Le mie migliori foto
Su di me
Bianco e nero non è solo un genere espressivo.
Per me è uno stile di vita, è stare da una parte o dall’altra precisamente, è un si o un no, è il + o il - e non un + -, è il bene o il male, è l’amore o la rabbia, è il segno di un carboncino o la cancellatura di una gomma, è il buio o la luce.
Il bianco è il ragionamento e i mille pensieri, l’insieme di tutti i colori, il nero è nero e basta, il nero è l’istinto. Il bianco e il nero sono gli opposti che si cercano per darsi un senso e si scontrano e si annullano coscienti di essere il punto debole e la forza dell’altro.
Giuseppe Carrieri
Per me è uno stile di vita, è stare da una parte o dall’altra precisamente, è un si o un no, è il + o il - e non un + -, è il bene o il male, è l’amore o la rabbia, è il segno di un carboncino o la cancellatura di una gomma, è il buio o la luce.
Il bianco è il ragionamento e i mille pensieri, l’insieme di tutti i colori, il nero è nero e basta, il nero è l’istinto. Il bianco e il nero sono gli opposti che si cercano per darsi un senso e si scontrano e si annullano coscienti di essere il punto debole e la forza dell’altro.
Giuseppe Carrieri
rossana motta1996 25/12/2013 0:28
Buon Natale e buone feste auguri :):)Baci
Rossana
Angelo Facchini 29/11/2013 23:46
Grazie Giuseppe :)zanon 28/10/2012 21:24
grazie infinite ne sono onorato ciaomaurizio bartolozzi 05/10/2012 22:08
Grazie mille Giuseppe per i tuoi graditi commenti.Armando Mancini 05/10/2012 11:56
Grazie Giuseppe.
Rosalba Crosilla 06/08/2012 21:58
Grazie Giuseppe ;.)))Luigi Boeris 07/07/2012 16:45
un pò in ritardo ti ringrazioCiao Luigi
maurizio bartolozzi 03/07/2012 0:39
Grazie mille Giuseppe per i tuoi graditi commenti.Giuseppe Carrieri 19/06/2012 14:47
Nato sotto un cielo illuminato da missili lanciati da Gheddafi sull’isola di Lampedusa, con Berlino divisa ancora per pochi anni, ho visto unirsi l’Europa e dividersi ulteriormente l’Italia. Inizio a disegnare e “creare” a 6 anni circa, non riuscendo a mettere un freno alle mie mani ed alla mia fantasia di bambino. Continuo a disegnare, preferendo colori caldi e tratti decisi, ricchi di particolari, ma, dall’età di 13 anni, comincio a scattare metri e metri di pellicola con una compatta FUJICA che conservo gelosamente. Sono cresciuto sfogliando libri d’arte, reportage e quotidiani che, da piccolo, mi attraevano con quelle grandi foto in bianco e nero della Guerra del Golfo e poi degli sbarchi dei clandestini qui al Sud, e la storia fino ad oggi. Ho sempre scattato foto da autodidatta rifacendomi, si fa per dire, a grandi fotografi, cercando di miscelare i loro lavori e stili per tracciare la mia strada; in fondo, la tecnica si acquisisce col passare del tempo, basta avere alla base creatività, buon gusto, voglia e coraggio di sperimentare. Mi intriga la fotografia perché ha dato prova di essere la miglior, ma non perfetta, forma di realismo e la rappresentazione per eccellenza del Novecento. La mia mente è una grande raccolta di immagini che mi aiuta a trovare ispirazione quando ne ho bisogno. Come diceva Michelangelo Antonioni: “Mi sono fatto da solo. Credo di aver avuto per maestri i miei occhi”. Il mio intento è quello di tenere ferma una persona davanti ad un mio scatto per almeno qualche secondo, a guardare e ad osservare, non a vedere, il mio lavoro: avrò così creato attenzione e portato, magari, alla riflessione.