23. Dicembre: Adriano Morettin
“Noi subacquei siamo una categoria di persone privilegiate perché abbiamo la fortuna di vedere ciò che gli altri possono solo immaginare, o conoscere indirettamente attraverso racconti, i filmati e le riprese fotografiche.
Tutti possono ammirare una bella alba, uno splendido tramonto, le cime innevate di superbe montagne, i capolavori d’arte che l’uomo nei secoli ha creato a testimonianza della sua presenza e anche la fantastica vita animale e vegetale che rende meravigliosa la terra.
Pochi però, anzi pochissimi rispetto all’intera umanità, hanno la possibilità di andare direttamente sott’acqua ed avvicinare di persona quel fantastico mondo che la mano invisibile del Creatore ha voluto celare sotto la massa immane degli oceani, forse per nascondere un’infinità di segreti che solo a pochi per volta possono essere svelati, così da renderli ancora più misteriosi ed interessanti all’occhio umano, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e di stimolante”.
(tratto dal libro "Portfolio" di Sergio Sarta)
Era scritto a chiare lettere nel mio destino che il mare sarebbe stato sin dalla mia nascita, avvenuta oltre mezzo secolo fa a Trieste, l’elemento dominante della mia vita.
Infatti, abitando a due passi dal mare, ho potuto praticare da ragazzo quasi tutti gli sport che lo hanno come comune denominatore.
Ma il richiamo più forte che il mare esercitava già allora nei miei confronti era costituito da ciò che si celava sotto la sua superficie. Ricordo in modo distinto ed indelebile i primi documentari di Vailati e Cousteau trasmessi alla TV in bianco e nero che mostravano per la prima volta a noi terrestri le meraviglie del sesto continente.
Questa grande attrazione e curiosità verso il sesto continente, che mi accompagna tuttora, mi spinse ad ottenere tutti i brevetti di sommozzatore sportivo fino a diventare istruttore subacqueo per trasmettere al prossimo questa mia grande passione.
Ma la vera svolta, che mi permise di innamorarmi ancora più intensamente del mare e dei suoi abitanti, avvenne sedici anni fa quando per la prima volta presi in mano una macchina fotografica subacquea: la mitica Nikonos, che un amico mi prestò quasi per scherzo, sfidandomi a fare qualche foto in immersione.
Da allora la fotografia subacquea è diventata parte integrante della mia vita e quei pinnuti, ai quali da ragazzo davo la caccia con l’arpione, ora li catturo attraverso l’obiettivo delle mie Nikon e li chiamo “i miei amici” in quanto, grazie alla fotografia subacquea, ho imparato a conoscerli ed a rispettarli.
Oggi, dopo aver conquistato due titoli italiani nella Caccia Fotografica Subacquea ed aver primeggiato con le mie foto nei più prestigiosi concorsi di fotografia subacquea a livello mondiale, guardo con apprensione al triste momento in cui non potrò più mettere la testa e la macchina fotografica sotto la superficie del “mio” mare.
Per tale motivo cerco di catturare quante più immagini subacquee mi è possibile, spingendomi anche all’altro capo del pianeta, dove il Creatore ha usato veramente una mano particolare nel plasmare un mondo sottomarino fantastico ed eccezionale per la moltitudine di esseri viventi così particolari e variegatamente colorati che lo compongono, tanto da confondere il mortale che ha la fortuna di poterli ammirare.
Adriano Morettin
Tutti possono ammirare una bella alba, uno splendido tramonto, le cime innevate di superbe montagne, i capolavori d’arte che l’uomo nei secoli ha creato a testimonianza della sua presenza e anche la fantastica vita animale e vegetale che rende meravigliosa la terra.
Pochi però, anzi pochissimi rispetto all’intera umanità, hanno la possibilità di andare direttamente sott’acqua ed avvicinare di persona quel fantastico mondo che la mano invisibile del Creatore ha voluto celare sotto la massa immane degli oceani, forse per nascondere un’infinità di segreti che solo a pochi per volta possono essere svelati, così da renderli ancora più misteriosi ed interessanti all’occhio umano, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e di stimolante”.
(tratto dal libro "Portfolio" di Sergio Sarta)
Era scritto a chiare lettere nel mio destino che il mare sarebbe stato sin dalla mia nascita, avvenuta oltre mezzo secolo fa a Trieste, l’elemento dominante della mia vita.
Infatti, abitando a due passi dal mare, ho potuto praticare da ragazzo quasi tutti gli sport che lo hanno come comune denominatore.
Ma il richiamo più forte che il mare esercitava già allora nei miei confronti era costituito da ciò che si celava sotto la sua superficie. Ricordo in modo distinto ed indelebile i primi documentari di Vailati e Cousteau trasmessi alla TV in bianco e nero che mostravano per la prima volta a noi terrestri le meraviglie del sesto continente.
Questa grande attrazione e curiosità verso il sesto continente, che mi accompagna tuttora, mi spinse ad ottenere tutti i brevetti di sommozzatore sportivo fino a diventare istruttore subacqueo per trasmettere al prossimo questa mia grande passione.
Ma la vera svolta, che mi permise di innamorarmi ancora più intensamente del mare e dei suoi abitanti, avvenne sedici anni fa quando per la prima volta presi in mano una macchina fotografica subacquea: la mitica Nikonos, che un amico mi prestò quasi per scherzo, sfidandomi a fare qualche foto in immersione.
Da allora la fotografia subacquea è diventata parte integrante della mia vita e quei pinnuti, ai quali da ragazzo davo la caccia con l’arpione, ora li catturo attraverso l’obiettivo delle mie Nikon e li chiamo “i miei amici” in quanto, grazie alla fotografia subacquea, ho imparato a conoscerli ed a rispettarli.
Oggi, dopo aver conquistato due titoli italiani nella Caccia Fotografica Subacquea ed aver primeggiato con le mie foto nei più prestigiosi concorsi di fotografia subacquea a livello mondiale, guardo con apprensione al triste momento in cui non potrò più mettere la testa e la macchina fotografica sotto la superficie del “mio” mare.
Per tale motivo cerco di catturare quante più immagini subacquee mi è possibile, spingendomi anche all’altro capo del pianeta, dove il Creatore ha usato veramente una mano particolare nel plasmare un mondo sottomarino fantastico ed eccezionale per la moltitudine di esseri viventi così particolari e variegatamente colorati che lo compongono, tanto da confondere il mortale che ha la fortuna di poterli ammirare.
Adriano Morettin
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