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I castelli del Tirolo: "Castel San Michele"

I castelli del Tirolo: "Castel San Michele"

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Mauro Stradotto


Premium (Pro), Roma

I castelli del Tirolo: "Castel San Michele"

Il castello di San Michele (in tedesco Michelsburg) è un castello che si trova a San Lorenzo di Sebato, vicino a Brunico, in Provincia di Bolzano. Il castello è anche noto con il nome "Castello del Principe Vescovo Andrea". Il nome italiano, san Michele, è stato creato solo nel corso dell'italianizzazione ad opera del fascismo, ed è un'invenzione, riferendosi il nome originario, Michelsburg, non al nome proprio "Michele", ma all'aggettivo alto tedesco medio "michel" che significa "grande, maestoso" (il "grande castello").

Il castello si trova sopra una collina a 956 m s.l.m., nei pressi del centro abitato di San Martino nel territorio comunale di San Lorenzo di Sebato. Il castello fu eretto attorno all'anno 1165, in stile romanico, e oggi ne restano soltanto alcuni ruderi, in buono stato, ma non è comunque visitabile.

Nella storia il castello è stato un feudo dei principi vescovi di Bressanone. In seguito passò ai Conti di Andechs, ai Conti di Gorizia, ai Conti di Tirolo nel 1500 e successivamente nel 1678 ai Künigl.

Durante la sua vita, la fortezza ha subito alcune modifiche nella struttura, ad esempio fu costruita una seconda torre, e nel XVI secolo fu eseguito un completo restauro.

Attualmente il castello si presenta con le mura che cingono la costruzione attorno ad un cortile centrale, caratterizzata da due torri ravvicinate. Recentemente è stata anche costruita una piattaforma d'atterraggio per elicottero.

Nel 1538 due hutteriti anabattisti, Martin da Villgraten e Kaspar Schuster, rei di professare una fede diversa, vi furono reclusi per lungo tempo e alla fine furono uccisi con un colpo di spada.

Spesso il castello si trova menzionato come luogo di detenzione: infatti dalla metà del XIV secolo la sua amministrazione era stata affidata dai Conti di Gorizia a giudici rurali, il cui tribunale aveva sede proprio nel castello. Si stima che almeno 24 persone furono messe a morte perché non vollero abiurare, tra cui il noto Jakob Hutter, e Jörg Wenger che invece fu catturato nel 1590 in val Pusteria ed imprigionato a San Lorenzo di Sebato; egli fu torturato al castello e morì nel 1591 a Bressanone.



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