Pablo Rosè

Tempo addietro, anch’io ho praticato la fotografia in studio. Fotografie curate nei minimi particolari, nelle luci/ombre e nella composizione.
Un set, insomma in cui ho realizzato molte foto belle, che nel tempo, per la loro perfezione hanno finito con lo spegnere la mia creatività.
Oggi fotografo l’attimo, che non è “il rubare” ma il cogliere il momento nel veloce svolgersi dello stesso. Fotografare lo scorrere della vita richiede la capacità di intuire quello che succederà fra qualche istante, dove la velocità dello scatto e l’inquadratura dell’immagine diventano di fondamentale importanza.
Questo per me ha un valore maggiore perché maggiore è la difficoltà di fotografare e più grande quindi l’emozione nel fermare l’atteggiamento di un corpo, cogliere l’espressione e il gesto di mani sconosciute, decidere all’istante di tagliare il viso lasciando magari mento e bocca … tutto questo avviene senza la collaborazione dei soggetti fotografati e
pertanto il perfezionismo, lo studio di luci e ombre, il ripetere della “posa” non è assolutamente possibile né vuole essere l’elemento principale.
Da qui la scelta della Lumix FZ 30 macchina fotografica che più si adatta per versatilità delle lunghezze focali al mio modo di “Fotografare”.
Questo personale concetto di immortalare il “presente” l’ho affettuosamente battezzato “Viaggio tra le Immagini Vere” come espresso in modo più esteso nel mio sito tipografo.it.