Questa settimana vi presento , una fotografa che guarda con profonda grazia, delicatezza e sensibilità all'universo femminile. Per questo, per lei ho scelto soprattutto domande concentrate sulle donne, sul suo modo di vederle e di interagire con loro.
Le sue fotografie sono delicate e armoniose, perfettamente equilibrate in ogni elemento. E' come se Senia, con la sua macchina fotografica, chiedesse bellezza alla vita e costruisse un sogno, una visione leggera e perfetta, in cui la greve materialità si dissolve in un sussurro.
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Le sue fotografie sono delicate e armoniose, perfettamente equilibrate in ogni elemento. E' come se Senia, con la sua macchina fotografica, chiedesse bellezza alla vita e costruisse un sogno, una visione leggera e perfetta, in cui la greve materialità si dissolve in un sussurro.
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D. Quando, come, attraverso chi è entrata nella tua vita la fotografia?
R. Son sempre stata una creativa: ho dipinto, creato oggetti vari ecc. Provare anche con la fotografia è sempre stato un mio intento, "parcheggiato" per anni nel mio cassetto; i casi della vita mi han fatto sempre rimandare perché c'erano altre priorità... ma "sapevo" che prima o poi avrei ci avrei provato, per capire se potevo "sentire" mia questa espressione creativa.
Quattro anni fa, poco prima di Natale, ho informato i miei familiari che, se volevano farmi un dono gradito, bastava raccogliere dei soldi in una busta (quelli che potevano) perché avrei voluto comprarmi una reflex usata.
Così è stato: grazie a quella busta, ho aggiunto solo pochi spiccioli e mi sono comprata una Canon 350D usata, con il classico 18-55 standard associato.
Quando l'ho avuta tra le mani, ho pensato "... e adesso che faccio?!?".
Ho iniziato a scattare qualsiasi cosa, a capire come rispondeva la macchina, a premere/spostare i vari tasti/rondelle perché, come al solito e in tutte le cose, non vado mai a leggere i libretti di istruzione o a studiare per bene la tecnica: son sempre stata pigra in questo e preferisco provare direttamente sul campo.
Dopo un paio di mesi mi sono registrata su fotocommunity, link trovato per caso tramite un motore di ricerca: ho iniziato quindi ad osservare le foto di chi ne sapeva più di me, a salvarmi le preferite per prendere spunto; ho passato ore ed ore a guardare, osservare, memorizzare.
In qualsiasi settore son sempre stata un'autodidatta e, per la testardaggine che mi contraddistingue, mi son detta "Senia, devi diventare brava: prova ad avvicinarti a loro…".
Ho quindi continuato a provare, provare, provare, provare, non accontentandomi mai di ciò che facevo.
D. Di cosa consta la tua attrezzatura?
R. Dopo circa un anno da quel famoso regalo, ho venduto la 350D e son passata alla 40D... e dopo un altro anno ho venduto anche quest'ultima e ho fatto il "salto" verso il full frame, con la 5D.
Ho sempre acquistato reflex e obiettivi usati, aspettando le occasioni migliori, rivendendo l'ottica che non mi serviva più per passare ad averne di più luminose: ho quindi fatto vari passi poco alla volta, perché la fotografia per me era (ed è) un lusso, quindi non potevo permettermi di rimetterci molto dalle mie tasche.
Ora son ferma da un po' e lo sarò ancora per molto... ma ne sono soddisfatta: dopo aver provato varie ottiche (es. non sono portata per gli obiettivi fissi) ho preso un Canon 24-70 f2.8 (che praticamente non stacco mai dalla reflex) ed un Canon 70-200 f4; ho un flash Canon 430 (ma devo ancora capire come funziona, dato che non lo uso mai), un cavalletto da viaggio e uno da studio, due flash da studio da 300w cad. (anzi uno, perché l'altro è morto qualche giorno fa). Nient'altro...
D. Le espressioni delle tue modelle (tutte!) sono serene, rilassate, naturali, in qualsiasi contesto. La singola donna che tu ritrai è autentica, è se stessa, sembra che su di lei non agiscano i condizionamenti stranianti che impone un obiettivo puntato. Come riesci a ottenere questa magica spontaneità, questa totale immedesimazione nell'idea che hai in mente?
R. Il fatto d'essere una donna mi avvantaggia: spesso sono le stesse modelle a contattarmi… un po' perché non hanno mai fatto foto con una "fotografa", oppure perché a loro piace il mio stile; sta di fatto che uno staff tutto al femminile facilita questo tipo di serenità.
Poi, a dirla tutta, sono più una Sbirulina o una Littizzetto, sia a livello fisico sia di carattere: sul set quindi scherzo parecchio, parlo, si crea quell'atmosfera di "reunion" tra vecchie amiche; tra una confidenza e un cioccolatino, si fanno foto.
Il tutto serve anche a me per studiare il viso e il carattere della modella, che quasi il 100% delle volte non ho mai incontrato: a costo quindi d'aspettare dieci minuti tra uno scatto e l'altro (strozzerei i "reflex mitragliatori"), cerco di guidare la modella come se fossi una regista, spiegandole l'atteggiamento che vorrei per quello scatto, magari raffigurando un qualcosa/situazione che potrebbe portarla a quell'espressione, anche indirettamente; molto spesso non sono modelle professioniste, quindi bisogna farle entrare nel "mood" delicatamente... e lo scatto verrà più rilassato (gli altri vengono cestinati subito!).
