... Fabio Fazzari e Mara Ramella
Uniti nella vita e nella fotografia, Fabio e Mara riescono a sintetizzare in un'unica visione due punti di vista che partono da formazioni artistiche e culturali diverse. In loro, l'affinità diventa armonia, fusione, arricchimento. Le loro fotografie, dedicate soprattutto al ritratto e al glamour, colgono e sottolineano la bellezza poetica e ideale della persona, che nella ricercatezza della posa, del contesto, dell'inquadratura e degli accessori libera la sua naturale eleganza e realizza il suo sogno.
Perché nelle fotografie di Fabio e Mara il sogno, il desiderio, la magia danzano leggeri e profondi.
Il più bello dei… Fabio Fazzari e M… 08.01.11 14
Funky Soul Fabio Fazzari e M… 17.02.11 8
Regina Gotica ( I… Fabio Fazzari e M… 07.04.12 5
Regina Burlesque Fabio Fazzari e M… 31.03.12 5
Artistica 4 Fabio Fazzari e M… 06.11.11 16
Regina Gotica Fabio Fazzari e M… 05.03.12 61
Masquerade Fabio Fazzari e M… 02.04.11 8
Glam Punk Fabio Fazzari e M… 21.03.11 7
Una tela preziosa… Fabio Fazzari e M… 22.08.11 9
Lady Burlesque Fabio Fazzari e M… 07.04.12 3
Perché nelle fotografie di Fabio e Mara il sogno, il desiderio, la magia danzano leggeri e profondi.
Il più bello dei… Fabio Fazzari e M… 08.01.11 14
Funky Soul Fabio Fazzari e M… 17.02.11 8
Regina Gotica ( I… Fabio Fazzari e M… 07.04.12 5
Regina Burlesque Fabio Fazzari e M… 31.03.12 5
Artistica 4 Fabio Fazzari e M… 06.11.11 16
Regina Gotica Fabio Fazzari e M… 05.03.12 61
Masquerade Fabio Fazzari e M… 02.04.11 8
Glam Punk Fabio Fazzari e M… 21.03.11 7
Una tela preziosa… Fabio Fazzari e M… 22.08.11 9
Lady Burlesque Fabio Fazzari e M… 07.04.12 3
Regina Steampunk
Fabio Fazzari e M…
13.03.12
8
Regina Steampunk… Fabio Fazzari e M… 17.03.12 3
Attesa Fabio Fazzari e M… 07.04.11 7
Attesa 2 Fabio Fazzari e M… 18.10.11 8
[fc-foto:19764538]
[fc-foto:20378991]
Sguardi Fabio Fazzari e M… 16.03.11 8
[fc-foto:19555098]
Regina Steampunk… Fabio Fazzari e M… 17.03.12 3
Attesa Fabio Fazzari e M… 07.04.11 7
Attesa 2 Fabio Fazzari e M… 18.10.11 8
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Sguardi Fabio Fazzari e M… 16.03.11 8
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D. Il prototipo del "fotografo" nel nostro comune immaginario è quello di un essere solitario, che attraversa la vita con la sua macchina fotografica al collo, respirando l'aria inebriante della totale libertà e realizzando una forma di creatività anarchica e insofferente. Il vostro lavoro a quattro mani, la vostra splendida intesa, invece, smentiscono felicemente questo preconcetto.
Come procedete per preservare l'originalità di entrambi pur lavorando in coppia? E ancora, il vostro equilibrio si regge su una divisione dei compiti pianificata a monte o la ridisegnate di volta in volta in base alla natura del progetto da realizzare?
R. Il nostro lavoro nasce dall’unione di due “anime”, quella umanistica di Fabio e quella scientifica di Mara e dal rispetto intellettuale, morale e sentimentale per questa diversità, che consideriamo elemento necessario per creare. Ogni fotogramma nasce, quindi, dal rapporto dialettico tra le nostre due anime distinte e complementari. Non pianifichiamo rigidamente ruoli o mansioni all’interno del nostro sodalizio; tra noi, esiste una dinamica, che ci porta ad assumere reciprocamente, in maniera spontanea, i ruoli di fotografo ed assistente fotografo, di creatore ed esecutore, di produttore e post-produttore.
