Edward Weston, Ti…
Santino Mineo
04.03.12
0
Una donna libera e indipendente, che ha combattuto fino alla fine della sua breve vita, attraversando i primi 40 anni del Novecento e lasciando il segno: prima attrice, poi modella e musa per Edward Weston, poi fotografa e pasionaria, sempre in prima linea, a fianco di intellettuali, artisti e rivoluzionari, tra Europa e America, da Città del Messico a Mosca. Con la fotografia, ha sostenuto la sua ideologia e ha documentato vita e sentimenti degli indios messicani in un momento delicatissimo della loro storia, con energia e delicatezza straordinarie, davvero epiche.
Morta nel 1942 a 46 anni, fu dimenticata fino al 1971, anno in cui fu scoperta a Udine, sua città natale, una piccola pubblicazione su di lei, stampata in Messico a due mesi dalla morte. Il merito è del suo ultimo compagno di vita e di battaglia, Vittorio Vidali, combattente per la libertà della Spagna nella guerra civile 1936-39, che presentò il libretto insieme al suo commosso ricordo personale di Tina in una serata dedicata ai combattenti friulani in Spagna.
E' iniziata così la sua riscoperta, nel segno dell'amore, quell'amore che ha contrassegnato la sua vita in ogni manifestazione, privata e pubblica.
Nel 1973, dopo 30 anni di silenzio, ecco la prima grande mostra a lei dedicata, a Udine. Le sue fotografie sono state incluse nella mostra itinerante "Women of Photography" del 1975, mentre tra il 1982 e il 1983 sono state esposte con opere di Frida Kahlo a New York e a Londra.
Sue personali sono state organizzate presso il Museum of Modern Art di New York (1977), il Festival Internazionale delle Donne ad Arezzo (1978) e il Museum of Fine Arts di Lodz, in Polonia (1980). Nel 1989, ancora a Udine, si è costituito il Comitato “Tina Modotti”, impegnato a promuoverne l'immagine in tutto il mondo.
Tra gli eventi più recenti, la grande retrospettiva presso la Kunst Haus di Vienna nel 2010 e la mostra di queste settimane a Roma, presso il Cervantes: "Tina Modotti: un nuovo sguardo", fino all'11 marzo.
http://collettivowsp.wordpress.com/2012 ... arzo-2012/
Una donna libera e indipendente, che ha combattuto fino alla fine della sua breve vita, attraversando i primi 40 anni del Novecento e lasciando il segno: prima attrice, poi modella e musa per Edward Weston, poi fotografa e pasionaria, sempre in prima linea, a fianco di intellettuali, artisti e rivoluzionari, tra Europa e America, da Città del Messico a Mosca. Con la fotografia, ha sostenuto la sua ideologia e ha documentato vita e sentimenti degli indios messicani in un momento delicatissimo della loro storia, con energia e delicatezza straordinarie, davvero epiche.
Morta nel 1942 a 46 anni, fu dimenticata fino al 1971, anno in cui fu scoperta a Udine, sua città natale, una piccola pubblicazione su di lei, stampata in Messico a due mesi dalla morte. Il merito è del suo ultimo compagno di vita e di battaglia, Vittorio Vidali, combattente per la libertà della Spagna nella guerra civile 1936-39, che presentò il libretto insieme al suo commosso ricordo personale di Tina in una serata dedicata ai combattenti friulani in Spagna.
E' iniziata così la sua riscoperta, nel segno dell'amore, quell'amore che ha contrassegnato la sua vita in ogni manifestazione, privata e pubblica.
Nel 1973, dopo 30 anni di silenzio, ecco la prima grande mostra a lei dedicata, a Udine. Le sue fotografie sono state incluse nella mostra itinerante "Women of Photography" del 1975, mentre tra il 1982 e il 1983 sono state esposte con opere di Frida Kahlo a New York e a Londra.
