Filtro polarizzatore.

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Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 16 di 43
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Visto che ho ancora un attimo, a beneficio di chi fosse interessato, qui un riassunto dei benefici derivanti dall'uso di un filtro polarizzatore:

1. Foglie: rende il verde + intenso eliminando i riflessi e introducendo maggior dettaglio. Dettaglio che a causa delle luce riflessa non sarebbe più recuperabile in PS
2. Rende il cielo + intenso; anche se in PS è possibile incrementare la saturazione e la luminanza del blu, di modo da rendere + scuro o maggiormente intenso il cielo, ciò si accompagna ad un incremento del rumore. Svantaggio che non si ha invece usando da subito un polarizzatore
3. Minimizza i riflessi sull'acqua risultando in colori di superiore intensità e ridonando dettagli ad oggetti eventualmente in acqua.
4. Riduce riflessi che distraggono su superfici come il vetro; in tal senso spesso pure utile nella fotografia urbana
5. Elimina o riduce il bagliore nell'atmosfera, rendendo + intense, sature e nitide le immagini di paesaggi
6. Elimina bagliori/riduce bagliori rendendo + nitide e contrastate immagini anche urbane, cittadine o di street.

Come vedete, + di un motivo, salvo in presenza di penuria di luce, per tenere su il filtro. E se si ha una buona ottica, che consente maggior luce in ingresso, un motivo in + semmai per lasciarlo al suo posto.

Altra situazione in cui evitare di usarlo: scene di per se già contrastate che possono portare al luci bruciate indesiderate.

Francesco col suo post, a mio modesto modo di vedere, ha quindi perfettamente ragione.



Messaggio Modificato (16:46)
Gero Merella Gero Merella   Messaggio 17 di 43
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Fabio ,concordo quasi su tutto meno che sulla nitidezza.
Se per nitidezza intendiamo pulizia e resa dei particolari,
non vedo come un filtro di quasiasi tipo montato davanti a una qualsiasi lente possa aumentarla..caso mai ne toglie sempre un po,per buono che sia.

Mio parere...
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 18 di 43
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Io non sono molto daccordo con Fabio, anche se tutto quello che dice è vero.
Un filtro che si piazza solo per proteggere la lente deve fare solo quello e abbassare il meno possibile la qualità ottica. Quindi un ottimo filtro di protezione è ULTRASLIM, di vetro ottico di qualità, e dovrebbe essere messo il più possibile vicino alla lente frontale (cosa che non tutti gli obiettivi consentono).

Il polarizzatore ha una serie di effetti interessanti che però incidono fortemente sulla resa e che non sempre sono voluti. Un conto è fare una scelta precisa a seguito di sperimentazioni specifiche che portano a decidere di tenerlo sempre montato (perchè decidiamo che ci serve quel tipo di intervento sulla luce in entrata); altra cosa è pensare di prendere due piccioni con una fava comprando un unico filtro senza avere la più pallida idea della reale influenza di esso sulla foto. E per reale intendo toccata con mano e non letta da qualche parte.

In tal senso, anche un filtro giallo o arancio si possono tenere sempre montati se si fa solo un certo tipo di fotografia in bianconero, e chiaramente una volta montati proteggono anche la lente. Tra l'altro alcuni filtri, per via del loro costo, andrebbero protetti a loro volta.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 19 di 43
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Gero Merella scritto:

Citazione:Fabio ,concordo quasi su tutto meno che sulla nitidezza.
Se per nitidezza intendiamo pulizia e resa dei particolari,
non vedo come un filtro di quasiasi tipo montato davanti a una
qualsiasi lente possa aumentarla..caso mai ne toglie sempre un
po,per buono che sia.


Mmmm, aumento della nitidezza in particolari situazioni. E mi riferisco proprio alla nitidezza della quale parli anche tu. Le situazioni alle quali mi riferisco sono proprio quelle in cui bagliori, riflessi o umidità nell'aria andrebbero a togliere dettaglio nell'immagine che non potrebbe venir catturato altrimenti dall'ottica, per quanto buona essa possa essere, né essere restituito dal post.

