Ardia
C'era una volta ..., inizia così il racconto di ogni favola, di ogni storia, che più che nascere da fatti realmente accaduti, trae spunto da racconti di epiche gesta, che pur non sostenuti da documenti o da rigorose testimonianze storiche tali da renderli credibili, vengono alimentati dalla fantasia della gente e tramandati di bocca in bocca, diventando, nell'immaginario comune, leggenda. Così, a mezza strada tra il sacro ed il profano, nascono le sagre, quali autentiche feste di popolo, che vuole credere e ricordare i protagonisti di quelle gesta, attribuendo loro capacità sovrannaturali e magari, investiture divine mai avvenute.
Siamo a Sedilo, un villaggio di 3000 anime della provincia di Oristano, nella Sardegna centro orientale.
Tra il 5 e il 7 luglio di ogni anno un centinaio di cavalieri tra i più abili, spericolati e coraggiosi del villaggio partecipano a questa corsa selvaggia, sfrenata. Non lo fanno per denaro o per vincere dei premi, ma per devozione verso un Santo - guerriero che santo non è..., ma è eletto però a quel "rango" dalla gente, conquistata dalle sue gesta di uomo e guerriero coraggioso, pronto a battersi per i diritti dei più deboli. Lo chiamano Santu Antine (San Costantino).
Non vi sono testimonianze certe che indichino con precisione la data di inizio di questa festa di popolo.
Un giorno, si dice, (siamo nel sedicesimo secolo) un ricco proprietario di Scano Montiferro, un paesino non lontano da Sedilo, mentre era intento al lavoro nei campi, venne rapito dai mori (i turchi) che avevano fatto un incursione nelle nostre coste, e portato a Costantinopoli. Lo resero servo e lo fecero lavorare giorno e notte, e quando cadeva esausto, lo costringevano, a bastonate, a riprendere il lavoro interrotto.
La leggenda dice che a quell'uomo, dopo una prima apparizione, apparve per la seconda volta San Costantino e gli disse: "Io ti libero perché voglio che tu mi faccia costruire una chiesa . Prendi questo sacco di denari, vai a Sedilo e falla erigere sul monte Isei". Lo scanese ubbidì e fece costruire il santuario; quella chiesetta gotica venne poi ampliata e rifatta, in stile più moderno, nel 1789, come testimoniano le due iscrizioni in lingua spagnola.
L'Ardia è guidata da un capo corsa (sa prima pandela) ed è un grande onore ottenere questo incarico. Le domande degli aspiranti vengono annotate in un antico registro custodito nella parrocchia; spesso l'attesa è di molti anni.
La nomina viene fatta tenendo conto dell'ordine cronologico delle richieste ma anche delle caratteristiche della persona, che deve aver dato prova di coraggio, di abilità nel cavalcare e di fede. A sa prima pandela spetta il compito di nominare la seconda e la terza bandiera, che sceglie tra i cavalieri più abili. Loro tre infine nominano una scorta, che ha il compito importantissimo di evitare che i cavalieri "nemici" superino sa prima pandela che, nella rievocazione storica, rappresenta il Santo guerriero.
I preparativi sono lunghi e meticolosi: grande importanza si attribuisce alla scelta ed alla preparazione dei cavalli, che dovranno correre tra due ali di folla vociante e centinaia di fucilieri che spareranno con cartucce a salve caricate con polvere nera, quasi a voler impedire alle bestie lanciate al galoppo, di investire la folla che gremirà, senza transenne di alcun genere, ogni angolo di questo brullo pendio che porta al tempio.
pepe peràlta 22/02/2008 18:34
Molto bella, ottima la scelta del viraggio in bn!Dovevamo essere piuttosto vicini, anch'io ero in quel punto!
kun salùdu ;-)
Claudio Borsotti 08/09/2007 0:39
bellissimaPaolo Rafficoni 22/08/2007 1:35
Bella inquadratura e ottimo b/wBravissima
Paolo
Roberto Puddinu 05/08/2007 18:16
I protagonisti e le loro ombre, bellissima per tempismo e inquadratura, brava Dolores!Ciao Roberto.
Pierpaolo Scioni 03/08/2007 20:25
Mi era sfuggita........bel bn molto dinamico...
pultio e nitido.....
non facile da eseguire.....
specialmente quando i cavalieri dell'Ardia.....
sono lanciati al galoppo......
ottima anche la descrizione dell'evento.......
ciao Paolo
Giovanni Cutrupi 27/07/2007 13:50
Davvero magnifica, hai fermato un momento bellissimo... e con grande bravura... complimenti.Massimiliano Bartesaghi 25/07/2007 10:56
Gran bel b/n e ottimo il momento che sei riuscita ad immortalare con il cavaliere illuminato dal sole a cui fanno da contrappunto i due cavalieri in penombra.Mi richiama alla mente Don Chisciotte lanciato contro i mulini a vento con Sancho Panza (in questo caso due) che l'insegue per tentare di fermarlo.
Complimenti.
Vitória Castelo Santos 24/07/2007 23:33
Bello il momento scattato e brava la descrizione....complimenti per il tuo bravo lavoro ed il tuo amore alla tua regione.Vitoria
Marina Todde 24/07/2007 23:10
Molto bello il momento colto, esauriente ed avvincente la descrizione ...Brava Dolores!
Marina