D. Hai realizzato splendide serie fotografiche (magnificamente interpretate dalle modelle e dai tuoi collaboratori) su tipologie femminili di altri tempi (l'eroina rinascimentale languida e fragile o cupa e tenebrosa, l'altera femme fatale del primo Novecento, la smagliante pin-up degli anni Cinquanta) o su cliché femminili rivisitati da te con ironia e leggerezza (penso alla "vamp", alla "sibilla", e alla deliziosa serie "Doll"). E ricordo con ammirazione un prototipo della Gilda hayworthiana immersa in un meraviglioso campo fiorito. Cosa ti ha spinta verso questi prototipi femminili: il caso, il lavoro o la passione?
R. Tante volte mi associano a shooting studiati, super organizzati: molto spesso è solo un caso, fortuna, chiamatela come volete. Cerco le location online senza averle mai viste, incontro le modelle il giorno stesso: anche se ho tutto in chiaro in testa su cosa vorrei ottenere, tutto può ribaltarsi in loco; "l'ansia da prestazione" fotografica mi colpisce ogni volta, posso quindi capire molto i maschietti (ma quello è un altro argomento).
Adoro i dettagli e ho un debole per gli abiti o stili che fanno parte del passato: purtroppo, facendo shooting a costo zero, molto spesso è dura trovare stylist disponibili; quindi spesso devo occuparmi anche di questo settore.
Ho sempre sognato di "dipingere" un quadro stile Rembrandt, Vermeer, Caravaggio: maestri innavvicinabili... e la fotografia può aiutare molto nel cercare di emulare quello stile, con il giusto trucco/costume/location; se ho quindi in mente un progetto simile, cerco le collaborazioni giuste che siano interessate allo stesso, ricambiandole con i file migliori e che serviranno al loro portfolio.
Ma può anche capitare il contrario: avere degli abiti particolari a portata di mano e crearci tutta l'organizzazione intorno... oppure è la modella a farti una richiesta specifica e, se interessa a me in primis, mi metto in azione.
Ricordo quando mi sono capitati per poche ore dei vestiti rinascimentali, non ho avuto dubbi a contattare la modella Anna Utopia Giordano che poteva impersonarli al meglio, per il suo viso, il suo essere attrice e "sentire" quegli abiti fino in fondo: per il trucco/parrucco mi sono rivolta all'amica Stefania Visentin.
Oppure quando mi ha contattato Anastasia, una modella russa di passaggio in Italia, già modella affermata e che lavora nel fashion (è stata anche su "Elle"). Per lavoro, non le sarebbe mai capitato di indossare costumi storici e lo desiderava: il suo viso mi piaceva molto, mi ha lusingato il fatto che chiedesse a me di far questo tipo di foto, quindi ho cercato la giusta location, vestiti medievali ecc., per ricambiare la sua disponibilità nei miei confronti; la mua/hs Simona Breazu ha messo la ciliegina sulla torta per quanto riguarda le acconciature e il make-up teatrali.
Idem per il set "Pin-Up!": le modelle Carlotta Brusini e Federica Archetti mi hanno espresso il desiderio di far foto in stile anni Cinquanta quindi, da buon segugio che sono, ho cercato la location idonea (che fatica!) per far sì che tutto risultasse veritiero; se non ci fosse stata la collaborazione della stylist Giulia Meterangelis e della make-up artist Ilaria Giada Andrezzi, il set non avrebbe reso l'idea fino in fondo.
Il succo è che può capitare una circostanza, casualità, desiderio ecc. per far partire tutta l'organizzazione: sono una maniaca della precisione e finché tutto non è pronto, non si parte; pretendo molto ma do anche molto (nelle possibilità di tutte, ovviamente).
Alla fine di uno shooting, sono praticamente a pezzi: le energie che si investono sono molte e la tensione (da parte mia) è alle stelle, perché non posso deludere nessuna delle mie collaboratrici e perché non possiamo permetterci di rimettere in moto tutto/tutti un'altra volta; penso che sia meglio fare due shooting all'anno fatti bene, che tanti giusto per riempire hard disk di file inutili...
D. La donna contemporanea ritratta da Senia Ferrante è invece complessa, sfugge alle catalogazioni, ai cliché: può essere sognante, divertita, leggera, malinconica, pensosa, ironica, frettolosa, annoiata, soave e tanto altro ancora. Quali sono le tue prime fonti di ispirazione, dalla realtà alla fotografia, al cinema e al teatro?
R. Nessuna ispirazione particolare: cerco sempre di immortalare la vera anima di una donna, quella che si è un po' persa nella società moderna (o che viene nascosta da una maschera).
A malincuore noto spesso che la vera femminilità, l'animo delicato per cui ci hanno citato poeti, pittori, musicisti ecc. sia stata "deviata" da una "mascolinità stonata", come se l'essere forti dovesse renderci immuni da molte situazioni, spiacevoli e non...