Non è una regola generale, intendiamoci. Come già detto, ha senso in situazioni di luce abbondante e, in primis, in situazioni dove ha senso utilizzarlo. Se mi ritrovo a camminare in una scena urbana in una giornata d'agosto, per fare un esempio preso da uno dei tanti scenari possibili, con una luce dura e diffusa, il calore delle auto, i riflessi di pareti ed asfalto, vi assicuro che fa una bella differenza in quel momento usare un filtro polarizzatore. Non lo userei invece in una giornata primaverile o autunnale, dove, oltretutto, i forti contrasti mi darebbero già da sudare a stare attento a non clippare le luci. In tal caso anzi, è molto meglio usare (ove possibile) il filtro di passaggio o gradiente, anche se molto scomodo e comunque indicato per una fotografia che possa concedersi i suoi "tempi", quindi non certo quella street.
Per questo mi fanno un po' sorridere quelli che quando vedono una foto di street con il cielo bruciato ti vengono a smaronarti con la scala di Ansel Adams. Mi è capitato, lo giuro. Piccolo inciso che centra forse poco col tema...
Tornando invece al tema, lo stesso discorso vale, a proposito di nitidezza, se voglio rendere il blu di un cielo velato da una foschia/umidità indesiderata.
O, come già detto + sopra, se voglio restituire dettaglio al fogliame o all'erba.

Con questo rispondo, credo, anche a Giancarlo.
Non ho mai detto che si debba spendere 80 e + euro per proteggere la lente. Chiaro che se lo scopo è semplicemente quello, allora non ha molto senso.
Per come la vedo io, sono davvero molte le situazioni in cui l'uso di questo filtro porta benefici, + di quanti, così mi pareva, fossero stati finora enunciati.
La mia regola d'oro, di norma, è non usarlo quando:

1- sono in presenza di situazioni di penuria di luce, dove andrebbe a sottrarmi luce e addirittura nitidezza (in questo do assolutamente ragione a Gero & C.) all'immagine
2- in situazioni già di per sé ricche di dettaglio e nitidezza; in tal caso, ancora una volta, sottraendo il filtro luce alla macchina non solo sarebbe superfluo nel suo utilizzo ma rischierebbe anche di ammorbidire e rendere meno nitida l'immagine
3- in situzioni ad alto contenuto di contrasto che spesso peraltro, anche se non sempre, coincidono col punto 2, portando ai problemi di cui ho già parlato.



Messaggio Modificato (9:35)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 20 di 43
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Per quanto poi riguarda i filtri colorati, ci sono 2 scuole di pensiero.
C'è infatti chi dice che anche nel digitale aiutino. Altri dicono che sono superflui, anzi dannosi, essendo che:
a- si ricreano comunque digitalmente nel passaggio in BW in PS
b- non servono a una beneamata cippa essendo che la fotocamera adatta di conseguenza il bilanciamento del bianco.

Io ho avuto modo di provare per un po' di tempo il filtro verde, adatto a molte situazioni, e posso dire da parte mia che la verità sta nel giusto mezzo.
Per quanto riguarda il punto b infatti è vero solo finché non si imposti manualmente il bilanciamento del bianco. La domanda naturalmente è quanti oggi si prendano la briga di farlo. Oltretutto va ad inficiare la possibilità, comoda, di giocare col bilanciamento del bianco in camera raw.
Inoltre, in fase di conversione in BW, gli stumenti messi a disposizione da PS risultano limitati rispetto all'uso solito che se ne fa: intanto utilizzabile in modo efficiente risulta essere, per mia personale esperienza, solo il miscelatore di canale (io utilizzo quantomeno o questo o "converti in BN", per gli altri metodi, oramai peraltro sorpassati, non posso dire molto, non avendo mai avuto modo di usarli). Inoltre bisogna avere una certa dimestichezza con conversioni in BW perché sballa completamente il modo in cui solitamente detto miscelatore viene usato.

MA. C'è un grosso MA. In post digitale, camera chiara, non sono mai riuscito ad ottenere gli stessi risultati, a parità di identico output voluto, che ho invece ottenuto usando in "presa diretta" il filtro in questione.
Certo, il grosso svantaggio/limite, è che devo sapere con estrema precisione cosa voglio ottenere sin dall'inizio, perché poi non si torna + indietro, totale mancanza di flessibilità in tal senso. Insomma, sicuramente un ritorno agli svantaggi e alla rigidità dell'analogico. Ma anche un grande stimolo ed esercizio alla previsualizzazione. E il risultato finale, se ottenuto quello che si aveva in mente, non manca di dare soddisfazione
[fc-foto:15538448]




Messaggio Modificato (10:01)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 21 di 43
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@ Fabio
Concordo con te sul discorso polarizzatore nella misura in cui si parte dal presupposto di sapere cosa fare, cosa si vuole. Chi è alle prime armi è meglio che faccia le dovute prove con e senza.

