"L'oggi di ieri" di Raul Pitis
Dati di scatto: F 22 - Iso 1600- Tempo di ripresa 1,8 sec.
Luce ambientale e nessuna post produzione al computer eccezion fatta per la compressione in jpg del file nef e rinominarla.
Così è stata scattata così è venuta.
Raul Pitis
laura fogazza 06/07/2010 10:40
....è un vero piacere...leggervi!laura :-))))
Carlo Pollaci 06/07/2010 8:02
Massimo, il mio ragionamento è stato volto sulle "generali", e non ho minimamente affrontato la tematica delle "manipolazioni", in ogni caso non presenti negli esempi che ho citato (l'argomento si presta a ricche discussioni, che anche qui in Fc hanno alimentato interessanti forum. Peraltro è noto che i genere fotografici cui mi dedico prevedano il mantenimento dell'oggettività della scena, con interventi in post solo "essenziali".).Quindi sono perfettamente d'accordo con te che se non c'è la "foto", nessun post la potrà mai creare.
Però, se l'idea di partenza è buona, oggi, come ieri, è necessario il buon uso della tecnologia (hardware e software) di cui possiamo disporre.
Attualmente non rimpiango il negativo analogico (anche se non escludo di tornare ad utilizzarlo in futuro ). Quello che invece più mi manca è la stampa analogica. Se avrò tempo (e soprattutto motivazioni) vorrei sperimentare qualcosa al riguardo (partendo, cioé, dal file digitale)
Auguro una buona giornata a tutti,
Carlo.
Massimo Fiore 06/07/2010 7:44
Il discorso amplifica i temi; molto interessante.Carlo ha ragione: l'eleborazione delle immagini risale, nella storia, alla nascita della fotografia.
Le foto di Salgado, ad esempio - per sua stessa ammissione - sono il frutto di un lavoro condiviso tra lui e lo stampatore ed hanno, come base di partenza, un negativo molto denso.
Ribadito ciò, però, non posso condividere il fatto che i dati di scatto diventino marginali rispetto ai risultati che ci proponiamo, seppur vero che la previsualizzazione, oggi, debba tener conto (anche) di altri parametri di intervento, sostanzialmente legati all'uso del computer.
Tuttavia la mia formazione di fotografo analogico non mi permette di pensare di rendere mosso, ex post, ciò che mosso non era, ad esempio.
Lo scatto, la ripresa sono una prima analisi di ciò che stiamo osservando, proiettata verso la sintesi (futura) del messaggio che vogliamo proporre.
Trovare un "qualcosa" DOPO, per quanto mi riguarda, è il frutto della "comodità" dell'odierno vivere.
Dopo anni di onorata fotografia, iniziata con una contina zeiss di mio Padre, della fine degli anni Cinquanta, con ottica fissa, paraluce in metallo, set filtri giallo e rosso ed esposimetro manuale separato, sono tornato, per la misurazione della luce - fondamento indefettibile per ogni fotografo - ad un esposimetro esterno; nonostane la raffinatezza tecnologica degli strumenti di misura che equipaggiano le mie cinque canon.
Perchè?
Perchè, ritengo, occorre riprendere a pensare la fotografia sin dalla sua nascita embrionale e non soltanto dopo averla vista fisicamente.
Una delle idee di questi ultimi tempi, che mi sta arrovellando, è il sistema misto: il ritorno, cioè, al negativo (BN) da svilupparmi e poi passare in digitale con uno scanner appropriato.
Potrebbe essere una delle risposte per Tommaso e per l'Autore, al fine di "ritrovare" la grana perduta, quella originale.
Saluti
Tommaso Vicomandi 05/07/2010 22:16
d'accordo con Francesco il rumore non è grana.....come ottenere effetto similìe in ripresa con un file più pulito senza rumore ?
bene proviamoci .... siamo qui per questo.
mi viene in mente :
- filtri nd a ridurre la quantità di luce per ottenere un tempo di esposizione lento e quindi il mosso (Iso decenti, poco rumore ..)