Mi piace quindi cercare di immortalare le emozioni femminili, quelle "antiche", attraverso le mie foto: molto spesso, difatti, mi capita che le protagoniste di turno mi dicano "Senia, ma non sembro neanche io!" (in positivo, ovviamente). Questa è la mia soddisfazione più grande: fare da specchio per "riflettere" una parte migliore di loro, magari nascosta, persa, sfuggita; finché è un'emozione, è collegata al cuore... e male non può fare...
Scatto "di pancia", d'istinto, perché la fotografia per me è come bere, mangiare e non ne posso fare a meno: è diventata l'unica mia distrazione e valvola di sfogo; non scatto perché devo... ma perché sento qualcosa che mi spinge a farlo, perché è uno dei pochi modi per tirar fuori realmente una parte di me. Se alla fine sono uno specchio, anche io mi "rifletto"...
D. I tuoi set sembrano preparati con la massima cura per ogni dettaglio: niente sembra affidato al caso, dalle location al trucco alle acconciature agli abiti e accessori. Raccontaci di un clamoroso imprevisto, che ti ha invece costretta ad affidarti all'improvvisazione!
R. Servizi fotografici "lisci" non me ne sono mai capitati, anzi, sembra che mi si metta sempre alla prova...
Uno su tutti però me la ricordo ancora (e non me la perdono): la modella Charo Galura era di passaggio a Milano e ci siamo organizzate per uno shooting, realizzando il suo desiderio di fare alcune foto in abito da sposa.
In studio era tutto sotto controllo (test luci, fondale ecc.), la modella era stata puntualmente truccata ed acconciata, vestita con il suo abito bianco era una bomboniera di fanciulla: ok, si parte! Niente... zero…! Inizio a sudare: si è bloccata la mia unica reflex disponibile; non ne ha voluto sapere di partire, anche se avevo fatto tutte le prove possibili la sera prima! Oh cavoli…! ed ora? Imbarazzata ho preso tempo, preoccupata sul da farsi in una situazione simile, e ho chiamato un'amica che abitava lì in zona, nella speranza che fosse a casa: in pratica mi son fatta prestare la sua Canon 350D al volo e, nell'arco di mezz'ora, abbiamo iniziato a scattare.
Le foto le abbiamo fatte lo stesso, ok, lei ne è rimasta contenta, ok, ma io ho ancora oggi quel sassolino nella scarpa: a malincuore non sono riuscita a sfruttare al meglio quella occasione, ricambiando nel giusto modo chi era di fronte a me; come si suol dire, a malincuore, ho fatto la figura della cioccolataia…
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D. Una grande donna della storia che ti sarebbe piaciuto fotografare.
R. Solo una? Due non si può?
Volendo vincere facile, la prima in assoluto sarebbe Marilyn Monroe: l'avrei immortalata tirandole fuori quel suo lato di bambina (vestita da donna mangiauomini) ingenua, fragile, insicura; per fortuna ci sono suoi ritratti che la rappresentano molto in questo (penso alle foto di Milton H. Greene).
Al secondo posto Lady Diana Spencer: avrei preferito fotografarla negli ultimi suoi anni, dove risultava più affascinante e matura; se dovessi impersonare un fotografo che l'ha immortalata, direi sicuramente Mario Testino.
Solo ora, ripensandoci, noto varie associazioni tra i due personaggi: sono morte entrambe a 36 anni in circostanze misteriose (ancora oggi), celavano quella velata malinconia attraverso il loro sguardo, inoltre entrambe erano incomprese e intrappolate in un ruolo più grande di loro; entrambe hanno messo l'amore davanti a tutto/i.
Strana questa coincidenza, veramente strana...
D. Cosa chiedi al tuo futuro di fotografa?
R. Diventare l'assistente di Gabriele Rigon, imparare a fare buone foto in b/n e mettermi a studiare un po' di tecnica (al bando la pigrizia!)…
R. Son sempre stata una creativa: ho dipinto, creato oggetti vari ecc. Provare anche con la fotografia è sempre stato un mio intento, "parcheggiato" per anni nel mio cassetto; i casi della vita mi han fatto sempre rimandare perché c'erano altre priorità... ma "sapevo" che prima o poi avrei ci avrei provato, per capire se potevo "sentire" mia questa espressione creativa.
Quattro anni fa, poco prima di Natale, ho informato i miei familiari che, se volevano farmi un dono gradito, bastava raccogliere dei soldi in una busta (quelli che potevano) perché avrei voluto comprarmi una reflex usata.
Così è stato: grazie a quella busta, ho aggiunto solo pochi spiccioli e mi sono comprata una Canon 350D usata, con il classico 18-55 standard associato.
Quando l'ho avuta tra le mani, ho pensato "... e adesso che faccio?!?".
Ho iniziato a scattare qualsiasi cosa, a capire come rispondeva la macchina, a premere/spostare i vari tasti/rondelle perché, come al solito e in tutte le cose, non vado mai a leggere i libretti di istruzione o a studiare per bene la tecnica: son sempre stata pigra in questo e preferisco provare direttamente sul campo.
Dopo un paio di mesi mi sono registrata su fotocommunity, link trovato per caso tramite un motore di ricerca: ho iniziato quindi ad osservare le foto di chi ne sapeva più di me, a salvarmi le preferite per prendere spunto; ho passato ore ed ore a guardare, osservare, memorizzare.
