25. Febbraio: Fulvia Menghi
Ho presentato il mio primo lavoro fotografico per un importante concorso, sei scatti a colori... ricordo che il presidente della giuria senza mezzi termini mi disse: "Questo lavoro è soltanto una documentazione, non c'è racconto, manca il contenuto!".
Beh! l'esperienza è stata amara, credevo, sbagliando, di aver fatto un buon lavoro.
Quella pubblica bastonata si trasformò in energia positiva, da lì il mio piccolo percorso fotografico.
Mi presento:
non ho mai trovato una macchina fotografica sotto l'albero di Natale,
non ho mai lavorato in camera oscura,
mio zio, il solito zio fotografo, non si intendeva di fotografia, per niente!
Nasco nell'era del digitale, dove abbiamo la presunzione di essere grandi fotografi,
ho iniziato tre anni fa per esigenze di lavoro con una macchina, credo regalata con i punti del supermercato... il risultato fu modesto!
Testarda, comprai di seconda mano una reflex D70 Nikon, porella fatta a pezzi sei mesi dopo per una caduta dal cavalletto, che non uso più.
Ricomprai una D80 Nikon, mi iscrissi ad un corso fotografico, ed al Fotocineclub di Fermo, circolo in cui sono passati grandi maestri della fotografia italiana e dove guardavo i lavori altrui con grande ammirazione.
Scambiando opinioni mi confrontavo e cominciavo a capire il vero significato dei tempi di apertura, esposizione, diaframmi, iso.
Incominciava così il mio percorso fotografico, che ora mi porta a vedere il quotidiano con una visuale diversa, quella del mio inseparabile grandangolo.
Poi l'iscrizione nel 2009 a questo sito, una vera palestra fotografica dove confluiscono visioni e stili diversi a disposizione di tutti con occhio critico verso gli altri, e verso di me ho l'opportunità di di imparare.
Le mie foto le chiamo "fotine", prediligo il racconto fotografico, le street mi catturano sempre all'improvviso, amo il b/n, e la presenza umana nelle moderne architetture, cerco nuove soluzioni visive, libero la mia creatività, spesso faccio a pugni con Photoshop per presentare un lavoro di buon livello qualitativo, ben consapevole che tutto ciò non cambierà la storia della fotografia, serenamente e senza false aspettative, mi diverto,
perché a me piace fotografare.
amen! :-)
Dimenticavo... peccato non aver potuto fotografare il mezzo secolo scorso.
Fulvia Menghi
Beh! l'esperienza è stata amara, credevo, sbagliando, di aver fatto un buon lavoro.
Quella pubblica bastonata si trasformò in energia positiva, da lì il mio piccolo percorso fotografico.
Mi presento:
non ho mai trovato una macchina fotografica sotto l'albero di Natale,
non ho mai lavorato in camera oscura,
mio zio, il solito zio fotografo, non si intendeva di fotografia, per niente!
Nasco nell'era del digitale, dove abbiamo la presunzione di essere grandi fotografi,
ho iniziato tre anni fa per esigenze di lavoro con una macchina, credo regalata con i punti del supermercato... il risultato fu modesto!
Testarda, comprai di seconda mano una reflex D70 Nikon, porella fatta a pezzi sei mesi dopo per una caduta dal cavalletto, che non uso più.
Ricomprai una D80 Nikon, mi iscrissi ad un corso fotografico, ed al Fotocineclub di Fermo, circolo in cui sono passati grandi maestri della fotografia italiana e dove guardavo i lavori altrui con grande ammirazione.
Scambiando opinioni mi confrontavo e cominciavo a capire il vero significato dei tempi di apertura, esposizione, diaframmi, iso.
Incominciava così il mio percorso fotografico, che ora mi porta a vedere il quotidiano con una visuale diversa, quella del mio inseparabile grandangolo.
Poi l'iscrizione nel 2009 a questo sito, una vera palestra fotografica dove confluiscono visioni e stili diversi a disposizione di tutti con occhio critico verso gli altri, e verso di me ho l'opportunità di di imparare.
Le mie foto le chiamo "fotine", prediligo il racconto fotografico, le street mi catturano sempre all'improvviso, amo il b/n, e la presenza umana nelle moderne architetture, cerco nuove soluzioni visive, libero la mia creatività, spesso faccio a pugni con Photoshop per presentare un lavoro di buon livello qualitativo, ben consapevole che tutto ciò non cambierà la storia della fotografia, serenamente e senza false aspettative, mi diverto,
perché a me piace fotografare.
amen! :-)
Dimenticavo... peccato non aver potuto fotografare il mezzo secolo scorso.
Fulvia Menghi
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