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INTERVENTO DELL'AUTORE:
"Laura, il tuo pensiero (e rispondo anche a Francesco e Carlo Atzori) è emotivamente in parallelo al mio che l'ho scattata. La solitudine umana è spesso accecante, non posso far altro che condividerlo, e aggiungerei silenziosa e spesso devastante... non vi è nulla di perfetto... anche alzando la testa e il resto che rimane è come un libro aperto che ognuno di noi, se vuole, può leggere e interpretare".
Foto che ho osservato più volte, eppure non riesco a darne un giudizio (per me) soddisfacente.
Nel complesso lo definisco uno scatto piacevole (e qui mi fermo).
...bè sì...il riferimento al "2001 Odissea nello spazio" di Kubrik...è comprensibile...la forza e la bellezza di certe immagini...permane e informa di sé l'analisi e i suoi rimandi...
Una foto perfetta nella sua imperfezione....ci sono tutti gli elementi per non accettare la composizione, ma alla fine, rimane nello sguardo perchè è incisiva, i pochissimi elementi dell'immagine formano un racconto, un messaggio....la solitudine, la scrivania, la concentrazione di un uomo davanti a qualcosa, il gesto dell'impegno, attraverso la postura nella sedia, il lavoro di Hight Kay che filtra e toglie il superfluo....complimenti all'autore/autrice.
A differenza di Francesco a me sembra solo una foto mal riuscita.
Non c'è profondità, persa nel biaco accecante, non c'è gioco di diagonali che pure si poteva cercare con le piastrelle del pavimento.
Anche il soggetto umano invece di incuriosire, mi lascia indifferente.
Davide.
Un ambiente asettico in un formale contrasto cromatico con il pavimento, tutto giocato con queste linee decise che sembrano dare il ritmo ai pieni ed ai vuoti, espressi con gli scuri ed immaginati con i bianchi.
Inusuale la posizione del tavolo e soprattutto le sedute con l'unica presenza umana che sembra essere rivolta, con noncuranza, dal lato "sbagliato"
Sembra un rebus tutto giocato tra assenze e presenze.
Il tutto ha un significato?...a me per ora basta guardarlo...poi si vedrà...
Comunque mi piace...
P.S. non so perchè e scusate se ritorno a citare dei film...mi ricorda alcune scene di "2001: odissea nello spazio" del grande Kubrick...forse oggi la mia materia celebrale attiva è limitata a quella della sezione "filmografia"...
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Maricla Martiradonna 01/03/2011 14:09
INTERVENTO DELL'AUTORE:"Laura, il tuo pensiero (e rispondo anche a Francesco e Carlo Atzori) è emotivamente in parallelo al mio che l'ho scattata. La solitudine umana è spesso accecante, non posso far altro che condividerlo, e aggiungerei silenziosa e spesso devastante... non vi è nulla di perfetto... anche alzando la testa e il resto che rimane è come un libro aperto che ognuno di noi, se vuole, può leggere e interpretare".
Carlo Pollaci 23/02/2011 11:51
Foto che ho osservato più volte, eppure non riesco a darne un giudizio (per me) soddisfacente.Nel complesso lo definisco uno scatto piacevole (e qui mi fermo).
Angelo Berlendis 22/02/2011 17:40
Per me è una grande foto!laura fogazza 21/02/2011 21:03
...bè sì...il riferimento al "2001 Odissea nello spazio" di Kubrik...è comprensibile...la forza e la bellezza di certe immagini...permane e informa di sé l'analisi e i suoi rimandi...http://www.youtube.com/watch?v=DTYxqiTxizU
quest'immagine ci mostra una solitudine accecante che si raggruma in una sagoma nera...un giovane, forse, ma a capo chino...
a me piace molto...è irreale e astratta nello stesso tempo...grafica e materiale...imperfetta e....umana...
laura
Carlo Atzori 21/02/2011 19:59
Una foto perfetta nella sua imperfezione....ci sono tutti gli elementi per non accettare la composizione, ma alla fine, rimane nello sguardo perchè è incisiva, i pochissimi elementi dell'immagine formano un racconto, un messaggio....la solitudine, la scrivania, la concentrazione di un uomo davanti a qualcosa, il gesto dell'impegno, attraverso la postura nella sedia, il lavoro di Hight Kay che filtra e toglie il superfluo....complimenti all'autore/autrice.Davide Dall' Angelo 21/02/2011 19:51
A differenza di Francesco a me sembra solo una foto mal riuscita.Non c'è profondità, persa nel biaco accecante, non c'è gioco di diagonali che pure si poteva cercare con le piastrelle del pavimento.
Anche il soggetto umano invece di incuriosire, mi lascia indifferente.
Davide.
Francesco Torrisi 21/02/2011 18:05
Un ambiente asettico in un formale contrasto cromatico con il pavimento, tutto giocato con queste linee decise che sembrano dare il ritmo ai pieni ed ai vuoti, espressi con gli scuri ed immaginati con i bianchi.Inusuale la posizione del tavolo e soprattutto le sedute con l'unica presenza umana che sembra essere rivolta, con noncuranza, dal lato "sbagliato"
Sembra un rebus tutto giocato tra assenze e presenze.
Il tutto ha un significato?...a me per ora basta guardarlo...poi si vedrà...
Comunque mi piace...
P.S. non so perchè e scusate se ritorno a citare dei film...mi ricorda alcune scene di "2001: odissea nello spazio" del grande Kubrick...forse oggi la mia materia celebrale attiva è limitata a quella della sezione "filmografia"...