In qualsiasi settore son sempre stata un'autodidatta e, per la testardaggine che mi contraddistingue, mi son detta "Senia, devi diventare brava: prova ad avvicinarti a loro…".
Ho quindi continuato a provare, provare, provare, provare, non accontentandomi mai di ciò che facevo.
D. Di cosa consta la tua attrezzatura?
R. Dopo circa un anno da quel famoso regalo, ho venduto la 350D e son passata alla 40D... e dopo un altro anno ho venduto anche quest'ultima e ho fatto il "salto" verso il full frame, con la 5D.
Ho sempre acquistato reflex e obiettivi usati, aspettando le occasioni migliori, rivendendo l'ottica che non mi serviva più per passare ad averne di più luminose: ho quindi fatto vari passi poco alla volta, perché la fotografia per me era (ed è) un lusso, quindi non potevo permettermi di rimetterci molto dalle mie tasche.
Ora son ferma da un po' e lo sarò ancora per molto... ma ne sono soddisfatta: dopo aver provato varie ottiche (es. non sono portata per gli obiettivi fissi) ho preso un Canon 24-70 f2.8 (che praticamente non stacco mai dalla reflex) ed un Canon 70-200 f4; ho un flash Canon 430 (ma devo ancora capire come funziona, dato che non lo uso mai), un cavalletto da viaggio e uno da studio, due flash da studio da 300w cad. (anzi uno, perché l'altro è morto qualche giorno fa). Nient'altro...
D. Le espressioni delle tue modelle (tutte!) sono serene, rilassate, naturali, in qualsiasi contesto. La singola donna che tu ritrai è autentica, è se stessa, sembra che su di lei non agiscano i condizionamenti stranianti che impone un obiettivo puntato. Come riesci a ottenere questa magica spontaneità, questa totale immedesimazione nell'idea che hai in mente?
R. Il fatto d'essere una donna mi avvantaggia: spesso sono le stesse modelle a contattarmi… un po' perché non hanno mai fatto foto con una "fotografa", oppure perché a loro piace il mio stile; sta di fatto che uno staff tutto al femminile facilita questo tipo di serenità.
Poi, a dirla tutta, sono più una Sbirulina o una Littizzetto, sia a livello fisico sia di carattere: sul set quindi scherzo parecchio, parlo, si crea quell'atmosfera di "reunion" tra vecchie amiche; tra una confidenza e un cioccolatino, si fanno foto.
Il tutto serve anche a me per studiare il viso e il carattere della modella, che quasi il 100% delle volte non ho mai incontrato: a costo quindi d'aspettare dieci minuti tra uno scatto e l'altro (strozzerei i "reflex mitragliatori"), cerco di guidare la modella come se fossi una regista, spiegandole l'atteggiamento che vorrei per quello scatto, magari raffigurando un qualcosa/situazione che potrebbe portarla a quell'espressione, anche indirettamente; molto spesso non sono modelle professioniste, quindi bisogna farle entrare nel "mood" delicatamente... e lo scatto verrà più rilassato (gli altri vengono cestinati subito!).
D. Hai realizzato splendide serie fotografiche (magnificamente interpretate dalle modelle e dai tuoi collaboratori) su tipologie femminili di altri tempi (l'eroina rinascimentale languida e fragile o cupa e tenebrosa, l'altera femme fatale del primo Novecento, la smagliante pin-up degli anni Cinquanta) o su cliché femminili rivisitati da te con ironia e leggerezza (penso alla "vamp", alla "sibilla", e alla deliziosa serie "Doll"). E ricordo con ammirazione un prototipo della Gilda hayworthiana immersa in un meraviglioso campo fiorito. Cosa ti ha spinta verso questi prototipi femminili: il caso, il lavoro o la passione?
R. Tante volte mi associano a shooting studiati, super organizzati: molto spesso è solo un caso, fortuna, chiamatela come volete. Cerco le location online senza averle mai viste, incontro le modelle il giorno stesso: anche se ho tutto in chiaro in testa su cosa vorrei ottenere, tutto può ribaltarsi in loco; "l'ansia da prestazione" fotografica mi colpisce ogni volta, posso quindi capire molto i maschietti (ma quello è un altro argomento).
Adoro i dettagli e ho un debole per gli abiti o stili che fanno parte del passato: purtroppo, facendo shooting a costo zero, molto spesso è dura trovare stylist disponibili; quindi spesso devo occuparmi anche di questo settore.
Ho sempre sognato di "dipingere" un quadro stile Rembrandt, Vermeer, Caravaggio: maestri innavvicinabili... e la fotografia può aiutare molto nel cercare di emulare quello stile, con il giusto trucco/costume/location; se ho quindi in mente un progetto simile, cerco le collaborazioni giuste che siano interessate allo stesso, ricambiandole con i file migliori e che serviranno al loro portfolio.
Ma può anche capitare il contrario: avere degli abiti particolari a portata di mano e crearci tutta l'organizzazione intorno... oppure è la modella a farti una richiesta specifica e, se interessa a me in primis, mi metto in azione.
Ricordo quando mi sono capitati per poche ore dei vestiti rinascimentali, non ho avuto dubbi a contattare la modella Anna Utopia Giordano che poteva impersonarli al meglio, per il suo viso, il suo essere attrice e "sentire" quegli abiti fino in fondo: per il trucco/parrucco mi sono rivolta all'amica Stefania Visentin.
