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Premetto che non ho visto il sito con i miei occhi nè sono mai passata da Berlino, anche se per alcuni aspetti circoscritti all'arte e all'architettura la città virtualmente mi attragga, alla fine ho sempre rinunciato ad andarci. Mi perdonerà quindi Monsieur se per una volta mi mostrerò controcorrente rispetto al pensiero diffuso della maggioranza. Parte di quello che faccio e dico sembra essere guidato da comandi a distanza, cosa a cui non trovo spiegazione.
Osservando l’area qui ripresa (che induce una certa suggestione per merito del Fotografo) mi si solleva la solita domanda: ma perchè non hanno piantato alberi invece di cementificare ulteriormente il suolo del pianeta?
E' come se si sia voluto sostituire la presenza impattante del Muro - ormai abbattuto - con un'altra che definirei peggiore della precedente (non me ne voglia il progettista col quale mi scuso).
Tuttavia le scelte sono state guidate prima di tutto da ragioni politiche, in primis quella di scaricare in fretta la coscienza tombando sotto il cemento un luogo di vergognosa memoria per i cittadini berlinesi sopravvissuti al Terzo Reich.
Ma nascondere simbolicamente in questo modo un passato scomodo ha avuto la stessa labile efficacia che può avere nascondere la polvere sotto il tappeto. Forse è stato considerato come atto dovuto, politically correct quanto basta per ripulirsi le coscienze, ma in realtà senza benefici per chicchessia: nessun oppositore di regime, nessun ebreo, zingaro o omosessuale potrebbe sentirsi mai risarcito dell'averci lasciato le penne. Chi muore giace, e chi vive si dà pace. A prescindere…
In conclusione, un monumento che per i vivi avrebbe dovuto significare memoria e riflessione, in pochi anni si è snaturato, diventando attrazione turistica, palestra da gioco e lugubre sfondo per i selfie.
Mi perdoni se ho utilizzato la Sua foto per cogliere la palla al balzo … se non fosse d’accordo con quanto ho scritto, mi nasconda e non avrò certo da ridire.
Mano sul cuore
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ann mari cris aschieri 17/04/2021 19:04
Premetto che non ho visto il sito con i miei occhi nè sono mai passata da Berlino, anche se per alcuni aspetti circoscritti all'arte e all'architettura la città virtualmente mi attragga, alla fine ho sempre rinunciato ad andarci. Mi perdonerà quindi Monsieur se per una volta mi mostrerò controcorrente rispetto al pensiero diffuso della maggioranza. Parte di quello che faccio e dico sembra essere guidato da comandi a distanza, cosa a cui non trovo spiegazione.Osservando l’area qui ripresa (che induce una certa suggestione per merito del Fotografo) mi si solleva la solita domanda: ma perchè non hanno piantato alberi invece di cementificare ulteriormente il suolo del pianeta?
E' come se si sia voluto sostituire la presenza impattante del Muro - ormai abbattuto - con un'altra che definirei peggiore della precedente (non me ne voglia il progettista col quale mi scuso).
Tuttavia le scelte sono state guidate prima di tutto da ragioni politiche, in primis quella di scaricare in fretta la coscienza tombando sotto il cemento un luogo di vergognosa memoria per i cittadini berlinesi sopravvissuti al Terzo Reich.
Ma nascondere simbolicamente in questo modo un passato scomodo ha avuto la stessa labile efficacia che può avere nascondere la polvere sotto il tappeto. Forse è stato considerato come atto dovuto, politically correct quanto basta per ripulirsi le coscienze, ma in realtà senza benefici per chicchessia: nessun oppositore di regime, nessun ebreo, zingaro o omosessuale potrebbe sentirsi mai risarcito dell'averci lasciato le penne. Chi muore giace, e chi vive si dà pace. A prescindere…
In conclusione, un monumento che per i vivi avrebbe dovuto significare memoria e riflessione, in pochi anni si è snaturato, diventando attrazione turistica, palestra da gioco e lugubre sfondo per i selfie.
Mi perdoni se ho utilizzato la Sua foto per cogliere la palla al balzo … se non fosse d’accordo con quanto ho scritto, mi nasconda e non avrò certo da ridire.
Mano sul cuore
lucy franco 14/04/2021 19:57
Le due figure in alto amplificano la profondità