Che sia il volto di un uomo segnato dal tempo, o una trasposizione onirica del paesaggio, Rocco Carnevale
tratteggia con il bianco e nero una visione personalissima del mondo, in un segno a volte mosso, a volte incisivo e profondo, dalla magnetica comunicatività.
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D – Le tue foto non affrontano quasi mai il soggetto in modo diretto, esplicito, sono invece enigmatiche : non svelare l’immagine completamente e salvarne il significato è possibile?
R - Con una certa consapevolezza si, con questo non voglio aprire un paracadute con la parola artistico, non esiste.
Spesso amo esaltare la forma a discapito del contesto, anche annullandolo quasi.
Una forma dal contorno indeciso, denaturata, ma decifrabile. Sono consapevole che la mancanza di alcuni elementi nella fotografia possa far venir meno quell'appiglio che rende agevole la lettura della stessa, forse non voglio questo.
Una fotografia, a mio avviso, può anche raccontare una bugia o meglio condurci ad una realtà diversa voluta dall'autore, perché tendenzialmente pensiamo alla fotografia come documento della realtà.
Io non cerco di descrivere, o riportare la realtà, e nemmeno cerco un' immagine sensazionale, di stupore. Mi piace pensare che la mia fotografia possa avere il potere evocativo di un ricordo, un vissuto,un sogno e ancor meglio che possa stimolare empatia, immaginazione o un pensiero.
R - Con una certa consapevolezza si, con questo non voglio aprire un paracadute con la parola artistico, non esiste.
Spesso amo esaltare la forma a discapito del contesto, anche annullandolo quasi.
Una forma dal contorno indeciso, denaturata, ma decifrabile. Sono consapevole che la mancanza di alcuni elementi nella fotografia possa far venir meno quell'appiglio che rende agevole la lettura della stessa, forse non voglio questo.
Una fotografia, a mio avviso, può anche raccontare una bugia o meglio condurci ad una realtà diversa voluta dall'autore, perché tendenzialmente pensiamo alla fotografia come documento della realtà.
Io non cerco di descrivere, o riportare la realtà, e nemmeno cerco un' immagine sensazionale, di stupore. Mi piace pensare che la mia fotografia possa avere il potere evocativo di un ricordo, un vissuto,un sogno e ancor meglio che possa stimolare empatia, immaginazione o un pensiero.
D - Quanto rischio comporta, per lo sguardo dell’altro che osserva, questo codice ermetico?
R- C'è da premettere una cosa: spesso una mia fotografia rimane chiusa in archivio per diverso tempo, qualche volta anche un anno intero. Scelgo una fotografia e le dedico il processo voluto in base al mio stato d'animo o ad un pensiero o ad una riflessione. Si crea un rapporto molto intimo, tale, forse, da celare il suo significato stesso.
Ma non voglio parlare di ermetismo, ma di fotografia "aperta". Non necessariamente chi osserva deve percepire i miei stessi stati d'animo, pensieri o l'attimo vissuto durante lo scatto. Un po' come tracciare un percorso fino ad un bivio dove ognuno ha la libertà di scegliere una via.
Il rischio così facendo è che l'osservatore non instauri con la fotografia, un rapporto di intima osservazione ed il tutto scivoli via facendola risultare una immagine "artistica" o poco significante.
R- C'è da premettere una cosa: spesso una mia fotografia rimane chiusa in archivio per diverso tempo, qualche volta anche un anno intero. Scelgo una fotografia e le dedico il processo voluto in base al mio stato d'animo o ad un pensiero o ad una riflessione. Si crea un rapporto molto intimo, tale, forse, da celare il suo significato stesso.
Ma non voglio parlare di ermetismo, ma di fotografia "aperta". Non necessariamente chi osserva deve percepire i miei stessi stati d'animo, pensieri o l'attimo vissuto durante lo scatto. Un po' come tracciare un percorso fino ad un bivio dove ognuno ha la libertà di scegliere una via.
Il rischio così facendo è che l'osservatore non instauri con la fotografia, un rapporto di intima osservazione ed il tutto scivoli via facendola risultare una immagine "artistica" o poco significante.
D - Il B/N è la tonalità della introspezione?
R - Il bianco e nero è uno strumento molto potente, ne sono sempre stato attratto sin da "piccolo".
