32. Ottobre: Nello Alberti
Da circa due anni mi sono orientato esclusivamente verso le fotografie naturalistiche. Nonostante abiti in una zona ricca di parchi e riserve faunistiche (Orbetello, in provincia di Grosseto), non mi ero mai interessato a livello fotografico a questo mondo, conosciuto per puro caso grazie a degli amici che lo praticano da tempo.
La fotografia naturalistica in se stessa è la fase finale di un gran lavoro di preparazione, spesso sconosciuto ai più.
Fotografare un animale o un uccello, rari oppure schivi, è un gran successo, anche se sono solamente in posa, perché occorre conoscere le loro abitudini, i luoghi che frequentano, il modo per osservarli senza disturbarli. E in questo entra in gioco anche l'arte della mimetizzazione.
Individuato un posto ricco di fauna, se c'è la possibilità si costruiscono anche dei piccoli capanni ricoperti con la vegetazione del luogo. Spesso sono alti solamente 60 cm e larghi quanto la persona che devono nascondere. Il problema maggiore si presenta quando si costruiscono in prossimità di paludi al livello dell'acqua sul terreno morbido e umido. In questo caso si procede a formare un giaciglio con canne o altro materiale, e sopra si mette un telo impermeabile dove sdraiarsi. Tutto ciò prima del sorgere del sole per non farsi vedere e dopo, così nascosti, si attendono i nostri amici.
Non a caso viene definita "caccia fotografica": molti procedimenti sono gli stessi praticati dai cacciatori, con la grande differenza che loro uccidono!
Spesso trascorrono anche giorni prima di riuscire a superare la diffidenza e la paura degli animali da fotografare. Se sei in grado di seguirli in tutte le fasi della loro vita sei promosso sul campo...
Per quanto riguarda l'aspetto fotografico, devi essere in grado di variare i parametri della macchina in tempi record specialmente se fotografi gli uccelli in volo: si passa da sfondi scuri al cielo in piena luce. Di conseguenza: sotto e sovraesposizione e relativa compensazione, mantenere un tempo di scatto sufficientemente veloce per evitare il mosso compensando con la sensibilità o con i diaframmi e (importantissima!) la messa a fuoco selettiva indirizzata sugli occhi del soggetto. Ma la cosa più difficoltosa è inquadrare con le ottiche da 500mm e oltre, con diametri di lente anteriore superiore anche a 16 cm… Non c'è possibilità di replica.
Ed è bellissimo essere immersi nella natura, lontani dal caos delle città...
Ho cercato di focalizzare i motivi per cui sono attratto da questo tema fotografico, che riserva sempre sorprese e nuove emozioni.
Buona luce a tutti,
Nello
La fotografia naturalistica in se stessa è la fase finale di un gran lavoro di preparazione, spesso sconosciuto ai più.
Fotografare un animale o un uccello, rari oppure schivi, è un gran successo, anche se sono solamente in posa, perché occorre conoscere le loro abitudini, i luoghi che frequentano, il modo per osservarli senza disturbarli. E in questo entra in gioco anche l'arte della mimetizzazione.
Individuato un posto ricco di fauna, se c'è la possibilità si costruiscono anche dei piccoli capanni ricoperti con la vegetazione del luogo. Spesso sono alti solamente 60 cm e larghi quanto la persona che devono nascondere. Il problema maggiore si presenta quando si costruiscono in prossimità di paludi al livello dell'acqua sul terreno morbido e umido. In questo caso si procede a formare un giaciglio con canne o altro materiale, e sopra si mette un telo impermeabile dove sdraiarsi. Tutto ciò prima del sorgere del sole per non farsi vedere e dopo, così nascosti, si attendono i nostri amici.
Non a caso viene definita "caccia fotografica": molti procedimenti sono gli stessi praticati dai cacciatori, con la grande differenza che loro uccidono!
Spesso trascorrono anche giorni prima di riuscire a superare la diffidenza e la paura degli animali da fotografare. Se sei in grado di seguirli in tutte le fasi della loro vita sei promosso sul campo...
Per quanto riguarda l'aspetto fotografico, devi essere in grado di variare i parametri della macchina in tempi record specialmente se fotografi gli uccelli in volo: si passa da sfondi scuri al cielo in piena luce. Di conseguenza: sotto e sovraesposizione e relativa compensazione, mantenere un tempo di scatto sufficientemente veloce per evitare il mosso compensando con la sensibilità o con i diaframmi e (importantissima!) la messa a fuoco selettiva indirizzata sugli occhi del soggetto. Ma la cosa più difficoltosa è inquadrare con le ottiche da 500mm e oltre, con diametri di lente anteriore superiore anche a 16 cm… Non c'è possibilità di replica.
Ed è bellissimo essere immersi nella natura, lontani dal caos delle città...
Ho cercato di focalizzare i motivi per cui sono attratto da questo tema fotografico, che riserva sempre sorprese e nuove emozioni.
Buona luce a tutti,
Nello
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