Sue personali sono state organizzate presso il Museum of Modern Art di New York (1977), il Festival Internazionale delle Donne ad Arezzo (1978) e il Museum of Fine Arts di Lodz, in Polonia (1980). Nel 1989, ancora a Udine, si è costituito il Comitato “Tina Modotti”, impegnato a promuoverne l'immagine in tutto il mondo.
Tra gli eventi più recenti, la grande retrospettiva presso la Kunst Haus di Vienna nel 2010 e la mostra di queste settimane a Roma, presso il Cervantes: "Tina Modotti: un nuovo sguardo", fino all'11 marzo.
http://collettivowsp.wordpress.com/2012 ... arzo-2012/
Assunta Adelaide Luigia Modotti nacque a Udine nel 1896 da umile famiglia di idee socialiste. Costretta a lasciare presto la scuola per motivi economici (iniziò a lavorare a 12 anni in una filanda), nel 1913 emigrò negli Stati Uniti dove tentò dapprima la carriera teatrale e poi quella cinematografica, recitando in alcuni film tra il 1920 e il 1922: una bellezza italiana e quindi esotica, un viso intenso, un fisico di esile perfezione.
Inizia a frequentare mostre, recitare e posare per diversi fotografi, in particolare per Edward Weston. Non mi meraviglia che, a breve distanza dal primo incontro con lui, sia divenuta la sua modella preferita, la sua musa, ed in seguito la sua amante.
Nel 1923 si trasferisce a Città del Messico, dove, guidata da Edward Weston, si dedica alla fotografia.
Grazie all'amore con Weston, Tina riesce a praticare la fotografia professionale, divenendo un’artista acclamata a livelli internazionali.
Le linee pure dei ritratti fotografici di Weston trovano la loro massima espressione in quella che è a mio parere una delle più belle foto di nudo di tutti i tempi, scattata sul tetto della loro casa messicana:
Edward Weston – N… Santino Mineo 03.03.12 0
Weston è attratto non solo dal fascino sensuale di Tina, ma anche dalla passione che lei mette in ogni attività. Tina, dal canto suo, oltre all'attrazione fisica, trova con Weston la possibilità di acquisire la padronanza di un mezzo espressivo che la coinvolge e la affascina.
Nell'aprile del 1921, Tina scrive a Weston: "Una notte dopo... E tutto il giorno seguente sono rimasta inebriata dal ricordo della notte trascorsa, e pervasa della sua bellezza e della sua follia. Come riuscirò a sopportare l'attesa?":
Tina Modotti, Unm… Santino Mineo 03.03.12 0
In Messico Tina trova la sua patria adottiva, rinunciando alla carriera di attrice e anche alla celebrità. Città del Messico a quei tempi era una sorta di Parigi d'oltreoceano, in cui ferveva un'intensa vita culturale ed artistica animata da personaggi come Clemente Orozco, Diego Rivera e Frida Kahlo, fondatori di “El Machete”, il giornale ufficiale del Partito Comunista.
Tina e Weston diedero inizio alla loro collaborazione artistica. Nella prima metà degli anni Venti, nell'ambito della cultura messicana si afferma il movimento estridentista. L'Estridentismo ha punti in comune con il Futurismo, tra cui la fascinazione per le macchine e gli aerei e l'avversione verso il 'passatismo'.
Tina Modotti si avvicina al movimento attraverso uno dei fondatori, Germán List Arzubide, e pubblica alcune fotografie sulle riviste estridentiste, come "Pali del telegrafo", una successione di pali e cavi visti in prospettiva contro il cielo.
Tina Modotti, Pal… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina è all’apice della sua produzione artistica, e non solo si cimenta in studio e in camera oscura, sperimentando tecniche di doppia esposizione, come in Glasses,
Tina Modotti, Gla… Santino Mineo 03.03.12 0
con effetti definiti "impressione di cristallo" dal fotografo messicano Àlvarez Bravo, ma si orienta anche verso una ricerca estetica, alla quale appartengono le eleganti e sensuali immagini floreali.