Oppure quando mi ha contattato Anastasia, una modella russa di passaggio in Italia, già modella affermata e che lavora nel fashion (è stata anche su "Elle"). Per lavoro, non le sarebbe mai capitato di indossare costumi storici e lo desiderava: il suo viso mi piaceva molto, mi ha lusingato il fatto che chiedesse a me di far questo tipo di foto, quindi ho cercato la giusta location, vestiti medievali ecc., per ricambiare la sua disponibilità nei miei confronti; la mua/hs Simona Breazu ha messo la ciliegina sulla torta per quanto riguarda le acconciature e il make-up teatrali.
Idem per il set "Pin-Up!": le modelle Carlotta Brusini e Federica Archetti mi hanno espresso il desiderio di far foto in stile anni Cinquanta quindi, da buon segugio che sono, ho cercato la location idonea (che fatica!) per far sì che tutto risultasse veritiero; se non ci fosse stata la collaborazione della stylist Giulia Meterangelis e della make-up artist Ilaria Giada Andrezzi, il set non avrebbe reso l'idea fino in fondo.
Il succo è che può capitare una circostanza, casualità, desiderio ecc. per far partire tutta l'organizzazione: sono una maniaca della precisione e finché tutto non è pronto, non si parte; pretendo molto ma do anche molto (nelle possibilità di tutte, ovviamente).
Alla fine di uno shooting, sono praticamente a pezzi: le energie che si investono sono molte e la tensione (da parte mia) è alle stelle, perché non posso deludere nessuna delle mie collaboratrici e perché non possiamo permetterci di rimettere in moto tutto/tutti un'altra volta; penso che sia meglio fare due shooting all'anno fatti bene, che tanti giusto per riempire hard disk di file inutili...
D. La donna contemporanea ritratta da Senia Ferrante è invece complessa, sfugge alle catalogazioni, ai cliché: può essere sognante, divertita, leggera, malinconica, pensosa, ironica, frettolosa, annoiata, soave e tanto altro ancora. Quali sono le tue prime fonti di ispirazione, dalla realtà alla fotografia, al cinema e al teatro?
R. Nessuna ispirazione particolare: cerco sempre di immortalare la vera anima di una donna, quella che si è un po' persa nella società moderna (o che viene nascosta da una maschera).
A malincuore noto spesso che la vera femminilità, l'animo delicato per cui ci hanno citato poeti, pittori, musicisti ecc. sia stata "deviata" da una "mascolinità stonata", come se l'essere forti dovesse renderci immuni da molte situazioni, spiacevoli e non...
Mi piace quindi cercare di immortalare le emozioni femminili, quelle "antiche", attraverso le mie foto: molto spesso, difatti, mi capita che le protagoniste di turno mi dicano "Senia, ma non sembro neanche io!" (in positivo, ovviamente). Questa è la mia soddisfazione più grande: fare da specchio per "riflettere" una parte migliore di loro, magari nascosta, persa, sfuggita; finché è un'emozione, è collegata al cuore... e male non può fare...
Scatto "di pancia", d'istinto, perché la fotografia per me è come bere, mangiare e non ne posso fare a meno: è diventata l'unica mia distrazione e valvola di sfogo; non scatto perché devo... ma perché sento qualcosa che mi spinge a farlo, perché è uno dei pochi modi per tirar fuori realmente una parte di me. Se alla fine sono uno specchio, anche io mi "rifletto"...
D. I tuoi set sembrano preparati con la massima cura per ogni dettaglio: niente sembra affidato al caso, dalle location al trucco alle acconciature agli abiti e accessori. Raccontaci di un clamoroso imprevisto, che ti ha invece costretta ad affidarti all'improvvisazione!
R. Servizi fotografici "lisci" non me ne sono mai capitati, anzi, sembra che mi si metta sempre alla prova...
Uno su tutti però me la ricordo ancora (e non me la perdono): la modella Charo Galura era di passaggio a Milano e ci siamo organizzate per uno shooting, realizzando il suo desiderio di fare alcune foto in abito da sposa.
In studio era tutto sotto controllo (test luci, fondale ecc.), la modella era stata puntualmente truccata ed acconciata, vestita con il suo abito bianco era una bomboniera di fanciulla: ok, si parte! Niente... zero…! Inizio a sudare: si è bloccata la mia unica reflex disponibile; non ne ha voluto sapere di partire, anche se avevo fatto tutte le prove possibili la sera prima! Oh cavoli…! ed ora? Imbarazzata ho preso tempo, preoccupata sul da farsi in una situazione simile, e ho chiamato un'amica che abitava lì in zona, nella speranza che fosse a casa: in pratica mi son fatta prestare la sua Canon 350D al volo e, nell'arco di mezz'ora, abbiamo iniziato a scattare.
Le foto le abbiamo fatte lo stesso, ok, lei ne è rimasta contenta, ok, ma io ho ancora oggi quel sassolino nella scarpa: a malincuore non sono riuscita a sfruttare al meglio quella occasione, ricambiando nel giusto modo chi era di fronte a me; come si suol dire, a malincuore, ho fatto la figura della cioccolataia…
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D. Una grande donna della storia che ti sarebbe piaciuto fotografare.