D. Il vostro primo incontro con la fotografia: per ciascuno di voi, singolarmente, e in coppia.
R. Fabio incontra la fotografia da bambino, nel 1964, grazie a suo padre, Carabiniere dei R.I.S. (che usava la fotografia per professione e per diletto), il quale gli schiude i segreti della fotocamera e della camera oscura.
Mara inizia direttamente con la fotografia digitale in un contesto prettamente informatico.
Per Fabio, canonista da sempre, la prima macchina fotografica fu una Canon FX 35mm SLR. Mara, invece, iniziò con una Canon Eos 650.
Abituati a condividere ogni passione abbiamo colto, nella fotografia, un ulteriore punto di incontro, un ennesimo pretesto per arricchire il nostro stare insieme.
D. Uno dei punti di forza del vostro fare fotografia è la sapienza nell'uso della luce, che diventa elemento attivo, scultoreo, drammatico nella costruzione della scena perché relazionata al suo opposto, il buio, l'ombra. Una luce, quindi, guidata e sostenuta da un criterio di elezione molto chiaro nella vostra mente e nella vostra intenzione. Spiegateci la vostra idea della dialettica luce/ombra e il suo significato e valore all'interno della vostra fotografia.
R. Grazie, carissima Maricla, per queste parole che diventeranno il manifesto del nostro modo di “fare fotografia”.
In effetti, per noi, circondare di luce il soggetto, eliminare ogni ombra, ogni scarto di tonalità, significa uniformare in un piatto e monotono disegno ogni linea, ogni figura: negare l’essenza stessa di creare immagini.
La luce piatta e avvolgente rende invisibile l’anima, non eccita, standardizza. L’ombra crea un rapporto dialettico all’interno della composizione, fornisce senso e significato all’immagine, si rapporta con la luce e la trasforma in parola.
L’ombra incornicia ed allontana, scolpisce e modella, “ci costringe a percepire come tridimensionale un oggetto che l’esperienza ed il ragionamento ci dicono piatto, gioca con lo spazio euclideo ed inganna le nostre sensazioni che chiedono con prepotenza di essere ingannate. Non può esistere trompe-l’oeil senza un gioco sapiente di ombra e di luce” (Michele Vacchiano – docente di tecnica ed estetica della fotografia).
D. Lo spazio di una vostra fotografia, quale che sia il soggetto, è abitato dalla bellezza: l'armonia di forme, gesti, posture, cromie compone e riassorbe in sé i singoli elementi, il cui potenziale perturbante e problematico risulta elegantemente neutralizzato. Cos'è per voi la bruttezza?
R. La bruttezza, per noi, è mancanza di spessore, di anima, di fascino. Tutto ciò che trasmette emozione non può essere definito “brutto” anche se le sue caratteristiche esteriori possono farlo sembrare tale. Noi cerchiamo sempre di guardare dentro la realtà, coglierne l’essenza e trasmetterla attraverso l’immagine. Così, ad esempio, in una vecchia finestra di un edificio abbandonato cerchiamo la poesia inserendola in un contesto che faccia emergere la sua storia. Questa differenzia la foto “pubblicitaria” dalla foto artistica: l’inquadratura di una finestra così com’è contro l’inquadratura di una vecchia finestra in una casa abbandonata che permette di vedere oltre, ad esempio, lo scorcio di un paesaggio, che donava serenità a colui che vi si affacciava.
D. Nelle vostre modelle, nei vostri modelli, colpisce l'intensità drammatica e lo spessore interpretativo, in una parola la professionalità. Quali sono i requisiti che cercate in una figura che dovrà entrare nella vostra fotografia?