Credo che il bianco e nero riesca a dare più spazio all'immaginario, rispetto al colore.
L'unica tonalità capace di rievocare un sogno, perché i sogni sono in bianco e nero. Anche i pensieri come i sogni sono in bianco e nero, almeno per me,per questo quando cerco di portare fuori, un pensiero un ricordo mi viene naturale pensare al bianco e nero.
Alla fine i colori si possono sempre aggiungere…
R - Il bianco e nero è uno strumento molto potente, ne sono sempre stato attratto sin da "piccolo".
Credo che il bianco e nero riesca a dare più spazio all'immaginario, rispetto al colore.
L'unica tonalità capace di rievocare un sogno, perché i sogni sono in bianco e nero. Anche i pensieri come i sogni sono in bianco e nero, almeno per me,per questo quando cerco di portare fuori, un pensiero un ricordo mi viene naturale pensare al bianco e nero.
Alla fine i colori si possono sempre aggiungere…
D - C’è nel tuo back ground una immagine di un altro autore che ti ha fatto innamorare della fotografia? Un momento in cui “ è nato tutto” ?
R - Non ho mai avuto miti. Avevo 14 anni circa: ricordo una foto in cui mia sorella era con gli occhi chiusi, mi sembrava che sognasse, era bella, era una magia, come poteva quella foto uscita da quell'oggetto fatto di metallo e vetro farmi immaginare questo pur sapendo che così non era, come poteva farmi provare certe sensazioni? Ne fui attratto.
Comprai di nascosto, con i miei risparmi la mia prima reflex. In totale solitudine cominciai a studiare la fotografia, è stato difficile, non trovando tra i miei coetanei la mia stessa neonata passione.
R - Non ho mai avuto miti. Avevo 14 anni circa: ricordo una foto in cui mia sorella era con gli occhi chiusi, mi sembrava che sognasse, era bella, era una magia, come poteva quella foto uscita da quell'oggetto fatto di metallo e vetro farmi immaginare questo pur sapendo che così non era, come poteva farmi provare certe sensazioni? Ne fui attratto.
Comprai di nascosto, con i miei risparmi la mia prima reflex. In totale solitudine cominciai a studiare la fotografia, è stato difficile, non trovando tra i miei coetanei la mia stessa neonata passione.
D - Moltissimi in Italia sono i circoli fotografici esistenti, e ancora altri ne nascono.
Fai parte di qualche associazione fotografica anche tu?
R - Sì, da poco ho ripreso a fotografare dopo anni di fermo, ho sentito l'esigenza di avere uno scambio con qualcuno, di comunicare.
Dopo aver visitato una mostra collettiva di fotografia di un'associazione, Imago Lucus, sono entrato a farne parte. Ho conosciuto persone meravigliose. Ne sono felice.
D - Quali i pro, e quali i contro, se ce ne sono?
R - I pro ne sono tanti, quello che più conta per me è la condivisione di esperienze, idee, cercare un confronto e conoscere cose nuove, anche un modo per colmare le mie lacune, specie dopo aver cominciato a scattare in digitale. L'unico contro, considerando il mio "bradipismo", è che sono troppo attivi!!
Fai parte di qualche associazione fotografica anche tu?
R - Sì, da poco ho ripreso a fotografare dopo anni di fermo, ho sentito l'esigenza di avere uno scambio con qualcuno, di comunicare.
Dopo aver visitato una mostra collettiva di fotografia di un'associazione, Imago Lucus, sono entrato a farne parte. Ho conosciuto persone meravigliose. Ne sono felice.
D - Quali i pro, e quali i contro, se ce ne sono?
R - I pro ne sono tanti, quello che più conta per me è la condivisione di esperienze, idee, cercare un confronto e conoscere cose nuove, anche un modo per colmare le mie lacune, specie dopo aver cominciato a scattare in digitale. L'unico contro, considerando il mio "bradipismo", è che sono troppo attivi!!
D – Il tuo prossimo progetto in agenda ?
R - Con l'associazione c'è tanta carne al fuoco. Il progetto più impegnativo è "scatti di versi" in collaborazione con alcuni poeti, una fusione tra fotografia e poesia, che avrà sbocco in una pubblicazione.
Ancora in cantiere un mega allestimento fotografico, nella città di Potenza, che vedrà come location un complesso sistema di scale mobili di questa città.