Per quanto riguarda i filtri colorati, io non ho mai avuto la possibilità di provarli, ma conosco le procedure di digitalizzazione di una fotocamera meglio di molti altri.
Il fatto che la macchina bilanci in automatico il bianco (quindi tenda a correggere la dominante) è valida solo se si scatta in jpeg. Scattando in raw è completamente indifferente e io il bianconero lo tiro fuori direttamente dal raw.

Bisogna poi tenere presente (o sapere) una cosa. Il bilanciamento del bianco operato dalla macchina ha comunque dei limiti. Le possibilità di variare la resa cromatica tramiti il WB o i cursori di regolazione colore di camera raw (o equivalenti) si scopre che esagerando si introduce disturbo e spappolamento del dettaglio. Perchè?
Perchè modificando quei cursori si modificano dei valori binari comunque GIA' registrati, sui quali la codificazione digitale ha già proclamato sentenza! Certo saranno moltissimi valori visto che i raw sono codificati a 14bit canale, ma sono molto molto inferiori a quelli realmente presenti nello spettro solare.

Usando un filtro si interviene PRIMA di registrare alcunchè, quindi la registrazione sarà condizionata dal filtro che, filtrando alcune componenti dello spettro, impedisce che queste arrivino al sensore (o arrivino con intensità minore). Se non arrivano non possono essere codificate, quindi il risultato non può MAI essere uguale con o senza filtro.

Il filtro mette ordine nella digitalizzazione, a patto ovviamente di sapere in anticipo cosa si vuole.

Di conseguenza è assolutamente FALSO che con il digitale i filtri per il BN non servono più.
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 22 di 43
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Ribadisco il mio pensiero su qualsiasi filtro!!!

... secondo me è un preservativo ;-)
Lo userei solamente se per fare uno scatto correrei il rischio di prendere qualche brutta malattia :-)))
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 23 di 43
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Beh, mi fa ancor + piacere sentire dire questo. Non fa che confermare quella che era una mia convinzione già consolidata.

Un paio di punti tuttavia mi interessa chiarirli comunque:

Giancarlo Parisi scritto:

Citazione:@ Fabio
Il fatto che la macchina bilanci in automatico il bianco
(quindi tenda a correggere la dominante) è valida solo se si
scatta in jpeg. Scattando in raw è completamente indifferente e
io il bianconero lo tiro fuori direttamente dal raw.


Ho capito cosa vuoi dire, ma se io metto un filtro verde con bilanciamento in automatico, pur se fotografo in raw, la macchina essendo in automatico cerca di ribilanciare la dominante verde, anche se come ben dici tu, è comunque limitata sia nelle sue capacità sia dall'uso stesso del filtro(tu lo spieghi molto bene, più sotto, da un punto di vista tecnico) e non riuscirà cmq a neutralizzare completamente tale dominante. Se ora vado in camera raw, è vero che essendo in raw posso provare ad eliminare l'effetto indesiderato del bilanciamento automatico (tuttavia con perdita di qualità come tu stesso sembri dichiarare), pur essendo in raw, ma dovrei comunque sapere quale sarebbe stato il risultato in partenza se non avessi avuto il bilanciamento in automatico, o mi sbaglio? Oltretutto, come ben dici tu, il bilanciamento, non potendo codificare parte dei valori dello spettro che vengono bloccati dal filtro, mi porta nella situazione che, andando a ripristinare in camera raw vado a distruggere/rovinare l'immagine. Rischio insomma, in camera raw, di vanificare comunque con le correzioni in post, l'uso corretto del filtro.
Per inciso, in camera raw, convertire in BN una foto filtrata non è così semplice, essendo che vai ad usare lo stesso strumento (converti in BN) di PS. E, come detto, in tal caso ottieni risultati decisamente migliori col miscelatore di canale. Parlo per esperienza e tentativi.
Quindi, il mio consiglio, se si fotografa con filtri colorati, anche se si fotografa in raw, è meglio prima dell'applicazione del filtro sull'obiettivo, calcolare manualmente con la camera (leggi cartoncino grigio) il bianco.
Ho fatto diverse prove e ti assicuro che non è la stessa cosa.

Citazione:
Bisogna poi tenere presente (o sapere) una cosa. Il
bilanciamento del bianco operato dalla macchina ha comunque dei
limiti. Le possibilità di variare la resa cromatica tramiti il
WB o i cursori di regolazione colore di camera raw (o
equivalenti) si scopre che esagerando si introduce disturbo e
spappolamento del dettaglio. Perchè?
Perchè modificando quei cursori si modificano dei valori binari
comunque GIA' registrati, sui quali la codificazione digitale
ha già proclamato sentenza!
Certo saranno moltissimi valori
visto che i raw sono codificati a 14bit canale, ma sono molto
molto inferiori a quelli realmente presenti nello spettro
solare.

