193. Natale De Risi
Mostra online di Natale De Risi: "Visioni e riflessi-oni".
La cronaca fotografica minimalista di un percorso in treno, affiancati da mille altre solitudini uguali alla nostra, si allarga, nella percezione di Natale De Risi, a una riflessione sullo straniamento di ciascuno di noi dalle vite degli altri, ridotti a ombre senza significato nei veloci passaggi da un punto all'altro dello spazio che costellano la nostra esistenza.
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I pensieri dell'autore:
"CHE STRANA LA SENSAZIONE CHE SI PROVA VIAGGIANDO TRA LA MOLTITUDINE DI PERSONE CHE SOLO PERCHE' NON CONOSCIAMO O CON LE QUALI NON ABBIAMO UN CONTATTO DIRETTO... è come se non esistessero.
Presenze quasi trasparenti, se al di fuori della nostra sfera di conoscenze... eppure sono là, presenti, come noi! Sarà così anche per loro...
Ma il viaggio tra l'indifferenza continua, il treno che va, senza più il tran tran delle rotaie, ormai solo un ricordo nella memoria dei meno giovani. In dormiveglia persi nei nostri non pensieri e lo sguardo fuori del finestrino a (rivedere) ogni tanto scorci di posti mai visti, che sembra di conoscere. Immutati e uguali...
Ma in realtà è il comune degrado di periferie, scarpate, ponti e murales che contraddistingue e rende uguali e simili i percorsi delle strade ferrate. Ogni tanto una stazione, una fermata... gente che scende e gente che sale... o stazioni in cui il treno passa veloce tra la gente che aspetta. Anche loro non esistono, anzi, ancora di più: sono ombre fugaci.
Poi si arriva, e tutti di corsa... Giù... come se perdessimo chissà cosa... e ci mischiamo e perdiamo nell'indifferenza della moltitudine multietnica della città. E pensare che abbiamo percorso un pezzo di strada, e anche di vita, insieme..." (Natale De Risi).
La cronaca fotografica minimalista di un percorso in treno, affiancati da mille altre solitudini uguali alla nostra, si allarga, nella percezione di Natale De Risi, a una riflessione sullo straniamento di ciascuno di noi dalle vite degli altri, ridotti a ombre senza significato nei veloci passaggi da un punto all'altro dello spazio che costellano la nostra esistenza.
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I pensieri dell'autore:
"CHE STRANA LA SENSAZIONE CHE SI PROVA VIAGGIANDO TRA LA MOLTITUDINE DI PERSONE CHE SOLO PERCHE' NON CONOSCIAMO O CON LE QUALI NON ABBIAMO UN CONTATTO DIRETTO... è come se non esistessero.
Presenze quasi trasparenti, se al di fuori della nostra sfera di conoscenze... eppure sono là, presenti, come noi! Sarà così anche per loro...
Ma il viaggio tra l'indifferenza continua, il treno che va, senza più il tran tran delle rotaie, ormai solo un ricordo nella memoria dei meno giovani. In dormiveglia persi nei nostri non pensieri e lo sguardo fuori del finestrino a (rivedere) ogni tanto scorci di posti mai visti, che sembra di conoscere. Immutati e uguali...
Ma in realtà è il comune degrado di periferie, scarpate, ponti e murales che contraddistingue e rende uguali e simili i percorsi delle strade ferrate. Ogni tanto una stazione, una fermata... gente che scende e gente che sale... o stazioni in cui il treno passa veloce tra la gente che aspetta. Anche loro non esistono, anzi, ancora di più: sono ombre fugaci.
Poi si arriva, e tutti di corsa... Giù... come se perdessimo chissà cosa... e ci mischiamo e perdiamo nell'indifferenza della moltitudine multietnica della città. E pensare che abbiamo percorso un pezzo di strada, e anche di vita, insieme..." (Natale De Risi).
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