A giugno, ci sarà una mia personale che rientra in un progetto “orizzonti diversi - fotografi a confronto” un'iniziativa che vuol mettere a confronto, nell'arco di 4 mesi, diversi modi di fotografare di 5 fotografi.
Il mio ringraziamento a Rocco per la sua paziente disponibilità e gentilezza.
Nella prossima intervista tornerà, forte e chiaro, il colore.... Ultima modifica di lucy franco il 26.03.13, 09:31, modificato 1 volta in totale.
R - Con l'associazione c'è tanta carne al fuoco. Il progetto più impegnativo è "scatti di versi" in collaborazione con alcuni poeti, una fusione tra fotografia e poesia, che avrà sbocco in una pubblicazione.
Ancora in cantiere un mega allestimento fotografico, nella città di Potenza, che vedrà come location un complesso sistema di scale mobili di questa città.
A giugno, ci sarà una mia personale che rientra in un progetto “orizzonti diversi - fotografi a confronto” un'iniziativa che vuol mettere a confronto, nell'arco di 4 mesi, diversi modi di fotografare di 5 fotografi.
Il mio ringraziamento a Rocco per la sua paziente disponibilità e gentilezza.
Nella prossima intervista tornerà, forte e chiaro, il colore.... Ultima modifica di lucy franco il 26.03.13, 09:31, modificato 1 volta in totale.
Grazie a te Lucy!! Complimenti per l'ottimo lavoro in questa comunità. :)
ciao Rocco
ho letto tutto di un fiato e la cosa che mi ha clpito di più è la segunte...........
" C'è da premettere una cosa: spesso una mia fotografia rimane chiusa in archivio per diverso tempo, qualche volta anche un anno intero. Scelgo una fotografia e le dedico il processo voluto in base al mio stato d'animo o ad un pensiero o ad una riflessione. Si crea un rapporto molto intimo, tale, forse, da celare il suo significato stesso. "
......mi chiedo.........contrariamente alla "fotocompulsività" che riscontro nella maggior parte degli autori......quale vantaggio ti porta l'aspettare a postarla.............nel senso..............una volta compiuta anche in post produzione, che fai .........quando la tiri fuori dal'archivio ci rimetti le mani??
te lo chiedo perchè spesso mi succede di "finire"una fotgrafia e magari non la pubblico subito.........m se non lo faccio dopo un po per me nn ha più senso ............cambia tutto a livello emotivo........e la giro e la rigiro fin a che alla fine non la trovo più di mio gusto.............
il mondo è bello perchè vario :))
ti abbraccio
ti ammiro
....e sono contenta che sei "inciampato" in fc........
Ambra
ps: grazie Lucy
ho letto tutto di un fiato e la cosa che mi ha clpito di più è la segunte...........
" C'è da premettere una cosa: spesso una mia fotografia rimane chiusa in archivio per diverso tempo, qualche volta anche un anno intero. Scelgo una fotografia e le dedico il processo voluto in base al mio stato d'animo o ad un pensiero o ad una riflessione. Si crea un rapporto molto intimo, tale, forse, da celare il suo significato stesso. "
......mi chiedo.........contrariamente alla "fotocompulsività" che riscontro nella maggior parte degli autori......quale vantaggio ti porta l'aspettare a postarla.............nel senso..............una volta compiuta anche in post produzione, che fai .........quando la tiri fuori dal'archivio ci rimetti le mani??
te lo chiedo perchè spesso mi succede di "finire"una fotgrafia e magari non la pubblico subito.........m se non lo faccio dopo un po per me nn ha più senso ............cambia tutto a livello emotivo........e la giro e la rigiro fin a che alla fine non la trovo più di mio gusto.............
il mondo è bello perchè vario :))
ti abbraccio
ti ammiro
....e sono contenta che sei "inciampato" in fc........
Ambra
ps: grazie Lucy
Complimenti.
Ho letto con sincera ammirazione.
Quando guardo le tue fotografie penso sempre che sono delle sensazioni più che delle immagini...o forse l'immagine di una sensazione...o di un emozione..
La mia è una domanda molto banale...mi sembra di aver capito che sei "nato" con l'analogico e ora scatti in digitale.
Cosa hai perso e cosa hai guadagnato nel passaggio?
Grazie.
Ho letto con sincera ammirazione.