Seguì un percorso che la portò ad una sempre crescente autonomia formale, come collaboratrice alla pari.
Le sue foto risentono in un primo periodo dell’influenza westoniana, nella ricerca dell’astratto nelle forme concrete della natura ed in quelle architettoniche, nell’eleganza dei contorni:
Tina Modotti – Ro… Santino Mineo 03.03.12 0
WIRES THELEPHONE Santino Mineo 04.03.12 0
Inizia a frequentare mostre, recitare e posare per diversi fotografi, in particolare per Edward Weston. Non mi meraviglia che, a breve distanza dal primo incontro con lui, sia divenuta la sua modella preferita, la sua musa, ed in seguito la sua amante.
Nel 1923 si trasferisce a Città del Messico, dove, guidata da Edward Weston, si dedica alla fotografia.
Grazie all'amore con Weston, Tina riesce a praticare la fotografia professionale, divenendo un’artista acclamata a livelli internazionali.
Le linee pure dei ritratti fotografici di Weston trovano la loro massima espressione in quella che è a mio parere una delle più belle foto di nudo di tutti i tempi, scattata sul tetto della loro casa messicana:
Edward Weston – N… Santino Mineo 03.03.12 0
Weston è attratto non solo dal fascino sensuale di Tina, ma anche dalla passione che lei mette in ogni attività. Tina, dal canto suo, oltre all'attrazione fisica, trova con Weston la possibilità di acquisire la padronanza di un mezzo espressivo che la coinvolge e la affascina.
Nell'aprile del 1921, Tina scrive a Weston: "Una notte dopo... E tutto il giorno seguente sono rimasta inebriata dal ricordo della notte trascorsa, e pervasa della sua bellezza e della sua follia. Come riuscirò a sopportare l'attesa?":
Tina Modotti, Unm… Santino Mineo 03.03.12 0
In Messico Tina trova la sua patria adottiva, rinunciando alla carriera di attrice e anche alla celebrità. Città del Messico a quei tempi era una sorta di Parigi d'oltreoceano, in cui ferveva un'intensa vita culturale ed artistica animata da personaggi come Clemente Orozco, Diego Rivera e Frida Kahlo, fondatori di “El Machete”, il giornale ufficiale del Partito Comunista.
Tina e Weston diedero inizio alla loro collaborazione artistica. Nella prima metà degli anni Venti, nell'ambito della cultura messicana si afferma il movimento estridentista. L'Estridentismo ha punti in comune con il Futurismo, tra cui la fascinazione per le macchine e gli aerei e l'avversione verso il 'passatismo'.
Tina Modotti si avvicina al movimento attraverso uno dei fondatori, Germán List Arzubide, e pubblica alcune fotografie sulle riviste estridentiste, come "Pali del telegrafo", una successione di pali e cavi visti in prospettiva contro il cielo.
Tina Modotti, Pal… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina è all’apice della sua produzione artistica, e non solo si cimenta in studio e in camera oscura, sperimentando tecniche di doppia esposizione, come in Glasses,
Tina Modotti, Gla… Santino Mineo 03.03.12 0
con effetti definiti "impressione di cristallo" dal fotografo messicano Àlvarez Bravo, ma si orienta anche verso una ricerca estetica, alla quale appartengono le eleganti e sensuali immagini floreali.
Seguì un percorso che la portò ad una sempre crescente autonomia formale, come collaboratrice alla pari.
Le sue foto risentono in un primo periodo dell’influenza westoniana, nella ricerca dell’astratto nelle forme concrete della natura ed in quelle architettoniche, nell’eleganza dei contorni:
Tina Modotti – Ro… Santino Mineo 03.03.12 0
WIRES THELEPHONE Santino Mineo 04.03.12 0
Poco a poco inizia ad allontanarsi da Weston, sia affettivamente che artisticamente, dedicandosi sempre più al popolo, alle vie del suo Messico, alla ricerca delle tracce di una rivoluzione che ha segnato indelebilmente il destino del popolo messicano e della sua arte stessa.
