Che l'inse
Grido di rivolta di un ragazzo genovese (Giovanni Battista Perasso) che con il lancio di un sasso contro un ufficiale asburgico, il quale pretendeva di essere aiutato dai civili a spostare un pezzo di artigliera rimasto impantanato nel fango, scatenò il moto popolare che si concluse con la cacciata dell'invasore. Era il 1746. Oggi la chiamerebbero intifada, ma non a Genova. La foto invece è scattata a Torino: il ragazzino lancia qualcosa - di non meglio identificato e per ragioni di gioco - in un luogo pacifico nato per conseguenza di guerra: la basilica di Superga, inaugurata nel 1731. Quindi come periodo siamo lì. "Che l'inse" viene dal verbo ligure insâ: iniziare un pane o una torta, o figurativamente una lite, un moto. Quante cose può evocare un lancetto?
(Un amico mi ha suggerito questo tipo di post che ha lo scopo di mettere in risalto la zona dell'azione)
Renzo Baggiani 16/09/2014 8:25
Buongiorno Alberto ...Leggo e prendo atto. Ma non c'è problema, è una delle normali questioni dell'Arte visiva in genere e quindi anche un normale aspetto del linguaggio fotografico che si basa su sensazioni (azioni dei sensi) e non sul "se ghe penso" (espressione a te cara) che poi va ritradotto di nuovo in parole.
Ciao e grazie dell'attenzione! :-)
Alberto Orlandi 16/09/2014 0:38
Ciao Renzo. Io ho uno scatto con il solo gesto, forse un gesto pure migliore. Ma non ha la carica, c'è solo il ragazzino che forza il lancio, senza partecipazione altrui, senza prospettiva. Qui mi pare che sia tutto l'ambiente a fare il tifo per il ragazzino. Ma si tratta di sensazioni. E se non si riesce a trasmettere a tutti quella sensazione c'è un problema di comunicazione. Scusa la rima, ma almeno si capisce ;-)Renzo Baggiani 15/09/2014 23:21
Sicuramente l'attimo di gioco è molto efficace ed ha la sua bellezza coreografica ma per il taglio compositivo sono abbastanza d'accordo con Cris. La mia sensazione visiva è che la parte bassa appesantisca il gesto del protagonista., e quindi un po' tutta l'immagine.cristian volpara 15/09/2014 13:31
Molto bella Alberto.Oltre a indubbie doti fotografiche
anche grande intelligenza
Alberto Orlandi 11/09/2014 10:26
@Ann Mari. Figurati, per giunta la scelta del'inquadratura è nata per caso, ma poi mi è piaciuta e l'ho lasciata con piacere. Ho immaginato che tutta questa prospettiva verso il ragazzo aggiungesse spinta e dinamismo al lancio. L'originale è un po' piatterello. Restiamo amici, vah...Alberto Orlandi 11/09/2014 10:21
@Michele, infatti il ventennio si appropriò della figura di Balilla tanto da farne uno dei simboli della (povera) infanzia di regime. Balilla peraltro non è certo fosse proprio questo Giovanni Battista Perasso, ma tant'è... La città tuttavia ha mantenuto intatto quello spirito di rivolta contro gli oppressori, tanto da essere insignita come noto della medaglia d'oro al valore per la guerra di Liberazione, chiusa con la resa dei tedeschi il 25 aprile del 1945. Questo a compendio di quanto già illustrato soprarenzo vetturelli 11/09/2014 8:42
Molto bella la foto e la didascalia che l'accompagnamichele aer 11/09/2014 8:19
+++"fischia il sasso..." era appunto la canzonetta del ventennio
-Balilla-.
lucy franco 11/09/2014 8:07
equilibrata e dinamica: i primi due aggettivi che mi sono venuti in mente guardando l'immagine.la zona chiara porta lo sguardo a concentrarsi sui ragazzi al centro, e la scalinata è un fondale che fermando la scena, enfatizza l'azione.
bellabella :))
ann mari cris aschieri 11/09/2014 7:56
E'una storia raccontata a scuola anche da noi e attribuita a un certo Balilla, che io erroneamente mi sono sempre figurata milanese ...( il campanilismo nasce prestissimo).La foto cosi presentata a me piace, pero' bisognerebbe poter fare il debito confronto con l'originale, per accertarsi che il tuo amico t'abbia suggerito giusto ..
...Come e' prassi " dagli amici ci guardi Iddio " sempre ammesso che non abbia impegni altrove.
Se posso esprimere una sensazione fisica tutta personale: si sente mancare un po' il respiro, forse a causa del taglio in alto che, in osservanza di regole architettoniche e fotografiche giustificatissime, rende soffocante l'area di gioco. Infatti sulle tribune non s'e' messo nessuno ihihih.
Dopo questa, spero torneremo "amici" come prima.... mah!
nevedicarne di cara polvere 11/09/2014 7:27
Foto che è per me molto bella. equilibrata centralmente dal triangolo dei bambini, assume geometricamente l' occhio. sì, il b/n nel quale è stata convertita lo trovo carismatico per l' attenzione. complimenti.grazie anche per le note, interessanti.
ps: anche se piemontesi e liguri sono ' famosi' per i loro proverbiali dissapori i loro dialetti belli e preziosi come ogni dialetto fondamentalmente appartengono ad unica tradizione. ;-)
paola
.