Laura Daddabbo
Uno sguardo defilato rispetto ai facili consensi superficiali, educato al silenzio di riflessioni intime, ripiegato alla ricerca sempre di un senso comunicativo, oltre il visibile e il direttamente rappresentato, dalla cifra estremamente raffinata: questo e tanto altro è la fotografia di Laura Daddabbo.
sueño colonial co…
Laura Daddabbo
07.01.19
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lone tree ballad
Laura Daddabbo
06.11.18
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the tree
Laura Daddabbo
23.10.18
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D - Sei giovane, ma nelle tue immagini è fortemente a fuoco il gusto propriamente “tuo” fatto di una visione dai colori e dalle atmosfere fortemente caratterizzate. C’è un riferimento fotografico che ti ha influenzato? Un nome di un Maestro che hai sentito affine alla tua sensibilità, e che ti ha aiutato a trovare la tua identità fotografica?
R - Amo la fotografia da sempre, mi nutro quotidianamente di immagini con curiosità mai sazia, ho certamente i miei fotografi del cuore (Diane Arbus, Antoine d’Agata, Cristina Garcia Rodero, Gregory Credwson, Saul Leiter, Bettina Rheims, Trent Parke, Alessandra Sanguinetti, Nan Goldin, poi alcuni grandi come Cartier-Bresson, Newton, Ghirri e Scianna e altri completamente sconosciuti che seguo in silenzio), ma posso con certezza affermare che i miei veri riferimenti sono dichiaratamente pittorici. Caravaggio, Artemisia, Rubens, Van Dick, Zurbarán, Frida Khalo, Sargent solo per citarne alcuni....la fascinazione per le tele, soprattutto di grandi dimensioni mi segue da che io ricordi. Non so dipingere, triste verità, ma cerco coi miei mezzi di andarci più vicino possibile.
vision softly cre…
Laura Daddabbo
17.01.19
27
rambling roses
Laura Daddabbo
04.08.18
22
stay (casa del te…
Laura Daddabbo
25.05.18
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D - Sei giovane, ma nelle tue immagini è fortemente a fuoco il gusto propriamente “tuo” fatto di una visione dai colori e dalle atmosfere fortemente caratterizzate. C’è un riferimento fotografico che ti ha influenzato? Un nome di un Maestro che hai sentito affine alla tua sensibilità, e che ti ha aiutato a trovare la tua identità fotografica?
R - Amo la fotografia da sempre, mi nutro quotidianamente di immagini con curiosità mai sazia, ho certamente i miei fotografi del cuore (Diane Arbus, Antoine d’Agata, Cristina Garcia Rodero, Gregory Credwson, Saul Leiter, Bettina Rheims, Trent Parke, Alessandra Sanguinetti, Nan Goldin, poi alcuni grandi come Cartier-Bresson, Newton, Ghirri e Scianna e altri completamente sconosciuti che seguo in silenzio), ma posso con certezza affermare che i miei veri riferimenti sono dichiaratamente pittorici. Caravaggio, Artemisia, Rubens, Van Dick, Zurbarán, Frida Khalo, Sargent solo per citarne alcuni....la fascinazione per le tele, soprattutto di grandi dimensioni mi segue da che io ricordi. Non so dipingere, triste verità, ma cerco coi miei mezzi di andarci più vicino possibile.
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D - Parafrasando Proust: "Ogni fotografo , quando scatta, fotografa se stesso. L'opera è soltanto una specie di
strumento ottico... per permettergli di discernere quello che, senza fotografia , non avrebbe forse visto in se stesso". Sei d’accordo?
R - Certamente sì; più funzionale e molto più economico di uno psicologo lo strumento della fotografia consente di esprimersi riuscendo a tenere tutto ad una certa distanza. Si può pensare di esorcizzare le proprie paure o visualizzare i propri sogni bloccandoli in uno scatto e rimanendone al contempo “fuori” quel tanto da riuscire ad averne una visione d’insieme e più distaccata. Questo tante volte aiuta a capire, anche se stessi.
strumento ottico... per permettergli di discernere quello che, senza fotografia , non avrebbe forse visto in se stesso". Sei d’accordo?
R - Certamente sì; più funzionale e molto più economico di uno psicologo lo strumento della fotografia consente di esprimersi riuscendo a tenere tutto ad una certa distanza. Si può pensare di esorcizzare le proprie paure o visualizzare i propri sogni bloccandoli in uno scatto e rimanendone al contempo “fuori” quel tanto da riuscire ad averne una visione d’insieme e più distaccata. Questo tante volte aiuta a capire, anche se stessi.
D – La donna/le donne. Nelle tue foto sono spesso definite da colori pittorici, come oli su tele. Ne risulta una femminilità sontuosa per bellezza e atmosfera evocata, la rappresentazione di Muse che entrano in relazione importante con il luogo che le ospita, dove niente è lasciato al caso. Cosa significa per te questa esigenza di completezza?