R. Noi amiamo fotografare interpreti e persone, uomini e donne che abbiano un mondo dentro oppure che riescano ad interpretarlo. In entrambi i casi cerchiamo di creare le condizioni affinchè l’espressività possa fluire liberamente e con forza. Non cerchiamo mai un modello, ma un personaggio.
D. Avete pubblicato due mostre online su fotocommunity, una nel 2008 (http://www.fotocommunity.it/pc/pc/cat/14446) e una nel 2010 (http://www.fotocommunity.it/pc/pc/cat/17625). Entrambe afferiscono in qualche modo a un'altra dimensione estranea alla realtà, quella del sogno, della fantasticheria, dell'immaginario. Quale spazio hanno l'onirico e l'emozionale nella vostra creatività?
R. L’uomo ha sempre avvertito la necessità di rappresentare la realtà che lo circonda per lasciare un segno, tramandare la conoscenza, ma anche sperimentare le potenzialità del “medium” cercando di creare emozioni, fondendo reale, magico ed onirico.
Questa è la nostra mission, il fine a cui mirano i nostri studi, le sperimentazioni, le riflessioni ed ogni nostro sforzo in ambito formativo.
Nei progetti relativi alla Ritrattistica, cui siamo sentimentalmente più vicini rispetto agli altri ambiti (da cui, comunque, siamo attratti emozionalmente ed in cui ci muoviamo come fotografi a 360 gradi), tutto ciò si concretizza attraverso due fasi:
la “antropomorfizzazione” di concetti e la creazione di un abitus magico-onirico con cui vestire la realtà in cui inserirli.
Abbiamo “vestito” la realtà con le cromie del magico e le forme dell’onirico rappresentate dalle ombre e dalla loro capacità di creare un rapporto dialettico all'interno della composizione, dare un senso ed un significato all'immagine, rapportarsi con la luce e trasformarsi in emozione.
Unendo, in queste atmosfere (caratterizzate dal rapporto luce-ombra), l’eleganza delle linee corporee con la poesia e l’armonia dei giochi di luce, abbiamo tentato di creare la simbiosi tra forme di diversa sostanza nella estrema condizione emozionale dell’ombra.
D. Protagonisti delle vostre serie fotografiche sono diversi prototipi femminili espressi dalla società contemporanea, spesso eccessivi in sé ma da voi, come dicevo prima, sempre interpretati con eleganza e armonia: la donna del burlesque, o la donna gotica, la punk, la drag queen, la masquerade, … In quali elementi consiste, secondo voi, il vero fascino femminile, quello che attraversa il tempo e le mode effimere?
R. Il vero fascino femminile, per noi, consiste nella meta-comunicazione, in ciò che la donna riesce ad esprimere come persona, non come icona. Oscar Wilde era solito dire che ci si può difendere dalla bellezza ma non dal fascino. Per questo, in ogni soggetto, sia in ambito professionale che artistico, cerchiamo di evidenziare il suo “se”, attraverso una dura battaglia con la natura statica della fotografia. Battaglia che cerchiamo di vincere con l’arma della fisiognomica, posture ed espressioni che descrivano un’identità, non un’immagine.
D. Siete con noi dal 2007: il vostro bilancio.
R. Fotocommunity è la nostra memoria storica, ci dà la possibilità di valutare il
nostro percorso all’interno della fotografia. Crediamo di essere cresciuti grazie ai tanti amici che hanno condiviso le loro conoscenze. Le incomprensioni, purtroppo presenti in ogni comunità, ci hanno rafforzato, ci hanno insegnato ad utilizzare in positivo l’energia della rabbia e delusioni nello studio per rafforzare tecnica e capacità comunicativa. Un bilancio, quindi, estremamente positivo, per il quale ringraziamo tutta la comunità ed in particolare coloro che lavorano costantemente per essa.
Grazie, Maricla, per questa meravigliosa e gratificante opportunità.
Come procedete per preservare l'originalità di entrambi pur lavorando in coppia? E ancora, il vostro equilibrio si regge su una divisione dei compiti pianificata a monte o la ridisegnate di volta in volta in base alla natura del progetto da realizzare?
