Cleto Azzarelli

Il termine greco della “fotografia”, deriva dall' unione di due parole che hanno il significato di “scrittura con la luce”.

L' immagine fotografica, non è mai una semplice “replica” della realtà. Ogni fotografia, inquadra aspetti del mondo visibile, e li presenta come efficaci composizioni, dotate ogni volta di uno stile particolare, e che ogni volta offrono una inevitabile, e spesso suggestiva, interpretazione del soggetto.

Quando nacque la fotografia nell' Ottocento, nell'arte vi era uno studio quasi ossessivo, a ricercare di riprodurre la realtà in modo perfetto. Il Realismo era la direttiva artistica da tutti condivisa, come se fosse una legge per ogni artista.

La fotografia, venne immaginata come uno dei sistemi più immediato, per riprodurre la realtà in modo perfetto, che non richiedesse matite e pennelli.

Le prime immagini fotografiche, furono pertanto molto simili a dipinti, sia nella scelta dei soggetti, e sia nel modo di “inquadrarli”.

Ben presto però, i migliori “artisti” fotografi dell'epoca, iniziarono a comprendere la grande capacità e la grande potenzialità di questa tecnica.

Soprattutto la capacità di “vedere” cose che magari sfuggono all'occhio umano, permettendo in questo modo, di ampliare la percezione e la conoscenza della realtà.

Queste “discussioni”, queste sperimentazioni, portano pian piano a definire la fotografia come una forma di arte nuova e autonoma.

Il digitale oggi consente a eserciti di appassionati, fotoamatori, vacanzieri e semplici utilizzatori di prendere il controllo sul proprio lavoro fotografico, selezionando, correggendo, raddrizzando, ritagliando, scartando….. per opportunamente migliorare i propri scatti.

Questa grande opportunità a costo zero ha destato in me l’amore mai sopito per la fotografia. Oggi animato da una grande passione cerco di cimentarmi con il digitale, cercando di non dimenticare che la fotografia non deve mai appartenere interamente alla testa, all’occhio o al cuore, perché se anche solo uno di questi prevalesse, essa non sarebbe altro che l’espressione limitata di un attimo.