222. Alberto Busini
Mostra online di Alberto Busini: "Londra in breve".
In dieci fotografie, a colori e in bianco e nero, Alberto Busini prova a restituirci il fascino sfuggente della varia umanità che transita per Londra, metropoli popolosa e variegata come poche altre al mondo. Le persone, allora, i loro momenti di azione estemporanea o di ozio apparente, in cui avvolte dai propri pensieri... oppure, anche, gli oggetti solitari di cui si servono, e che raccontano le loro assenze.
Alberto ha premesso alla sua mostra questo interessante testo esplicativo:
"Sono stato a Londra per lavoro per un periodo di 3 settimane lo scorso ottobre. Sono tornato, com’era prevedibile, con un buon numero di scatti. Solo in poche circostanze sono caduto nella trappola della foto-cartolina. E, d’altronde, è innegabile che i monumenti della capitale inglese esercitino un indiscutibile fascino…
Ho, più che altro, indirizzato il mio sguardo su tutto ciò che va al di là del turismo mordi e fuggi e mi sono concentrato sull’aspetto urbano e suburbano di Londra, laddove convivono l’old style britannico e i siti produttivi, funzionanti e non, della prima e seconda rivoluzione industriale, le moderne costruzioni della City londinese e i tanti rigogliosi parchi cittadini. Mi sono soffermato sulla Londra delle tante attrazioni, da quelle museali a quelle sportive, dai classici pub ai luoghi commerciali e di consumo, dai tanti mercatini ai siti in cui materialmente prendono corpo le nuove tendenze musicali, culturali ed artistiche. Ma soprattutto mi sono lasciato incuriosire dall’aspetto antropico di una città popolata da sette milioni e mezzo di abitanti, in cui si parlano 300 lingue diverse e che è probabilmente la città più cosmopolita del mondo. Ho cercato di raccontare, seppur in soli dieci scatti, una città che accoglie tutti nel suo enorme e composito ventre e che a tutti dà la possibilità di essere pienamente se stessi purché, in ossequio al rigore britannico, si sia rispettosi delle regole del vivere civile. Ho cercato, molto in piccolo ovviamente, di dire delle persone ordinarie e meno ordinarie che abitano questa città e che quotidianamente vivono la simultaneità dei suoi opposti stridenti, qualificati nei rapporti dicotomici stressante/divertente, escludente/includente, livellante/stimolante, opulenta/indigente, conformista/divergente.
Altri scatti di questa mia irripetibile esperienza nel mio portfolio" (Alberto Busini).
In dieci fotografie, a colori e in bianco e nero, Alberto Busini prova a restituirci il fascino sfuggente della varia umanità che transita per Londra, metropoli popolosa e variegata come poche altre al mondo. Le persone, allora, i loro momenti di azione estemporanea o di ozio apparente, in cui avvolte dai propri pensieri... oppure, anche, gli oggetti solitari di cui si servono, e che raccontano le loro assenze.
Alberto ha premesso alla sua mostra questo interessante testo esplicativo:
"Sono stato a Londra per lavoro per un periodo di 3 settimane lo scorso ottobre. Sono tornato, com’era prevedibile, con un buon numero di scatti. Solo in poche circostanze sono caduto nella trappola della foto-cartolina. E, d’altronde, è innegabile che i monumenti della capitale inglese esercitino un indiscutibile fascino…
Ho, più che altro, indirizzato il mio sguardo su tutto ciò che va al di là del turismo mordi e fuggi e mi sono concentrato sull’aspetto urbano e suburbano di Londra, laddove convivono l’old style britannico e i siti produttivi, funzionanti e non, della prima e seconda rivoluzione industriale, le moderne costruzioni della City londinese e i tanti rigogliosi parchi cittadini. Mi sono soffermato sulla Londra delle tante attrazioni, da quelle museali a quelle sportive, dai classici pub ai luoghi commerciali e di consumo, dai tanti mercatini ai siti in cui materialmente prendono corpo le nuove tendenze musicali, culturali ed artistiche. Ma soprattutto mi sono lasciato incuriosire dall’aspetto antropico di una città popolata da sette milioni e mezzo di abitanti, in cui si parlano 300 lingue diverse e che è probabilmente la città più cosmopolita del mondo. Ho cercato di raccontare, seppur in soli dieci scatti, una città che accoglie tutti nel suo enorme e composito ventre e che a tutti dà la possibilità di essere pienamente se stessi purché, in ossequio al rigore britannico, si sia rispettosi delle regole del vivere civile. Ho cercato, molto in piccolo ovviamente, di dire delle persone ordinarie e meno ordinarie che abitano questa città e che quotidianamente vivono la simultaneità dei suoi opposti stridenti, qualificati nei rapporti dicotomici stressante/divertente, escludente/includente, livellante/stimolante, opulenta/indigente, conformista/divergente.
Altri scatti di questa mia irripetibile esperienza nel mio portfolio" (Alberto Busini).
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