R. Il nostro lavoro nasce dall’unione di due “anime”, quella umanistica di Fabio e quella scientifica di Mara e dal rispetto intellettuale, morale e sentimentale per questa diversità, che consideriamo elemento necessario per creare. Ogni fotogramma nasce, quindi, dal rapporto dialettico tra le nostre due anime distinte e complementari. Non pianifichiamo rigidamente ruoli o mansioni all’interno del nostro sodalizio; tra noi, esiste una dinamica, che ci porta ad assumere reciprocamente, in maniera spontanea, i ruoli di fotografo ed assistente fotografo, di creatore ed esecutore, di produttore e post-produttore.
D. Il vostro primo incontro con la fotografia: per ciascuno di voi, singolarmente, e in coppia.
R. Fabio incontra la fotografia da bambino, nel 1964, grazie a suo padre, Carabiniere dei R.I.S. (che usava la fotografia per professione e per diletto), il quale gli schiude i segreti della fotocamera e della camera oscura.
Mara inizia direttamente con la fotografia digitale in un contesto prettamente informatico.
Per Fabio, canonista da sempre, la prima macchina fotografica fu una Canon FX 35mm SLR. Mara, invece, iniziò con una Canon Eos 650.
Abituati a condividere ogni passione abbiamo colto, nella fotografia, un ulteriore punto di incontro, un ennesimo pretesto per arricchire il nostro stare insieme.
D. Uno dei punti di forza del vostro fare fotografia è la sapienza nell'uso della luce, che diventa elemento attivo, scultoreo, drammatico nella costruzione della scena perché relazionata al suo opposto, il buio, l'ombra. Una luce, quindi, guidata e sostenuta da un criterio di elezione molto chiaro nella vostra mente e nella vostra intenzione. Spiegateci la vostra idea della dialettica luce/ombra e il suo significato e valore all'interno della vostra fotografia.
R. Grazie, carissima Maricla, per queste parole che diventeranno il manifesto del nostro modo di “fare fotografia”.
In effetti, per noi, circondare di luce il soggetto, eliminare ogni ombra, ogni scarto di tonalità, significa uniformare in un piatto e monotono disegno ogni linea, ogni figura: negare l’essenza stessa di creare immagini.
La luce piatta e avvolgente rende invisibile l’anima, non eccita, standardizza. L’ombra crea un rapporto dialettico all’interno della composizione, fornisce senso e significato all’immagine, si rapporta con la luce e la trasforma in parola.
L’ombra incornicia ed allontana, scolpisce e modella, “ci costringe a percepire come tridimensionale un oggetto che l’esperienza ed il ragionamento ci dicono piatto, gioca con lo spazio euclideo ed inganna le nostre sensazioni che chiedono con prepotenza di essere ingannate. Non può esistere trompe-l’oeil senza un gioco sapiente di ombra e di luce” (Michele Vacchiano – docente di tecnica ed estetica della fotografia).
D. Lo spazio di una vostra fotografia, quale che sia il soggetto, è abitato dalla bellezza: l'armonia di forme, gesti, posture, cromie compone e riassorbe in sé i singoli elementi, il cui potenziale perturbante e problematico risulta elegantemente neutralizzato. Cos'è per voi la bruttezza?
R. La bruttezza, per noi, è mancanza di spessore, di anima, di fascino. Tutto ciò che trasmette emozione non può essere definito “brutto” anche se le sue caratteristiche esteriori possono farlo sembrare tale. Noi cerchiamo sempre di guardare dentro la realtà, coglierne l’essenza e trasmetterla attraverso l’immagine. Così, ad esempio, in una vecchia finestra di un edificio abbandonato cerchiamo la poesia inserendola in un contesto che faccia emergere la sua storia. Questa differenzia la foto “pubblicitaria” dalla foto artistica: l’inquadratura di una finestra così com’è contro l’inquadratura di una vecchia finestra in una casa abbandonata che permette di vedere oltre, ad esempio, lo scorcio di un paesaggio, che donava serenità a colui che vi si affacciava.
