62. Settembre: Andrè Moreau
La mia è una fotografia fanciullesca, cerca di imprigionare quello che la mia mente sente, non quello che i miei occhi vedono, per assorbire quella femminilità che la modella mi trasmette e che il fruitore dello scatto probabilmente mai rileverà.
Tutto quello che percepite in più, è in voi, non nel mio scatto, ed è pura casualità.
Questo concetto riassume molto di me e dei miei click.
Scatto saltuariamente da quasi 30 anni, e nonostante abbia conosciuto personalmente, per frequentazioni costanti e casuali, vecchi maestri come Sergio Strizzi e Mimmo Cattarinich, di cui ho apprezzato lo stile e ammirato l\'arte, non credo siano stati loro ad ispirare il mio piacere nel fotografare, tanto che non ho ancora ben capito quale sia il motivo principale che mi spinge a farlo.
Ho cominciato con una piccola Yashica analogica con un 50 e un 28 mm, per poi passare successivamente alla Canon, senza più abbandonarla, e 27 anni fa ho frequentato i corsi allo IED, rendendomi ben presto conto che la pratica, vale almeno il doppio della teoria.
Il mio analogico era principalmente n BN e in DIA, mentre trovavo sempre poca professionalità e grandi costi per lo sviluppo e la stampa a colori.
Con il passaggio al digitale ho trovato nuova linfa espressiva, perché permette una sorta di sviluppo personale e non irreversibile, anche se il fascino e la sapienza di vecchi artigiani stampatori in bn analogico, mi manca notevolmente.
Sono volubile e forse anche casuale nello scegliere i generi in cui cimentarmi, anche se il mio preferito resta la ritrattistica, perché credo che poco emozioni come il soggetto umano.
Spesso quello che la mia mente progetta viene artefatto e diluito nella messa in pratica, e capita spesso che le migliori idee restino racchiuse nella mia testa.
Il mio peggior difetto è la fretta, il mio pregio è la passione di un bimbo, e il rispetto della modella.
Non mi ritengo un artista, e neppure un fotografo, ma una persona che ama esprimersi, senza regole, dogmi o preclusioni.
Sento profondamente i miei scatti, tanto che spesso resto deluso ed amareggiato dall\'esito, quasi a sentirne dolore, mentre raramente me ne rallegro.
Ho selezionato le 20 immagini raccogliendole da qualcosa di già proposto, e qualcosa di inedito, spero che gradiate la scelta.
Tutto quello che percepite in più, è in voi, non nel mio scatto, ed è pura casualità.
Questo concetto riassume molto di me e dei miei click.
Scatto saltuariamente da quasi 30 anni, e nonostante abbia conosciuto personalmente, per frequentazioni costanti e casuali, vecchi maestri come Sergio Strizzi e Mimmo Cattarinich, di cui ho apprezzato lo stile e ammirato l\'arte, non credo siano stati loro ad ispirare il mio piacere nel fotografare, tanto che non ho ancora ben capito quale sia il motivo principale che mi spinge a farlo.
Ho cominciato con una piccola Yashica analogica con un 50 e un 28 mm, per poi passare successivamente alla Canon, senza più abbandonarla, e 27 anni fa ho frequentato i corsi allo IED, rendendomi ben presto conto che la pratica, vale almeno il doppio della teoria.
Il mio analogico era principalmente n BN e in DIA, mentre trovavo sempre poca professionalità e grandi costi per lo sviluppo e la stampa a colori.
Con il passaggio al digitale ho trovato nuova linfa espressiva, perché permette una sorta di sviluppo personale e non irreversibile, anche se il fascino e la sapienza di vecchi artigiani stampatori in bn analogico, mi manca notevolmente.
Sono volubile e forse anche casuale nello scegliere i generi in cui cimentarmi, anche se il mio preferito resta la ritrattistica, perché credo che poco emozioni come il soggetto umano.
Spesso quello che la mia mente progetta viene artefatto e diluito nella messa in pratica, e capita spesso che le migliori idee restino racchiuse nella mia testa.
Il mio peggior difetto è la fretta, il mio pregio è la passione di un bimbo, e il rispetto della modella.
Non mi ritengo un artista, e neppure un fotografo, ma una persona che ama esprimersi, senza regole, dogmi o preclusioni.
Sento profondamente i miei scatti, tanto che spesso resto deluso ed amareggiato dall\'esito, quasi a sentirne dolore, mentre raramente me ne rallegro.
Ho selezionato le 20 immagini raccogliendole da qualcosa di già proposto, e qualcosa di inedito, spero che gradiate la scelta.
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