Si iscrive al partito comunista e cambia completamente stile e contenuti delle sue fotografie, decidendo di ritrarre con sincera partecipazione emotiva la vita e i costumi della popolazione.
Il suo attivismo politico le consente di pubblicare diverse fotografie su riviste di sinistra e, in particolare, diventa fotografa ufficiale di “El Machete”.
Il suo stile, scarno ed essenziale, la porta a cercare una comunicazione diretta e immediata, in cui è evidente il messaggio politico che vuole trasmettere allo spettatore.
Per me, una delle sue foto più belle, nella sua essenzialità, è Calle (anche se il titolo originale è Alcatraces, forse perché questi fiori assomigliano agli uccelli marini, "sule" in italiano, che danno il nome all'isola ex penitenziario nella Baia di San Francisco).
Tina Modotti, Alc… Santino Mineo 03.03.12 0
Terminata la relazione con Weston, che ritornerà in California, si innamora del rivoluzionario cubano Julio Antonio Mella, uomo di divina bellezza e fascino:
Tina Modotti – Ju… Santino Mineo 03.03.12 0
Una delle più celebri fotografie di Tina Modotti è quella che ritrae la macchina da scrivere di Julio Antonio Mella. Il foglio che sporge dalla macchina riporta ciò che Mella stava scrivendo, un passo tratto da un libro di Trotzkij:
Tina Modotti, La… Santino Mineo 03.03.12 0
L'amore con Mella contribuisce a rafforzare l’impegno fotografico sociale di Tina, ma comporta al tempo stesso un duro colpo per la sua fama e per la sua immagine pubblica.
Il reportage sociale (ritratti agli indios messicani, alla loro realtà e alla loro condizione umana) è ormai il genere fotografico che più la rappresenta e nel 1929 Tina vede definire la sua prima personale come "la prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico". La mostra segna l'apice della sua carriera. In queste fotografie tornano due soggetti ricorrenti: le mani e il duro lavoro del popolo messicano:
Tina Modotti, Le… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina Modotti, Cam… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina Modotti collabora con i muralisti messicani con fotografie destinate a diffondere i murales, come nel caso delle opere di Clemente Orozco, Diego Rivera e Máximo Pacheco. Si lega a pittori come lo stesso Rivera, David Alfaro Siqueiros e Miguel Covarrubias, ha una relazione intima con Xavier Guerrero.
Il suo rapporto con i muralisti non è soltanto professionale e affettivo, ma è basato sulla stessa visione della vita e sulla percezione della realtà messicana degli anni Venti, durante i quali emerge una proposta artistica e culturale in cui confluiscono gli effetti delle rivoluzioni messicana e sovietica, l'avanguardia e il nazionalismo.
Il parallelismo formale e concettuale tra i murales e la fotografia di Tina in quegli anni è evidente nella rappresentazione della natura e della campagna, con la presenza di piante tipiche del Messico come il mais, di attrezzi da lavoro come pale e falci, di scene di vita popolare come i mercati o le feste in costume tradizionale:
Tina Modotti, Fal… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina Modotti, Al… Santino Mineo 03.03.12 0
Si iscrive al partito comunista e cambia completamente stile e contenuti delle sue fotografie, decidendo di ritrarre con sincera partecipazione emotiva la vita e i costumi della popolazione.
Il suo attivismo politico le consente di pubblicare diverse fotografie su riviste di sinistra e, in particolare, diventa fotografa ufficiale di “El Machete”.
Il suo stile, scarno ed essenziale, la porta a cercare una comunicazione diretta e immediata, in cui è evidente il messaggio politico che vuole trasmettere allo spettatore.
