144. Aldo Palin
Mostra online di Aldo Palin: "Gente alla finestra".
La mostra di Aldo è il frutto di un progetto ben preciso, che consta di trenta fotografie scattate negli ultimi vent'anni.
Leggiamo la sua presentazione.
"Le immagini che propongo sono tratte dalla serie “Gente alla finestra”, iniziata nel 1983 e mai conclusa.
Da quando ho iniziato a fotografare nel 1975 ho sempre operato allo stesso modo: scelgo dei temi e cerco di svilupparli senza limiti di tempo (per questo ringrazio Giuseppe Turroni) ma con l’unico obiettivo di realizzare una serie completa. Quest’anno, in vista dei miei 35 anni di fotografia, sto rispolverando l’archivio e ho riscoperto il tema “Gente alla finestra”. Il materiale (come gli altri temi) era in una busta e la prima fotografia era datata 1983. E’ un tema difficile ma a mio avviso molto stimolante. Farne una trentina non è stato facile (qui ne presento solo dieci) sia perché il mio metodo non tiene conto del fatto che si cambia nel tempo. Immagini che erano il “cavallo di battaglia negli anni Ottanta” ora non lo sono più e contemporaneamente si ritrovano scatti meravigliosi… Il fotografo-uomo cambia… Agli scatti che ho salvato ho aggiunto alcune immagini fatte negli ultimi anni. Fotografare la gente alla finestra non è facile soprattutto ora che i tempi sono cambiati e la diffidenza e la privacy incombono. C’è però il digitale (fotografare non costa più, si possono fare tanti scatti) e scegliere tra le varie istantanee è più facile. C’è poi un po’ di fortuna che non guasta. Non cerco più l’estremismo della tecnica ma cerco di ricreare delle emozioni, e anche un sorriso mi basta per essere soddisfatto. Mi piace ad esempio la signora sulla finestra che guarda una festa con i palloncini che le fanno da cornice. Mi piace il vecchietto che guarda i suoi accappatoi (rosso e blu) appesi ad asciugarsi. Anche se un’altra lettura potrebbe essere che è lì solo per evitare che qualcuno li rubi…
La fotografia che mi piace è quella che ti invoglia a interpretarla e non solo a guardarla. La fotografia per me è soprattutto “libertà” di esprimersi e di guardare oltre l’apparenza. La macchina? La carta? La stampa? Sono solo un mezzo per raggiungerla. La libertà si raggiunge anche se il lavoro che si è realizzato non piace a nessuno oltre a noi.
Avevo scelto questo tema perché la casa, soprattutto in Friuli dove abito, è una cosa importante e le finestre sono come “un doppio occhio”. Si vede da dentro quello che sta fuori ma nello stesso tempo si è visti da fuori. E’ lo specchio della personalità di chi è ritratto. E, se ci si affaccia, potrebbe essere la voglia di dialogo, di confronto, di contraddittorio che rende l’uomo animale sociale. L’idea iniziale era di fotografare gente alla finestra e poi rifotografare le stesse persone all’interno delle loro case. Ma i tempi, come dicevo prima, sono cambiati e probabilmente l’idea dovrà essere mio malgrado abbandonata. Ma io non ho limiti di tempo per portarla a termine... (Aldo Palin)".
La mostra di Aldo è il frutto di un progetto ben preciso, che consta di trenta fotografie scattate negli ultimi vent'anni.
Leggiamo la sua presentazione.
"Le immagini che propongo sono tratte dalla serie “Gente alla finestra”, iniziata nel 1983 e mai conclusa.
Da quando ho iniziato a fotografare nel 1975 ho sempre operato allo stesso modo: scelgo dei temi e cerco di svilupparli senza limiti di tempo (per questo ringrazio Giuseppe Turroni) ma con l’unico obiettivo di realizzare una serie completa. Quest’anno, in vista dei miei 35 anni di fotografia, sto rispolverando l’archivio e ho riscoperto il tema “Gente alla finestra”. Il materiale (come gli altri temi) era in una busta e la prima fotografia era datata 1983. E’ un tema difficile ma a mio avviso molto stimolante. Farne una trentina non è stato facile (qui ne presento solo dieci) sia perché il mio metodo non tiene conto del fatto che si cambia nel tempo. Immagini che erano il “cavallo di battaglia negli anni Ottanta” ora non lo sono più e contemporaneamente si ritrovano scatti meravigliosi… Il fotografo-uomo cambia… Agli scatti che ho salvato ho aggiunto alcune immagini fatte negli ultimi anni. Fotografare la gente alla finestra non è facile soprattutto ora che i tempi sono cambiati e la diffidenza e la privacy incombono. C’è però il digitale (fotografare non costa più, si possono fare tanti scatti) e scegliere tra le varie istantanee è più facile. C’è poi un po’ di fortuna che non guasta. Non cerco più l’estremismo della tecnica ma cerco di ricreare delle emozioni, e anche un sorriso mi basta per essere soddisfatto. Mi piace ad esempio la signora sulla finestra che guarda una festa con i palloncini che le fanno da cornice. Mi piace il vecchietto che guarda i suoi accappatoi (rosso e blu) appesi ad asciugarsi. Anche se un’altra lettura potrebbe essere che è lì solo per evitare che qualcuno li rubi…
La fotografia che mi piace è quella che ti invoglia a interpretarla e non solo a guardarla. La fotografia per me è soprattutto “libertà” di esprimersi e di guardare oltre l’apparenza. La macchina? La carta? La stampa? Sono solo un mezzo per raggiungerla. La libertà si raggiunge anche se il lavoro che si è realizzato non piace a nessuno oltre a noi.
Avevo scelto questo tema perché la casa, soprattutto in Friuli dove abito, è una cosa importante e le finestre sono come “un doppio occhio”. Si vede da dentro quello che sta fuori ma nello stesso tempo si è visti da fuori. E’ lo specchio della personalità di chi è ritratto. E, se ci si affaccia, potrebbe essere la voglia di dialogo, di confronto, di contraddittorio che rende l’uomo animale sociale. L’idea iniziale era di fotografare gente alla finestra e poi rifotografare le stesse persone all’interno delle loro case. Ma i tempi, come dicevo prima, sono cambiati e probabilmente l’idea dovrà essere mio malgrado abbandonata. Ma io non ho limiti di tempo per portarla a termine... (Aldo Palin)".
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