174. Alberto Busini
Mostra online di Alberto Busini: "Il valore della memoria".
Dieci fotografie di grande rigore e pulizia formale per celebrare il Giorno della Memoria che cade in questa settimana, il 27 gennaio. Ciò che resta del campo di concentramento di Dachau basta a testimoniare l'orrore di ciò che è stato. Seguiamo Alberto in questa visita dolorosa, in cui il silenzio è colmo di parole e di sentimenti.
"Anche se ai nostri giorni si moltiplicano le opportunità per riscoprire e rivalutare il valore della memoria, ho inteso dare il mio umilissimo contributo a questa nobile causa.
In seno alla nostra società, sempre più sfilacciata e dimentica degli accadimenti talvolta terribilmente tragici e infami del passato, come quello della Shoa, si assiste frequentemente a fenomeni di razzismo e xenofobia. E proprio su questi tasti, sulle paure ataviche dell’uomo, in maniera subdola e perniciosa, premono alcune forze politiche per ottenere il consenso, riuscendo spesso a fare presa.
Che l’opportunità di questa mostra online sia un piccolissimo ed ulteriore momento per interrogare le nostre coscienze su come il valore della memoria possa e debba costituire un momento per riesaminare il cammino dell’umanità fino ad oggi per rinnovare i nostri stili comportamentali, sia come singoli uomini e cittadini sia come collettività virtuose.
Ho visitato la scorsa estate il campo di concentramento di Dachau in compagnia della mia famiglia e sono/siamo rimasto/i colpito/i dal silenzio che vi incombeva nonostante le frotte di visitatori di tutte le età. Un silenzio assordante e pregno di significati, metafora di una catarsi alla quale, nel segreto della nostra intimità, tutti quanti aspiriamo" (Alberto Busini)
Dieci fotografie di grande rigore e pulizia formale per celebrare il Giorno della Memoria che cade in questa settimana, il 27 gennaio. Ciò che resta del campo di concentramento di Dachau basta a testimoniare l'orrore di ciò che è stato. Seguiamo Alberto in questa visita dolorosa, in cui il silenzio è colmo di parole e di sentimenti.
"Anche se ai nostri giorni si moltiplicano le opportunità per riscoprire e rivalutare il valore della memoria, ho inteso dare il mio umilissimo contributo a questa nobile causa.
In seno alla nostra società, sempre più sfilacciata e dimentica degli accadimenti talvolta terribilmente tragici e infami del passato, come quello della Shoa, si assiste frequentemente a fenomeni di razzismo e xenofobia. E proprio su questi tasti, sulle paure ataviche dell’uomo, in maniera subdola e perniciosa, premono alcune forze politiche per ottenere il consenso, riuscendo spesso a fare presa.
Che l’opportunità di questa mostra online sia un piccolissimo ed ulteriore momento per interrogare le nostre coscienze su come il valore della memoria possa e debba costituire un momento per riesaminare il cammino dell’umanità fino ad oggi per rinnovare i nostri stili comportamentali, sia come singoli uomini e cittadini sia come collettività virtuose.
Ho visitato la scorsa estate il campo di concentramento di Dachau in compagnia della mia famiglia e sono/siamo rimasto/i colpito/i dal silenzio che vi incombeva nonostante le frotte di visitatori di tutte le età. Un silenzio assordante e pregno di significati, metafora di una catarsi alla quale, nel segreto della nostra intimità, tutti quanti aspiriamo" (Alberto Busini)
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