Per me, una delle sue foto più belle, nella sua essenzialità, è Calle (anche se il titolo originale è Alcatraces, forse perché questi fiori assomigliano agli uccelli marini, "sule" in italiano, che danno il nome all'isola ex penitenziario nella Baia di San Francisco).
Tina Modotti, Alc… Santino Mineo 03.03.12 0
Terminata la relazione con Weston, che ritornerà in California, si innamora del rivoluzionario cubano Julio Antonio Mella, uomo di divina bellezza e fascino:
Tina Modotti – Ju… Santino Mineo 03.03.12 0
Una delle più celebri fotografie di Tina Modotti è quella che ritrae la macchina da scrivere di Julio Antonio Mella. Il foglio che sporge dalla macchina riporta ciò che Mella stava scrivendo, un passo tratto da un libro di Trotzkij:
Tina Modotti, La… Santino Mineo 03.03.12 0
L'amore con Mella contribuisce a rafforzare l’impegno fotografico sociale di Tina, ma comporta al tempo stesso un duro colpo per la sua fama e per la sua immagine pubblica.
Il reportage sociale (ritratti agli indios messicani, alla loro realtà e alla loro condizione umana) è ormai il genere fotografico che più la rappresenta e nel 1929 Tina vede definire la sua prima personale come "la prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico". La mostra segna l'apice della sua carriera. In queste fotografie tornano due soggetti ricorrenti: le mani e il duro lavoro del popolo messicano:
Tina Modotti, Le… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina Modotti, Cam… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina Modotti collabora con i muralisti messicani con fotografie destinate a diffondere i murales, come nel caso delle opere di Clemente Orozco, Diego Rivera e Máximo Pacheco. Si lega a pittori come lo stesso Rivera, David Alfaro Siqueiros e Miguel Covarrubias, ha una relazione intima con Xavier Guerrero.
Il suo rapporto con i muralisti non è soltanto professionale e affettivo, ma è basato sulla stessa visione della vita e sulla percezione della realtà messicana degli anni Venti, durante i quali emerge una proposta artistica e culturale in cui confluiscono gli effetti delle rivoluzioni messicana e sovietica, l'avanguardia e il nazionalismo.
Il parallelismo formale e concettuale tra i murales e la fotografia di Tina in quegli anni è evidente nella rappresentazione della natura e della campagna, con la presenza di piante tipiche del Messico come il mais, di attrezzi da lavoro come pale e falci, di scene di vita popolare come i mercati o le feste in costume tradizionale:
Tina Modotti, Fal… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina Modotti, Al… Santino Mineo 03.03.12 0
La gente del Messico è rappresentata nella fiera bellezza della Donna di Tehuantepec e nelle Mani di operaio con badile. Le mani, per Tina Modotti, rappresentano la creazione, plasmano la materia trasmettendole lo spirito dell'essere umano e costituiscono il tema di una serie di fotografie realizzate tra il 1925 e il 1926:
Tina Modotti, Don… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina Modotti, Man… Santino Mineo 03.03.12 0
La povertà del Messico, colta negli occhi dei bambini, è un altro dei temi di denuncia sociale rappresentati nella fotografia di Tina Modotti:
Tina Modotti, Rag… Santino Mineo 03.03.12 0
Ancora il tema del lavoro, quello che più che nobilitare l'uomo sembra schiacciarlo sotto il peso di una perenne schiavitù: in queste foto, il lavoratore fa tutt'uno con il carico che trasporta sulla schiena, in particolare nella seconda in cui il cappello appoggiato sulla balla di fieno suggerisce l'idea di una figura inquietante:
Tina Modotti, Cam… Santino Mineo 03.03.12 0
L'impegno sociale, ma ancor più il credo profondo di Tina, sono splendidamente rappresentati in questa foto. Gli uomini, che indossano cappelli tutti uguali come se uno stesso soggetto fosse riprodotto all'infinito, danno l'idea di una forza in movimento, dell'unità con la quale si può superare qualsiasi ostacolo:
Tina Modotti, Cam… Santino Mineo 03.03.12 0
Ma le sue prese di posizione e il suo schierarsi politicamente la rendono un personaggio scomodo: Mella viene assassinato per il suo attivismo rivoluzionario da sicari del dittatore cubano Machado alla presenza di Tina. Questo trauma segnò per sempre l’esistenza della giovane fotografa, che non si riprenderà forse mai più. Ne seguirà l’abbandono della fotografia in favore dell’attività politica.
