17. L'India nei nostri occhi
Mostra collettiva di Barbara Orienti e Michele Egidi: "L'India attraverso i nostri occhi".
Una terra lontana, che evoca scenari affascinanti, esotici, dai mille meravigliosi colori. Barbara e Michele invece hanno concentrato la loro attenzione sulle persone: volti scavati, sguardi brucianti, sorrisi disarmanti, freschi e leggeri, ma pieni di calore. Oppure figure intente a occupazioni tanto lontane dalle nostre consuetudini.
Un viaggio tra la gente, raccontato così da Barbara e Michele:
"Vecchi amici e ormai vecchi compagni di viaggio, abbiamo realizzato il progetto di questa breve avventura in India.
Ché l'India si sa, evoca leggende, racconti, immagini di povertà e immagini di personaggi mitici, di spiritualità, di elefanti e tigri. In realtà l'India è tutto questo ma anche di più e, se andiamo a guardar bene, è anche molto di meno...
Un viaggio in treno attraverso il Rajasthan, su quei treni, maledetti più volte durante la permanenza, oggi così distanti e desiderati.
Un viaggio in treno, in una dimensione che ti porta ad incontrare realmente la gente, che ti obbliga a condividere lo spazio con facce sconosciute, che ti fa rallentare e guardare per più di qualche attimo gli occhi di chi hai di fronte.
È appunto durante i lunghi trasferimenti da una città all'altra che abbiamo incontrato molti dei soggetti degli scatti qui proposti, se non la maggior parte, forse i più interessanti. È dunque nell'attesa di un treno alle sei di mattina, nel tempo di una fermata in una piccola stazione, percorrendo a piedi con lo zaino sulle spalle le sale d'attesa o incrociando facce all'interno di vagoni che viaggiano in senso contrario al tuo, che le nostre macchine hanno scattato con maggior frequenza.
Eh sì, i treni indiani sono lenti, ma la fermata dura comunque pochi minuti, allora tutto quel che vedi vuoi che sia tuo, vuoi riportarlo in quel minuscolo sensore (che un tempo era pellicola) per tenerlo con te e raccontarlo e soprattutto ricordarlo.
Poi ci si sposta da una stazione a un centro città, a una via affollata, a un tempio e quel che si incontra è il frenetico ma lento scorrere delle vite altrui..." (Barbara Orienti e Michele Egidi).
Una terra lontana, che evoca scenari affascinanti, esotici, dai mille meravigliosi colori. Barbara e Michele invece hanno concentrato la loro attenzione sulle persone: volti scavati, sguardi brucianti, sorrisi disarmanti, freschi e leggeri, ma pieni di calore. Oppure figure intente a occupazioni tanto lontane dalle nostre consuetudini.
Un viaggio tra la gente, raccontato così da Barbara e Michele:
"Vecchi amici e ormai vecchi compagni di viaggio, abbiamo realizzato il progetto di questa breve avventura in India.
Ché l'India si sa, evoca leggende, racconti, immagini di povertà e immagini di personaggi mitici, di spiritualità, di elefanti e tigri. In realtà l'India è tutto questo ma anche di più e, se andiamo a guardar bene, è anche molto di meno...
Un viaggio in treno attraverso il Rajasthan, su quei treni, maledetti più volte durante la permanenza, oggi così distanti e desiderati.
Un viaggio in treno, in una dimensione che ti porta ad incontrare realmente la gente, che ti obbliga a condividere lo spazio con facce sconosciute, che ti fa rallentare e guardare per più di qualche attimo gli occhi di chi hai di fronte.
È appunto durante i lunghi trasferimenti da una città all'altra che abbiamo incontrato molti dei soggetti degli scatti qui proposti, se non la maggior parte, forse i più interessanti. È dunque nell'attesa di un treno alle sei di mattina, nel tempo di una fermata in una piccola stazione, percorrendo a piedi con lo zaino sulle spalle le sale d'attesa o incrociando facce all'interno di vagoni che viaggiano in senso contrario al tuo, che le nostre macchine hanno scattato con maggior frequenza.
Eh sì, i treni indiani sono lenti, ma la fermata dura comunque pochi minuti, allora tutto quel che vedi vuoi che sia tuo, vuoi riportarlo in quel minuscolo sensore (che un tempo era pellicola) per tenerlo con te e raccontarlo e soprattutto ricordarlo.
Poi ci si sposta da una stazione a un centro città, a una via affollata, a un tempio e quel che si incontra è il frenetico ma lento scorrere delle vite altrui..." (Barbara Orienti e Michele Egidi).
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