-settaggio del bilanciamento del bianco a riprodurre una dominante gialla nell' immagine tale da ricercare l'effetto antico ( secondo me se volessimo essere puntigliosi , questo è post !!!), oppure bilanciamento del bianco tarato e sorgente luminosa con temperatura di colore adeguata all'' effetto . .... e siamo a due punti.
-ora il domandone finale. :-) ...... visto che la pellicola non c'è ( presuppongo io.... che siamo in digitale non so bene perchè) come facciamo a riprodurre la grana senza post visto che la nostra plasticotta macchina, magari con qualche migliaio di euro di costo, si affannerà nel fare di tutto per evitarci il rumore ????
....... dovesse essere una prova d'esame metterei della grafite ( magari tempero una matita ) sul filtro nd......
.... avete smesso di ridere ??? :-))))))
altro non mi sovviene........
a voi altri ardui suggerimenti di ripresa e buona serata
Carlo Pollaci 05/07/2010 22:06
Caro Autore, intanto grazie per avere risposto.Ciò mi da modo di precisare il mio punto di vista (che a mio parere non hai colto). Non ho affatto detto > ! Ho detto qualcosa di diverso (e che forse per te suonerà ancora più grave):
NON E' MAI ESISTITA LA FOTO SENZA POST.
Il corollario è che la post-produzione (chimica, analogica, o entrambe) è connaturata con la fotografia fin dal 1827. Voglio dire che anche col digitale la post-pruzione è indispensabile nella stessa misura in cui lo era per l'analogico (e non parlo per sentito dire. Le dita negli acidi io le ho tuffate).
Naturalmente occorre farne buon uso (peraltro non mi piacciono gli eccessi e per nulla i "facili" effetti). Quanto più si vuole che la foto rimanga "naturale" (è paradossale) tanto più il post dovrà essere tecnicamente raffinato.
Mi limito ad un paio di esempi, di fotografi che amo, dallo stile profondamente diverso: Mario Giacomelli e Eugene Smith.
Il primo è noto per la straordinaria capacità di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Famosissime le foto di Scanno o quelle dei pretini di Senigallia. Sembrano il massimo della spontaneità. Lui stesso affermava, invece, che le sue foto per non più del 50% erano dovute allo scatto, in quanto era necessario (anzi indispensabile) che in camera oscura la foto tornasse da essere come lui "l'aveva vista".
Eugene Smith, straordinario interprete della "luce ambiente", faceva regolarmente uso dei lampeggiatori, e, se non soddisfatto del risultato (cioé quasi sempre...) "ricreava" in camera oscura la luce "come doveva essere".
Elenco ed esempi potrebbero continuare a lungo.
Nel campo delle arti visive, le convinzioni "ferree" non portano lontano.
Tornando alla tua foto, è evidente che il risultato non corrisponde a quanto ti eri proposto. Perché rifiutare a priori l'oculato uso dei mezzi fotografici e informatici di cui disponiamo, visto che in fotografia conta più il fine che il modo in cui tale fine è stato raggiunto?
Per inciso, mi spieghi il senso tecnico di scattare in NEF (raw di Nikon), cioé con la massima qualità possibile, per poi usare il software solo per convertirlo (e comprimerlo) in jpeg (il jpeg è un formato utile per l'interscambio, ma porta al degrado inevitabile dell'immagine: i colori disponibili per ogni pixel scendono a 256 contro gli oltre 4000 del raw originale!).
Un consiglio: l'opera di Hamilton potrebbe fornirti spunti (e soluzioni) molto interessanti.
Sempre molto cordialmente,
Carlo
Maricla Martiradonna 05/07/2010 20:42
INTERVENTO DELL'AUTORE:"Premesso che forse mi sono espresso male.
Lo scatto che intendevo fare era un mosso con l’effetto antico non ricorrendo alla post produzione al computer.