Nel 1930 Tina Modotti, accusata ingiustamente di aver partecipato ad un attentato contro il nuovo presidente Pascual Ortiz Rubio, viene arrestata e poi espulsa dal Messico. Si imbarca alla volta dell'Europa in compagnia di Vittorio Vidali, conosciuto nel 1927 e diventato suo compagno dopo la morte di Mella. A Berlino cerca di sfruttare la sua esperienza professionale, ma la concorrenza la spaventa, come scrive in una lettera a Edward Weston: "L'idea di fare ritratti a Berlino mi spaventa. Ci sono tanti fotografi davvero eccellenti qui, sia professionisti sia dilettanti, da includere anche il lavoro ordinario tra i risultati degni di rilievo".
Entra in contatto con l'architetto Hannes Meyer, direttore della Bauhaus e con Moholy-Nagy che sta sperimentando nuove tecniche sui fotogrammi, e con maestri della fotografia quali Piet Zwart, Alexander Rodchenko e altri, inizia ad usare la Leica 35 al posto della Graflex grande formato usata negli anni precedenti. Aderisce alla Unionfoto GmbH, un'associazione di fotografi professionisti, ed ottiene le credenziali di reporter, ma anche questa opportunità la preoccupa. Scrive ancora a Weston: "Mi hanno offerto di lavorare sul reportage giornalistico, ma non mi sento abbastanza competente".
Le foto di quel breve periodo berlinese, di cui pochissime si sono salvate, riscuotono un certo successo, ma ormai la passione per fotografia è spenta in Tina, sostituita da quella politica che la animerà negli anni successivi:
Tina Modotti, Las… Santino Mineo 03.03.12 0
Scatta le sue ultime immagini a Berlino, in pieno regime nazista, e poi abbandona la fotografia per dedicarsi interamente alla lotta politica.
E così, dapprima si trasferisce a Mosca, poi partecipa insieme alle Brigate Internazionali alla guerra civile spagnola, quindi è a Parigi. La sua vita da esule assume tinte fosche, il partito comunista la isola, braccata dalla polizia fascista rientra in Messico ma nulla sarà come prima.
Tina Modotti – Me… Santino Mineo 03.03.12 0
Morirà a Città del Messico il 5 gennaio 1942 in un taxi, apparentemente colta da infarto. Le cause della sua morte rimangono comunque non del tutto chiare.
Pablo Neruda, suo grande amico, scrisse per lei una meravigliosa poesia: "Tina Modotti è morta":
http://www.equilibriarte.net/libralarki ... otti-puro-è-il-tuo-dolce-nome-pura-la-tua-fragile-vita-:-pablo-neruda
Tina Modotti, Don… Santino Mineo 03.03.12 0
Tina Modotti, Man… Santino Mineo 03.03.12 0
La povertà del Messico, colta negli occhi dei bambini, è un altro dei temi di denuncia sociale rappresentati nella fotografia di Tina Modotti:
Tina Modotti, Rag… Santino Mineo 03.03.12 0
Ancora il tema del lavoro, quello che più che nobilitare l'uomo sembra schiacciarlo sotto il peso di una perenne schiavitù: in queste foto, il lavoratore fa tutt'uno con il carico che trasporta sulla schiena, in particolare nella seconda in cui il cappello appoggiato sulla balla di fieno suggerisce l'idea di una figura inquietante:
Tina Modotti, Cam… Santino Mineo 03.03.12 0
L'impegno sociale, ma ancor più il credo profondo di Tina, sono splendidamente rappresentati in questa foto. Gli uomini, che indossano cappelli tutti uguali come se uno stesso soggetto fosse riprodotto all'infinito, danno l'idea di una forza in movimento, dell'unità con la quale si può superare qualsiasi ostacolo:
Tina Modotti, Cam… Santino Mineo 03.03.12 0
Ma le sue prese di posizione e il suo schierarsi politicamente la rendono un personaggio scomodo: Mella viene assassinato per il suo attivismo rivoluzionario da sicari del dittatore cubano Machado alla presenza di Tina. Questo trauma segnò per sempre l’esistenza della giovane fotografa, che non si riprenderà forse mai più. Ne seguirà l’abbandono della fotografia in favore dell’attività politica.
