Su di me
Mattia Moro nasce in Italia in provincia di Verona nel 1978.
Nel tempo, grazie a varie esperienze di studio nel campo dell'Arte, si focalizza sulla rappresentazione dei propri stati d'animo attraverso vari mezzi espressivi ed in particolare con la pittura.
Con l'utilizzo di forme, colori e simbolismi che gli appartengono, cerca di sublimare quelle esperienze e sensazioni vissute, ottenendo cosi' degli “Autoritratti Introspettivi”.
Affascinato dalla psicologia della mente umana, si sottopone ad un'auto-analisi attraverso le sue opere come se fossero uno specchio del proprio Io, cercando cosi' di capire se stesso con l'aiuto del linguaggio dell'Arte.
Infatti, come succede con i sogni, prima dipinge e poi cerca di interpretare ciò che ha messo su tela, attraverso un' intima chiave di lettura dettata dallo stato d'animo e dalle esperienze appartenenti al periodo di produzione.
Per la realizzazione delle opere possono occorrere dei giorni come dei mesi.
Spiega Moro:”..so da dove parto..ma non so dove arrivo..” perchè utilizza una tecnica alquanto singolare.. cerca di “disorientare la linea produttiva”.
Ovvero egli inizia con delle forme sulla tela, poi fa passare alcuni giorni senza vederla..quindi successivamente, quando la visiona, individua dei soggetti ricavati da quelli precedenti.
Definendo quelle forme va a ricoprire parti di quelle già esistenti creando una “violenza cronologica“ e determinando altre possibilità di scoprire ulteriori soggetti.
Questi processi, come già detto, possono durare anche svariati mesi fino al punto nel quale si percepisce il giusto equilibrio e si determina il compimento dell'opera.
Moro conclude dicendo:”Sotto ogni mio quadro che vedi ce ne sono dieci nascosti..sono come le persone..si possono vedere i loro comportamenti..il loro corpo..il loro viso..ma non vedi ciò che realmente sta sotto..la loro mente..e le loro sensazioni”.
Nel tempo, grazie a varie esperienze di studio nel campo dell'Arte, si focalizza sulla rappresentazione dei propri stati d'animo attraverso vari mezzi espressivi ed in particolare con la pittura.
Con l'utilizzo di forme, colori e simbolismi che gli appartengono, cerca di sublimare quelle esperienze e sensazioni vissute, ottenendo cosi' degli “Autoritratti Introspettivi”.
Affascinato dalla psicologia della mente umana, si sottopone ad un'auto-analisi attraverso le sue opere come se fossero uno specchio del proprio Io, cercando cosi' di capire se stesso con l'aiuto del linguaggio dell'Arte.
Infatti, come succede con i sogni, prima dipinge e poi cerca di interpretare ciò che ha messo su tela, attraverso un' intima chiave di lettura dettata dallo stato d'animo e dalle esperienze appartenenti al periodo di produzione.
Per la realizzazione delle opere possono occorrere dei giorni come dei mesi.
Spiega Moro:”..so da dove parto..ma non so dove arrivo..” perchè utilizza una tecnica alquanto singolare.. cerca di “disorientare la linea produttiva”.
Ovvero egli inizia con delle forme sulla tela, poi fa passare alcuni giorni senza vederla..quindi successivamente, quando la visiona, individua dei soggetti ricavati da quelli precedenti.
Definendo quelle forme va a ricoprire parti di quelle già esistenti creando una “violenza cronologica“ e determinando altre possibilità di scoprire ulteriori soggetti.
Questi processi, come già detto, possono durare anche svariati mesi fino al punto nel quale si percepisce il giusto equilibrio e si determina il compimento dell'opera.
Moro conclude dicendo:”Sotto ogni mio quadro che vedi ce ne sono dieci nascosti..sono come le persone..si possono vedere i loro comportamenti..il loro corpo..il loro viso..ma non vedi ciò che realmente sta sotto..la loro mente..e le loro sensazioni”.
Commenti 0