Un mondo usa e getta
La civiltà dei rifiuti e i rifiuti della civiltà. Siamo circondati. Troviamo ormai rifiuti dappertutto: per le vie delle città e lungo le strade, le autostrade, le ferrovie che attraversano le campagne; nelle aree industriali come nei quartieri residenziali; sulle cime delle montagne e nei boschi; nei prati e sulle spiagge. Galleggiano sulla superficie dei mari e dei laghi e si depositano sui loro fondali. Poiché prima o poi tutte le merci prodotte sono destinate a trasformarsi in rifiuto, la quantità di rifiuti che si accumulano nel mondo rischia di superare, se già non è avvenuto, la quantità delle merci in circolazione. I rifiuti della società industriale, e in maniera del tutto particolare quelli della civiltà dei consumi, sono in qualche modo il “rimosso” di quell’attività sistematica di rapina e di spreco delle “risorse” della terra su cui si fondano. Sono il “buco nero” in cui tutto è destinato a precipitare, ma sul cui oblio è costruita la falsa coscienza di chi si compiace della straordinaria produttività della tecnica moderna, senza mettere in conto i danni che essa provoca. L'umanità dovrà dunque imparare a convivere con una massa di rifiuti in continua crescita, sempre più ingombrante, pervasiva, pericolosa per l’uomo e per l’ambiente? Ce n’è abbastanza per cercare di affrontare il problema alle radici. (Guido Viale)
Picco Luigino 05/01/2015 17:39
Cara Tiziana, io sono assolutamente d'accordo con lei e condivido pienamente il suo ragionamento, però purtroppo, la realtà odierna ci smentisce. Comunque, se questo può aiutarci, ho aggiunto un punto esclamativo alla frase interessata, speriamo bene! Saluti, Luigino.tiziana morgese 2 05/01/2015 14:19
beh, io spererei che più che imparare a convivere con i rifiuti ognuno di noi adottasse uno stile di vita che ne produca il minimo possibile... non facile, ma bisogna provare...