Usando un filtro si interviene PRIMA di registrare alcunchè,
quindi la registrazione sarà condizionata dal filtro che,
filtrando alcune componenti dello spettro, impedisce che queste
arrivino al sensore (o arrivino con intensità minore). Se non
arrivano non possono essere codificate, quindi il risultato non
può MAI essere uguale con o senza filtro.


Sì, ma a tal proposito penso che tu abbia un po' frainteso un punto. Chi è contrario all'uso dei filtri non dice che il risultato sia uguale con o senza filtro. Diche che con l'uso del filtro sull'obiettivo di una camera digitale sarebbe pure peggio, proprio per i motivi che tu stesso hai appena enunciato: essendo che il filtro fa passare solo alcuni valori, il bilanciamento del bianco in automatico, limitato per i motivi che hai spiegato, verrebbe "preso in giro" ed il risultato sarebbe falsato non riuscendo la macchina comunque a portare ad una situazione realmente neutra, per cui alla fine si avrebbe un'immagine non interamente filtrata e nemmeno interamente neutra. E il ripristino, in camera raw, mancando la codificazione di parte dei valori dello spettro, risulterebbe faraginoso.

Ivece, quello che sostengono i detrattori è che una foto fatta in digitale e senza filtro sull'obiettivo ma convertita in BW usando i filtri virtuali offerti da "converti in BN" di PS o da plug-in come Nik Filter, avrà lo stesso risultato di una foto fatta in analogico con filtro, rendendo quindi inutile l'esborso di soldi per un filtro se si fotografa in digitale ed ottenendo addirittura risultati migliori che non se si avesse montato un filtro sull'obiettivo di detta camera digitale.
E su questo punto mi trovo in disaccordo con tali detrattori, fintanto che non circoscrivono la loro critica all'uso specifico del bilanciamente in AUTOMATICO.
Cosa che molti si scordano di fare.

Citazione:
Il filtro mette ordine nella digitalizzazione, a patto
ovviamente di sapere in anticipo cosa si vuole.


Esattamente, così la vedo anch'io

Citazione:
Di conseguenza è assolutamente FALSO che con il digitale i
filtri per il BN non servono più.


Evviva, allora non sono un coglione!!! :-D Mi sa che adesso posso mettermi pure io a scrivere libri ;-)



Messaggio Modificato (11:41)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 24 di 43
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Enrico Manna scritto:

Citazione:Ribadisco il mio pensiero su qualsiasi filtro!!!

... secondo me è un preservativo ;-)
Lo userei solamente se per fare uno scatto correrei il rischio
di prendere qualche brutta malattia :-)))


Capisco cosa vuoi dire Enrico e rido assieme a te.
Se devo rimanere serio, resto comunque sempre del parere che in fotografia tutto sia lecito finché ottengo il miglior risultato possibile. In tal senso preferisco non impormi regole né limiti, né in un senso né nell'altro. L'immagine alla fine è come la volevo? Non poteva essere migliore? Allora ho fatto le scelte giuste. Tutto gira e rigira, nel mio modo di fotografare, intorno ad una scelta. Io parto da cosa voglio ottenere, vedo quali strumenti ho a disposizione (pochi solitamente, eh, eh...) e di consegueza scelgo. È lo stesso motivo per cui tanti dicono "faccio fotografia street e quindi devo usare il grandangolo" mentre io me ne sbatto e preferisco scegliere l'ottica dopo aver deciso come voglio la mia foto, anche se è di street. Che poi, aperta e chiusa, è un grandissimo falso storico che la fotografia di street debba essere legata all'uso del grandangolo. Anche l'uso di questa ottica è stata imposta da delle esigenze ben precise, di natura tecnica e correlate alla natura di questo genere di fotografia, andando ad imporre il grandangolo come ottica prediletta ma non esclusiva, come erroneamente molti sembrano pensare. Col tempo poi si è andati a confondere causa con effetto e tanti sono oggi convinti che ciò sia una specie di regola non scritta. Falso. E i motivi potrei anche mettermi a spiegarli, ma non voglio annoiare nessuno adesso, salvo che ci sia un concreto interesse.
Questo è solo per fare un piccolo esempio di come spesso vadano a formarsi col tempo delle regole che non hanno poi ragione di essere se si va a vedere come in realtà si sono originate in passato: ossia spesso per incompetenza, per sentito dire, per informazioni lacunose, ecc.
Quindi, ribadisco, io continuo a usare ottiche e filtri a seconda di come la necessità lo impone e non perché a priori qualcuno ha detto in passato che sia giusto o sbagliato.



