Un mio primo commento è stato quello fatto a quel mirabile portento che risplende sotto il nome di Moreno Brandi. A quell'epoca, era il 18 ottobre 2008 e la foto di Moreno intitolata "Nebbia all'orizzonte" è datata 16 agosto 2008: al suo indirizzo scrivevo:
"Dipende dai punti di vista.
Noi della Lomellina non intitoleremmo questa foto "Nebbia all'orizzonte" perché da noi questa è una gran bella giornata, con cielo terso e limpido, forse un po' d'afa, che non guasta mai, per via del ripopolamento di tafani e di zanzare, che ti fanno tanta compagnia con il loro festoso trillio.
Sono stato dalle tue parti e Firenze in particolare è legata a miei bei ricordi. Luoghi incantevoli. Tutta la Toscana è bellissima e con strade pulite. Caro e simpatico Moreno se per le tue magiche foto ti serve un po' di nebbia, di quella invernale che non ti lascia vedere oltre la punta del naso, fammi un fischio, noi qui l'abbiamo tutto l'anno, anche a Ferragosto, però solo verso sera: magnifica e spettrale!"
In un battibaleno diventai amico di Moreno, un autore che ritengo completo, proprio un grande fotografo.
E dire che il mio commento era un poco impertinente, in mente non avevo mire, volevo solo fare un po' lo spiritoso e m'auguro che tu mi intenda in questo senso.
Già hai acquisito un primato, hai avuto il primo commento riciclato della storia di FC, riciclato per intero, questo è vero, però sono sincero e qui l'ho dichiarato! Avrei potuto fare il furto, rifilartelo senza fare menzione alla "Nebbia all'orizzonte", e invece no.
Anche perché, va rimarcato, un po' più di nebbia la tua foto mostra e credimi, apprezzo il tentativo di voi fiorentini di darci dei contentini in fatto di bruma, smog e affini, ciò non di meno a noi pavesini questa rada foschia di un corrucciato paesaggio in periferia ci mena per i campi dell'allegria. Ah!, sospiriamo nelle gelide notti ottobrine, prima che il gallo canti alle brine che scintillano al sorgere del sole nella brulla prateria, vorremmo piombare nottetempo sul tosco suolo a fare un po' di pirateria, uno shopping velato, però con il dovuto baratto, in quanto carpiremmo sì il vostro diafano vapore, ma vi lasceremmo in cambio la nostra nebbia dall'accecante lucore. Poi ci ravvediamo e conveniamo di tenerci per noi la nostra vorticosa nebbia, ci siamo nati, la respiriamo per colazione, sia sotto la neve a sia con il solleone, nemmeno un inglese sul Tamigi ha mai visto cieli così grigi e bassi e grevi, come cantava Herbert Pagani nella canzone "Lombardia", con adattamento di un testo di Jacques Brel, "Le plat pays".
Dicevo un anno fa a Moreno "dipende dai punti di vista…", e il tuo punto di vista è davvero interessante.
L'erba verde in primo piano, ultimo retaggio di un giorno che metro per metro viene inglobato dalla sopraggiungente sera, riferendomi al sottotitolo, e gli steli hanno ancora in corpo il canto dei raggi di sole che si sono messi da parte per sfoggiarli nel concerto vespertino. È l'addio all'astro diurno con l'auspicio che presto torni, all'indomani, il mattino foriero di nuove avventure. Purtroppo da un po' di tempo a questa parte il nuovo giorno non reca seco gagliarde avventure, bensì cupe sciagure, e poi un sacco di paure perché ci avvediamo che qualcuno ci sta carpendo il futuro.
Le ondate delle varie chiome degli alberi s'ergono a barriera, volitiva garanzia di difesa, la vegetazione ha altezze differenziate come se fossero baluardi di progressiva consistenza, acciocché non tutti cadano contemporaneamente nell'oblio dell'incoscienza che è al seguito della nebbia che tutto ovatta, dall'operaio in tuta all'impiegato con cravatta, che un destino sornione accumuna, ma a loro insaputa. La nebbia non fa distinzione alcuna, tutto cela con il suo incolore velo, dallo stelo d'erba al nuvoloso cielo.
Geo
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Carlo Schicchio 19/10/2009 1:05
Interessante fascino e grande atmosfera un saluto CarloDr. Armin Friedrich 18/10/2009 20:40
Molto bravo. Ich kann den Nebel förmlich mit Händen fassen und mit meiner Nase riechen!LG Armin
Mu Mu 18/10/2009 16:42
splendida la gradazione di coloriartistica
roberto manicardi 17/10/2009 16:05
questa è meravigliosaciao roby
Massimo Salvia 16/10/2009 21:58
Sei riuscito a rappresentare molto bene un attimo.Molto bravo, bellissima luce.