R. Solo una? Due non si può?
Volendo vincere facile, la prima in assoluto sarebbe Marilyn Monroe: l'avrei immortalata tirandole fuori quel suo lato di bambina (vestita da donna mangiauomini) ingenua, fragile, insicura; per fortuna ci sono suoi ritratti che la rappresentano molto in questo (penso alle foto di Milton H. Greene).
Al secondo posto Lady Diana Spencer: avrei preferito fotografarla negli ultimi suoi anni, dove risultava più affascinante e matura; se dovessi impersonare un fotografo che l'ha immortalata, direi sicuramente Mario Testino.
Solo ora, ripensandoci, noto varie associazioni tra i due personaggi: sono morte entrambe a 36 anni in circostanze misteriose (ancora oggi), celavano quella velata malinconia attraverso il loro sguardo, inoltre entrambe erano incomprese e intrappolate in un ruolo più grande di loro; entrambe hanno messo l'amore davanti a tutto/i.
Strana questa coincidenza, veramente strana...
D. Cosa chiedi al tuo futuro di fotografa?
R. Diventare l'assistente di Gabriele Rigon, imparare a fare buone foto in b/n e mettermi a studiare un po' di tecnica (al bando la pigrizia!)…
... ho finito con la nostra Senia, che con me è stata bravissima :-)
Ora tocca a voi...!
Io ritorno sabato prossimo per una chiacchierata con
Ora tocca a voi...!
Io ritorno sabato prossimo per una chiacchierata con
io sono affascinato da questa donna, dalla fotografia, dal suo modo di fotografare... si l'ammiro davvero molto.
cito un passagio
<<"Senia, ma non sembro neanche io!" (in positivo, ovviamente). Questa è la mia soddisfazione più grande: fare da specchio per "riflettere" una parte migliore di loro...>>
e chiedo... che limiti ti poni nella post produzione? o il merito maggiore va alla collaborazione delle make up artist di cui sempre ti avvali?
cito un passagio
<<"Senia, ma non sembro neanche io!" (in positivo, ovviamente). Questa è la mia soddisfazione più grande: fare da specchio per "riflettere" una parte migliore di loro...>>
e chiedo... che limiti ti poni nella post produzione? o il merito maggiore va alla collaborazione delle make up artist di cui sempre ti avvali?
25.02.12, 13:23
Messaggio 6 di 30
@Palumbo
Donato, mi imbarazzi incredibilmente quando parli di ammirazione: per carità! I fotografi d'ammirare son ben altri...
Rispondendo alla tua domanda: non ci sono limiti che mi impongo nella postproduzione, perchè è semplicemente incapacità!
Anche in questo sono un'autodidatta: sicuramente i miei scatti potrebbero migliorare se ne fossi in grado; in ogni caso non me ne faccio un cruccio.
Sai perchè?
Perchè preferisco utilizzare la mia digitale come se fosse un'analogica: come dico spesso "scatto buono alla prima" o niente! Il resto si cestina quasi subito...
Ovvio che facendo prevalentemente ritratti, si va a togliere la ruga (ah, donne esigenti), le impurità della pelle, regolare leggermente i livelli etc... ma evito tutti gli "effetti speciali".
Grazie alla collaborazione di una brava make-up artist & hair stylist, evito di fare del "trucco post" (anche perchè non ne sarei in grado).
Adoro la luce naturale: è anche quella che da, in modo carezzevole, la magia e l'atmosfera ad uno scatto.
E' quindi semplicemente un cocktail di ingredienti semplici, che poi sono quelli che prediligo: nient'altro... :)
Donato, mi imbarazzi incredibilmente quando parli di ammirazione: per carità! I fotografi d'ammirare son ben altri...
Rispondendo alla tua domanda: non ci sono limiti che mi impongo nella postproduzione, perchè è semplicemente incapacità!
Anche in questo sono un'autodidatta: sicuramente i miei scatti potrebbero migliorare se ne fossi in grado; in ogni caso non me ne faccio un cruccio.
Sai perchè?
Perchè preferisco utilizzare la mia digitale come se fosse un'analogica: come dico spesso "scatto buono alla prima" o niente! Il resto si cestina quasi subito...
Ovvio che facendo prevalentemente ritratti, si va a togliere la ruga (ah, donne esigenti), le impurità della pelle, regolare leggermente i livelli etc... ma evito tutti gli "effetti speciali".
Grazie alla collaborazione di una brava make-up artist & hair stylist, evito di fare del "trucco post" (anche perchè non ne sarei in grado).
Adoro la luce naturale: è anche quella che da, in modo carezzevole, la magia e l'atmosfera ad uno scatto.
E' quindi semplicemente un cocktail di ingredienti semplici, che poi sono quelli che prediligo: nient'altro... :)
....benissimo....per stasera ho una bella lettura da fare....a risentirci....
io amo Senia...e lei lo sa....:)))))
perchè semplicemente....dipinge la donna ideale..x me e x molti altri.....una figura che va sparendo....trasformandosi in altro...e rimando alla descrizione che lei fa.. della.... "sua" (e mia sicuramente) Donna..