Nel 1930 Tina Modotti, accusata ingiustamente di aver partecipato ad un attentato contro il nuovo presidente Pascual Ortiz Rubio, viene arrestata e poi espulsa dal Messico. Si imbarca alla volta dell'Europa in compagnia di Vittorio Vidali, conosciuto nel 1927 e diventato suo compagno dopo la morte di Mella. A Berlino cerca di sfruttare la sua esperienza professionale, ma la concorrenza la spaventa, come scrive in una lettera a Edward Weston: "L'idea di fare ritratti a Berlino mi spaventa. Ci sono tanti fotografi davvero eccellenti qui, sia professionisti sia dilettanti, da includere anche il lavoro ordinario tra i risultati degni di rilievo".
Entra in contatto con l'architetto Hannes Meyer, direttore della Bauhaus e con Moholy-Nagy che sta sperimentando nuove tecniche sui fotogrammi, e con maestri della fotografia quali Piet Zwart, Alexander Rodchenko e altri, inizia ad usare la Leica 35 al posto della Graflex grande formato usata negli anni precedenti. Aderisce alla Unionfoto GmbH, un'associazione di fotografi professionisti, ed ottiene le credenziali di reporter, ma anche questa opportunità la preoccupa. Scrive ancora a Weston: "Mi hanno offerto di lavorare sul reportage giornalistico, ma non mi sento abbastanza competente".
Le foto di quel breve periodo berlinese, di cui pochissime si sono salvate, riscuotono un certo successo, ma ormai la passione per fotografia è spenta in Tina, sostituita da quella politica che la animerà negli anni successivi:
Tina Modotti, Las… Santino Mineo 03.03.12 0
Scatta le sue ultime immagini a Berlino, in pieno regime nazista, e poi abbandona la fotografia per dedicarsi interamente alla lotta politica.
E così, dapprima si trasferisce a Mosca, poi partecipa insieme alle Brigate Internazionali alla guerra civile spagnola, quindi è a Parigi. La sua vita da esule assume tinte fosche, il partito comunista la isola, braccata dalla polizia fascista rientra in Messico ma nulla sarà come prima.
Tina Modotti – Me… Santino Mineo 03.03.12 0
Morirà a Città del Messico il 5 gennaio 1942 in un taxi, apparentemente colta da infarto. Le cause della sua morte rimangono comunque non del tutto chiare.
Pablo Neruda, suo grande amico, scrisse per lei una meravigliosa poesia: "Tina Modotti è morta":
http://www.equilibriarte.net/libralarki ... otti-puro-è-il-tuo-dolce-nome-pura-la-tua-fragile-vita-:-pablo-neruda
La figura di Tina Modotti mi ha sempre affascinato, ed ora in questa sezione ideata dalla bravissima Maricla Martiradonna, inizio con questa bravissima fotografa.
Sono sicuro che questa sezione si arricchirà sempre più di ottimi Maestri. Buon lavoro a tutti.
Sono sicuro che questa sezione si arricchirà sempre più di ottimi Maestri. Buon lavoro a tutti.
