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Margherita Vitagliano


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Commenti 11

  • laura fogazza 19/10/2011 17:24

    !!
    laura
  • Mariana Magnani 15/03/2011 14:35


    Parlate pure di me,
    ma senza abbassar la voce.
    Chiamatemi, se volete:
    sto nella stanza accanto;
    ascolto l'eco delle parole,
    ombra forzata di un nome.
    Non siate fantasmi
    di un sorriso, ma
    sorriso di verità.
    Pensate:
    è la vostra ora.
    Intanto mi allontano
    e alla vita faccio rientro
    -


    Si fatica a genuflettere
    stanche ossa
    calcinate dal corso di eventi
    che corrosive asperità
    regalano ad ogni passo,
    insicuro ed incerto,
    nella sera che sempre prima
    comincia a calare
    il suo sipario su questa tribuna
    per oratori muti e
    spettatori sordi.
    -


    Urla nel silenzio:
    non parla il cuore
    non parla la mente
    solo l'istinto
    di una verità.
    Giullari di cera
    cantano vittoria
    nella corte decrepita
    di un vecchio palazzo.

    Ancora urla:
    l'apparire nascosto dietro
    simulacri stantii
    di buonismo e pentimento;
    l'uomo parla mille lingue;
    danza il suo futuro più nero;
    non pensa la mente:
    gioca solo l'interesse.

    Cattedrali vuote,
    erette nel profitto
    e dalla rabbia di chi è
    costretto a costruire
    in giorni tutti uguali,
    chiuso nella discarica
    di un volto senza tempo.

    Giullari di una corte
    svanita e pagliacci
    di un tempo reale:
    è notte per il pensiero
    -


    Sono l'ira scomposta;
    sono il Sud;
    sono l'operaio cassaintegrato;
    la donna violentata;
    il nonno solo;
    il bimbo abbandonato.

    Sono la rabbia
    e null'altro,
    se non la speme
    di ritrovar riposo
    da tante pene.

    Sono la rabbia
    che abbaia
    un urlo soffocato
    su un foglio sgualcito:
    un dito puntato.

    Il sole nella notte
    non lascia luce;
    le ore nella morte
    non passano mai.
    Sono urla nel silenzio
    a cui non crederai.

    Sdegno, furore
    rancore
    mentre mi vendo
    ad un sorriso:
    rughe per terra
    e crepe sul viso.

    Un uomo
    m'ha chiuso quaggiù,
    sola tra la gente
    che crede in questo mondo.

    Non cercatemi.
    Lasciatemi girdare ancora
    nel sienzio del mondo
    pronto a condannare
    -


    Il «silenzio», il «grido», la «voce».

    Si è attraversati da una luce ungarettiana,
    nonostante i colori ed il soggetto evochino il Neorealismo italiano.

    A.Romanini (critica d'arte) avrebbe probabilmente parlato di arte suburbana ( tutt'altro che bassa, scurrile).
    L'esecuzione abbraccia più stili, modi e linguaggi.
    Ciò che arriva a primo impatto lascia un amaro in bocca che induce a riflessioni pindariche.
    La trasfigurazione apre varchi.
    Si legge, si carpisce una vita apparentemente unidirezionale.
    A rilento, con flemma.
    Impeccabile!
    Vero pàthos!
    Complimenti!
    M.
  • SaraOcchi 07/03/2011 22:25

    +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
  • Paride Pierini 07/03/2011 9:40

    Gran bella immagine !!
  • stefano pavone 07/03/2011 2:11

    le tue immagini nn lasciano spazio alle parole
    resto ammirato
  • maurizio bartolozzi 07/03/2011 0:03

    Ottimo ed immediato impatto,situazione claustrofobica ed angosciante..
  • Antonio Persano - EFIAPb 06/03/2011 23:55

    Potente. Angosciante.f
    Arriva forte e chiaro.
    Bel lavoro.
    _Antonio
  • paolo pasquino 06/03/2011 18:05

    si è un vero piacere rivederti..
  • Maria Barbagallo 06/03/2011 17:53

    E un piacere Rivedere una tua Foto
    Meravigliosa !!!!!
    Ciao
    maria
  • fation nure 06/03/2011 17:03

    bellissima foto!
    ciao
  • Alessandro Russo 06/03/2011 14:15

    +++++++++++++