8. La Candelora
Claudio Capobianchi, Simona Carli, Luca Ciardiello e Vincenzo Galluccio di Avallone hanno realizzato un reportage sulla celebrazione della Candelora che si tiene il 2 febbraio a Montevergine, in provincia di Avellino.
Così Luca Ciardiello descrive l'evento:
"La festa della Candelora di Montevergine è un rito che si perde nella notte dei tempi e dove sacro e profano si fondono in un inestricabile intreccio semantico: la festa pagana legata al cambiamento delle stagioni, alla montagna con le sue caverne e alla fecondità diviene un tutt’uno con quella cristiana che ricorda la presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione di Maria.
Il Santuario di Montevergine, vuole la tradizione, sorge sulle rovine di un tempio pagano dedicato alla dea persiana Cibele, il cui culto è stato impiantato nella penisola dai greci. Cibele è tratteggiata dall’iconografia classica come seduta su un trono tra due pantere con un tamburello (tammorra) nella mano sinistra.
La Candelora è anche la festa e un’occasione per la benedizione dei “femminielli”, appartenenti al panorama dell’omosessualità, ma che si differenziano per la forte connotazione campana e napoletana in particolare.
La Madonna di Montevergine, Mamma Schiavona, la Madonna Nera, come ama definirla il popolo devoto, nel 1256, secondo la leggenda, fece sopravvivere due “femminielli” portati a morire di freddo e fame sul monte Partenio in una giornata d’inverno. Un miracoloso sole squarciò il gelo strappando da morte certa i due malcapitati" (Luca Ciardiello).
Un reportage sostanziato di storia, cultura e antropologia, in sedici fotografie piene di vita e di movimento, fatte di danza, colore, voci e musica.
Tutte le fotografie sono accompagnate dalle didascalie esplicative di Luca Ciardiello.
Così Luca Ciardiello descrive l'evento:
"La festa della Candelora di Montevergine è un rito che si perde nella notte dei tempi e dove sacro e profano si fondono in un inestricabile intreccio semantico: la festa pagana legata al cambiamento delle stagioni, alla montagna con le sue caverne e alla fecondità diviene un tutt’uno con quella cristiana che ricorda la presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione di Maria.
Il Santuario di Montevergine, vuole la tradizione, sorge sulle rovine di un tempio pagano dedicato alla dea persiana Cibele, il cui culto è stato impiantato nella penisola dai greci. Cibele è tratteggiata dall’iconografia classica come seduta su un trono tra due pantere con un tamburello (tammorra) nella mano sinistra.
La Candelora è anche la festa e un’occasione per la benedizione dei “femminielli”, appartenenti al panorama dell’omosessualità, ma che si differenziano per la forte connotazione campana e napoletana in particolare.
La Madonna di Montevergine, Mamma Schiavona, la Madonna Nera, come ama definirla il popolo devoto, nel 1256, secondo la leggenda, fece sopravvivere due “femminielli” portati a morire di freddo e fame sul monte Partenio in una giornata d’inverno. Un miracoloso sole squarciò il gelo strappando da morte certa i due malcapitati" (Luca Ciardiello).
Un reportage sostanziato di storia, cultura e antropologia, in sedici fotografie piene di vita e di movimento, fatte di danza, colore, voci e musica.
Tutte le fotografie sono accompagnate dalle didascalie esplicative di Luca Ciardiello.
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