D. Nelle vostre modelle, nei vostri modelli, colpisce l'intensità drammatica e lo spessore interpretativo, in una parola la professionalità. Quali sono i requisiti che cercate in una figura che dovrà entrare nella vostra fotografia?
R. Noi amiamo fotografare interpreti e persone, uomini e donne che abbiano un mondo dentro oppure che riescano ad interpretarlo. In entrambi i casi cerchiamo di creare le condizioni affinchè l’espressività possa fluire liberamente e con forza. Non cerchiamo mai un modello, ma un personaggio.
D. Avete pubblicato due mostre online su fotocommunity, una nel 2008 (http://www.fotocommunity.it/pc/pc/cat/14446) e una nel 2010 (http://www.fotocommunity.it/pc/pc/cat/17625). Entrambe afferiscono in qualche modo a un'altra dimensione estranea alla realtà, quella del sogno, della fantasticheria, dell'immaginario. Quale spazio hanno l'onirico e l'emozionale nella vostra creatività?
R. L’uomo ha sempre avvertito la necessità di rappresentare la realtà che lo circonda per lasciare un segno, tramandare la conoscenza, ma anche sperimentare le potenzialità del “medium” cercando di creare emozioni, fondendo reale, magico ed onirico.
Questa è la nostra mission, il fine a cui mirano i nostri studi, le sperimentazioni, le riflessioni ed ogni nostro sforzo in ambito formativo.
Nei progetti relativi alla Ritrattistica, cui siamo sentimentalmente più vicini rispetto agli altri ambiti (da cui, comunque, siamo attratti emozionalmente ed in cui ci muoviamo come fotografi a 360 gradi), tutto ciò si concretizza attraverso due fasi:
la “antropomorfizzazione” di concetti e la creazione di un abitus magico-onirico con cui vestire la realtà in cui inserirli.
Abbiamo “vestito” la realtà con le cromie del magico e le forme dell’onirico rappresentate dalle ombre e dalla loro capacità di creare un rapporto dialettico all'interno della composizione, dare un senso ed un significato all'immagine, rapportarsi con la luce e trasformarsi in emozione.
Unendo, in queste atmosfere (caratterizzate dal rapporto luce-ombra), l’eleganza delle linee corporee con la poesia e l’armonia dei giochi di luce, abbiamo tentato di creare la simbiosi tra forme di diversa sostanza nella estrema condizione emozionale dell’ombra.
D. Protagonisti delle vostre serie fotografiche sono diversi prototipi femminili espressi dalla società contemporanea, spesso eccessivi in sé ma da voi, come dicevo prima, sempre interpretati con eleganza e armonia: la donna del burlesque, o la donna gotica, la punk, la drag queen, la masquerade, … In quali elementi consiste, secondo voi, il vero fascino femminile, quello che attraversa il tempo e le mode effimere?
R. Il vero fascino femminile, per noi, consiste nella meta-comunicazione, in ciò che la donna riesce ad esprimere come persona, non come icona. Oscar Wilde era solito dire che ci si può difendere dalla bellezza ma non dal fascino. Per questo, in ogni soggetto, sia in ambito professionale che artistico, cerchiamo di evidenziare il suo “se”, attraverso una dura battaglia con la natura statica della fotografia. Battaglia che cerchiamo di vincere con l’arma della fisiognomica, posture ed espressioni che descrivano un’identità, non un’immagine.
D. Siete con noi dal 2007: il vostro bilancio.
R. Fotocommunity è la nostra memoria storica, ci dà la possibilità di valutare il
nostro percorso all’interno della fotografia. Crediamo di essere cresciuti grazie ai tanti amici che hanno condiviso le loro conoscenze. Le incomprensioni, purtroppo presenti in ogni comunità, ci hanno rafforzato, ci hanno insegnato ad utilizzare in positivo l’energia della rabbia e delusioni nello studio per rafforzare tecnica e capacità comunicativa. Un bilancio, quindi, estremamente positivo, per il quale ringraziamo tutta la comunità ed in particolare coloro che lavorano costantemente per essa.
