12. Dicembre: M. Vitagliano
Non sono una “fotografa”, la macchina fotografica rimane per me un oggetto difficile e misterioso e meno male che c'è un pulsantino che premuto fa click… Sono molto istintiva, la tecnica e i parametri non abitano a casa mia; una volta volevo partecipare a una mostra collettiva con una foto intitolata “Ricordi”; non me l’hanno esposta perché, mi dissero, era tutta sfuocata e non si vedeva niente; e grazie, era un ricordo sfuocato, erano passati tanti anni, apposta l’avevo voluta sfuocata…
Una foto deve trasmettermi emozione, deve incuriosirmi, deve sorprendermi, deve affascinarmi, deve farmi perdere il sonno, deve parlarmi, deve darmi un pugno allo stomaco, deve farmi pensare… se poi è anche perfetta tecnicamente che ben venga…
Non sono una “fotografa", ma amo fotografare perché attraverso la fotografia cerco di esprimere quello che sono e che sento, ma anche quello che sono gli altri o almeno ipoteticamente potrebbero essere; cerco di raccontare - pagherei per riuscirci almeno una volta - i sentimenti (sono una sentimentale, povera me), e ultimamente il dolore; non solo quello fisico… la sofferenza, quella vera, quella che non ha soluzioni, quella che morde il cuore è una cosa che mi fa pensare molto… amo anche fotografare mani, che si toccano, si sfiorano, che si stringono, che fanno, o si chiudono… quasi che tutto passasse attraverso di loro...
Prediligo il bianco e nero perché è il modo in cui mi piace guardare le fotografie. La mia attrezzatura la porto nell’anima… e per farla uscire premo quel pulsantino della mia compatta Canon Ixus 700… ho anche una Reflex Nikon D80, che uso solo in rare occasioni.
(Margherita Vtagliano)
Una foto deve trasmettermi emozione, deve incuriosirmi, deve sorprendermi, deve affascinarmi, deve farmi perdere il sonno, deve parlarmi, deve darmi un pugno allo stomaco, deve farmi pensare… se poi è anche perfetta tecnicamente che ben venga…
Non sono una “fotografa", ma amo fotografare perché attraverso la fotografia cerco di esprimere quello che sono e che sento, ma anche quello che sono gli altri o almeno ipoteticamente potrebbero essere; cerco di raccontare - pagherei per riuscirci almeno una volta - i sentimenti (sono una sentimentale, povera me), e ultimamente il dolore; non solo quello fisico… la sofferenza, quella vera, quella che non ha soluzioni, quella che morde il cuore è una cosa che mi fa pensare molto… amo anche fotografare mani, che si toccano, si sfiorano, che si stringono, che fanno, o si chiudono… quasi che tutto passasse attraverso di loro...
Prediligo il bianco e nero perché è il modo in cui mi piace guardare le fotografie. La mia attrezzatura la porto nell’anima… e per farla uscire premo quel pulsantino della mia compatta Canon Ixus 700… ho anche una Reflex Nikon D80, che uso solo in rare occasioni.
(Margherita Vtagliano)
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