Luca Santarsiero

Architetto. Appassionato di fotografia da sempre. Auregon e Rodagon all’età di 17 anni. Metolo e idrochinone sulla bilancia. Montagne di 30x40 nel cestino. Timidi approcci nel mondo del professionismo nel periodo universitario.
Commesso in un negozio di fotografia. Cataloghi, matrimoni. Cavalli e fantini in pista il sabato. La notte in bianco davanti all’ingranditore, la domenica mattina di nuovo sul campo: si riscuote il lavoro fatto.
Per comprare anche quell’obiettivo che ti spacca il capello in quattro.
Dopo diversi anni di questa vita è arrivata la saturazione. Dopo la laurea solo foto ricordo. Le Nikon F2AS sono rimaste sepolte nelle loro borse di alluminio, le pile ordinate di diapositive in un angolo dello studio, sulla smaltatrice tracce di ruggine.
Poi un giorno qualcuno ha inventato il digitale e noi lo abbiamo guardato come si guarda un bimbo che vuole giocare a fare il dottore da grande. Sorridendo, divertiti! Nessuno scommetteva un solo centesimo sulla diffusione della fotografia digitale.
E i programmi? Photoshop 2.5 era solo un giochino per grafici pubblicitari, meno male che con la versione 3, quella davvero potente, arrivarono i livelli (ma vuoi vedere che forse ci possiamo giocare anche noi?) Peccato che sul Mac LC3 non voleva proprio girare (magari se raddoppio la RAM e mi dissanguo per altri quattro mega salvo in JPEG senza addormentarmi!)
Storia del secolo scorso? Beh, in effetti era il XX secolo.
Con il XXI è tornata la vecchia passione. Macchine vere, obiettivi stabilizzati, alta risoluzione, camere oscure sofisticate dentro schermi a 24 pollici.
E’ finalmente arrivato il momento di divertirsi!
Un caldo saluto a tutti.