In riferimento a Carlo che ritiene che nel 2010 non ricorrere alla post sia indice di nessuno sviluppo fotografico ("nessuna post produzione al computer eccezion fatta per la compressione in jpg del file nef... Così è stata scattata, così è venuta"), se non intende (con ragionevolezza, ma anche con umiltà) rivedere tali convinzioni, non vedo concrete possibilità di crescita fotografica.
Permettimi di dissentire da tale affermazione nel senso che un fotografo non si giudica da come elabora le proprie foto ma da come riesce o meno a trasmettere un messaggio. (Non ritengo di riuscire sempre a trasmettere un messaggio, anzi tutt’altro.)
Poi fare uno scatto poi invecchiarlo, creare l’effetto movimento o mosso, uno che lavora con programmi di fotoritocco lo fa ma quanti fotografi riescono a farlo senza uso del pc?
Poi l’immagine non ti dice niente (scusami se mi permetto di darti del tu) oppure proprio non riesci a guardarla tanto male è venuta, non ci sono problemi, puoi dirlo che non mi offendo anzi meglio un commento negativo che la totale assenza di giudizio.
Per Catia: ti posso dire che la ciotola con il vaso per l’acqua nonché la vestaglia indossata dalla modella sono degli inizi del 900 (la modella no è della fine del 900)-)).
Per Tommas: volevo ringraziarlo e poi ricordare la mia domanda iniziale che era: l’idea è questa, i parametri di scatto son questi (prima esperienza per me in questo genere di scatti), qualcuno ha qualche consiglio per ottenere un risultato migliore mantenendo però l’effetto voluto, mosso e invecchiamento?
Senza ricorrere alla post (con la post magari qualcosa ci so fare anch’io anche se non mi piace molto l’eccesso di post).
Ringrazio tutti per i commenti, i consigli e i suggerimenti.
Cordialmente".
Francesco Marino 05/07/2010 20:06
Bisogna differenziare le parole GRANA e RUMOREMentre la grana (granulosita' dell'emulsione,inversamente proporzionale alla sensibilita') in analogico puo' rendere piu' interessante lo scatto,soprattutto usata (non dal sottoscritto) in ritrattistica,il rumore e' generato da una maggior carica elettrica,o amplificazione di segnale,del sensore digitale...il rumore e' caratterizzato da colori assegnati ai pixel "a casaccio" dalla macchina,quindi in una matrice di pixel,come nella fattispecie la parete,troviamo pixel gialli affiancati da verdi e rossi,in totale contrasto....fenomeno fastidioso,a mio parere,non poco....
ripeto,con altre impostazioni di scatto,ne avremmo guadagnato in nitidezza e pulizia del file,pur lasciando il caro effetto mosso.
Spero stavolta di essere stato chiaro
saluti
Francesco
Tommaso Vicomandi 04/07/2010 23:32
a me questa non dispiace ... anzi.....!concordo con l'inquadratura ed il tempo lento...
la cosa che mi lascia perplesso nella discussione è il disaccordo sul tempo, diaframma ed Iso.....
nel senso che se l'autore voleva raggiungere questo risultato , che ripeto non trovo negativo, aveva due strade essenziali : la ripresa ed il post ( credo che nel 2010 non possiamo più negarlo)
... ha scelto la ripresa ma poteva anche scattare a f 11 e
rivoluzionare" il tutto poi in post arrivando allo stesso risultato (quasi lo stesso).
forse perche inizio a a fotografare da poco ed esclusivamente in digitale prediligo molto il post eccessivo ma personalmente interpreto come post anche le brevi didascalie inserite , ad esempio , nelle Polaroid ( quelle di Eugenio Sinatra sono bellissime con didascalia breve o senza che sia !!! )
.... qunidi vi giro di nuovo la domanda " se il risultato doveva essere questo , che senso ha parlare di dati di scatto diversi (anche se correttissimi ) ?