...grazie Santino...innanzitutto per aver iniziato con una Fotografa...per me...mitica..forse una delle mie prime Autrici fondamentali...incontrata "culturalmente" da piccolina quando in pieno femminismo (anni 70) "rubavo" i libri di mia sorella maggiore....e poi al ginnasio...durante i cortei e i convegni...sulle donne nella letteratura e su quelle in politica...ed ovviamente anche nella fotografia e nella pittura...
...un mito per me Tina...
(bé ora vado a leggermi la tua senza dubbio bellissima presentazione ...:)))
laura
...complimenti vivissimi Santino (letto tutto con grandissimo piacere)...ottima sintetica ed esauriente presentazione...
:))
Messaggio Modificato (23:59)
...un mito per me Tina...
(bé ora vado a leggermi la tua senza dubbio bellissima presentazione ...:)))
laura
...complimenti vivissimi Santino (letto tutto con grandissimo piacere)...ottima sintetica ed esauriente presentazione...
:))
Messaggio Modificato (23:59)
Sinceri complimenti Santino per l'esauriente e puntigliosa biografia della tua prescelta corredata inoltre dalle foto
che hanno segnato passo per passo la sua esistenza.
Inchino e applauso.
Ettore
Messaggio Modificato (22:03)
che hanno segnato passo per passo la sua esistenza.
Inchino e applauso.
Ettore
Messaggio Modificato (22:03)
Grazie a te caro Ettore.
grazie hai saputo sintetizzare una vita intensa senza mancare in nulla :-)))
ottima scelta
e davvero ben presentata
ottima scelta
e davvero ben presentata
Un ottimo ritratto.
Grazie Santino.
Grazie Santino.
05.03.12, 06:52
Messaggio 11 di 29
Ottima e interessante presentazione!
Grazie Santino.
Grazie Santino.
i miei complimenti
completa e molto interessante
completa e molto interessante
Sono rimasto talmente affascinato da questa donna passionale,
sotto tutti gli aspetti,che ho voluto approfondirne la conoscenza ed ho trovato questo bel video che sinteticamente
descrive ciò che il nostro buon Santino ci ha meticolosamente
illustrato.
http://www.youtube.com/watch?v=etc5vgry ... re=related
Chiedo scusa a Santino se mi sono permesso e grazie ancora per avermi dato l'opportunità di conoscere questo personaggio oltrechè fotografa,anche compagna.
Messaggio Modificato (9:14)
sotto tutti gli aspetti,che ho voluto approfondirne la conoscenza ed ho trovato questo bel video che sinteticamente
descrive ciò che il nostro buon Santino ci ha meticolosamente
illustrato.
http://www.youtube.com/watch?v=etc5vgry ... re=related
Chiedo scusa a Santino se mi sono permesso e grazie ancora per avermi dato l'opportunità di conoscere questo personaggio oltrechè fotografa,anche compagna.
Messaggio Modificato (9:14)
Niente scuse, sono imbarazzato per tanti elogi da parte vostra. Non imaginavo.... Grazie.
Rinnovo la mia stima nei tuoi confronri Ettore.
Grazie per il video.
Rinnovo la mia stima nei tuoi confronri Ettore.
Grazie per il video.
Il senso della rubrica è proprio questo: trasmettere e condividere un amore fotografico, conoscere, o ri-conoscere un grande autore attraverso l'entusiasmo di un'altra persona che ce ne parla. E questo ci porta a voler sapere di più, a cercare altro ancora. E a riproporlo qui, per farlo condividere a nostra volta. Per dare un altro significato all'espressione di "community fotografica".
Quindi grazie Ettore :-)
E un grazie speciale a Santino, che si è dedicato a Tina Modotti tra mille difficoltà e ha portato a termine il suo impegno di inaugurare questo spazio sperimentale per primo!
:-)
Quindi grazie Ettore :-)
E un grazie speciale a Santino, che si è dedicato a Tina Modotti tra mille difficoltà e ha portato a termine il suo impegno di inaugurare questo spazio sperimentale per primo!
:-)