..ed ancora x la sua ...tenacia....coraggiosa nelle scelte.-))
Senia mi farai ancora e più spesso sognare su FC????
ti abbraccio...)))
perchè semplicemente....dipinge la donna ideale..x me e x molti altri.....una figura che va sparendo....trasformandosi in altro...e rimando alla descrizione che lei fa.. della.... "sua" (e mia sicuramente) Donna..
..ed ancora x la sua ...tenacia....coraggiosa nelle scelte.-))
Senia mi farai ancora e più spesso sognare su FC????
ti abbraccio...)))
una fotografa più che brava....bravissima, Senia Ferrante...
non è facile in un ambito come il glamour o più in generale la rappresentazione del fascino femminile...non è facile dicevo...non cadere nel ridicolo o nel volgare o peggio nel lezioso...
Senia è una vera professionista che usa l'ironia e l'estrema perizia tecnica per proporci delle immagini stupende...al di là delle stupide ed offesnsive...pruriginose ed infantili visioni...di alcuni sguardi...di solito maschili...ma non solo..
una vera Fotografa...una vera professionista...
laura
non è facile in un ambito come il glamour o più in generale la rappresentazione del fascino femminile...non è facile dicevo...non cadere nel ridicolo o nel volgare o peggio nel lezioso...
Senia è una vera professionista che usa l'ironia e l'estrema perizia tecnica per proporci delle immagini stupende...al di là delle stupide ed offesnsive...pruriginose ed infantili visioni...di alcuni sguardi...di solito maschili...ma non solo..
una vera Fotografa...una vera professionista...
laura
25.02.12, 17:39
Messaggio 10 di 30
Grazie a tutti per l'attenzione!
@Prota: speriamo di non farti sbadigliare... :)
@Minichini: come sempre sei un adulatore! Andrea, la stima è reciproca (lo sai). Spero proprio di riuscire a far sognare nuovamente, perchè vorrà dire che l'avrò fatto io in primis!
@Fogazza: troppo buona Laura. Ci metto tutto l'impegno che mi è possibile: non ti dico le volte che torno a casa, a mente fredda dico "perchè non hai fatto questo/quello?! perchè t'è scappato quel particolare?!"
Prendo spunto da quello scritto da te, nella speranza di non risultare "polemica" verso il settore fotografico maschile...
"...al di là delle stupide ed offensive...pruriginose ed infantili visioni...di alcuni sguardi...di solito maschili..."
Durante gli shooting, immortalate la fanciulla di turno come se ci fosse un vostro familiare: ricaverete da quello scatto lo stesso garbo che spesso viene associato alle mie foto; è uno stato mentale, per un risultato immediato :)
Messaggio Modificato (19:03)
@Prota: speriamo di non farti sbadigliare... :)
@Minichini: come sempre sei un adulatore! Andrea, la stima è reciproca (lo sai). Spero proprio di riuscire a far sognare nuovamente, perchè vorrà dire che l'avrò fatto io in primis!
@Fogazza: troppo buona Laura. Ci metto tutto l'impegno che mi è possibile: non ti dico le volte che torno a casa, a mente fredda dico "perchè non hai fatto questo/quello?! perchè t'è scappato quel particolare?!"
Prendo spunto da quello scritto da te, nella speranza di non risultare "polemica" verso il settore fotografico maschile...
"...al di là delle stupide ed offensive...pruriginose ed infantili visioni...di alcuni sguardi...di solito maschili..."
Durante gli shooting, immortalate la fanciulla di turno come se ci fosse un vostro familiare: ricaverete da quello scatto lo stesso garbo che spesso viene associato alle mie foto; è uno stato mentale, per un risultato immediato :)
Messaggio Modificato (19:03)
...Terrrrrrribilmente brava...tanto da farmi arrrrabbbiare!:-)
Ho seguito il suo eclettico percorso e tutto quello che ha fatto l'ha fatto alla grande.
Ho una grossa e poco sana invidia verso Senia, per fortuna è anche una persona modesta e allora riesco a "perdonarla" :-).
Una dei migliori fotografi che ho trovato qui dentro...Grandissimi complimenti!
Ho seguito il suo eclettico percorso e tutto quello che ha fatto l'ha fatto alla grande.
Ho una grossa e poco sana invidia verso Senia, per fortuna è anche una persona modesta e allora riesco a "perdonarla" :-).
Una dei migliori fotografi che ho trovato qui dentro...Grandissimi complimenti!
25.02.12, 18:36
Messaggio 12 di 30
@Rovelli: Alessandro, son sicura che a quest'ora sei totalmente lucido... quindi mi inchino a tanta grazia! Augh! :D
Messaggio Modificato (19:21)
Messaggio Modificato (19:21)
...é proprio vero che il talento se c'e' ad un certo punto prepotentemente viene fuori....fotografi da 4 anni e sembra che sei nata con l'apparecchio fotografico in mano...anch'io sono innamorato di te,del tuo modo di porti rispetto a tutto..alla tua ironia cosi' fine...alla tua eleganza e classe nella fotografia....e poi la tua grande modestia..
Abbiamo qualcosa in comune,quel non poter piu' di tanto "investire" in apparecchiature...e quindi dover fare con quello che si ha....ed é proprio da questo che il famoso talento prevale...adesso potresti fotografare anche con una usa e getta perché sai cosa vuol dire "arrangiarsi" e sai cosa vuol dire tirare fuori il meglio dal niente....e ti capisco benissimo....credimi....