Con ammirazione per tutti i presenti
Tommaso
Carlo Pollaci 04/07/2010 17:27
L'idea di partenza è valida, nella misura in cui lo sono tutte le idee che supportano uno scatto. Non c'è particolare inventiva né, tanto meno, creatività.Da tale assunto discende che l'aspetto tecnico, in una foto come questa (non street, non cronaca, non reportage, ecc.) è fondamentale in quanto esso determinerà l'aspetto comunicativo e/o l'impatto emozionale della foto.
E' del tutto evidente, con piena ragione di chi mi ha preceduto, che gli errori tecnici (giustificabili in foto di "necessità", o meglio d'emergenza) qui in pratica annullano le buone intenzioni dell'Autore.
Purtroppo per lui, se è veramente convinto di quanto scritto a commento,:
>
se non intende (con ragionevolezza, ma anche con umiltà) rivedere tali convinzioni, non vedo concrete possibilità di crescita fotografica.
Maricla Martiradonna 04/07/2010 9:04
INTERVENTO DELL'AUTORE:"Prendo atto che lo scatto è una buona idea ma realizzata male.
Essendo per me una tecnica di scatto che utilizzo per la prima volta ho pensato di realizzarla con iso alti per sfruttare il rumore al fine di "render vecchia" l'immagine e con un tempo di posa lungo per aumentare il mosso.
Devo dire che ho fatto una scelta errata visti l'uniformità di pensiero e di commento, quindi faccio tesoro dei consigli e la prossima volta provvederò a
mettere in pratica tali suggerimenti.
Nota per Rosalba: l'inquadratura più stretta potrebbe andare (ma non ne abbiamo ancora la controprova), più decentrata non credo avrebbe senso, anzi renderebbe lo scatto una oscenità visiva (mio parere).
Grazie dei preziosi consigli".
Rosalba Crosilla 03/07/2010 11:20
E' interessante, in Agorà, anche tacere, ascoltare e cercar di vedere.Di primo acchito l'ìmmagine non riusciva a dirmi nulla, per quanto fosse interessante (per me) l'inquadratura semplice in contrasto con l'ampio mosso del soggetto. Troppo rumore, che se da un lato sfocava l'immagine, dall'altra lo danneggiava, ovviamente. Anche l'inquadratura mi lasciava perplessa: per un concetto del genere avrei personalmente visto meglio un'architettura più incisiva (più decentrata? Più stretta?).
Seguendo la discussione (molto interessante) ho capito che ciò che vedevo "a pelle" corrispondeva alla visione tecnica.
Non me ne voglia l'autore/ice: buona l'idea, comprensibilissima, ma non la scelta degli iso, che io prendo come una lezione "privata" ;-)
Francesco Marino 03/07/2010 0:17
Eugenio,e' mia abitudine non dare del tu a chi non conosco.....abbi pazienza....so' che ormai e' una pratica obsoleta....non volevo urtare la tua sensibilita'....di vecchietto ;O))Francesco Marino 02/07/2010 21:23
In risposta ad Eugenio (scusami se ti do' del tu)dico che in fotografia,tecnica e coinvolgimento emotivo devono necessariamente andare di pari passo....qui abbiamo un esempio lampante di fotografia con un concept accettabile,devastato da imperizia o disattenzione in fase di scatto....Massimo ha centrato in pieno cosa intendevo....400 iso,f8-11.....altro file,altro scatto.....
Saluti
Francesco
mario valentini 02/07/2010 20:11
Come sopra.mario.
Massimo Fiore 02/07/2010 19:17
Francamente sfugge anche a me la motivazione tecnica (non del Mosso) ma del perchè, per ottenerlo, si spinge la sensibilità, per poi diaframmare ad effe 22, con una evidente perdita di qualità dell'immagineSi poteva scattare ad iso 400 ed effe 11, con lo stesso tempo di posa...