Grazie, Maricla, per questa meravigliosa e gratificante opportunità.
Un grande grazie a Fabio e Mara, che ora lascio alle vostre curiosità.
Il nostro ospite di sabato prossimo, 12 maggio, sarà Aldo Feroce .
Il nostro ospite di sabato prossimo, 12 maggio, sarà Aldo Feroce .
Congratulazioni a voi e a Maricla per aver saputo rendere una semplice intervista, una cosa viva....
Sono fiero di essere considerato vostro amico.
Sandro
Sono fiero di essere considerato vostro amico.
Sandro
Grazie Sandro, amico e "consigliere" prezioso. Nel primo Raduno Fotografico Genovese di Fotocommunity, avemmo l'onore di premiarti per la tua grande sensibilità artistica, ma in quel premio c'era anche la nostra riconoscenza per la tua onestà intellettuale e morale, che ti porta sempre a giudicare con obbiettività, mettendo da parte ogni altro sentimento.
Per questo averti amico ed essere stimati da te è un grande privilegio.
Per questo averti amico ed essere stimati da te è un grande privilegio.
Che bell leggere quì di voi, che unite alla passione per la foto, la vostra unione nella vita, consividendo sempre l'amore per la vita, sopratutto e per tutto quello che è "bello" e intelligente, utilizzando come mezzo di comunicazione la "fotografia"...
sapete il rispetto e l'onore che ho nel considerarmi vostro amico, e condividere, con voi, questa febbre che chiamano "fotografia"....ma sopratutto la stima infinita che ho nei vostri confronti, un abbraccio.
Una sola domanda a voi da parte mia....
so che amate la foto di studio e so quanto la luce sia importante nei vostri ritratti, tra l'altro perfetti.....mi raccontate un pò come vi siete perfezionati nelle luci da studio? Avete fatto dei corsi o siete autodidatti?
Carlo
Messaggio Modificato (15:31)
sapete il rispetto e l'onore che ho nel considerarmi vostro amico, e condividere, con voi, questa febbre che chiamano "fotografia"....ma sopratutto la stima infinita che ho nei vostri confronti, un abbraccio.
Una sola domanda a voi da parte mia....
so che amate la foto di studio e so quanto la luce sia importante nei vostri ritratti, tra l'altro perfetti.....mi raccontate un pò come vi siete perfezionati nelle luci da studio? Avete fatto dei corsi o siete autodidatti?
Carlo
Messaggio Modificato (15:31)
Carissimo Carlo, condividiamo il tuo affetto e la tua stima. Anche per noi esserti amici è un grande privilegio, anche per le emozioni che ci regala la tua personalità artistica.
Riguardo la tua domanda, le basi tecniche (il tipo di illuminazione, se flash o continua; marche; rivenditori; come impostare tempi e diaframmi, nel lavoro in studio)le abbiamo ricevute da Michele Susanna, che ringraziamo di cuore per aver condiviso parte del suo sapere.
Su queste basi abbiamo lavorato e studiato servendoci della letteratura:
- Chris Weston: "Manuale di Illuminazione", edizioni Logos;
- Maurizio Rebuzzini:" Guida alla fotografia in studio", edizioni Reflex.
Attraverso la lettura delle fotografie di Gabriele Rigon abbiamo ragionato sull'uso della luce naturale nella costruzione di un set fotografico, sperimentando anche l'unione della luce naturale con quella artificiale per la creazione di effetti particolari, sia in location indoor sia outdoor.
Un grande input ci è stato dato anche dal cinema e dal teatro, input che abbiamo strutturato attraverso lo studio dell'illuminotecnica:
- B. Dalai: "ABC della scenotecnica", editore Dino Audino;
- N. Fraser: "Progettare la luce", Editore Dino Audino.
