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CALABRONE Vespa crabro Linnaeus, 1761 Un visitatore in'aspettato

CALABRONE Vespa crabro Linnaeus, 1761 Un visitatore in'aspettato

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GABRIELE FEBBO


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CALABRONE Vespa crabro Linnaeus, 1761 Un visitatore in'aspettato

Un visitatore in'aspettato
Vespa crabro Linnaeus, 1761
HR:https://postimg.cc/qhT85704

Ordine Hymenoptera
Famiglia Vespidae
Genere Vespa
Specie V. crabro
Il CALABRONE adulto, di colore bruno rossiccio con macchie e strisce gialle, di estensione variabile a seconda della sottospecie. La regina raggiunge normalmente i 35 mm di lunghezza, e in alcuni rari casi anche i 50 mm, mentre i maschi e le operaie misurano da 20 a 25 mm. I calabroni vivono in nidi esternamente a forma di sfera, costruiti con legno impastato con la loro saliva. Le colonie sono costituite da circa 100-300 esemplari. A causa del colore del capo. Pur essendo un insetto prevalentemente diurno, il calabrone svolge anche attività parzialmente notturna e lo si può trovare attivo anche in autunno inoltrato. Nei confronti dell'uomo di solito è tendenzialmente indifferente e cerca di sottrarsi con rapida fuga o nascondimento ai tentativi di abbattimento tuttavia, mentre si può sostare con una certa tranquillità vicino a un albero da frutta in presenza di calabroni, questi insetti possono diventare molto aggressivi se messi alle strette o in vicinanza del nido. Gli individui di genere femminile sono dotati di pungiglione, le cui punture possono essere molto dolorose per gli esseri umani e per giunta liberano feromoni che informano dell'attacco in corso gli eventuali altri calabroni in zona, talvolta provocandone l'intervento in gruppo. Il veleno inoculato ha effetti solo locali e transitori per la maggior parte delle persone, ma può provocare nei soggetti allergici reazioni anafilattiche anche mortali. In primavera, il calabrone si sveglia dall'ibernazione e incomincia a costruire alcune cellette in un luogo riparato e difficile da individuare. Incomincia così a deporre le uova che, finché non si svilupperanno, sarà lei ad accudire.
Inizialmente il nido si presenta come una semisfera vuota rivolta verso il basso e di pochi centimetri di diametro, nell'interno della quale risiedono le prime cellette. Le larve impiegano 2 o 3 settimane a crescere, occupando via via il volume della propria cella, nutrite con carne di altri insetti. Le larve mature entrano poi nella fase pupale, prima di trasformarsi, nell'arco di un altro paio di settimane, in vespe adulte. Le operaie svolgono tutti i lavori: nutrici, toelettatrici, foraggiatrici, guardiane, costruttrici.
Le massime dimensioni della colonia sono raggiunte attorno al mese di settembre. Fotografata in Abruzzo a Chieti scalo.

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