Andrea Minichini
“Vidi una specie di torre, alta, sottile, tutta ornata di carta rossa, di dorature, di fregi d'argento, portata sulle spalle da uomini. Era divisa in cinque ordini, a piani, a colonne, decorata di frontespizi, di archi, di cornici, di nicchie, di figure e coperta ai due lati di numerose bandiere. Giunta poi ogni torre davanti alla cattedrale, incominciava uno strano spettacolo, imperocchè ognuna di quelle moli grandiose si dava a ballare a suon di musica. Precedeva i portatori un uomo con un bastone, il quale batteva il tempo, e le torri seguivano quello. Il colosso oscillava e sembrava ad ogni istante che volesse perdere l'equilibrio e cadere; tutte le figure si muovevano, le bandiere sventolavano; era un colpo d'occhio fantastico. “
(Ferdinand Gregorovius)
Arriva il 22 giugno, giorno dedicato a San Paolino. Ed ancora oggi, anche se questi fiori (gigli) sono cambiati fino a diventare degli obelischi di legno altissimi, i Nolani continuano a tenere fede a questo omaggio, che si ripete ogni anno il 22 giugno verso il loro grande protettore, come segno di gratitudine ed affetto.
Andrea Minichini esplora con la “sua” personale visione il mito e la realtà, l’epicità della leggenda, i volti e il fremito della folla , la tradizione di fede e il paganesimo , confini incerti persi nella nebbia del tempo.
I gigli diventano prue di nave su cui salpare attraversando un mare di migliaia di corpi che si muovono al ritmo di una musica ossessiva.
Il viaggio è straordinario e misterico, e Andrea un capitano senza paura.
Si mischia e ci mischia alla folla , diventa l’occhio di tutti noi, cattura, da angolazioni coraggiose, il ritmo e la fatica, il passo e l’emozione di tutti e di ognuno .
Le sue immagini sono scene madri di un film neorealista, impregnate di odori e rumori, di movimenti congelati nelle espressioni sofferte e nei gesti antichi, di convinzione e coraggio, di senso di appartenenza.
Scorrono davanti a noi, vere e drammatiche, dinamiche e ricchissime, e quel ritmo scolpito nelle andature dei corpi, arriva forte e chiaro, coinvolgendoci in questa festa totale.
Andrea sa che l’anima delle cose si rivela a chi la cerca ostinatamente e con passione: Signori, ecco a voi La Festa dei Gigli di Nola.
(Ferdinand Gregorovius)
Arriva il 22 giugno, giorno dedicato a San Paolino. Ed ancora oggi, anche se questi fiori (gigli) sono cambiati fino a diventare degli obelischi di legno altissimi, i Nolani continuano a tenere fede a questo omaggio, che si ripete ogni anno il 22 giugno verso il loro grande protettore, come segno di gratitudine ed affetto.
Andrea Minichini esplora con la “sua” personale visione il mito e la realtà, l’epicità della leggenda, i volti e il fremito della folla , la tradizione di fede e il paganesimo , confini incerti persi nella nebbia del tempo.
I gigli diventano prue di nave su cui salpare attraversando un mare di migliaia di corpi che si muovono al ritmo di una musica ossessiva.
Il viaggio è straordinario e misterico, e Andrea un capitano senza paura.
Si mischia e ci mischia alla folla , diventa l’occhio di tutti noi, cattura, da angolazioni coraggiose, il ritmo e la fatica, il passo e l’emozione di tutti e di ognuno .
Le sue immagini sono scene madri di un film neorealista, impregnate di odori e rumori, di movimenti congelati nelle espressioni sofferte e nei gesti antichi, di convinzione e coraggio, di senso di appartenenza.
Scorrono davanti a noi, vere e drammatiche, dinamiche e ricchissime, e quel ritmo scolpito nelle andature dei corpi, arriva forte e chiaro, coinvolgendoci in questa festa totale.
Andrea sa che l’anima delle cose si rivela a chi la cerca ostinatamente e con passione: Signori, ecco a voi La Festa dei Gigli di Nola.
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