Messaggio Modificato (11:13)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 25 di 43
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Fabio quello che hai scritto nel penultimo intervento è tutto corretto.
Se si decide di usare un filtro significa che si sa esattamente cosa si vuole, quindi è irrazionale tentare di "aggiustare una dominante" in camera raw. Il bianco della macchina non va letto sul posto ma impostato su 5600° (altri valori vanno pure bene, ma bisogna sapere ancora meglio cosa si sta facendo), in modo che tutte le foto abbiano un bianco di partenza univoco e identico per tutte (oltre che simile alla taratura di una pellicola).

Dal raw così codficato dalla macchina, dominante compresa, il primo passaggio da effettuare in camera raw è la conversione in BN totalmente neutra, con i cursori tutti a zero. Solo così si ha la dimensione effettiva dell'incidenza del filtro e si sfrutterà la sua utilità.
Giorgio Franchi Giorgio Franchi Messaggio 26 di 43
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Fabio Grazioli scritto:
< È lo stesso motivo per cui tanti dicono "faccio fotografia street e quindi devo usare il grandangolo" mentre io me ne sbatto e preferisco scegliere l'ottica dopo aver deciso come voglio la mia foto, anche se è di street. Che poi, aperta e chiusa, è un grandissimo falso storico che la fotografia di street debba essere legata all'uso del grandangolo. Anche l'uso di questa ottica è stata imposta da delle esigenze ben precise, di natura tecnica e correlate alla natura di questo genere di fotografia, andando ad imporre il grandangolo come ottica prediletta ma non esclusiva, come erroneamente molti sembrano pensare. Col tempo poi si è andati a confondere causa con effetto e tanti sono oggi convinti che ciò sia una specie di regola non scritta. Falso. E i motivi potrei anche mettermi a spiegarli, ma non voglio annoiare nessuno adesso, salvo che ci sia un concreto interesse.>
Il mio sarebbe un "concreto interesse"... dai... continua!
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 27 di 43
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Giancarlo Parisi scritto:

Citazione:Fabio quello che hai scritto nel penultimo intervento è tutto
corretto.
Se si decide di usare un filtro significa che si sa esattamente
cosa si vuole, quindi è irrazionale tentare di "aggiustare una
dominante" in camera raw. Il bianco della macchina non va letto
sul posto ma impostato su 5600° (altri valori vanno pure bene,
ma bisogna sapere ancora meglio cosa si sta facendo), in modo
che tutte le foto abbiano un bianco di partenza univoco e
identico per tutte (oltre che simile alla taratura di una
pellicola).


Indubbiamente impostare il bianco su un preciso valore kelvin ha il suo vantaggio nel garantire l'uniformità. Difatti anch'io uso raramente il cartoncino grigio. Il cartoncino trovo che torni particolarmente utile in condizioni particolari di luce o con soggetti con colori difficili da riprodurre (penso per es. al rosso tendente al nero di certe rose). Solo che naturalmente è indicato per una applicazione puntuale. Basta spostarsi un attimo e i valori possono già cambiare (specie in situazioni con un gran alternarsi di luce e ombra). D'altro canto una rigida impostazione per valori numerici rischia a volte di non prendere in considerazione particolari situazioni di luce e delle reciproche influenze di oggetti circostanti, portando a volte ad ottenere un output anche eccessivamente freddo e privo di atmosfera. Sempre una questione di pro e contro. Comunque indubbiamnete ha il grosso pro di rendere uniforme una serie e di essere senz'altro + veloce ed applicare ad una vasta gamma di situazioni.

Citazione:
Dal raw così codficato dalla macchina, dominante compresa, il
primo passaggio da effettuare in camera raw è la conversione in
BN totalmente neutra, con i cursori tutti a zero. Solo così si
ha la dimensione effettiva dell'incidenza del filtro e si
sfrutterà la sua utilità.


Proverò a fare come dici, una volta che avrò nuovamente filtro o obiettivo adatto (cambiando macchina mi sono ritrovato un obbiettivo con diametro maggiore, che non fa certo schifo, e che non mi consente + di usare il mio caro vecchio filtro verde)
Utente cancellato Utente cancellato Messaggio 28 di 43
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Giorgio Franchi scritto:

Citazione:Il mio sarebbe un "concreto interesse"... dai... continua!