Massimo.
adele valentino 16/10/2009 17:05
Favolosa immagine...la nebbia ha sempre il suo fascino e tu l'hai saputo immortalare nel suo splendore: complimenti.Ciao, Adele
Silvio Moranduzzo 15/10/2009 22:11
Bella foto Roby: immagine molto poetica, trasognata, irreale. Complimenti!Silvio
Geo Portaluppi 15/10/2009 14:24
Un mio primo commento è stato quello fatto a quel mirabile portento che risplende sotto il nome di Moreno Brandi. A quell'epoca, era il 18 ottobre 2008 e la foto di Moreno intitolata "Nebbia all'orizzonte" è datata 16 agosto 2008: al suo indirizzo scrivevo:"Dipende dai punti di vista.
Noi della Lomellina non intitoleremmo questa foto "Nebbia all'orizzonte" perché da noi questa è una gran bella giornata, con cielo terso e limpido, forse un po' d'afa, che non guasta mai, per via del ripopolamento di tafani e di zanzare, che ti fanno tanta compagnia con il loro festoso trillio.
Sono stato dalle tue parti e Firenze in particolare è legata a miei bei ricordi. Luoghi incantevoli. Tutta la Toscana è bellissima e con strade pulite. Caro e simpatico Moreno se per le tue magiche foto ti serve un po' di nebbia, di quella invernale che non ti lascia vedere oltre la punta del naso, fammi un fischio, noi qui l'abbiamo tutto l'anno, anche a Ferragosto, però solo verso sera: magnifica e spettrale!"
In un battibaleno diventai amico di Moreno, un autore che ritengo completo, proprio un grande fotografo.
E dire che il mio commento era un poco impertinente, in mente non avevo mire, volevo solo fare un po' lo spiritoso e m'auguro che tu mi intenda in questo senso.
Già hai acquisito un primato, hai avuto il primo commento riciclato della storia di FC, riciclato per intero, questo è vero, però sono sincero e qui l'ho dichiarato! Avrei potuto fare il furto, rifilartelo senza fare menzione alla "Nebbia all'orizzonte", e invece no.
Anche perché, va rimarcato, un po' più di nebbia la tua foto mostra e credimi, apprezzo il tentativo di voi fiorentini di darci dei contentini in fatto di bruma, smog e affini, ciò non di meno a noi pavesini questa rada foschia di un corrucciato paesaggio in periferia ci mena per i campi dell'allegria. Ah!, sospiriamo nelle gelide notti ottobrine, prima che il gallo canti alle brine che scintillano al sorgere del sole nella brulla prateria, vorremmo piombare nottetempo sul tosco suolo a fare un po' di pirateria, uno shopping velato, però con il dovuto baratto, in quanto carpiremmo sì il vostro diafano vapore, ma vi lasceremmo in cambio la nostra nebbia dall'accecante lucore. Poi ci ravvediamo e conveniamo di tenerci per noi la nostra vorticosa nebbia, ci siamo nati, la respiriamo per colazione, sia sotto la neve a sia con il solleone, nemmeno un inglese sul Tamigi ha mai visto cieli così grigi e bassi e grevi, come cantava Herbert Pagani nella canzone "Lombardia", con adattamento di un testo di Jacques Brel, "Le plat pays".
Dicevo un anno fa a Moreno "dipende dai punti di vista…", e il tuo punto di vista è davvero interessante.
L'erba verde in primo piano, ultimo retaggio di un giorno che metro per metro viene inglobato dalla sopraggiungente sera, riferendomi al sottotitolo, e gli steli hanno ancora in corpo il canto dei raggi di sole che si sono messi da parte per sfoggiarli nel concerto vespertino. È l'addio all'astro diurno con l'auspicio che presto torni, all'indomani, il mattino foriero di nuove avventure. Purtroppo da un po' di tempo a questa parte il nuovo giorno non reca seco gagliarde avventure, bensì cupe sciagure, e poi un sacco di paure perché ci avvediamo che qualcuno ci sta carpendo il futuro.
Le ondate delle varie chiome degli alberi s'ergono a barriera, volitiva garanzia di difesa, la vegetazione ha altezze differenziate come se fossero baluardi di progressiva consistenza, acciocché non tutti cadano contemporaneamente nell'oblio dell'incoscienza che è al seguito della nebbia che tutto ovatta, dall'operaio in tuta all'impiegato con cravatta, che un destino sornione accumuna, ma a loro insaputa. La nebbia non fa distinzione alcuna, tutto cela con il suo incolore velo, dallo stelo d'erba al nuvoloso cielo.
Geo
Franco Giannattasio 15/10/2009 13:28
Una luce stupenda..ottimo scatto.Marialbi 15/10/2009 8:40
un'atmosfera affascinantesemplicemente meraviglioasa
complimenti
la fotocoppia
Maurizio Zoldan 15/10/2009 0:40
.. Una vera meraviglia !!! Chapeau, bravissimo...MauZ
adriana lissandrini 14/10/2009 23:33
e qui mi ci perdo.......volentieri! stupenda armonia di forme sfumate e colori! bravissimo Roby!ciao Adriana
Mario Agnelli 14/10/2009 20:16
Splendida Roby, un'atmosfera bellissima.Ciao, buona serata, Mario
mario gabbarin 14/10/2009 18:29
Una immagine molto bella e cinematografica.Mario
erri acciarresi 14/10/2009 18:18
Bella....un quadro che colpisce...