Ciclo Completo
Avevo un debito: quello di cercare di spiegare come avviene la preparazione di uno di quegli "stelloni" di cemento, che poi si chiamano "tripodi".
Si era detto che c'erano degli "Stampini", (Michela ha precisato che si chiamano "casserature") che vengono riempiti di cemento armato, pesante olre 23 quintali a metro cubo;
Qui ne stanno costruendo di due tipi:
da 3 metri cubi che qui si vedono in rifinitura (a sinistra) e mentre vengono liberati dalla casseratura (a destra),
e da 5 metri cubi, di cui si può valutare la dimensione
Una volta pieni verranno tenuti in essiccatura per quattro settimane,
mentre le casserature vuote
vengono preparate per la nuova riempitura.
Nota: per l'esigenza di ampliamento del Porto di Pesaro è previsto l'impiego di 500.000 tonnellate (si, proprio così) di materiali inerti (cemento, sabbia, ghiaia, ferro ecc.).
Nuove notizie fra qualcehe giorno, a... lavori ultimari!
Guglielmo Rispoli 03/10/2009 9:46
complimenti per il reportageben costruito e ben reso
immagini efficaci e di qualità
ciao LUIGI
;-) Guglielmo
José Ramón Miguel 01/10/2009 23:43
Me gusta este trabajo con su información Gigi. Magnífico. Salutiennio valotto 01/10/2009 1:01
In giro per il mondo ho visto decine di porti creati da queste strutture , che a me interessavano solo perche' dietro ormeggiavamo ed eravamo arrivati...in ogni porto un marittimo ha.....ma non mi ero mai chiesto come facevano a costruirli. Bene ,ora lo so. Diro' a tutti che ho un amico che possiede una fabbrica di questi "cosi" e che all'ingrasso si puo' leggere la sua firma stampata sulla sabbia....mi crederanno??? Bella sequenza EnnioGeo Portaluppi 30/09/2009 23:56
La leggiadria della pesantezza. In questo modo definirei questa foto che giunge a conclusione di un ciclo (o di un triciclo, visto la forma dei pilastri) sull'erigendo ampliamento del porto di Pesaro. Mi pare una buona definizione, oltretutto proiettata al futuro così che, quando ci sarà l'aggiornamento di qualche enciclopedia, e per restare in compagnia del numero perfetto m'auguro sia la Treccani, dovranno ineluttabilmente inserire la tua foto quale immagine di questo novello "ossimoro", ovvero una figura retorica che si basa sull'accostamento di due parole contrarie, la leggerezza dell'immagine e il peso dei tripodi raffigurati.A suggellare questo ossimoro ci sta la ciliegina della firma "Gig 2009", spiattellata su una enorme spianata di polenta di farina integrale, scura e granulosa.
Che ci si trovi al cospetto di strutture pesanti e grevi non c'è ombra di dubbio: gru, ciminiere, bulldozer con benna, macchine prodigiose che ci riportano alla mente il favoloso mondo dei dinosauri. Quindi gli oggetti che compongono la foto sono assai grevi, tuttavia sono posti qua e là, con grazia, con velata maestria e il tutto assume il tocco della lievità. Non ci pesa guardare e soffermarci su questa immagine. Anzi, ci alletta e ci diletta. I colori, anche se vivi, sono garbati: il rosso cingolato si oppone al verde marino di un silos altero e svettante. A lui voltano le spalle due massicce gru dai poderosi bracci, due gru gemelle, mentre sullo sfondo occhieggia a loro, vezzosa, una gru magrolina, birichina, dal lungo braccio che ci ricorda il naso di Pinocchio. L'occhio cade poi sugli altissimi pali di sostegno delle lampade di illuminazione, Watussi che dalla loro altezza controllano che tutto proceda per il verso giusto.
Anche la presenza umana qui riveste un decoroso peso: l'operaio dalla maglietta azzurra non sta certo seguendo una rigorosa dieta. Abbonda nella sua volumetria tonda. Qual bizzoso principe azzurro s'appropinqua al suo cocchio color carota. L'attende una damigella per la prova della scarpina, o meglio delle scarpine, che sono in numero di tre, essendo ella, la fanciulla, una treppiedi, in sintonia con tutto il resto della bella foto.
Grazie per la visita fatta. Domenica credo ci sarà l'ultima puntata sulla fine del mondo. Ciao, Geo
Pasquale Bianchi 30/09/2009 16:40
Ottimi scatti, davvero interessanti...complimenti.ciao
L. Guarneri 30/09/2009 1:08
bellissima tutta la serie!! oltre a raccontare un lavoro di fatica le foto sono davvero belle e ben elaborate.E bravo il Gigi!! :-)
Ambra Menichini 29/09/2009 20:58
bellissima serie Gigile firme le abbiamo "scovate" tutte :-)))
+++++++++
A & G
Maria João Arcanjo 29/09/2009 20:11
Uma série de grande interesse e qualidade Gigi! Estas estruturas tamb+em me inpressionam e seduzem. Há um cais chei delas perto de Belém e eu tenho tentado lá entrar...inutilmente.... Portugal é um país em que tudo é proíbido, primncipalmente a pessoas com câmara ou (e aí a coisa piora grandemente) com câmara e tripé.....Grande trabalho de edição. Gostaria de o aprender.Pena que estejas tão longe!
Beijinhos
MJ
Franco Giannattasio 29/09/2009 13:36
Forte la tua firma nella sabbia..bello lo scatto.Teresa Ribeiro Machado 29/09/2009 13:08
Uma excelente série laboral Gigi :-))Bjos
Teresa
Mulazzani Anna Maria 29/09/2009 12:20
Un reportage interessante!Vittoria Stagno 29/09/2009 8:27
Un reportage completo ed interessante!!Ciao
Vittoria
Pia Musci 29/09/2009 5:09
interessante questa tua serie sui lavori al porto!bravo
ciao
pia
lolita cecilia 29/09/2009 0:27
Hermosa composición, con unos colores bellísimos....original en el suelo sobre ¿cemento? el nombre de Gigi 20009.......Un abbraccio amico
Lola
giancarlo abbati 28/09/2009 23:25
mi inchino al maestro ,in tutti i sensi come spiegazione e come fotografo,la firma e' spettacolare o la fatta veramente con paletta e secchiello .