In realtà è molto semplice. L'uso del grandangolo è stato incentivato dalla necessità di reagire prontamente a situazioni inaspettate. La fotografia di street vive infatti di spontaneità. Per via di un aspetto prettamente matematico, infatti l'uso del grandangolo consente di traguardare velocemente e scattare senza rischiare di non avere ripreso correttamete il soggetto. La stessa formula consente anche le cossiddette foto "sparate dall'anca" con un certo margine di sicurezza senza il timore di non aver ripreso niente. In pratica, vale la formula a spanna, che a focale tra 25 e 30mm si forma un triangolo per cui posso con una certa approssimazione dire che la perpendicolare all'obiettivo e la parallela che mi da il campo di traguardazione sono di uguale lunghezza. In termini pratici? Se traguardo un soggetto a 2 metri di distanza (per fare un esempio) so di avere ca. 2 metri di larghezza nei quali il soggetto deve trovarsi per essere interamente incluso nel fotogramma.
Più chiudo la focale e meno posso profittare di questa particolarità diventando sempre meno preciso (diventando la perpendicolare + lunga e la parallela più corta, nel rapporto in esame). Invece, più allargo e + sono sicuro di avere il soggetto ma col problema che mi diventa spesso troppo piccolo, costringendomi ad ingrandimenti, e mi saltano ulteriormente le proporzioni (difetto del grandangolo in riprese ravvicinate).
Quindi una particolarità molto utile soprattutto per chi non lavora con ottiche fisse bensì con ottiche flessibili per ogni situazioni e che quindi non può avvantaggiarsi dell'iperfocale invece utilizzabile con un'ottica fissa (iperfocale che peraltro costringe a fotografare comunque a partire da una distanza ben precisa e per una data apertura di diaframma se voglio poterla sfruttare).

Ecco, tanti si sono dimenticati di questo aspetto all'origine dell'utilizzo del grandangolo.
L'altro aspetto del grandangolo è naturalmente che ti costringe ad essere vicino all'azione e con te fa immergere ancor + l'osservatore dello scatto. Ma questa è una scelta di stile. Non una regola. Una scelta che si è felicemente sposata all'utilizzo di un ottica introdotto in primis da una necessità.
Ciò non toglie che, se la situazione lo richiede, una foto di strada fatta col tele è altrettanto legittima. Contrariamente a quanto certi dogmatici pensano. E difatti grandi maestri di street o di fotografia di reportage hanno comunque usato ANCHE ottiche medie e talvolta lunghe (50 fino 80 mm). Per fare un paio di esempi Bresson (addirittura l'inventore della street photography, se vogliamo) e McCurry.



Messaggio Modificato (12:42)
Fabio Orfino Fabio Orfino Messaggio 29 di 43
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Personalmente non amo lasciare nessun filtro davanti all'obbiettivo ( ho speso tanto per avere lenti buone perchè dovrei peggiorarne la resa?), ho la buona abitudine di montare SEMPRE il paraluce in modo tale di proteggerlo da eventuali urti con persone/oggetti ma è una cosa che evito accuratamente.
Nel mio "parco filtri" c'è solo il filtro ND e il Polarizzatore, null'altro è necessario a mio avviso.
Vorrei volgere una domanda ai "più", sono in procinto di acquistare un nuovo polarizzatore, sono indeciso tra l'hoya hd pro ed il Kasemann EW MRC, qualcuno di voi li usa? Che impressioni potete darmi?
Catello Salvato Catello Salvato Messaggio 30 di 43
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Mamma mia che post interessante, uno scontro tra titani della materia.
Io rispondo solo su una considerazione e chiedo, ma il pola non serve appunto a polarizzare la luce e togliere i riflessi indesiderati, utile in paesaggio ma anche nello street per foto alle vetrine, tranne le superfici metalliche?
Ma cosa piu' importante funziona solo con con inclinazione della luce a 90° a destra o sinistra del fotografo e mai con luce front o post. senno' non sortisce nessun effetto tranne quello di sottoesporre lo scatto di 1 o 2 stop a seconda del pola e di come si gira la ghiera?
Forse mi sono perso qualcosa.
Cmq a Fabio consiglio, perche' lo uso con soddisfazione su grandangolo, il B+W mrc attacco slim o in alternativa il Nikon o Rodenstock che costano di piu', senno' anche quelli che tu menzioni sono ottimi e risparmi pure qualcosa.
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