Amo le tue fotografie,e lo sai,la tua raffinatezza e infine il tuo stile....cosa che non hanno tutti se non dopo svariati anni......la mia domanda non é una domanda é una richiesta......per una volta,solo una, fatti vedere....vorrei tanto associare un volto a quel nome,mi piacerebbe tantissimo pensarti con un volto.........e sei autorizzata a mandarmi a quel paese.....é solo una mia frivola richiesta,la mia stima per te cresce di fotografia in fotografia, e spero che un giorno possa incontrarti...ti vedrei bene a Parigi,a far carriera qui...
Ti abbraccio e mi complimento sinceramente...
Abbiamo qualcosa in comune,quel non poter piu' di tanto "investire" in apparecchiature...e quindi dover fare con quello che si ha....ed é proprio da questo che il famoso talento prevale...adesso potresti fotografare anche con una usa e getta perché sai cosa vuol dire "arrangiarsi" e sai cosa vuol dire tirare fuori il meglio dal niente....e ti capisco benissimo....credimi....
Amo le tue fotografie,e lo sai,la tua raffinatezza e infine il tuo stile....cosa che non hanno tutti se non dopo svariati anni......la mia domanda non é una domanda é una richiesta......per una volta,solo una, fatti vedere....vorrei tanto associare un volto a quel nome,mi piacerebbe tantissimo pensarti con un volto.........e sei autorizzata a mandarmi a quel paese.....é solo una mia frivola richiesta,la mia stima per te cresce di fotografia in fotografia, e spero che un giorno possa incontrarti...ti vedrei bene a Parigi,a far carriera qui...
Ti abbraccio e mi complimento sinceramente...
Senia si muove in punta di piedi...ma non so come faccia..i suoi passi rimbombano fino all'equatore...
Anche i sui scatti più semplici...urlano !
Anche i sui scatti più semplici...urlano !
26.02.12, 13:10
Messaggio 15 di 30
Ehi ehi ehi! Cos'è questa parata di Alter Ego?
Avevo giusto bisogno dei personal coach: posso fare l'estrazione? :)
@Prota: penso che l'arte d'arrangiarsi sia una prerogativa di chi si deve rimboccare le maniche quotidianamente, con grande fatica: è inoltre una formula creativa per non far atrofizzare i neuroni! :)
Far carriera a Parigi? Alla mia veneranda età di 150anni?
Solo farci uno shooting sarebbe semplicemente fantastico!
Ciro, ho provato a farmi un autoritratto: s'è bloccata la reflex! Per evitare che salti anche l'obiettivo, cerco d'evitare ;)
Grazie di cuore per le belle parole: mi fanno veramente commuovere...
@Torrisi: mi muovo in punta di piedi perchè cerco d'essere un po' più alta; noi donne bonsai dobbiamo farci vedere oltre il cavalletto! :)
Francesco, lo ripeto a te come agli altri che si ritroveranno a leggere le mie parole: non faccio niente di speciale, i miei scatti non sono sperimentali, non sono concettuali; non sono in grado di fare questo tipo di foto come, per esempio, fa Nino Cannizzaro, Andrei Graph (due nomi a caso).
Tante volte mi fermo ad osservare tecniche diverse, magari eseguite con semplici "attrezzi del mestiere": non oso comunque chiedere all'Artista perchè mi sembra di sminuire la Sua Arte, la Sua Creatività e Sperimentazione... però l'invidio! :D
Quindi quello che faccio io lo può fare chiunque: basta solo collegarsi di più al proprio lato emotivo; tutto qui...:)
Messaggio Modificato (13:25)
Avevo giusto bisogno dei personal coach: posso fare l'estrazione? :)
@Prota: penso che l'arte d'arrangiarsi sia una prerogativa di chi si deve rimboccare le maniche quotidianamente, con grande fatica: è inoltre una formula creativa per non far atrofizzare i neuroni! :)
Far carriera a Parigi? Alla mia veneranda età di 150anni?
Solo farci uno shooting sarebbe semplicemente fantastico!
Ciro, ho provato a farmi un autoritratto: s'è bloccata la reflex! Per evitare che salti anche l'obiettivo, cerco d'evitare ;)
Grazie di cuore per le belle parole: mi fanno veramente commuovere...
@Torrisi: mi muovo in punta di piedi perchè cerco d'essere un po' più alta; noi donne bonsai dobbiamo farci vedere oltre il cavalletto! :)
Francesco, lo ripeto a te come agli altri che si ritroveranno a leggere le mie parole: non faccio niente di speciale, i miei scatti non sono sperimentali, non sono concettuali; non sono in grado di fare questo tipo di foto come, per esempio, fa Nino Cannizzaro, Andrei Graph (due nomi a caso).
Tante volte mi fermo ad osservare tecniche diverse, magari eseguite con semplici "attrezzi del mestiere": non oso comunque chiedere all'Artista perchè mi sembra di sminuire la Sua Arte, la Sua Creatività e Sperimentazione... però l'invidio! :D
Quindi quello che faccio io lo può fare chiunque: basta solo collegarsi di più al proprio lato emotivo; tutto qui...:)
Messaggio Modificato (13:25)