209. Giulia Eliot
Mostra online di Giulia Eliot: "Le genti del mio Po".
Il lavoro di Giulia è un delicatissimo omaggio innamorato alle terre bagnate dal Po, abitate da una popolazione che intorno al grande fiume ha costruito la sua vita e ha raccolto i suoi affetti. Fotografie che raccontano la semplicità, il candore e la pulizia della nostra provincia, forte, operosa e silenziosa.
Giulia fa sue le splendide parole di Gianni Brera:
"Se tu il Po lo ami incondizionatamente non sei suo figlio; se straparli di navigarlo con fini di lucro lo conosci male: il Po non è propriamente un fiume, è la sentina di un’immensa chiglia fra due opposte catene montuose: riceve tutte le acque piovane, di disgelo e di rifiuto di uno dei paesi più popolati del mondo, giusto la Pianura Padana; la sua corrente segue i capricci di un clima ora dominato dal mare ora dalle Alpi; o si spegne in mortificanti magre torrentizie o si gonfia a dismisura in piene così impetuose da sconsigliare qualsiasi approccio navigatorio".
E ci racconta con sincerità il senso profondo e vitale del suo omaggio:
"Presento questa piccola serie di fotografie con la grande passione che mi guida a capire e a cogliere ogni aspetto della vita storica e, non da meno, di quella attuale del nostro grande Fiume che, con il suo corso e le sue bizzarrie, ha segnato e segna ancora oggi la vita di un vasto territorio e della gente che vi abita e lavora accanto. Il Po e gli uomini che vi stanno attorno costituiscono un’unica entità vitale. Le voci delle genti di Eridano sono gli echi del tempo che è scorso sul Po, sono i richiami di coloro che hanno passato la vita tra i meandri e le golene e che, senza mai una punta di presunzione, ma con la straordinaria voglia di essere utili, vorrebbero poter offrire la loro grande esperienza a coloro che, pur non avendo visto con i propri occhi, hanno l’intelligenza di saper ascoltare e la volontà di immaginare un fiume sempre più luogo di ristoro dei nostri corpi affaticati, dei nostri spiriti affannati" (Giulia Eliot).
Il lavoro di Giulia è un delicatissimo omaggio innamorato alle terre bagnate dal Po, abitate da una popolazione che intorno al grande fiume ha costruito la sua vita e ha raccolto i suoi affetti. Fotografie che raccontano la semplicità, il candore e la pulizia della nostra provincia, forte, operosa e silenziosa.
Giulia fa sue le splendide parole di Gianni Brera:
"Se tu il Po lo ami incondizionatamente non sei suo figlio; se straparli di navigarlo con fini di lucro lo conosci male: il Po non è propriamente un fiume, è la sentina di un’immensa chiglia fra due opposte catene montuose: riceve tutte le acque piovane, di disgelo e di rifiuto di uno dei paesi più popolati del mondo, giusto la Pianura Padana; la sua corrente segue i capricci di un clima ora dominato dal mare ora dalle Alpi; o si spegne in mortificanti magre torrentizie o si gonfia a dismisura in piene così impetuose da sconsigliare qualsiasi approccio navigatorio".
E ci racconta con sincerità il senso profondo e vitale del suo omaggio:
"Presento questa piccola serie di fotografie con la grande passione che mi guida a capire e a cogliere ogni aspetto della vita storica e, non da meno, di quella attuale del nostro grande Fiume che, con il suo corso e le sue bizzarrie, ha segnato e segna ancora oggi la vita di un vasto territorio e della gente che vi abita e lavora accanto. Il Po e gli uomini che vi stanno attorno costituiscono un’unica entità vitale. Le voci delle genti di Eridano sono gli echi del tempo che è scorso sul Po, sono i richiami di coloro che hanno passato la vita tra i meandri e le golene e che, senza mai una punta di presunzione, ma con la straordinaria voglia di essere utili, vorrebbero poter offrire la loro grande esperienza a coloro che, pur non avendo visto con i propri occhi, hanno l’intelligenza di saper ascoltare e la volontà di immaginare un fiume sempre più luogo di ristoro dei nostri corpi affaticati, dei nostri spiriti affannati" (Giulia Eliot).
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