Alla teoria abbiamo sempre affiancato la sperimentazione costante.
Riguardo la tua domanda, le basi tecniche (il tipo di illuminazione, se flash o continua; marche; rivenditori; come impostare tempi e diaframmi, nel lavoro in studio)le abbiamo ricevute da Michele Susanna, che ringraziamo di cuore per aver condiviso parte del suo sapere.
Su queste basi abbiamo lavorato e studiato servendoci della letteratura:
- Chris Weston: "Manuale di Illuminazione", edizioni Logos;
- Maurizio Rebuzzini:" Guida alla fotografia in studio", edizioni Reflex.
Attraverso la lettura delle fotografie di Gabriele Rigon abbiamo ragionato sull'uso della luce naturale nella costruzione di un set fotografico, sperimentando anche l'unione della luce naturale con quella artificiale per la creazione di effetti particolari, sia in location indoor sia outdoor.
Un grande input ci è stato dato anche dal cinema e dal teatro, input che abbiamo strutturato attraverso lo studio dell'illuminotecnica:
- B. Dalai: "ABC della scenotecnica", editore Dino Audino;
- N. Fraser: "Progettare la luce", Editore Dino Audino.
Alla teoria abbiamo sempre affiancato la sperimentazione costante.
Non avevo alcun dubbio sulla vostra preparazione, che ho avuto la fortuna di sperimentare dal vero, ma ero mosso da una mia curiosità personale, che avete confermato con competenza e professionalità che vi contraddistinguono, da sempre...la vostra sensibilità e talento, unite alla tecnica fann odi voi gfra i miei fotografi preferiti in assoluto....grazie per avermi dedicato un pò de vostro tempo. Un abbraccio. Carlo
...bellissimo leggervi...oltre che...apprezzare le vostre immagini...
da questa vostra intervista emergono tantissime cose belle e interessanti...la professionalità, la sensibilità, la complementarietà tra di voi, l'umanità e la precisione attenta e sensibile...
(...vado subito a comprare i libri che avete citati...anche perché fanno parte di una delle mie tante edizioni...sul cinema...:))))
bravissimi!
laura
da questa vostra intervista emergono tantissime cose belle e interessanti...la professionalità, la sensibilità, la complementarietà tra di voi, l'umanità e la precisione attenta e sensibile...
(...vado subito a comprare i libri che avete citati...anche perché fanno parte di una delle mie tante edizioni...sul cinema...:))))
bravissimi!
laura
una bellissima lettura...
anche io mi documenterò sulle vostre citazioni..
complimenti per la vostra capacità di passare dal b/n al colore con una magistrale gestione di luce...
;-)
anche io mi documenterò sulle vostre citazioni..
complimenti per la vostra capacità di passare dal b/n al colore con una magistrale gestione di luce...
;-)
Grazie Laura, scusa la risposta tardiva, noi speriamo sempre di ritrovare i giorni che ci permettevano di rilassarci ogni giorno, almeno un'ora, nella "nostra" Comunità.
Grazie anche per la stima e la fiducia. Newi libri che abbiamo citato troverai molto materiale che ti aiuterà a costruire un linguaggio fotografico sempre più in linea col tuo cuore e la tua sensibilità.
Per noi la fotografia è in rapporto interdisciplinare con molte materie e, forse, proprio per questo, dovrebbe essere tenuta un po' più in considerazione.
Un abbraccio.
Grazie anche per la stima e la fiducia. Newi libri che abbiamo citato troverai molto materiale che ti aiuterà a costruire un linguaggio fotografico sempre più in linea col tuo cuore e la tua sensibilità.
Per noi la fotografia è in rapporto interdisciplinare con molte materie e, forse, proprio per questo, dovrebbe essere tenuta un po' più in considerazione.
Un abbraccio.
Carissimo Enrico, il tuo gradimento ci gratifica molto, in quanto il tuo lavoro esprime tecnica ed arte.
Grazie di cuore, un carissimo saluto.
Grazie di cuore, un carissimo saluto.