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petulanti dolci labbra

petulanti dolci labbra

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Adriano Morettin


Premium (Pro), Trieste

petulanti dolci labbra

Raja Ampat, Papua Nuova Guinea Indonesiana, (nov. 2008)
Un branco di lutianidi (Plectorhinchus lineatus) chiamati sweet leeps, dolci labbra, parenti stretti delle nostre corvine si lasciano avvicinare dall'obiettivo grandangolare del fotografo fino quasi a toccarlo.

Commenti 106

  • Francesco Vizzini 31/07/2011 22:18

    Senza parole !! Mi stupisci ....... Ciao Francesco
  • roby ventura 07/01/2011 21:41

    si complimenti vivissimi buon 2011 godbye
  • Geo Portaluppi 06/01/2011 12:50

    «Scappate, scappate! - pare che dicano in coro e all'unisono cinque dei meravigliosi lutianidi, quelli in secondo piano, che trafelati giungono di corsa da lontano, pinneggiando, dopo avere svoltato l’angolo dello scoglio finemente decorato da Madre Natura – Paura, paura! Via di qua, presto, suvvia fuggite - proseguono concitati i pesci su citati, disposti a stella, quasi volessero rappresentare un astro che si illumina sullo sfondo di un blu cupo, intenso, adamantino, e ratti stridono con accento birichino - Al fuoco! Al fuoco!»
    In primo piano, il pesce innanzi a tutti, quello più saggio, quello più grosso, segno distintivo di anni di sopravvivenza alle tribolazioni e difficoltà marine, le dolci labbra atteggiate a perplesso stupore, invece bofonchia un poco indispettito: «Non date retta a loro, stanno giocando al solito vecchio trucco del fuoco che si propaga sott’acqua, è così cretino, così paradossale che più nessuno dovrebbe abboccare a una simile bestialità, e invece credetemi, c’è ancora chi ci casca… - una pausa mentre si guarda attorno – ecco, per esempio, quella famigliola di pesci più piccini, impressionabili, qui sotto, stavano cenando in santa pace e invece eccoli fuggire dalla loro tana, spaesati, sconcertati, cercando i riverberi di un fuoco inesistente, sgomenti con ancora un pezzo d’alga impannata tra i denti, chissà per quanto spazio ancora fuggiranno, a somiglianza del ghibellin fuggiasco. Sul desco hanno lasciato un fiasco d’ottimo lambrusco e diman, quando faranno ritorno alla loro magione, forse scopriranno che qualche furbastro ha fatto di ciò che resta della loro cena un sol boccone. Un triste ritorno li aspetta, per colpa di questi miei compagni cretini, che si divertono a fare tiri mancini, incuranti delle conseguenze, essi gongolano a diffondere false notizie, lanciando allarmi sconsiderati che causeranno danni e dispiaceri a chi non sa distinguere le lucciole dai ceri.» E senza fermarsi un solo istante prosegue in avante sugli invisibili sentieri che percorrono da sempre tutti i pesci, oggi, domani come ieri: ciò sta scritto nel loro DNA ed è esattamente quello che ognun di loro fa.
    Una foto, una bellissima foto, da lasciare a bocca aperta come i nostri simpatici lutianidi, e una storia, cucita loro addosso in fretta, perché l’ossigeno sott’acqua scarseggia, e si deve ritornare a respirare sulla barchetta, lasciata in superficie, che lenta dondolandosi longitudinalmente beccheggia. Una storia che non ti aspettavi, e in ogni caso non è quella a cui hai pensato quando hai scattato questa eccezionale ripresa di vita al di fuori dei canoni tradizionali. È una storia surreale, che serve da metafora, giacché di pesci ce ne sono tanti anche tra gli umani. Di balle se ne raccontano assai e molte falsità finiscono sui libri, ovvio non su tutti i libri, ma su molti, rendendo la verità difficile da scovare. Fa bene sperare il titolo che hai attribuito alla tua nitidissima immagine, “petulanti”. Dal latino si apprende che “petulare” è affine, se non proprio derivato, a “petere”, vale a dire, chiedere. E i cinque pesci protagonisti cosa fanno? Chiedono qualcosa direttamente per loro? Ma il capo pista è di avviso contrario, anzi pare che disapprovi. E il gruppetto in basso non chiede, non si unisce al coro dei petulanti? È disorientato, frastornato da cosa? La storia che ti ho raccontato è decisamente surreale, siamo d’accordo, ma poiché la realtà è sempre celata, magari sta nascosta dietro lo scoglio arabescato, e infatti nell’angolo superiore a destra si vede un lucore diffondersi sulla scena marinaresca, per consentire che la verità fuoriesca a mostrarsi all’inclito pubblico, occorre gettarle un amo con una curiosa esca, che la invogli ad appalesarsi: anche la verità, come tutti, alla storiella più sciocca prima o poi abbocca.
  • Flavio Moro 06/01/2011 11:58

    Spettacolare!!!
  • giovanni luca brancaccio 06/01/2011 10:21

    Che meraviglia!!! Bellissima inquadratura e scatto sublime rappresentante dei pesci con bellissimi colori. Sarei onorato se guardassi le mie foto. Gianluca
  • Guglielmo Rispoli 06/01/2011 10:07

    COMPLIMENTISSIMI ADRIANO
  • Maricla Martiradonna 06/01/2011 9:07

    Ooooooohhhhh ;-)
  • Ciro Seccia 04/01/2011 16:20 Commento di voto

    Pro
  • Carmine Arienzo 04/01/2011 16:20 Commento di voto

    Pro
  • Vincenzo Galluccio 04/01/2011 16:20 Commento di voto

    ...almeno queste son fatte bene....pro
  • Leonardo F. 04/01/2011 16:20 Commento di voto

    Sempre grande.......PROOOOOOOO !!!!!!!!
  • Massimo Carolla 04/01/2011 16:20 Commento di voto

    Ullallah P
  • ROSARIA PASTORESSA 04/01/2011 16:20 Commento di voto

    PRO!
  • salvatore trupiano 04/01/2011 16:20 Commento di voto

    ++++++++
  • Alberto Busini 04/01/2011 16:20 Commento di voto

    ApPROvo!!!

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