Le mie migliori foto
Su di me
Nato a Modena ,fotografa e sviluppa le sue fotografie fin dall’età di quindici anni. Negli anni 70 frequenta un circolo fotografico cittadino che sarà la sua scuola di base, ma dopo dieci anni di attività rivolta ai concorsi fotografici sia nazionali che internazionali, abbandona la vita di circolo per dedicarsi ad un tipo di fotografia più adatto alla sua personalità;
“il Reportage e la fotografia di viaggio”. Negli anni settanta intraprende l’attività di “Accompagnatore Turistico“ e inizia a presentare proiezioni di diapositive ad argomento che troveranno la loro sede naturale non più nei circoli fotografici (dove spesso l’immagine viene utilizzata come alibi artistico “ dimenticando il banale quotidiano della vita) ma nelle sale pubbliche Modenesi e di altre città. Contemporaneamente inizia a collaborare con le biblioteche comunali e le polisportive per formare,
con corsi di fotografia, nuovi gruppi fotografici, attività che lo impegna tutt’ora. Nel 1986 presenta la sua prima mostra fotografica sui “Contrasti Sociali” e l’anno successivo: “E l’uomo creò l’aldilà“ Seguiranno una quindicina di mostre su “ Reportage di Viaggio “ e ad argomenti tematici come: “Sacralità e ritualità“,
“I Figli del Mondo” e “La Bassa Modenese” Alla fine degli anni 80 inizia una collaborazione con l’Agenzia Fotografica THE IMAGE BANK che distribuisce il suo materiale.
Le mie parole
“E’ nata da tempo, nel campo della fotografia amatoriale e professionale una tendenza nei confronti di ciò che si fotografa, dove il protagonista è sempre meno l’uomo e le sue problematiche in ogni attimo della vita quotidiana, ma all’immagine/suggestione. Nei miei reportage cerco di mettere in evidenza questi aspetti dell’uomo, per determinare significati, interessi e approfondimenti di quella realtà che sfugge al nostro vedere abituale per assuefazione, distrazione e superficialità…. “...la fotografia mi serve per esprimere le problematiche dei popoli di questa terra, sempre più martoriata da guerre e ingiustizie. Credo che solo la conoscenza e la denuncia possano creare le condizioni per abbattere le barriere socio politiche che oggi dividono il mondo. Non mi sento quindi solo un “fotografo” ma una persona che usa anche la macchina fotografica per denunciare, per confrontarsi, per inquadrare ciò che esiste e che molti non vogliono vedere.... ... il vedere è legato al pensare e al sentire, ed il sentire non è una tecnica.
“il Reportage e la fotografia di viaggio”. Negli anni settanta intraprende l’attività di “Accompagnatore Turistico“ e inizia a presentare proiezioni di diapositive ad argomento che troveranno la loro sede naturale non più nei circoli fotografici (dove spesso l’immagine viene utilizzata come alibi artistico “ dimenticando il banale quotidiano della vita) ma nelle sale pubbliche Modenesi e di altre città. Contemporaneamente inizia a collaborare con le biblioteche comunali e le polisportive per formare,
con corsi di fotografia, nuovi gruppi fotografici, attività che lo impegna tutt’ora. Nel 1986 presenta la sua prima mostra fotografica sui “Contrasti Sociali” e l’anno successivo: “E l’uomo creò l’aldilà“ Seguiranno una quindicina di mostre su “ Reportage di Viaggio “ e ad argomenti tematici come: “Sacralità e ritualità“,
“I Figli del Mondo” e “La Bassa Modenese” Alla fine degli anni 80 inizia una collaborazione con l’Agenzia Fotografica THE IMAGE BANK che distribuisce il suo materiale.
Le mie parole
“E’ nata da tempo, nel campo della fotografia amatoriale e professionale una tendenza nei confronti di ciò che si fotografa, dove il protagonista è sempre meno l’uomo e le sue problematiche in ogni attimo della vita quotidiana, ma all’immagine/suggestione. Nei miei reportage cerco di mettere in evidenza questi aspetti dell’uomo, per determinare significati, interessi e approfondimenti di quella realtà che sfugge al nostro vedere abituale per assuefazione, distrazione e superficialità…. “...la fotografia mi serve per esprimere le problematiche dei popoli di questa terra, sempre più martoriata da guerre e ingiustizie. Credo che solo la conoscenza e la denuncia possano creare le condizioni per abbattere le barriere socio politiche che oggi dividono il mondo. Non mi sento quindi solo un “fotografo” ma una persona che usa anche la macchina fotografica per denunciare, per confrontarsi, per inquadrare ciò che esiste e che molti non vogliono vedere.... ... il vedere è legato al pensare e al sentire, ed il sentire non è una tecnica.
Davide Bergonzini 08/05/2013 14:07
Grazie del commento...