Quando guardo le tue fotografie penso sempre che sono delle sensazioni più che delle immagini...o forse l'immagine di una sensazione...o di un emozione..
La mia è una domanda molto banale...mi sembra di aver capito che sei "nato" con l'analogico e ora scatti in digitale.
Cosa hai perso e cosa hai guadagnato nel passaggio?
Grazie.
Ciao Ambra!!!
Posso garantirti che non sono immune dalla "fotocompulsività", ma questo meccanismo scatta solo quando la foto è "pronta per la stampa". Le foto che rimangono in archivio non vengono toccate in nessun modo se non quando decido di farlo, spinto da qualcosa, ma ti porto un esempio.
Il ritratto del bambino nel primo post, è stata scattata ad inizio agosto 2011, è rimasta sepolta senza mai toccarla, non era quello che volevo in quel momento.Qualche mese fa, periodo natalizio, una notizia che avrebbe dovuto cambiare la mia vita, una felicità smisurata... sono andato a ripescare,inconsciamente, quella foto che riconduceva tutto in quel momento della mia vita.
Grazie infinite del tuo intervento Ambra, sono contento io di averti incontrata, davvero.... un abbraccio!! :))
Posso garantirti che non sono immune dalla "fotocompulsività", ma questo meccanismo scatta solo quando la foto è "pronta per la stampa". Le foto che rimangono in archivio non vengono toccate in nessun modo se non quando decido di farlo, spinto da qualcosa, ma ti porto un esempio.
Il ritratto del bambino nel primo post, è stata scattata ad inizio agosto 2011, è rimasta sepolta senza mai toccarla, non era quello che volevo in quel momento.Qualche mese fa, periodo natalizio, una notizia che avrebbe dovuto cambiare la mia vita, una felicità smisurata... sono andato a ripescare,inconsciamente, quella foto che riconduceva tutto in quel momento della mia vita.
Grazie infinite del tuo intervento Ambra, sono contento io di averti incontrata, davvero.... un abbraccio!! :))
Cristian
... mica tanto banale... anzi... :))
Forse sarà banale la mia di risposta.
Si ho cominciato con la pellicola, c'era solo quella. Ma non disprezzo la tecnologia assolutamente, cosi come nella mia più grande passione che è la musica, ne tanto meno mi sento un nostalgico nonostante ho conosciuto il digitale solo 2 anni fa.
Cosa ho perso? Non so sè è una cosa che ho perso o temporaneamente in attesa. Tu in qualche modo contribuisci in questo senso. Manca un po quel pathos legato all'attesa di vedere, prendere in mano le foto. Entrare nel laboratorio e vedere l'espressione, ormai amico, dello stampatore. Un accenno di sorriso il lavoro era ben fatto, gli piaceva, neutro.... tutto da rifare :)). Lui era bravo. Di sicuro i vantaggi del digitale sono molti, specie dal punto di vista creativo. Finirò di risponderti quando scoprirò del tutto questa nuova tecnologia. Di certo ti dico che ho acquistato un po di diffidenza nel guardare le foto, avrai inteso il perché. :)
Grazie Cristian del tuo interesse, seguo con ammirazione i tuoi lavori. Un abbraccio.
... mica tanto banale... anzi... :))
Forse sarà banale la mia di risposta.
Si ho cominciato con la pellicola, c'era solo quella. Ma non disprezzo la tecnologia assolutamente, cosi come nella mia più grande passione che è la musica, ne tanto meno mi sento un nostalgico nonostante ho conosciuto il digitale solo 2 anni fa.
Cosa ho perso? Non so sè è una cosa che ho perso o temporaneamente in attesa. Tu in qualche modo contribuisci in questo senso. Manca un po quel pathos legato all'attesa di vedere, prendere in mano le foto. Entrare nel laboratorio e vedere l'espressione, ormai amico, dello stampatore. Un accenno di sorriso il lavoro era ben fatto, gli piaceva, neutro.... tutto da rifare :)). Lui era bravo. Di sicuro i vantaggi del digitale sono molti, specie dal punto di vista creativo. Finirò di risponderti quando scoprirò del tutto questa nuova tecnologia. Di certo ti dico che ho acquistato un po di diffidenza nel guardare le foto, avrai inteso il perché. :)
Grazie Cristian del tuo interesse, seguo con ammirazione i tuoi lavori. Un abbraccio.