R -Non è propriamente un’esigenza di completezza, è il solo modo che ho di esprimermi. Purtroppo o per fortuna la mia estetica è decisa ed assolutamente mia. Non ho dubbi su ciò che mi piace oppure no. Chiari i riferimenti classici che, per me, sono imprescindibili. La bellezza vagheggiata e rincorsa è quella di un altro tempo, nella speranza di tornare indietro anch’io. La donna che riesco a concepire è proprio così: sontuosa e semplice allo stesso tempo, totalmente presente sulla scena, ma allo stesso tempo eterea nelle forme e nella sua testa, dove resta comunque sempre libera, puro spirito che ci si può illudere solo per pochi istanti di aver ingabbiato. Per questo il luogo dove inserire le mie protagoniste è altrettanto importante. Deve essere maestoso ed al contempo “low profile”, vetusto ma vivo, bellissimo anche se vestito di fasti ormai passati. Un posto che non so ben spiegare, ma che riconosco entrandoci. E sì, è di fondamentale importanza per me.
Nuovo Cinema Pale…
Laura Daddabbo
28.06.18
49
casa del tempo fe…
Laura Daddabbo
02.05.18
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russian memories…
Laura Daddabbo
14.02.18
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R -Non è propriamente un’esigenza di completezza, è il solo modo che ho di esprimermi. Purtroppo o per fortuna la mia estetica è decisa ed assolutamente mia. Non ho dubbi su ciò che mi piace oppure no. Chiari i riferimenti classici che, per me, sono imprescindibili. La bellezza vagheggiata e rincorsa è quella di un altro tempo, nella speranza di tornare indietro anch’io. La donna che riesco a concepire è proprio così: sontuosa e semplice allo stesso tempo, totalmente presente sulla scena, ma allo stesso tempo eterea nelle forme e nella sua testa, dove resta comunque sempre libera, puro spirito che ci si può illudere solo per pochi istanti di aver ingabbiato. Per questo il luogo dove inserire le mie protagoniste è altrettanto importante. Deve essere maestoso ed al contempo “low profile”, vetusto ma vivo, bellissimo anche se vestito di fasti ormai passati. Un posto che non so ben spiegare, ma che riconosco entrandoci. E sì, è di fondamentale importanza per me.
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D – L’utilizzo che fai del colore: c’è una valenza psicologica che insiste sulle tue scelte?
R - Non mi sento una donna a colori, seppure qualcuno che in passato mi ha fatto riflettere abbia affermato il contrario. Mi sento una donna in bianco e nero, senza ambiguità e forse un pò “drammatica”. Per questo mi viene naturale l’uso di questo colore che in verità è un non-colore, in grado di evidenziare sfaccettature per me importanti senza sviare dall’essenza. Il risultato un pò cupo è quello che sento più mio.
light rain
Laura Daddabbo
18.03.18
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deep red (casa de…
Laura Daddabbo
13.01.18
16
I have no secrets…
Laura Daddabbo
05.06.17
82
R - Non mi sento una donna a colori, seppure qualcuno che in passato mi ha fatto riflettere abbia affermato il contrario. Mi sento una donna in bianco e nero, senza ambiguità e forse un pò “drammatica”. Per questo mi viene naturale l’uso di questo colore che in verità è un non-colore, in grado di evidenziare sfaccettature per me importanti senza sviare dall’essenza. Il risultato un pò cupo è quello che sento più mio.
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D – Il b/n è un linguaggio che parla secondo una grammatica diversa, rispetto al colore. Qual è nella tua fotografia, il suo territorio di appartenenza?
R -Il confine tra il bn e il mio colore “dark” e “passato” è labile ed incerto, dipende solamente dalla sfumatura emotiva che voglio sottolineare in quel determinato scatto giacché tutto per me è basato sulla valenza psicologica dell’immagine. Probabilmente nel mio bn è già tutto trascorso, mentre nel colore le emozioni sono ancora in tumulto :-)
it's not a fairy…
Laura Daddabbo
04.11.17
19
kaleidoscope
Laura Daddabbo
17.08.16
13
non guardarmi - d…
Laura Daddabbo
13.04.16
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R -Il confine tra il bn e il mio colore “dark” e “passato” è labile ed incerto, dipende solamente dalla sfumatura emotiva che voglio sottolineare in quel determinato scatto giacché tutto per me è basato sulla valenza psicologica dell’immagine. Probabilmente nel mio bn è già tutto trascorso, mentre nel colore le emozioni sono ancora in tumulto :-)
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D - Spesso usi le serie come racconto “lungo” , una dimensione visiva più articolata. C’è una ragione a questo tuo mezzo espressivo?
