il massimo dell’intensità anche la mia coscienza si sentì allo zenit. Quando feci scattare l’otturatore, grazie al quel suono la mia coscienza tornò a scendere lentamente nella sua usuale condizione di ottusità.

Questo testo l’ho trascritto dal N° 7 (giugno/ luglio 2005) dalla rivista FMR di Marilena Ferrari



Kenro Izu - Ladak India - 15 Kenro Izu - Ladak… lucy franco 21.03.16 0
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LO STILL LIFE


Kenro Izu - Still life - 16 Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0


Kenro Izu quando la fotografia diventa opera d'arte
La Galleria Forma di Milano, ha dedicato una mostra alle fotografie di Kenro Izu artista di grande spessore. L'esposizione intitolata Still Life – dal nome dello studio che l'artista ha aperto nella città della mela - si compone di 25 scatti e da due stampe al carbone realizzate nel formato. Le fotografie di Izu sono meditate, quasi frutto della "respirazione zen", o per meglio dire una trasposizione in foto della secolare arte dell'ikebana.


Kenro Izu - Still life - 17 Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0


La disposizione armoniosa dei fiori recisi, il ritrarre il particolare di corpi delle persone come la schiena, risultano frutto di uno studio accurato e di un gusto ragionato che ben lascia intravedere l'impostazione artistica alla base della scuola della cultura orientale. Guardando le opere di Izu ci si ritrova a focalizzare l'attenzione su un determinato particolare come se ci si stesse preparando ad entrare in una fase profonda della meditazione. Si avverte, attraverso la sua opera il respiro della terra, e dei cicli della vita.


Kenro Izu - Still life , 18 Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0


Un vero e proprio percorso spirituale che eleva l'anima come predicato nelle antiche discipline del sol levante. Per ottenere questi straordinari risultati, il fotografo si avvale di un apparecchio "a grande formato a corpi mobili" costruito appositamente per lui che gli consente di operare su negativi di grandi dimensioni (36x51)che rende la foto in grado di catturare ogni più piccola sfumatura di luce.


Kenro Izu - Still life, 19 Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0


Per le stampe, Izu utilizza la tecnica del platino palladio, (dato che il prezioso materiale è uno dei più resistenti in natura) ideale per le fotografie in bianco e nero perché oltre a risaltare le ombreggiature risulta essere una delle tecniche più durevoli ed antiche. La dimensione ideale delle foto di Izu è quella del silenzio che da solo può far recepire il messaggio che l'artista vuole rendere, fissare un momento di bellezza assoluta del "panta rei" delle creature di madre natura, si potrebbe dire bellezza per bellezza art pour art.



Tratto dal Sole 24 ore di Maria Laudiero anno 2012
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/ ... fresh_ce=1
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Kenro Izu - Still life, 20 Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Still life , 21 Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 22. Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 23, Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 24 Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 25 Kenro Izu - Still… lucy franco 21.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 26 Kenro Izu - Still… lucy franco 20.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 27 Kenro Izu - Still… lucy franco 20.03.16 0
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Uno still life cercato e ricercato di forme lungo delicati corpi femminili.

Le pieghe e gli incavi della spina dorsale, la sinuosità dei fianchi, il profilo delle scapole, le curve e gli anfratti di schiena e ventre vengono disegnati da Kenzo Iru nitidamente dal gioco delle ombre.



Kenro Izu - Still life - 28 Kenro Izu - Still… lucy franco 20.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 29 Kenro Izu - Still… lucy franco 20.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 30 Kenro Izu - Still… lucy franco 20.03.16 0



Kenro Izu - Still life - 31 Kenro Izu - Still… lucy franco 20.03.16 0
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COLLEZIONE BLUE

Kenro Izu, è autore di Blue, una collezione di fotografie di formato speciale virate al blu su stampa platino/palladio. Izu vanta una lunga esperienza quale maestro non solo della fotografia, ma anche dell’arte della stampa, culminata nello sviluppo di una tecnica interessante ed inedita. La collezione Blue di Still life e Nude sono opere di grande valore. L’aggiunta di uno o due strati di cianotipo blu conferisce differenti nuances, che fanno emergere forme astratte e luminose da un fondo di oscurità vellutata. Ne risulta una perfetta sintesi tra soggetto e mezzo. La sensazione tattile della superficie e le ricche tonalità delle stampe di Izu riflettono un’estetica che presenta significative affinità con i primi fotografi Pictorialist e con la personale cultura ereditata dalla tradizione giapponese. Le composizioni di Izu infondono tranquillità e invitano alla meditazione sul mistero della forma, del tempo e dello spazio.


Kenro Izu - Blue - 32 Kenro Izu - Blue… lucy franco 20.03.16 0



Kenro Izu - Blue - 33 Kenro Izu - Blue… lucy franco 20.03.16 0



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Kenro Izu - Blue - 37 Kenro Izu - Blue… lucy franco 20.03.16 0



“Il modo di pensare nell’Antico Giappone è tale per cui la bellezza risiede non nella corporeità, ma nella trama di ombre, luce ed oscurità, che una cosa crea quando è accostata ad un’altra. Un gioiello nottilucente che rivela il suo bagliore ed il suo colore al buio, perde la sua bellezza alla luce del giorno. Se non ci fossero ombre, non ci sarebbe bellezza”. Dal testo “Praising of shadows” (1933-34) di Junichiro Tanizaki
http://guide.supereva.it/fotografare/in ... 5746.shtml
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Resto meravigliata ancora una volta da un grande Maestro che con le sue immagini fa sì che il tuo respiro si faccia lento e modulato e il tuo mondo ritrovi la lentezza e la capacità di guardare alle cose con uno spirito diverso.

Ringrazio infinitamente Fc e Lucy per l’ennesima opportunità di raccontare e poter condividere la bellezza e la ricerca fotografica di Kenro Izu.

Grazie a tutti:)
Maurizio Moroni (UKPhoto) Maurizio Moroni (UKPhoto)   Messaggio 15 di 25
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E' buffo come vivendo tra New York e Osaka abbia conosciuto Kenro a... Stonehenge :)... per scoprire che entrambi avevamo frequentato il grande maestro Shoji Ueda (purtroppo con risultati diametralmente opposti... visto che solo lui ha colto l'anima dell'arte del maestro).
Un incontro che è sembrato l'incipit di una barzelletta... un italiano ed un giapponese si incontrano in Inghilterra per parlare del sedentario avventuriero che amava Magritte ed il surrealismo e per tutta la vita si è considerato solo un fotografo amatoriale...
Ti ringrazio Cristina per i bei ricordi che con l'intensa biografia di Kenro mi hai fatto rivivere!
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