110 - Mario Gabbarin
Mostra online di Mario Gabbarin: "A casa è meglio".
Il tema di questa mostra è serio, importante: la solitudine e l'amarezza delle persone anziane e malate che, per essere inserite in istituti che garantiscano loro una completa assistenza sanitaria, vengono effettivamente strappate alla loro casa e al calore rassicurante delle abitudini e degli oggetti, simbolo della loro storia personale e familiare.
Mario rappresenta, con l'umanità che tutti conosciamo dal suo portfolio su fc, il nodo di sentimenti e amarezze che circonda le loro esistenze, e ci invita a riflettere sul valore etico e morale di un'assistenza domiciliare, che rispetterebbe finalmente il mondo affettivo delle persone che vivono una fase delicata della loro vita: l'ultima.
Così spiega Mario:
"La vita media ha oramai superato gli 80 anni: una grande conquista della nostra società e il traguardo a cui tutti puntiamo.
Ma capita che quando cambiano le condizioni socio-mediche, la benedizione di una vita lunga si trasformi in un’amara condizione. Mentre ci sforziamo di guadagnare giorni alla vita, non riusciamo a far sì che questi siano vissuti bene.
Allora, si finisce in istituto al primo segno di debolezza.
In questi anni, visitando alcuni di questi luoghi, mi sono convinto che la risposta adeguata è quella di restare a casa propria e che l’azione politica deve orientarsi verso questa direzione, investendo sull'assistenza domiciliare. Ho fotografato questa realtà negli aspetti più diversi, dalla tristezza del luogo all’amarezza dell’abbandono e della solitudine, che come una tempesta violenta ha cambiato la vita e il futuro di tanti nostri anziani.
E' per questo che dico: A casa è meglio!, e aggiungo: Viva gli anziani!".
(Mario Gabbarin)
Il tema di questa mostra è serio, importante: la solitudine e l'amarezza delle persone anziane e malate che, per essere inserite in istituti che garantiscano loro una completa assistenza sanitaria, vengono effettivamente strappate alla loro casa e al calore rassicurante delle abitudini e degli oggetti, simbolo della loro storia personale e familiare.
Mario rappresenta, con l'umanità che tutti conosciamo dal suo portfolio su fc, il nodo di sentimenti e amarezze che circonda le loro esistenze, e ci invita a riflettere sul valore etico e morale di un'assistenza domiciliare, che rispetterebbe finalmente il mondo affettivo delle persone che vivono una fase delicata della loro vita: l'ultima.
Così spiega Mario:
"La vita media ha oramai superato gli 80 anni: una grande conquista della nostra società e il traguardo a cui tutti puntiamo.
Ma capita che quando cambiano le condizioni socio-mediche, la benedizione di una vita lunga si trasformi in un’amara condizione. Mentre ci sforziamo di guadagnare giorni alla vita, non riusciamo a far sì che questi siano vissuti bene.
Allora, si finisce in istituto al primo segno di debolezza.
In questi anni, visitando alcuni di questi luoghi, mi sono convinto che la risposta adeguata è quella di restare a casa propria e che l’azione politica deve orientarsi verso questa direzione, investendo sull'assistenza domiciliare. Ho fotografato questa realtà negli aspetti più diversi, dalla tristezza del luogo all’amarezza dell’abbandono e della solitudine, che come una tempesta violenta ha cambiato la vita e il futuro di tanti nostri anziani.
E' per questo che dico: A casa è meglio!, e aggiungo: Viva gli anziani!".
(Mario Gabbarin)
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