R -Il racconto lungo mi piace moltissimo, sono appassionata di cinema e probabilmente da lì mi viene questa voglia di raccontare in sequenza. C’è possibilità di spiegare, raccontando, quel che una sola immagine non potrebbe dire. Soddisfa inoltre la mia maniacale esigenza di perfezionismo e di controllo su tutto quanto. Mi permette di inserire o di togliere, di volta in volta, tutto quello che mi sembra essenziale al racconto.
D - La fotografia è una forma di comunicazione molto potente perché molto sintetica. Quindi è anche esclusione: cosa non fotograferesti mai?
R - Non credo esista qualcosa che non fotograferei mai, possono esserci bellezza e spunti interessanti in situazioni, persone e luoghi anche lontani da me e dal mio sentire. So per certo, invece, che non potrei fotografare su commissione se non trovassi interesse nel progetto. Ho sempre bisogno di un coinvolgimento emotivo in quello che faccio.
R -Il racconto lungo mi piace moltissimo, sono appassionata di cinema e probabilmente da lì mi viene questa voglia di raccontare in sequenza. C’è possibilità di spiegare, raccontando, quel che una sola immagine non potrebbe dire. Soddisfa inoltre la mia maniacale esigenza di perfezionismo e di controllo su tutto quanto. Mi permette di inserire o di togliere, di volta in volta, tutto quello che mi sembra essenziale al racconto.
D - La fotografia è una forma di comunicazione molto potente perché molto sintetica. Quindi è anche esclusione: cosa non fotograferesti mai?
R - Non credo esista qualcosa che non fotograferei mai, possono esserci bellezza e spunti interessanti in situazioni, persone e luoghi anche lontani da me e dal mio sentire. So per certo, invece, che non potrei fotografare su commissione se non trovassi interesse nel progetto. Ho sempre bisogno di un coinvolgimento emotivo in quello che faccio.
D - Quali sono gli strumenti che non mancano mai nel tuo zaino quando esci per fotografare?
R - Gli strumenti non sono per me particolarmente importanti, preferisco la luce naturale a quella artificiale, questo riduce di parecchio i miei bisogni “tecnici”, poi chiaramente qualche buon obiettivo, ma soprattutto molto entusiasmo.
D - Quale pensi possa essere il percorso futuro della tua fotografia? Ci sono altri linguaggi espressivi che ti piacerebbe provare?
R - Il futuro della mia fotografia viaggia insieme al mio personale. Quindi sicuramente cambierà senza che io possa rispondere ora a questa domanda. Devo molto a Palermo che mi ha ospitato per tre anni, la sua bellezza mi ha portato ancora più dentro a me stessa ed al mio modo di concepire le cose, ma viaggio spesso, mi sposterò anche da qui e forse sarà proprio il nuovo luogo che mi accoglierà a regalarmi altri stimoli ed altre visioni. Ultima modifica di lucy franco il 23.01.19, 18:43, modificato 1 volta in totale.
R - Gli strumenti non sono per me particolarmente importanti, preferisco la luce naturale a quella artificiale, questo riduce di parecchio i miei bisogni “tecnici”, poi chiaramente qualche buon obiettivo, ma soprattutto molto entusiasmo.
D - Quale pensi possa essere il percorso futuro della tua fotografia? Ci sono altri linguaggi espressivi che ti piacerebbe provare?
R - Il futuro della mia fotografia viaggia insieme al mio personale. Quindi sicuramente cambierà senza che io possa rispondere ora a questa domanda. Devo molto a Palermo che mi ha ospitato per tre anni, la sua bellezza mi ha portato ancora più dentro a me stessa ed al mio modo di concepire le cose, ma viaggio spesso, mi sposterò anche da qui e forse sarà proprio il nuovo luogo che mi accoglierà a regalarmi altri stimoli ed altre visioni. Ultima modifica di lucy franco il 23.01.19, 18:43, modificato 1 volta in totale.
D – Prossimo progetto in agenda?
R - Tanti o magari nessuno, non amo programmare né sentirmi condizionata da scadenze e limiti. Intanto scatto, poi le cose, se devono succedere, verranno da sole.
Grazie a Laura per questa chiacchierata interessante e illuminante, a cui ha dedicato il suo tempo con la consueta cortesia.
Tanto altro possiamo ammirare visitando il suo sito: http://www.lauradaddabbo.com Ultima modifica di lucy franco il 23.01.19, 20:03, modificato 1 volta in totale.
R - Tanti o magari nessuno, non amo programmare né sentirmi condizionata da scadenze e limiti. Intanto scatto, poi le cose, se devono succedere, verranno da sole.
Grazie a Laura per questa chiacchierata interessante e illuminante, a cui ha dedicato il suo tempo con la consueta cortesia.
Tanto altro possiamo ammirare visitando il suo sito: http://www.lauradaddabbo.com Ultima modifica di lucy franco il 23.01.19, 20:03, modificato 1 volta in totale.