25. Napoli: Quartieri Spagnoli
Mostra collettiva "Quartieri Spagnoli", di Fulvia Menghi e Renato Orsini.
In venti splendide fotografie, eleganti e di forte impatto scenico ed estetico, Fulvia e Renato ci raccontano i Quartieri Spagnoli di Napoli, cuore storico della città, microcosmo duro, spietato, in cui spesso si incontrano storie di vite difficili, lontane dal nostro orizzonte sereno e senza scosse.
Edificati nel Cinquecento, per accogliere le guarnigioni di soldati spagnoli di guardia alla città, i Quartieri sono da subito ricettacolo di malavita e prostituzione. Oggi è in corso una campagna di riqualificazione promossa dalle amministrazioni comunali. E agli occhi attenti e sensibili di Fulvia e Renato si sono offerte le contraddizioni stridenti tra vecchio e nuovo, tra ciò che è perduto e ciò che è faticosamente riconquistato, tra la stanchezza e la speranza.
Fulvia e Renato hanno preparato per noi un video in cui hanno registrato la "voce" dei vicoli:
http://www.youtube.com/user/andromedasei?feature=mhum#p/u
suggestivo sottofondo alle loro bellissime e intense fotografie, e alle loro bellissime e intense parole di presentazione:
"Troppo a lungo i Quartieri Spagnoli sono stati simbolo di degrado e di abbandono: il ruvido quartiere, con i suoi "bassi" e le sue viuzze strette, con le sue piccole botteghe senza futuro, con le salite che ti tolgono il fiato, è come un corpo disteso e menomato, che giace lì, abbandonato. Eppure una nuova linfa comincia a scorrere in queste arterie, la linfa del riscatto, un’energia positiva, che la città deve raccogliere e convogliare.
Entra nei Quartieri Spagnoli…
Cammina tra la miriade di botteghe artigianali, spesso a conduzione familiare, e devi stare attento alla borsa, all’orologio… ma sei subito preso da un’euforia, da una magia che ti cattura. Vedi occhi stanchi e rassegnati e in loro leggi la rabbia di chi non ce l’ha fatta, ma incontri occhi che vogliono cambiare, che ci provano. Senti rumori assordanti – tutto è amplificato lì dentro –, sono i motorini che sfrecciano incuranti di te e degli altri, senti voci, suoni, urla che si mescolano in una brulicante vitalità, che non conosce sosta. Respiri aria di illegalità, ma senti anche profumi che ti entrano nel naso e scendono diritti al cuore.
Entrare nei Quartieri Spagnoli, in questo formicaio umano, è un’esperienza che ti lascia il segno.
Gli autori, con il loro lavoro fotografico, hanno voluto interpretare la poliedrica natura dei Quartieri, ne hanno voluto cogliere l'essenza, la drammatica staticità, la luce ed il buio, ma soprattutto hanno voluto trasmettere all’osservatore le loro emozioni nella loro lacerante contraddizione".
(Fulvia Menghi e Renato Orsini)
In venti splendide fotografie, eleganti e di forte impatto scenico ed estetico, Fulvia e Renato ci raccontano i Quartieri Spagnoli di Napoli, cuore storico della città, microcosmo duro, spietato, in cui spesso si incontrano storie di vite difficili, lontane dal nostro orizzonte sereno e senza scosse.
Edificati nel Cinquecento, per accogliere le guarnigioni di soldati spagnoli di guardia alla città, i Quartieri sono da subito ricettacolo di malavita e prostituzione. Oggi è in corso una campagna di riqualificazione promossa dalle amministrazioni comunali. E agli occhi attenti e sensibili di Fulvia e Renato si sono offerte le contraddizioni stridenti tra vecchio e nuovo, tra ciò che è perduto e ciò che è faticosamente riconquistato, tra la stanchezza e la speranza.
Fulvia e Renato hanno preparato per noi un video in cui hanno registrato la "voce" dei vicoli:
http://www.youtube.com/user/andromedasei?feature=mhum#p/u
suggestivo sottofondo alle loro bellissime e intense fotografie, e alle loro bellissime e intense parole di presentazione:
"Troppo a lungo i Quartieri Spagnoli sono stati simbolo di degrado e di abbandono: il ruvido quartiere, con i suoi "bassi" e le sue viuzze strette, con le sue piccole botteghe senza futuro, con le salite che ti tolgono il fiato, è come un corpo disteso e menomato, che giace lì, abbandonato. Eppure una nuova linfa comincia a scorrere in queste arterie, la linfa del riscatto, un’energia positiva, che la città deve raccogliere e convogliare.
Entra nei Quartieri Spagnoli…
Cammina tra la miriade di botteghe artigianali, spesso a conduzione familiare, e devi stare attento alla borsa, all’orologio… ma sei subito preso da un’euforia, da una magia che ti cattura. Vedi occhi stanchi e rassegnati e in loro leggi la rabbia di chi non ce l’ha fatta, ma incontri occhi che vogliono cambiare, che ci provano. Senti rumori assordanti – tutto è amplificato lì dentro –, sono i motorini che sfrecciano incuranti di te e degli altri, senti voci, suoni, urla che si mescolano in una brulicante vitalità, che non conosce sosta. Respiri aria di illegalità, ma senti anche profumi che ti entrano nel naso e scendono diritti al cuore.
Entrare nei Quartieri Spagnoli, in questo formicaio umano, è un’esperienza che ti lascia il segno.
Gli autori, con il loro lavoro fotografico, hanno voluto interpretare la poliedrica natura dei Quartieri, ne hanno voluto cogliere l'essenza, la drammatica staticità, la luce ed il buio, ma soprattutto hanno voluto trasmettere all’osservatore le loro emozioni nella loro lacerante contraddizione".
(Fulvia Menghi e Renato Orsini)
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